La scienza dell’amministrazione nasce come «ancella» del diritto amministrativo. Sin dalle origini, infatti, nei corsi istituzionali delle Università essa veniva impartita «insieme» al diritto amministrativo, con il quale condivideva l’appartenenza «alle scienze della pace e delle opere della pace», a cui necessitava, però, «che il governo sia un governo che miri all’interesse comune, stabilito a scopo e profitto di tutta quanta l’associazione» (MANNA).
Il legame con il diritto e con la teoria politica è, quindi, assolutamente originario e connaturato alla disciplina. Tuttavia essa, nel tempo, ha registrato sviluppi ed elaborazioni anche grazie al contributo di altre scienze sociali, come la sociologia, la teoria organizzativa e la stessa politologia, che ne hanno messo in risalto aspetti che vanno ben oltre il dato puramente normativo e formale e che portano a focalizzare l’analisi sulle variabili umane e comportamentali, con tutti i corollari sia d’ordine giuridico (status), sia d’ordine sociologico.
L’uomo inserito nell’organizzazione della P.A. non è una semplice rotella di un ingranaggio più grande, ma un soggetto pensante e agente, dotato non solo di capacità operativa, ma anche di autonomia e libertà, pur all’interno di vincoli, più o meno costrittivi, del contesto in cui opera e che, in ogni caso, non sono mai tanto forti da impedire pensiero ed azione (FRIEDBERG).
Il presente Manuale, pertanto, pur tenendo in debito conto i risultati delle più recenti riforme normative in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione, parte dall’ineludibile presupposto che l’organizzazione amministrativa è solo una macchina, uno strumento che, nelle mani dell’uomo, deve essere orientato al generale benessere individuale e sociale, in conformità alle posizioni teoretiche che legittimano l’esistenza e lo stesso esercizio delle funzioni pubbliche e di governo solo in vista della «felicità umana» (HUME).
Il presente Manuale, pertanto, pur tenendo in debito conto i risultati delle più recenti riforme normative in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione, parte dall’ineludibile presupposto che l’organizzazione amministrativa è solo una macchina, uno strumento che, nelle mani dell’uomo, deve essere orientato al generale benessere individuale e sociale, in conformità alle posizioni teoretiche che legittimano l’esistenza e lo stesso esercizio delle funzioni pubbliche e di governo solo in vista della «felicità umana» (HUME).
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