Piano Casa

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Autore: D. Antonucci

Il punto sulla normativa regionale e nazionale

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Esaurito

Edizione: 2009
Pagine: 320
ISBN: 9788824469555
Codice: 134
Formato: 15 x 21
Abstract

Il cd. «Piano casa», recentemente varato dal Governo, ha cercato di rispondere, almeno in parte, alle problematiche connesse alla progressiva frammentazione sia degli interventi edilizi, che di quelli di recupero avutisi nel nostro Paese nell’ultimo trentennio. Sono così venute a delinearsi linee di intervento che, nell’ambito di un’azione teoricamente unitaria, interessano distinti campi d’azione, essendo volte non solo a favorire il rilancio dell’economia e a dare risposta ai bisogni abitativi delle famiglie, ma anche ad introdurre incisive misure di semplificazione procedurali dell’attività edilizia in generale.

Nell’ambito del nuovo «Piano» è, dunque, possibile ricondurre sia le singole previsioni già contenute negli artt. 11, 13 e 58 della «finanziaria estiva» dello scorso anno (D.L. 25-6-2008, n. 112, convertito nella L. 6-8-2008, n. 133, come modificata, da ultimo dalla L. 9-4-2009, n. 33, di conversione del D.L. 10-2-2009, n. 5), sia l’intesa sancita in sede di Conferenza Stato-Regioni e di Conferenza Unificata del 31 marzo 2009, pubblicata il successivo 1° aprile.

 

L’intervento governativo, avutosi con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16-7-2009, assunto previo parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni e Unificata, nonché delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), cui ha fatto seguito, tra l’altro, lo sblocco dei fondi da parte della Corte dei Conti, è stato, infatti, elaborato sulla base dell’accordo sottoscritto il 5 marzo 2009 dal Presidente della Conferenza delle Regioni ed il Ministro per i rapporti con le Regioni, concernente la «nuova politica per l’edilizia residenziale pubblica », e dell’Intesa del 31 marzo 2009. In questo ambito sono state definite le linee su cui deve muoversi l’intervento congiunto dello Stato, delle Regioni e dei Comuni sul tema «Piano-casa».

 

D’altronde, il biennio 2008/2009 è stato caratterizzato da una crisi finanziaria di livello internazionale, tanto profonda, quanto annunciata, che non ha mancato di coinvolgere anche il nostro Paese e che continuerà a spiegare i propri effetti negativi per almeno altri due anni.

 

Non stupisce, pertanto, che tra le varie manovre varate dal Governo per cercare di arginare tale crisi, ridare slancio all’economia italiana e favorire l’occupazione, si sia inserita anche quella collegata al «Piano casa» che, come già annunciato, segue due distinte linee di intervento, pur se entrambe collegate all’attività edificatoria e volte a dare risposta anche ai bisogni abitativi delle famiglie.

 

La prima misura, contenente il vero e proprio «Piano casa», è quella collegata all’edilizia residenziale pubblica, già prevista nella manovra finanziaria dell’estate 2008 e tendente al riammodernamento del patrimonio immobiliare pubblico ed alla costruzione di nuovi insediamenti urbani, onde consentire l’acquisto o la locazione dell’abitazione a famiglie in condizioni di disagio economico, anziani e giovani coppie. Questa misura vede l’intervento congiunto dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, tutti soggetti istituzionali coinvolti nell’attuazione delle politiche abitative che nei prossimi anni si attueranno nel nostro Paese.

 

Anche la seconda misura prevede una collaborazione istituzionale tra lo Stato e le Regioni, chiamate ad emanare proprie leggi per disciplinare interventi edilizi migliorativi della qualità architettonica e/o energetica degli edifici unifamiliari e bifamiliari, da attuarsi tramite il loro ampliamento, ovvero la loro demolizione e ricostruzione. Si tratta di un intervento di natura straordinaria e temporalmente limitato, rispetto al quale le Regioni prevedono termini applicativi che variano dai diciotto ai ventiquattro mesi. Secondo le stime del Governo, se solo il 10% degli Italiani decidesse di avviare gli interventi previsti da questa seconda misura, gli investimenti sarebbero dell’ordine di 60/70 miliardi, circa quattro punti di Pil, venendo coinvolti oltre alle imprese edili anche tutto l’indotto collegato all’edilizia, dalle ditte fornitrici di materiali, ai professionisti e tecnici che sarebbero coinvolti nell’operazione.

