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Le obbligazioni in Diritto Privato

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Stai studiando Diritto Privato per un esame o un concorso e hai bisogno di una spiegazione chiara ed esaustiva sulle obbligazioni? Ecco un breve, ma efficace approfondimento dal quale potrai prendere appunti e che ti aiuterà a fissare i concetti principali riguardo a quest’argomento, essenziale anche per il successivo studio di altri istituti nell’ambito del Diritto Privato.

Ricorda, inoltre, che puoi seguire anche la lezione sul canale YouTube di Edizioni Simone che ogni settimana propone agli studenti interessanti lezioni sulle nozioni e gli argomenti principali per superare esami universitari o concorsi pubblici.

Le obbligazioni in Diritto Privato

In questo approfondimento ci occupiamo delle obbligazioni, argomento la cui comprensione, come già accennato, è fondamentale in quanto costituisce la base per lo studio di altri istituti nell’ambito del diritto privato.

L’intento è quello di offrire una spiegazione semplificata, in quanto l’argomento è particolarmente complicato. Cercheremo di schematizzare ed eseguire un’analisi ragionata dell’istituto partendo, come sempre, dalla nozione e dalla natura giuridica.

In più, esamineremo i punti principali della disciplina giuridica contenuta nel Codice Civile relativa alle obbligazioni ed esamineremo quelle che sono le caratteristiche principali del rapporto obbligatorio.

Il Codice Civile in realtà non fornisce una nozione di obbligazione, però questa comunque può essere desunta dall’interpretazione delle norme che disciplinano il rapporto obbligatorio. Partiamo, innanzitutto, dalla natura giuridica dei diritti di obbligazione.

I diritti di obbligazione sono diritti relativi, cioè diritti di credito, che attribuiscono, quindi, un potere nei confronti di uno o più soggetti determinati, cioè il soggetto passivo. Quindi, i diritti di obbligazione si caratterizzano per la presenza di un soggetto passivo determinato che si obbliga nei confronti di un altro soggetto ad eseguire una prestazione.

Tra l’altro, l’esecuzione della prestazione (collaborazione del soggetto passivo che è essenziale per la soddisfazione del titolare del diritto) costituisce in realtà anche quella che è la funzione delle obbligazioni, cioè quella di assicurare la soddisfazione del diritto di credito tramite la collaborazione di un altro soggetto, il debitore.

Questo costituisce anche uno dei caratteri distintivi tra diritti relativi e diritti assoluti, perché il diritto assoluto, al contrario del diritto relativo, consiste in un potere immediato ed assoluto sulla cosa e quindi il titolare non ha necessità della collaborazione di un terzo soggetto per la soddisfazione del proprio interesse.

Le obbligazioni: debito, credito e oggetto dell’obbligazione

Quindi, da queste poche nozioni desumiamo che il rapporto obbligatorio è un rapporto in virtù del quale un soggetto determinato si obbliga nei confronti di un altro soggetto ad eseguire una prestazione. Abbiamo, dunque, una posizione giuridica passiva, il debito, di cui è titolare il debitore (dovere di adempiere), una posizione giuridica attiva, il credito, di cui è titolare il creditore (diritto di ottenere la prestazione) e l’oggetto dell’obbligazione che è, appunto, la prestazione. Prestazione che può consistere o nel comportamento positivo (per esempio, io mi obbligo a fare o dare qualcosa) o in un comportamento negativo (io mi obbligo a non fare o dare qualcosa).

Attenzione però a non confondere l’oggetto dell’obbligazione con l’oggetto della prestazione. L’oggetto dell’obbligazione, infatti, è la prestazione, mentre l’oggetto della prestazione è il bene.

Le obbligazioni: caratteristiche principali del rapporto obbligatorio

Chiarita la nozione del rapporto giuridico obbligatorio, ora esaminiamo quali sono le caratteristiche principali del rapporto obbligatorio. Chiediamoci, innanzitutto, quali sono le fonti dell’obbligazione, che caratteristiche ulteriori deve avere la prestazione, come devono comportarsi debitore e creditore nell’ambito del rapporto obbligatorio, e come si estinguono le obbligazioni.

