Il codice del processo amministrativo, emanato con il D.Lgs. 2 luglio 2010 n. 104, è stato una delle recenti riforme del diritto pubblico più rilevanti. Per la prima volta, infatti, tutte le norme processuali, formatesi attraverso una lunga e non sempre coerente stratificazione di diverse leggi, sono state razionalizzate e raccolte in un unico testo.
La riforma è stata anche l’occasione per razionalizzare diversi istituti che erano stati plasmati in buona parte con l’intervento della giurisprudenza e per definire diverse problematiche, anche nei rapporti con le altre magistrature. A questo proposito, è d’obbligo citare quella più nota, rappresentata dalla pregiudizialità amministrativa:
il nuovo codice, infatti, ha ammesso l’azione risarcitoria anche a prescindere da quella di annullamento, ma l’ha sottoposta ad un breve termine di decadenza. Su tale disposizione, il T.A.R. della Sicilia-Palermo ha sollevato questione di legittimità costituzionale (vedi sub art. 30).
Il legislatore delegante, inoltre, seguendo una prassi consolidata, ha previsto un termine di due anni, successivo all’entrata in vigore del codice, entro il quale si sarebbero potute emanare disposizioni correttive; ciò che è recentemente avvenuto con il D.Lgs. 15 novembre 2011, n. 195 (pubblicato nella G.U. n. 273 del 23 novembre 2011). Il volume recepisce, quindi, le innovazioni introdotte dal decreto correttivo, che incidono prevalentemente sulla disciplina dei processi speciali e delle spese processuali.
Per ogni articolo è poi presente un commento seguito da una selezione delle più recenti e importanti massime della giurisprudenza.
Infine, il testo contiene un elenco dei termini processuali con riferimento ai diversi istituti ed una selezione delle normative più rilevanti nella prassi applicativa.
Infine, il testo contiene un elenco dei termini processuali con riferimento ai diversi istituti ed una selezione delle normative più rilevanti nella prassi applicativa.
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