La decadenza della società occidentale e del suo sistema economico rendono urgente l’avvio di un ripensamento nel modo di concepire l’uomo e il mondo del lavoro.
È una riflessione che ci riporta all’età dell’Umanesimo in cui, dopo un periodo di “buio”, arte, cultura, centralità dell’individuo forgiarono uno straordinario e profittevole miglioramento della società.
Se l’Umanesimo rappresentò il momento ideologico-culturale di cambiamento verso una nuova era, il Rinascimento tradusse in pratica tali raffinate aspirazioni.
Volgendo l’attenzione ai giorni nostri, si può osservare che il post-crisi sta generando il desiderio della riscoperta di un’autonomia critico-creativa.
Questa nuova attitudine potrà consentire – se saremo in grado di ottimizzare le opportunità ripartendo dalla valorizzazione dell’individuo e delle sue potenzialità – il rifiorire di molte attività economiche. È verso un nuovo Rinascimento che ci stiamo incamminando!
Facendosi ambasciatore di un messaggio di speranza e di ottimismo, il testo prende in esame il cambiamento sociale ed economico in atto.
Esso si rivolge, principalmente, ai protagonisti del mercato, professionisti e imprenditori.
In verità, tutti siamo parte integrante del sistema e quindi primi attori; pertanto, pur essendo indirizzati primariamente a chi può assumere decisioni, i concetti enunciati nelle pagine che seguono interessano tutti coloro che intendono reagire alle crisi incidendo in maniera innovativa sull’esercizio del proprio ruolo.
L’orientamento suggerito ai protagonisti consiste nell’adottare un pensiero laterale nella conduzione dello studio o dell’azienda, quale risposta al rallentamento dei motori della crescita.
Si tratta di un nuovo approccio, più creativo ed etico, che poggia sulla fusione di due elementi: Ragione e Umanità.
Queste due leve, indicate come impulsi per la ripresa economica, vanno considerate in questo senso: con Ragione ci si riferisce alla facoltà di pensare stabilendo rapporti e legami tra concetti e situazioni, al fine di discernere il vero dal falso, il giusto dall’ingiusto.
Con Umanità si intende un insieme di elementi spirituali propri dell’uomo, in quanto essere civile e sociale, quali la solidarietà, l’agire in favore degli altri, la filantropia, la comprensione.
È la direzione in cui si sta muovendo la nuova fase dell’Economia, che induce a credere nella possibilità di generare profitto seguendo il buon senso e la morale.
Potremmo pensarla come una positiva evoluzione del Capitalismo che ha segnato la storia del Novecento. Negli ultimi trent’anni circa, il libero mercato, preoccupandosi sempre più della sola massimizzazione del profitto, si è allontanato dall’etica, portando il sistema a rivelarsi per quello che era: menzognero, malandato, ingiusto, opportunista, irriverente, inaffidabile.
Aver creduto che fosse sufficiente una preparazione tecnica per esercitare compiutamente la libera professione o l’attività d’impresa, si è dimostrato un errore; ecco perché professionisti e imprenditori, presi dall’affanno delle scadenze o dalle pratiche contingenti e concentrandosi in buona fede solo su queste, non hanno compreso le minacce del sistema, non si sono fermati a riflettere su ciò che stava accadendo, finendo, inevitabilmente, per farsi travolgere dagli eventi.
Come tutte le situazioni dolorose o negative, anche la stagnazione, poi divenuta recessione, qualcosa di buono ha portato. È così che lo choc, causato dal crollo di certezze consolidate, ci ha reso consapevoli dei nostri limiti ma anche delle nostre potenzialità, risvegliando il desiderio di ripristinare una sana gerarchia di valori.
Ai professionisti e all’imprenditoria della società post-industriale i clienti richiedono una preparazione diversa rispetto al periodo antecedente le tre crisi, finanziaria, economica e di valori. Se queste ultime da un lato hanno profondamente modificato la nostra visione del futuro, spegnendo addirittura la speranza nei giovani, dall’altro hanno attivato in qualcuno, un pensiero positivo che rifiuta la rassegnazione e che, con atti di coraggio, sfocia in esempi creativi di rivisitazione del lavoro, dell’economia, della finanza, dei valori.
Per rispondere alle nuove esigenze del mercato è arrivato il momento di concepire l’attività libero professionale o il modo di fare impresa in maniera più strategica, dando vita a una pianificazione flessibile delle azioni da intraprendere. Essa potrà essere facilitata dalla conoscenza di alcune materie che, trattate in sintesi, verranno affrontate nei capitoli che seguiranno.
Quello proposto è un addestramento culturale di natura multidisciplinare, finora posseduto solo da una élite di operatori economici. Si tratta (guarda caso!), di quelle poche realtà che hanno saputo sopravvivere alle crisi, traendone addirittura un vantaggio. Ecco perché, fissato qualche sintetico concetto circa la nuova direzione dell’economia, verranno presentate alcune cognizioni, complementari alla formazione del Professionista e dell’Imprenditore, che potranno rivelarsi utili all’accrescimento della propria “Resilienza” (resistenza).
Per costruire la differenza di valore, riavviando una certa vitalità economica, è suggeribile investire su una nuova formazione personale, che renderà i protagonisti della rinascita, più forti, più flessibili dinnanzi al verificarsi di eventuali nuove crisi.
È di umile volontà che si nutre il cambiamento, non voglia o desiderio, ma energia, impegno, studio, riflessione, attenzione.
Un antico proverbio Zen afferma che quando il discepolo è pronto, il maestro appare. Chi è il discepolo? chi il maestro?
Discepolo è colui che è felice di imparare e questa è l’unica condizione richiesta al lettore. Maestro può essere una persona saggia, un incontro speciale o magari un libro.
Buona lettura, Protagonista!
Buona lettura, Protagonista!
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