Facciamo, quindi, qualche accenno al concetto di adempimento e sulla modalità di adempimento richiesta al debitore.

Prima di tutto, il Codice Civile, libro IV, apre proprio la trattazione delle obbligazioni in generale con l’articolo 1173, in cui indica, appunto, le fonti delle obbligazioni e da cosa nascono. Queste, infatti, nascono da:

  • contratto
  • fatto illecito
  • ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità all’ordinamento giuridico.

Quindi, le obbligazioni possono nascere dalla stipulazione di un contratto, ma anche da un fatto illecito, perché se, per esempio, prendiamo come punto riferimento l’articolo 2040 del Codice Civile, se io produco un danno ingiusto sono obbligato a risarcire il danno, quindi la fonte delle obbligazioni, in questo caso, è il fatto illecito. Poi, l’ordinamento giuridico fa riferimento ad ogni altro atto o fatto idoneo a produrre in conformità all’ordinamento giuridico perché ci sono dei casi in cui, per esempio in caso di promessa unilaterale, la legge fa discendere effetti obbligatori.

Il Codice Civile continua poi con l’articolo 1174 indicando quali sono le caratteristiche della prestazione.

La prestazione, innanzitutto, deve avere carattere patrimoniale. Patrimonialità della prestazione significa che deve potersene valutare economicamente il valore, questo perché in caso di inadempimento da parte del debitore è necessario determinare l’ammontare del risarcimento del danno. D’altra parte, la patrimonialità e ciò che distingue l’obbligo giuridico da altri tipi di obblighi.

Inoltre la prestazione deve corrispondere a un interesse anche non patrimoniale del creditore. Il creditore può avere anche un interesse prettamente culturale o scientifico all’adempimento di un’obbligazione da parte del debitore.

Per quanto riguarda invece il comportamento che le parti devono tenere nell’ambito del rapporto obbligatorio, l’articolo 1175 detta una regola di fondamentale importanza: debitore e creditore devono comportarsi secondo correttezza, cioè devono comportarsi reciprocamente con lealtà e onestà.

La correttezza è un concetto generico che si identifica con il concetto di buona fede in senso oggettivo, concetto che troverai tantissime volte nello studio del diritto privato, soprattutto nell’ambito dello studio del contratto, per esempio nelle norme che regolano la formazione del contratto, nell’interpretazione del contratto ed esecuzione del contratto.

Le obbligazioni: il concetto di correttezza nel rapporto tra debitore e creditore

Tornando al rapporto tra creditore e debitore, in cosa si concretizza la correttezza?

Da parte del creditore, ad esempio, quando collabora all’adempimento da parte del debitore, cioè fa di tutto per non rendere eccessivamente oneroso l’adempimento da parte del debitore. Da parte del debitore, poi, c’è correttezza per esempio adempiendo, oltre all’obbligazione principale, anche a una serie di obblighi accessori che comunque siano ausiliari alla soddisfazione dell’interesse del creditore.

Quindi, il concetto di correttezza è centrale. Si identifica con il concetto di buona fede in senso soggettivo, che si distingue dalla buona fede in senso soggettivo (che però non riguarda la materia contrattuale).

Modi di estinzione delle obbligazioni

Chiediamoci, ora, come si estinguono le obbligazioni. Semplicemente, il modo normale di estinzione dell’obbligazione è l’adempimento perché è chiaro che con l’adempimento del debitore l’obbligazione si estingue.

Esistono, però, anche altri modi estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento, ad esempio la remissione del credito che consiste nella rinuncia da parte del creditore al credito. In questo caso non c’è adempimento, ma l’obbligazione si estingue. Ancora, la confusione, che si verifica quando in capo al medesimo soggetto si riuniscono le figure di debitore e di creditore, ad esempio, morte del debitore, il creditore diventa suo erede: ecco che l’obbligazione si estingue ma non c’è adempimento.

