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Introduzione al diritto commerciale

Stai studiando diritto commerciale per un esame o per un concorso pubblico? In questa introduzione al diritto commerciale vedremo che cos’è il diritto commerciale, quindi di cosa si occupa, cosa caratterizza le sue norme, le sue fonti e dove è collocata la disciplina dei principali istituti.

Inoltre, forniremo qualche consiglio su come affrontare la materia, anche se la parola d’ordine è studiare e questo perché il diritto commerciale, è risaputo, costituisce una delle prove più impegnative da superare sia alla facoltà di Giurisprudenza che alla facoltà di Economia, tanto che questo viene lasciato spesso tra gli ultimi esami prima di discutere la tesi.

Prima di cominciare, ricorda che puoi anche vedere la lezione sul canale YouTube di Edizioni Simone, aggiornato tutte le settimane con nuove lezioni di diritto per aiutarti nello studio e preparare l’esame o il concorso.

Introduzione al diritto commerciale: cos’è, cosa studia e prime nozioni

Ma veniamo a noi: che cos’è il diritto commerciale e cosa disciplina?

Il diritto commerciale è l’insieme delle norme destinate a regolare l’organizzazione e l’attività dell’imprenditore. È una branca del diritto privato, ma si tratta di norme particolari di diritto privato, perché possono essere applicate solo al soggetto che riveste la qualifica giuridica di imprenditore.

Quindi il diritto commerciale studia il comportamento di quel soggetto qualificabile giuridicamente come imprenditore. Questo comportamento deve essere analizzato sotto due aspetti, e questo è un passaggio molto importante perché aiuta a capire qual è la peculiarità delle norme del diritto commerciale, che non troviamo in altre norme di diritto privato. Il comportamento degli Imprenditori, infatti, si concretizza, non solo nell’attività dell’imprenditore volta a costituire e a mantenere operativa la sua impresa, ma anche nelle attività di relazione tra imprenditore e soggetti esterni che entrano in contatto con l’impresa.

Quindi il legislatore, con le norme di diritto commerciale, ha voluto creare un ambiente giuridico in cui l’interesse del singolo imprenditore alla stabilità e alla produttività della sua impresa, possa coesistere con altri interessi, anch’essi degni di tutela, che però riguardano il benessere collettivo, il progresso sociale, una sana competitività. Quindi, tutto ciò che in una sola parola possiamo definire la tutela del mercato.

Questo tienilo bene a mente perché costituisce la base del nostro sistema economico, che è un sistema ad economia mista, in cui gli operatori economici, nello svolgimento della propria attività imprenditoriale, oltre a soddisfare un interesse proprio contribuiscono a soddisfare anche interessi di tipo collettivo.

Introduzione al diritto commerciale e differenza con le norme di diritto privato

Facciamo un esempio per capire bene la differenza tra norme di diritto privato e norme di diritto commerciale.

Pensiamo alla tutela del creditore: nel caso si tratta di un rapporto isolato, quindi non commerciale, in caso di inadempimento sono sufficienti gli strumenti di tutela previsti dal diritto civile, sia sostanziale sia processuale, e che sono attivabili su iniziativa dello stesso creditore.
Quando, però, non si tratta di un rapporto isolato, ma si tratta di una crisi di impresa, data proprio la molteplicità di interessi, di finanziatori, dei fornitori, dei clienti, degli stessi dipendenti, ecco che queste norme di diritto privato non bastano più, ma sono predisposti  strumenti preventivi diversi che, oltre ad avere la funzione di evitare la crisi dell’impresa, laddove possibile, hanno anche la funzione di evitare che questa crisi si propaghi, che coinvolga altri soggetti e quindi contagi l’intero sistema economico. Da qui, il diritto delle procedure concorsuali.

Tutto questo per ricordarti che nella maggior parte degli istituti di diritto commerciale troveremo sempre la tutela di due interessi contrapposti, quello individuale dell’imprenditore e il benessere collettivo.

Introduzione al diritto commerciale: le fonti del diritto commerciale

Non esiste un codice diritto commerciale, infatti si dice che il diritto commerciale non ha autonomia normativa.
La disciplina del diritto commerciale è innanzitutto contenuta nel Codice Civile, in particolare nel libro V del Codice Civile, intitolato Del lavoro, che contiene una serie di norme introduttive. In particolare la disciplina dell’impresa  è inserita nel titolo II del libro V che comincia proprio con la nozione di imprenditore che troviamo all’articolo 2082 del codice civile:

È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello  scambio di beni o di servizi.

