Questa sintesi è utilizzabile per qualsiasi facoltà in cui sia previsto l’insegnamento della storia dell’educazione occidentale. Tale percorso ha radici molto lontane, in qualche modo coincidenti con la storia stessa della cultura umana. I contenuti specifici del volume affrontano dunque i grandi snodi della pedagogia antica, medievale, moderna e contemporanea: ampio risalto viene dato ai passaggi sociali e culturali in cui sono implicate profonde mutazioni epistemiche dei modelli educativi (in particolare: la nascita della filosofia e del pensiero razionale; i modelli educativi nelle póleis, lo sviluppo e le infinite filiazioni del concetto di paidéia nella cultura occidentale; i grandi orizzonti aperti dalla riflessione socratica e platonica; la fusione tra oratoria e tradizione nella pedagogia romana; il crollo del mondo antico e l’enorme influenza dell’ideale cristiano – ascetico, apologetico – lungo tutto il Medioevo; infine l’articolata storia sociale delle istituzioni scolastiche religiose e l’avvio di quelle laiche). Viene affrontato successivamente il trasformarsi delle pratiche, dei saperi, delle tecniche educative sullo sfondo della nascita stessa della modernità: il passaggio dall’Umanesimo al Rinascimento; la progressiva penetrazione del modello letterario nel pensiero pedagogico (Vittorino, Erasmo, Rabelais); l’epoca della Riforma e della Controriforma e del pensiero utopico (Lutero e i Gesuiti); gli albori del pensiero scientifico moderno che vedono il consolidarsi di uno specifico «metodo» pedagogico (Comenio); il passaggio alle grandi modellizzazioni del Seicento (Cartesio, Locke) sino ad arrivare alla rivoluzione educativa teorizzata e praticata nel Settecento illuminista (il «puerocentrismo» di Rousseau posto all’origine della pedagogia contemporanea, assieme gli esiti della Rivoluzione francese e all’emergere della sensibilità romantica). Gli ultimi capitoli seguono infine le principali tappe della contemporaneità pedagogica. I contenuti si organizzano attorno al diffondersi della sensibilità romantica e all’esito teorico delle sue tematiche-chiave. Si approfondiscono progressivamente la rivoluzione educativa e il profilarsi del concetto di puerocentrismo (Fröbel); la pedagogia scientifica (Herbart); l’intreccio di positivismo, società industriale, scienze sociali e problemi educativi. Grande spazio è dedicato alle rivoluzioni epistemologiche del Novecento ed alle loro ricadute sui problemi della formazione. Il Novecento, come noto, è teatro di molteplici scene: il mix di psicologia e pedagogia; la svolta attivista europea e americana; il rapporto tra problema educativo e cultura politica. Notevole risalto viene concesso alle teorie dello sviluppo cognitivo e a quelle dell’apprendimento (Piaget, Vygotskij, Bruner, Gardner sino alle più recenti prospettive aperte dalle neuroscienze); ai grandi rappresentanti dell’attivismo pedagogico (dalla Montessori a Dewey); al rapporto tra educazione e forme politiche di dominio (pedagogie libertarie e non direttive, controculture, descolarizzazione).
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