Il testo “I dispositivi di sorveglianza di massa nelle città digitali”, completo di appendice normativa, sviluppa il tema della sorveglianza di massa dall’era panoptica fino all’età moderna, trattando nello specifico i nuovi modelli di videosorveglianza nelle città più evolute e in quelle italiane, nonchè l’intelligenza artificiale ed in particolar modo il riconoscimento biometrico per poi trattare il suo utilizzo in ambito penale. I dispositivi di sorveglianza di massa nelle città digitali vuole porsi come compendio della tematica della videosorveglianza di massa nelle città digitali e quale utile strumento per gli addetti ai lavori (avvocati, sociologi, forze di polizia, amministratori pubblici) e per gli appassionati della materia. Di rilievo pratico le misure adottate dalle istituzioni pubbliche Europee e dal Garante della Privacy a protezione della riservatezza delle persone.
Nuova Collana “Città Sicure Digitali”
Tutto sta lentamente cambiando nelle nostre vite, in maniera radicale e non reversibile. Il digitale ormai occupa uno spazio prevalente delle nostre occupazioni quotidiane e le città sono necessariamente sempre più coinvolte in questa rivoluzione copernicana. Al centro di questo nuovo universo ci sono i dati che sono stati definiti come “il nuovo petrolio”. In realtà il combustibile fossile si consuma mentre i dati si accumulano. E possono diventare molto pericolosi se non adeguatamente governati. Le smart city sono il punto ideale d’incontro tra una quantità crescente di dati accumulati e una tecnologia sempre più performante. Per limitare questi rischi e proteggere i diritti fondamentali delle persone il legislatore europeo ha scelto la strada della regolazione attenta e meticolosa di questi processi. Che mettono sempre al centro l’analisi dei rischi. Questa collana nasce con lo spirito di spiegare in maniera trasversale, semplice e discorsiva come una tecnologia “umanocentrica” possa aiutare le persone nella logica della costruzione delle città sicure digitali. Una sicurezza logica, fisica e organizzativa che deve essere applicata in tutti i settori delle città. Da chi si occupa della progettazione dei dispositivi di cattura dei dati fino all’utilizzatore degli impianti e delle tecnologie. In buona sostanza non basta più essere dei professionisti esperti del proprio settore per operare con consapevolezza nelle “smart safe city”. Occorre una visione eclettica ed allargata del nuovo mondo digitale. Il ruolo del DPO, dell’esperto, del consulente ma anche solo di un soggetto che all’interno di una istituzione, di un ente o di una impresa si occupa di questa materia, non può essere un ruolo di mera conformità o mera consulenza. È un ruolo che non può non usare anche l’altra mano della valorizzazione e della strategia per giocare questa partita di innovazione. La collana accompagna il lettore in un percorso di consapevolezza perché la protezione dei dati è prima di tutto una METODOLOGIA e l’errore più grande che si può fare è quello di considerarla una mera fonte di adempimenti burocratici.
CSD9
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.