Il mutato quadro dell’ordinamento italiano dopo l’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana ha rovesciato la prospettiva con cui in passato si guardava la «legislazione di pubblica sicurezza».
Non ci troviamo più davanti a un corpo di norme che tutelano, in primis l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato, bensì in presenza di una situazione del tutto differente che dà priorità al rispetto dei «diritti inviolabili dell’uomo» e alla tutela di quanti pensano di ricevere pregiudizi e limiti alle proprie libertà dall’azione dei pubblici poteri e, soprattutto, dalla forza pubblica in veste di tutrice dell’ordine e della sicurezza.
Anche se la polizia (amministrativa, giudiziaria etc.) costituisce una istituzione fondamentale e insopprimibile per la difesa dell’ordine democratico, essa è sempre tenuta ad operare nel rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità intermedie.
In quest’ottica si è già mossa da tempo la Corte Costituzionale che ha assunto la veste di «tutore» degli spazi di libertà e sicurezza dei singoli operando ampi ed opportuni tagli alla normativa (T.u.l.p.s., Codice Penale e di Procedura Penale, etc.), espressioni prima dello Stato liberale e, poi, fascista.
Oggi, dunque, la persona è al centro del sistema che è tenuto ad assicurare il rispetto di diritti inviolabili riconosciuti e garantiti dalla Costituzione.
Questo agile, ma completo volume, sulla scia del filone ideologico che permea la nostra Costituzione, costituisce un indispensabile ausilio per quanti necessitano di avere sotto mano un quadro esaustivo del cd. «diritto di polizia» per poter acquisire le conoscenze di base per affrontare concorsi ed esami che hanno per oggetto questa delicata e stimolante branca del diritto pubblico.
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