Dopo la pubblicazione della terza edizione, numerosi sono stati gli interventi normativi che hanno interessato il Codice dei Contratti Pubblici.
Il 2010 è stato l’anno del processo: dapprima è stata recepita la c.d. «Direttiva ricorsi» (2007/66/CE), con il D.lgs. n. 53 del 20 marzo 2010, operando una serie di modifiche al Codice dei Contratti Pubblici per quanto concerne il processo degli appalti pubblici ed i suoi prodromi procedimentali; successivamente è stato varato il Codice del Processo Amministrativo, di cui al D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104, che ha ridefinito la disciplina processuale speciale degli appalti, riunendo, rivedendo – e talora riscrivendo – le pregresse norme rilevanti in materia.
Nel 2011, un’estate ricca di importanti innovazioni della disciplina sostanziale.
Dapprima — l’8 giugno 2011 — è entrato in vigore il D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, contenente il sospirato Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei Contratti Pubblici, che, oltre a contenere specifiche integrazioni della disciplina codicistica, ha determinato l’operatività di alcuni istituti, quali il dialogo competitivo, sospesi da anni in attesa proprio della normativa regolamentare.
Il mese successivo veniva, poi, convertito il c.d. Decreto Sviluppo, con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106: tra le principali innovazioni, da segnalare sin d’ora la previsione dei bandi-tipo (nuovo art. 64 del Codice), nonché la tassatività delle cause di esclusione (nuovo art. 46 del Codice).
Negli ultimi mesi, ed in particolare nel 2012, abbiamo assistito ad un’alluvione normativa, specie di decreti legge — poi tutti convertiti — il più delle volte emanati al fine di fronteggiare la crisi economica che attanaglia in nostro Paese e non solo.
Ecco un veloce quanto significativo elenco:
— il D.Lgs. n. 208 del 15 novembre 2011, recante disciplina per i contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza, in vigore dal 15 gennaio 2012;
— il c.d. «Statuto delle imprese» (L. 11 novembre 2011, n. 180);
— la c.d. «Legge di stabilità 2012» (L. 12 novembre 2011, n. 183);
— la c.d. «Manovra Monti», denominata anche «Decreto Salva-Italia» (D.L. n. 201/2011, convertito con la L. 22 dicembre 2011, n. 214).
L’elenco si è chiuso – almeno per ora — con la conversione in legge dei due decreti governativi più importanti e travagliati del primo quadrimestre 2012:
— il c.d. «Decreto Liberalizzazioni», denominato anche «Decreto Cresci Italia» (D.L. 24 gennaio 2012, n. 1) convertito con modificazioni con L. 24 marzo 2012, n. 27;
— il c.d. «Decreto Semplificazioni», denominato anche «Decreto Semplifica Italia» (D.L. 9 febbraio 2012, n. 5) convertito con modificazioni dalla L. 4 aprile 2012, n. 35;
— il c.d. Decreto «Spending Review» (D.L. 7 maggio 2012, n. 52) che, oltre ad incentivare gli acquisti per mezzo di strumenti informatici, ha istituito la nuova figura del Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi, munendolo di importanti poteri sulle procedure di affidamento, tra i quali anche il potere di sospensione, revoca o annullamento d’ufficio di singole procedure di gara.
Da qui l’opportunità, o meglio la pressante necessità, di accelerare la definizione e la pubblicazione di questa nuova edizione del Commentario, che anche questa volta si propone nella veste, molto apprezzata nelle passate edizioni dagli addetti ai lavori, di commentario, articolo per articolo.
Il testo è, ovviamente, aggiornato anche alla più recente giurisprudenza amministrativa di rilievo.
A corredo del commentario, come di consueto, il CD-ROM contenente la principale normativa d’interesse, nonché l’aggiornamento on line del D.L. 7 maggio 2012, n. 52 in corso di conversione.
A corredo del commentario, come di consueto, il CD-ROM contenente la principale normativa d’interesse, nonché l’aggiornamento on line del D.L. 7 maggio 2012, n. 52 in corso di conversione.
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