In relazione all’adempimento, l’articolo 1176 del codice civile detta una norma molto importante in quanto richiede al debitore la diligenza del buon padre di famiglia. Storicamente, il buon padre di famiglia è l’uomo medio nell’ambito della società che comunque presenta caratteri di onestà, lealtà, rigore e impegno. Applicato questo concerto al diritto privato significa che il debitore deve adempiere con lealtà, onestà e impegno, cioè deve fare di tutto per eseguire in modo esatto la prestazione.

Questa è la regola generale, poi l’articolo 1176 fa anche riferimento alla diligenza tecnica che è richiesta però nell’esercizio delle attività professionali ad esempio della professione medica.

Le obbligazioni in Diritto Privato: conclusioni

Ricapitoliamo, il rapporto giuridico obbligatorio è un rapporto in virtù del quale un soggetto passivo determinato si obbliga ad adempiere a una determinata prestazione nei confronti del creditore.

La collaborazione del debitore è essenziale per la soddisfazione dell’interesse del creditore. Un elemento essenziale del rapporto obbligatorio sono il credito, il debito e l’oggetto dell’obbligazione che è la prestazione, la quale si differenza dall’oggetto della prestazione, cioè il bene dedotto nel rapporto giuridico.

Abbiamo detto che le obbligazioni trovano fonte nel contratto, nei fatti illeciti e in ogni anno altro atto o fatto idoneo a produrlo in conformità all’ordinamento giuridico.

Abbiamo chiarito, poi, quali sono le caratteristiche essenziali della prestazione: patrimonialità e deve corrispondere anche a un interesse non patrimoniale del creditore.

Il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza e cioè una buona fede in senso oggettivo che è un concetto centrale perché ricorrerà più volte nell’ambito della vita del contratto (formazione del contratto, interpretazione del contratto ed esecuzione del contratto).

Le obbligazioni si estinguono principalmente con l’adempimento da parte del debitore e che l’adempimento costituisce il modo normale di estinzione dell’obbligazione, ma il codice civile prevede anche altri modi di estinzione dall’adempimento (ne sono un esempio la remissione e la confusione del credito).

Poi, abbiamo ribadito quella che è, in effetti, la regola principale dell’adempimento e cioè il debitore deve adempiere con la diligenza del padre di famiglia.

Dove studiare le obbligazioni e il Diritto Privato

Come già detto, lo studio delle obbligazioni è fondamentale per comprendere anche altri istituti di Diritto Privato, di per sé una materia che richiede uno studio approfondito.

È proprio in base al grado di approfondimento di cui si ha bisogno che si può scegliere il testo più indicato. Per uno studio della materia a 365 gradi è certamente indicato il Manuale, al quale, è importante ricordarlo, è essenziale affiancare lo studio del Codice Civile, la cui lettura e l’organizzazione sistematica delle norme è fondamentale, dal momento che permette di seguire una sequenza logica. Per una maggiore comprensione delle norme, inoltre, è consigliabile studiare dal Codice Civile esplicato, poiché alla fine di ogni norma vengono spiegati ulteriormente i concetti e riportati degli esempi.

Infine, per gli studenti che ormai conoscono la materia, ma hanno bisogno di fissare e memorizzare i concetti principali o ripassare le nozioni acquisite, strumento utile è il Compendio di Diritto Privato che evidenzia i concetti fondamentali e propone anche dei questionari a fine capitolo sulle domande più frequenti in sede d’esame o di concorso.

Per concludere, ricorda che sul canale YouTube di Edizione Simone vengono pubblicate, ogni settimana, nuove lezioni di diritto che hanno lo scopo di facilitare il tuo studio, aiutarti a comprendere meglio i concetti e a raggiungere una buona preparazione per affrontare lo studio o il concorso.