Prontuario dei Verbali d’Udienza Civile.
Il Prontuario ha l’ambizione di alleviare la fatica quotidiana del praticante, vittima predestinata dello stalking dell’avvocato-tiranno.
È un piccolo salvagente per evitare l’annegamento nelle caotiche udienze civili, dove è tutto un brilluccichio di tacchi 12, morbide permanenti e improbabili nodi alle cravatte.
Il Prontuario è pensato per il praticante ma si rivolge anche all’avvocato (che, già lo vedo) lo sfoglierà di nascosto, perché “un prontuario non mi serve, e poi questo Massimiliano Di Pirro chi c…. è?”).
In questa nuova edizione sono state aggiunte parti nuove, relative al procedimento cautelare, al giudizio d’appello nelle cause di lavoro, ad alcuni procedimenti speciali e ai riti semplificati ex D.Lgs. 150/2011.
È stata, inoltre, modificata massicciamente la parte sul procedimento di primo grado, che occupa gran parte del prontuario, con la modifica di formule preesistenti e l’inserimento di formule nuove (ad es., la revoca e la rinuncia alla procura e la decisione della causa a seguito di trattazione scritta o mista), l’aggiornamento giurisprudenziale e una diversa disposizione dei paragrafi.
Infine, la parte sul processo esecutivo è stata interamente riscritta. Questa nuova veste (formale e contenutistica) del prontuario dei verbali d’udienza civile è stata pensata per renderlo uno strumento ancora più utile per l’attività quotidiana di praticanti e avvocati. E, magari, per distinguerlo dal suo gemello omozigote, più bruttino, nato dopo e — caso unico — da genitori diversi.
Perché nel magico mondo dell’editoria tutto è possibile.
54/16
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