Il sistema processuale amministrativo era disciplinato in origine da una normativa piuttosto frammentaria, costituita da testi unici, tra cui il R.D. 1054/1924, regolamenti attuativi e disposizioni di settore.
In seguito, la normativa subì un’ulteriore frammentazione articolandosi in una serie di leggi e provvedimenti, tra i quali emerge la L. 1034/1971 (cd. legge T.A.R.) che ha rappresentato per anni il riferimento principale in materia, sino ad arrivare, in anni più recenti, alla prima riforma della giustizia amministrativa, con la L. 205/2000.
Tale situazione di incertezza creava a studiosi e operatori del settore problemi di ordine pratico, ai quali ha cercato di porre rimedio la giurisprudenza amministrativa.
In questo contesto, si colloca l’approvazione del D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104 recante il Codice del processo amministrativo, con il quale il legislatore, in attuazione della delega conferita nel giugno 2009 all’esecutivo per il riordino del processo amministrativo, procede ad una risistemazione organica delle norme in materia di giustizia.
Si tratta di un testo normativo che, oltre a riordinare ed integrare le varie disposizioni di carattere processualistico e gli istituti di diritto sostanziale, recepisce e positivizza i principi frutto della lunga elaborazione giurisprudenziale.
Il Codice si presenta, come gli altri vigenti nel nostro ordinamento, strutturato in Libri che disciplinano l’intera materia, dai principi generali fino al sistema delle impugnazioni e dei riti speciali, passando attraverso la definizione dell’iter processuale in senso stretto e della tutela cautelare.
Grazie alla sistematicità e alla completezza che lo caratterizzano, questo volume costituisce un efficace strumento di studio per tutti coloro che intendano approfondire la conoscenza delle dinamiche processuali, inserendole in un quadro aggiornato e completo della materia.
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