Questa agile sintesi propone una sorta di rapido viaggio che parte dalle catacombe del II secolo, passando per i grandi centri della cristianità e le nuove capitali dell’Impero, come Costantinopoli e Ravenna, per incontrare le nuove popolazioni che s’insediarono nelle antiche città apportandovi i loro usi e la loro cultura. Incontreremo poi la cultura dei monasteri e il fenomeno artistico che forse per primo può essere definito «stile», cominciando a diffondersi su ampia scala: il Romanico, con le sue caratteristiche chiese a capanna. Verrà poi la volta delle grandi cattedrali a sviluppo verticale, i palazzi, i castelli, le vetrate policrome del Gotico, seguito dai grandi rinnovamenti delle arti figurative nel Tardo Gotico, con le prime scuole fiorentina e senese e la presenza di artisti del calibro di Giotto.
Faremo poi un’escursione nel Nord Europa per incontrare l’arte fiamminga del Quattrocento coi suoi geniali protagonisti, e ne seguiremo gli epigoni nelle altre nazioni. Torneremo in Toscana per la nascita del Rinascimento con le architetture di Brunelleschi, le sculture di Donatello, gli affreschi di Masaccio e proseguiremo il viaggio per tutto il XV secolo incontrando quei grandi talenti, fra i quali Paolo Uccello, Alberti, Piero della Francesca, Botticelli, Mantegna, Bramante, che hanno reso l’Italia la più imponente galleria d’arte della Storia. Fino ai personaggi che nell’immaginario collettivo sono diventati gli «artisti» per antonomasia: Leonardo, Raffaello e Michelangelo.
Il primo Cinquecento corrisponde all’ultima fase del Gotico, che diventa «fiammeggiante», esasperando le caratteristiche intrinseche e la nascita di molti nuovi derivati locali, contraddistinti da soluzioni estremamente fantasiose, con la definitiva affermazione e precisazione del Rinascimento in Italia ed Europa, che vede l’operato di un grande numero di protagonisti. Si continua con il Manierismo, che tende ad esasperare le concezioni tipiche del Rinascimento, ma anche a porsi come nuovo modo di intendere la classicità. Nel Seicento, il secolo del Barocco, il virtuosismo e la ricerca dell’effetto raggiungono i massimi livelli, ma con una liberazione della fantasia senza precedenti e l’apertura degli stili più personali.
Il Settecento, poi, tende a rendere più snelli i dettati del Barocco, con l’eleganza del Rococò che però presenta pure caratteri di frivola leziosità, controbilanciato da un ritorno quasi pedissequo ai canoni estetici dell’antichità greco-romana, con il primo Neoclassicismo.
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