Stai studiando Diritto Privato per un esame o per un concorso e hai bisogno di una spiegazione semplice e chiara dei modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento? Questo è un approfondimento breve, ma efficace dalla quale potrai prendere appunti, comprendere e ripetere l’argomento.
In questa guida troverai:
- La differenza tra modi di estinzione satisfattori e non satisfattori
- Modi di estinzione dell’obbligazione di natura satisfattoria
- Modi di estinzione di natura non satisfattoria
- Testi utili per facilitare lo studio.
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L’adempimento: il modo “normale” di estinzione dell’obbligazione
Argomento molto importante per chi studia Diritto Privato e che merita un approfondimento sono i modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento.
Come saprai, l’adempimento costituisce il modo normale di estinzione dell’obbligazione e consiste nell’esatta esecuzione della prestazione da parte del debitore. La conseguenza dell’adempimento è l’estinzione dell’obbligazione, e cioè, l’estinzione contemporanea del debito del debitore e del diritto di credito del creditore. Quindi, con l’adempimento, il creditore riceve la prestazione e, quindi, l’adempimento è da annoverare tra i modi di estinzione cosiddetti satisfattori.
Differenza tra modi di estinzione dell’obbligazione satisfattori e non satisfattori
Tuttavia esistono dei modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento che comunque fanno sì che l’obbligazione si estingua. Alcuni di questi sono satisfattori, altri vengono detti non satisfattori. Qual è la differenza?
La differenza consiste nel fatto che nei primi non c’è adempimento o c’è una prestazione in luogo dell’adempimento, e quindi il debitore è ugualmente liberato, l’obbligazione si estingue e il creditore, direttamente o indirettamente, riceve la prestazione. In quelli non satisfattori, invece, la liberazione del debitore sicuramente c’è, l’obbligazione si estingue, ma il creditore non riceve la prestazione.
Modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento di natura satisfattoria
Ora, quali sono i modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento di natura satisfattoria? Si tratta di:
- Compensazione
- Confusione
- prestazione in luogo d’adempimento.
Andiamo a vedere di cosa si tratta, quali sono i tre tipi di compensazione e quando si verificano confusione e prestazione in luogo d’adempimento.
La compensazione
Quand’è che si verifica compensazione? La compensazione si verifica tutte quelle volte in cui due soggetti sono reciprocamente debitore e creditore l’uno dell’altro. In presenza di determinati presupposti, la legge stabilisce che l’obbligazione si estingue fino all’ammontare in comune.
Ciò significa che se Tizio è debitore di Caio di 250 euro e Caio è debitore di Tizio di 300 euro, l’obbligazione si estinguerà, ma rimarrà in vita soltanto per il residuo e, cioè, per i 50 euro. Viceversa, qualora il debito e il credito siano in pari, l’obbligazione si estingue.
La compensazione può essere di 3 tipi: la compensazione legale, compensazione giudiziale e compensazione volontaria.
La compensazione legale si verifica in presenza di 3 presupposti: il debito deve essere omogeneo, liquido ed esigibile. Il debito omogeneo è quello che ha ad oggetto beni sostituibili tra di loro, oppure una somma di denaro. Il debito è esigibile quando non è sottoposto a termine o a condizione, quindi il creditore può esigere immediatamente la prestazione. È liquido quando è determinato nel suo importo. In questo caso, per esempio, presenti questi presupposti, si verifica, appunto, compensazione legale fino ad ammontare comune.
Invece, quando il debito è sì, omogeneo, sì, esigibile, ma non liquido, l’importo può essere stabilito con sentenza dal giudice ed è quella che viene definita, appunto, compensazione giudiziale.
La compensazione volontaria, invece, è quella che viene stabilita con accordo delle parti in assenza dei presupposti di legge.
Quindi, ripetiamo, la compensazione è uno dei modi di estinzione delle obbligazioni diverse dall’adempimento di natura satisfattoria perché, anche se non c’è adempimento, il creditore riceve la prestazione.
La confusione
Altro modo di estinzione dell’obbligazione di natura satisfattoria è la confusione.
La confusione si verifica quando in capo di uno stesso soggetto si vengono a riunire la posizione di debitore e di creditore. Per fare un esempio, quando il creditore muore, il debitore diventa suo erede. Allora, ovviamente, si estingue l’obbligazione altrimenti si arriverebbe fondamentalmente all’assurdo: il debitore pagherebbe a se stesso.
Prestazione in luogo di adempimento
Altro modo di estinzione diverso dall’adempimento di natura satisfattoria è la prestazione in luogo di adempimento. Significa che il creditore può accettare, in luogo dell’adempimento, una prestazione diversa rispetto a quella che, originariamente, era dovuta. Ad esempio, ti dovevo una somma di denaro e invece ti do un cavallo.
Modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento di natura non satisfattoria
Ora, a differenza dei modi di estinzione delle obbligazioni di natura satisfattoria, quelli di natura non satisfattoria fanno sì che il debitore venga liberato, ma il creditore non riceve la prestazione.
Questi sono:
- novazione
- remissione del debito
- impossibilità sopravvenuta della prestazione.
Novazione
Partiamo dalla novazione. La novazione è un contratto, in cui le parti sostituiscono all’obbligazione originaria, che si estingue, una nuova obbligazione con un oggetto diverso o con un titolo diverso. Per esempio, un oggetto diverso (ti dovevo un vestito di filo, te ne do uno di lana) oppure con titolo diverso (sono acquirente di una casa invece di corrispondere il prezzo di una casa, trattengo a titolo di mutuo).
Quali sono le caratteristiche della novazione? Innanzitutto, è necessario che vi sia un’obbligazione da rinnovare, è necessaria poi l’animus novandi cioè la volontà di sostituire l’obbligazione originaria con una nuova obbligazione.
Remissione del debito
Altro modo di estinzione dell’obbligazione non satisfattoria è la remissione del debito, cioè una rinuncia del creditore al proprio diritto di credito. Una rinuncia che può essere fatta sia in modo espresso, cioè il creditore lo dichiara e lo comunica al debitore, oppure tacita, cioè quando il creditore tiene un comportamento che è incompatibile con la volontà di esigere il credito.
Impossibilità sopravvenuta della prestazione
Ultimo modo di estinzione non satisfattoria è l’impossibilità sopravvenuta della prestazione che si verifica quando il debitore, per causa a lui non imputabile, quindi per esempio per forza maggiore, non può eseguire la prestazione. È importante sottolineare che la causa non dev’essere imputabile al debitore, perché altrimenti si avrà in adempimento, a cui sono legate altre conseguenze.
Invece, la causa non deve essere imputabile al debitore, deve essere una impossibilità sopravvenuta e, inoltre, deve essere un’impossibilità definitiva, perché se è solo temporanea in realtà non estingue l’obbligazione, ma la sospende, fermo restando che anche una impossibilità temporanea può portare, dopo un determinato lasso di tempo, all’estinzione dell’obbligazione perché, ad esempio, il creditore potrebbe eseguire da solo la prestazione, quindi soddisfare da solo i propri interessi, oppure esecuzione della prestazione, potrebbe diventare troppo difficile per il debitore. In quel caso l’obbligazione si estingue lo stesso.
Conclusioni
Ricapitolando velocemente quanto abbiamo appena visto, esistono dei modi di estinzione dell’obbligazione diverse dall’adempimento.
Sappiamo che l’obbligazione si estingue con l’adempimento e cioè con l’esatta esecuzione della prestazione che costituisce il modo normale di estinzione ed è un modo di estinzione satisfattorio perché il debitore esegue la prestazione e il creditore la riceve.
Altri modi di estinzione satisfattoria in cui il creditore, direttamente o indirettamente, riceve la prestazione pur in mancanza di adempimento, sono: la compensazione, la confusione e la prestazione in luogo di adempimento.
Modi di estinzione, invece, non satisfattori sono quelli in cui il debitore si libera, l’obbligazione si estingue, ma il creditore non riceve la prestazione. Questi sono: novazione, remissione del debito e impossibilità sopravvenuta della prestazione.
Ultimi consigli per studiare i modi di estinzione dell’obbligazione
Benché possa sembrare banale, per comprendere al meglio i modi di estinzione dell’obbligazione o, più in generale, per raggiungere una buona preparazione in Diritto Privato il primo consiglio è dedicarsi a uno studio approfondito.
La casa editrice Simone pubblica diversi testi proprio a seconda del livello di approfondimento utile allo studente. Per esempio, per chi necessità di uno studio della materia a 365 gradi, il Manuale di Diritto Privato (Diritto Civile) rappresenta lo strumento più adatto. Il Manuale, anche grazie al linguaggio chiaro e scorrevole, è arricchito di schemi riepilogativi e di importanti approfondimenti legati a tematiche di stretta attualità.
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Un altro consiglio essenziale per affrontare il Diritto Privato nel modo giusto, è senz’altro ricordare di affiancare allo studio di manuali e riassunti, sempre, il Codice Civile. È importante imparare a leggere sul Codice, avvalendosi, per esempio, di un Codice Civile Esplicato che è quello che si caratterizza in quanto sotto ogni articolo vi è proprio la spiegazione dell’istituto con degli esempi che sono molto importanti per capire, in concreto, la materia, oppure, se si ha bisogno di un livello ancora più approfondito, il Codice Civile annotato con la giurisprudenza.
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