 

È intuitivo anche lo sforzo logistico ed organizzativo al quale le amministrazioni locali saranno chiamate per gestire concretamente questa seconda linea di azione, poiché quel 10% di Italiani auspicato dal Governo potenzialmente si traduce in milioni di nuove istanze edilizie da esaminare ed istruire in un arco temporale limitato.

 

Si tratta, quindi, di un impatto senza precedenti che potrebbe mettere in crisi soprattutto i Comuni di minori dimensioni, assorbendone totalmente le risorse umane e strumentali e rendendo oggettivamente difficoltosa anche l’attività di vigilanza su quanto si andrà a realizzare, sia per ciò che attiene alla verifica della corrispondenza tra autorizzato e costruito, sia per quel che riguarda il regolare svolgimento dell’attività costruttiva, l’impiego di mano d’opera regolare e la sicurezza dei cantieri e dei luoghi di lavoro.

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Profilo Autore
Donato Antonuccci

Avvocato abilitato all'esercizio della professione davanti alle magistrature superiori, opera prevalentemente nel campo del diritto amministrativo ed in particolare negli ambiti dell'urbanistica, dei beni culturali e paesaggistici, degli appalti pubblici, dei rapporti di lavoro con la P.A. e della responsabilità erariale. Svolge attività di consulenza e formazione in vari settori, tra cui quello del pubblico impiego contrattualizzato. È autore di numerose opere