Seguono poi una serie di norme, relative agli imprenditori, dove è fatta distinzione tra impresa piccola, impresa medio grande, tra imprenditore agricolo e imprenditore commerciale e seguono poi tutte le norme sulle scritture contabili, il registro delle imprese, alla rappresentanza commerciale perché, come sappiamo, sono tutti istituti che si applicano soprattutto all’imprenditore commerciale.

La disciplina delle società è inserita invece nel titolo V del libro V dove troviamo la disciplina sia delle società di persone sia delle società di capitali.
Seguono poi le norme relative all’azienda, ai segni distintivi, marchi e brevetti, che trovano la loro disciplina principalmente nelle leggi speciali, ma che hanno delle norme anche all’interno del Codice Civile.

Il diritto commerciale è poi pieno di leggi speciali, tra le principali la legge fallimentare che disciplina il fallimento e le procedure concorsuali e che, tra l’altro, a breve sarà sostituita dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza; abbiamo la legge 287 del 1990 sulla normativa antitrust; il codice della proprietà industriale; il codice del consumo; il testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia e via dicendo.

Altra fonte importante del diritto commerciale è il diritto dell’Unione Europea. Il sistema giuridico sovranazionale svolge un’importante opera di armonizzazione nei confronti degli ordinamenti giuridici nazionali grazie all’emanazione di regolamenti e direttive ai quali gli Stati membri devono adeguarsi. Questo processo di armonizzazione coinvolge anche il diritto commerciale.

Consigli pratici per studiare Diritto Commerciale

Ma che cos’è che rende così complicata questa materia? Perché spaventa tanto?

Innanzitutto, il programma di diritto commerciale è un programma molto vasto. Basta sfogliare qualsiasi manuale, infatti, per rendersi conto che al suo interno ci sono tante macroaree: abbiamo il diritto d’impresa e il diritto delle società (quest’ultimo particolarmente vasto e complesso), il diritto della crisi d’impresa, il diritto industriale e, andando avanti, la disciplina dei contratti, dei titoli di credito, dei mercati finanziari.

Quindi ci sono tantissimi istituti che ruotano attorno all’attività di impresa e che sono tutti collegati tra loro. Ma soprattutto, a rendere complicato in diritto commerciale, è il fatto che le sue norme sono state congeniate per soddisfare determinate esigenze del mondo degli affari, quindi, ovviamente si tratta di una realtà, di un mondo  lontani da chi si accosta a questa materia per preparare un esame universitario o per preparare un concorso.

Quindi, per studiare diritto commerciale è fondamentale capire le motivazioni che stanno dietro ad ogni norma. In pratica, per ogni disposizione dobbiamo chiederci non solo cosa essa vieta o cosa impone, ma soprattutto qual è il problema della realtà che essa vuole risolvere.

Per esempio, possiamo chiederci perché la legge ci tiene così tanto a che esista un registro delle imprese e, ancora, una volta perché la legge ha stabilito che determinate notizie siano rese pubbliche.

Soltanto se capiamo il contenuto ma soprattutto la funzione della norma, saremo in grado di comprendere il motivo per il quale il legislatore ha disposto quella norma e quale questione pratica intendesse risolvere. Per studiare il diritto commerciale è quindi importante cercare di capire la normativa attraverso degli esempi pratici. Nei manuali universitari in genere ce ne sono in genere pochi, ma nei libri Simone ne troverai molti.

Per esempio, nel Compendio di Diritto Commerciale sono presenti box di approfondimento e schemi esemplificativi per riassumere la disciplina ed evidenziarne gli aspetti fondamentali. Inoltre, alla fine dei capitoli vengono proposte domande sugli argomenti più frequentemente richiesti in sede d’esame.
Per favorire la memorizzazione, specialmente in fase di ripasso, c’è invece Schemi & Schede di Diritto Commerciale: il testo offre schemi già pronti e tavole sinottiche che organizzano la materia, su pagine staccabili che possono essere aggiunte ai propri appunti o portate con sé il giorno dell’esame o del concorso per un ultimo, veloce ripasso. Molto utile per imparare a leggere le norme è anche il Codice Civile Esplicato.