Il D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 racchiude le norme sul rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e, quale riferimento base della relativa disciplina, rappresenta una sorta di «crocevia» dell’iter di riforme legislative che hanno investito (ed investono tuttora) i pubblici uffici: privatizzazione prima, legalità e trasparenza oggi.
Se è vero, infatti, che la pubblica amministrazione può essere vista anche come una «azienda di notevolissime dimensioni», in cui operano persone che vi instaurano rapporti sia interni che esterni (SORACE ), allora l’intero tessuto del D.Lgs. 165/2001 va letto non solo nell’ottica di efficienza e di risultato (di «brunettiana» memoria), ma anche in una prospettiva maggiormente incentrata sulla «risorsa umana», i cui capisaldi sono lotta alla corruzione, integrità e, soprattutto, trasparenza.
E proprio questi profili sintetizzano le direzioni che sembrano avere preso le riforme della pubblica amministrazione e del pubblico impiego: il biennio 2012/2014, in particolare, ha visto (e vede) la genesi di importanti interventi nell’ambito della prevenzione e del contrasto ai fenomeni corruttivi negli apparati pubblici, culminati nel nuovo codice di comportamento dei pubblici dipendenti.
Ma anche la trasparenza — insieme alla esigenza di contenimento della spesa pubblica e di riorientamento della stessa (dalla spending review agli obiettivi di razionalizzazione di cui al cd. decreto P.A., D.L. 101/2013, conv. in L. 125/2013) — è l’ulteriore imperativo categorico cui si deve informare l’azione amministrativa, sia dal punto di vista dell’indirizzo sia di quello della gestione: nell’amministrazione quale casa di vetro la parola d’ordine diventa «accessibilità totale» (full o total disclosure) delle proprie attività ed informazioni.
Questo testo unico «esplicato», aggiornato ai più recenti provvedimenti in materia, fa il punto della disciplina del lavoro pubblico alla luce di dottrina e giurisprudenza, costituendo, altresì, strumento di agevole consultazione per gli operatori del settore, nell’alveo di una nuova P.A., non più oggetto auto-referenziale bensì aperto alla collettività, al sistema economico e alle sue sfide.
In appendice sono riportati, inoltre, il D.Lgs. 150/2009, cd. riforma Brunetta, e il D.L. 101/2013 come convertito, cd. decreto P.A.
Per agevolare lo studio, ulteriori contenuti normativi e materiali di approfondimento sono disponibili on line puntando il proprio smartphone sul QR code, posto in copertina.
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Simone –
Ottimo, per allora.
Ma una edizione aggiornata al 2022 di cui tanto si avverte la necessità?