Indice

Capitolo 1: Il Piano Casa Nazionale
1. Introduzione. - 2. Il piano nazionale per l’edilizia abitativa. - 3. Le misure straordinarie per l’edilizia abitativa.
Capitolo 2: Il Piano Casa in Abruzzo
1. La legge regionale n. 13 del 19 agosto 2009. - 2. La tipologia di edifici interessati. - 3. Gli interventi ammissibili: ampliamento. - 4. Gli interventi ammissibili: demolizione e ricostruzione. - 5. La procedura attuativa. - 6. I compiti dei Comuni ed ambito temporale. - 7. Le limitazioni applicative. - 8. I bonus a regime.
Capitolo 3: Il Piano Casa in Alto Adige
1. La legge provinciale n. 1/2009 e la delibera G.P. n.1609/2009. - 2. La tipologia di edifici interessati e l’entità dell’ampliamento. - 3. La procedura attuativa e le limitazioni applicative. - 4. I compiti dei Comuni ed ambito temporale.
Capitolo 4: Il Piano Casa in Basilicata
1. La legge regionale n. 25 del 7-8-2009. - 2. La tipologia di edifici interessati. - 3. Gli interventi ammissibili: ampliamento. - 4. Gli interventi ammissibili: demolizione e ricostruzione. - 5. Gli interventi ammissibili: il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente. - 6. Laprocedura attuativa. - 7. Le limitazioni applicative. - 8. Compiti dei Comuni ed ambito temporale. - 9. Le altre disposizioni della legge regionale: i programmi integrati di edilizia residenziale e di riqualificazione urbana
Capitolo 5: Il Piano Casa in Calabria
Capitolo 6: Il Piano Casa in Campania
Capitolo 7: Il Piano Casa in Emilia-Romagna
1. La legge regionale n. 6 del 6 luglio 2009. - 2. Le prescrizioni generali. - 3. La tipologia di edifici interessati. - 4. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 5. Gli interventi ammessi: demolizione e ricostruzione. - 6. La procedura attuativa. - 7. Le limitazioni applicative. - 8. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale. - 9. Altre disposizioni della legge regionale: le nuove misure urbanistiche per incentivare la qualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Capitolo 8: Il Piano Casa in Friuli-Venezia Giulia
Capitolo 9: Il Piano Casa nel Lazio
1. La legge regionale n. 21 del 21 agosto 2009: previsioni generali. - 2. La tipologia di edifici interessati. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 4. Gli interventi ammessi: la sostituzione edilizia. - 5. Gli interventi ammessi: il recupero di edifici esistenti. - 6. La procedura attuativa. - 7. Le limitazioni applicative. - 8. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale. - 9. Altre disposizioni della legge regionale
Capitolo 10: Il Piano Casa in Liguria
Capitolo 11: Il Piano Casa in Lombardia
1. La legge regionale n. 13 del 16 luglio 2009: previsioni generali. - 2. Gli interventi ammessi: il riutilizzo delle volumetrie. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento e sostituzione. - 4. Le limitazioni applicative e le condizioni generali. - 5. La procedura attuativa. - 6. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale. - 7. Altre disposizioni della legge regionale: la riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica.
Capitolo 12: Il Piano Casa nelle Marche
1. La legge regionale n. 22 dell’8 ottobre 2009 . - 2. Le previsioni generali e ambito di applicazione. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 5. Gli interventi ammessi: opere pubbliche ed edilizia residenziale pubblica. - 6. La procedura attuativa e le limitazioniapplicative. - 7. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale.
Capitolo 13: Il Piano Casa in Molise
Capitolo 14: Il Piano Casa in Piemonte
1. La legge regionale n. 20 del 14 luglio 2009. - 2. Le previsioni generali e la tipologia degli edifici interessati. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 4. Gli interventi ammessi: la trasformazione edilizia. - 5. Gli interventi ammessi: demolizione e ricostruzione. - 6. Gli interventi ammessi: incrementi per l’edilizia produttiva. - 7. La procedura attuativa e le limitazioni applicative. - 8. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale. - 9. Altre disposizioni della legge regionale: interventi di riqualificazione edilizia.
Capitolo 15: Il Piano Casa in Puglia
1. La legge regionale n. 14 del 30 luglio 2009. - 2. La tipologia di edifici interessati.- 3. Le prescrizioni generali. - 4. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 5. Gli interventi ammessi: demolizione e ricostruzione. - 6. La procedura attuativa. - 7. Le limitazioni applicative. - 8. L’ambito temporale. - 9. Altre disposizioni della legge regionale: i bonus a regime
Capitolo 16: Il Piano Casa in Sardegna
Capitolo 17: Il Piano Casa in Sicilia
Capitolo 18: Il Piano Casa in Toscana
1. La legge regionale n. 24 dell’8 maggio 2009. - 2. Le previsioni generali. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 4. Gli interventi ammessi: demolizione e ricostruzione. - 5. La procedura attuativa e le limitazioni applicative. - 6. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale. - 7. Altre disposizioni della legge regionale: il sistema informativo regionale sull’efficienza e sulla certificazione energetica degli edifici e dei relativi impianti.
Capitolo 19: Il Piano Casa in Umbria
1. La legge regionale n. 13 del 26 giugno 2009. - 2. La tipologia di edifici interessati.- 3. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 4. Gli interventi ammessi: demolizione e ricostruzione. - 5. Gli interventi ammessi: incrementi dell’edilizia non residenziale. - 6.La procedura attuativa. - 7. Le limitazioni applicative. - 8. L’ambito temporale. - 9. Altre disposizioni della legge regionale: i bonus a regime
Capitolo 20: Il piano casa in Valle d’Aosta
1. La legge regionale n. 24 del 4 agosto 2009. - 2. Le previsioni generali e la tipologia degli edifici interessati. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento e nuova costruzione. - 3. Gli interventi ammessi: riqualificazione ambientale ed urbanistica degli edifici e del territorio. - 4. La procedura attuativa e le limitazioni applicative. - 6. I poteri e gli obblighi dei Comuni.
Capitolo 21: Il Piano Casa in Veneto
1. La legge regionale n. 14 dell’8 luglio 2009. - 2. Le previsioni generali e la tipologia degli edifici interessati. - 3. Gli interventi ammessi: ampliamento. - 4. Gli interventi ammessi: rinnovamento degli edifici esistenti. - 5. Gli interventi ammessi: riqualificazione degli insediamenti turistici e ricettivi. - 6. La procedura attuativa e le limitazioni applicative. - 7. I compiti dei Comuni e l’ambito temporale. - 8. Altre disposizioni della legge regionale: ristrutturazione edilizia.

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