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Il Governo in Diritto Costituzionale

L’imputabilità penale

Stai studiando Diritto Costituzionale per un esame universitario o un concorso pubblico? Questo breve, ma efficace approfondimento ti aiuterà a chiarirti le idee in merito al Governo e alle disposizioni della Costituzione in merito a quest’organo complesso, detentore del potere esecutivo.

In questa guida potrai conoscere o approfondire:

  • Gli articoli della Costituzione Italiana che delineano il Governo
  • Il nesso tra Governo e Parlamento
  • La formazione del Governo
  • I testi fondamentali per lo studio del Diritto Costituzionale.

Ricorda, inoltre, che puoi anche vedere la lezione sul canale YouTube di Edizioni Simone, aggiornato ogni settimana con nuovi video di diritto per aiutarti a preparare esami o concorsi.

Il Governo in Diritto Costituzionale

Con questo approfondimento ci occupiamo degli organi costituzionali. In particolare, parliamo del Governo, il titolare del potere esecutivo.

La Costituzione italiana dedica al Governo solo cinque articoli. Quindi, rispetto agli altri organi costituzionali, le disposizioni, in realtà, sono molto poche. Il motivo è presto detto perché secondo parte della dottrina (ma in realtà non è un’opinione, ma un dato di fatto) al momento della scrittura della Costituzione, e quindi anche della sua entrata in vigore, ci trovavamo all’indomani della Seconda Guerra Mondiale e della nefasta esperienza del regime fascista. Per cui i padri costituenti, nell’incertezza della situazione che stavamo vivendo e per evitare che il Governo fosse dotato, per così dire, di eccessivi poteri, decisero di racchiudere in pochi articoli ciò che ritenevano essenziale per delineare il Governo.

Poi tutta una serie di norme è intervenuta successivamente, sia dal punto di vista legislativo sia dal punto di vista delle regole consuetudinarie che hanno completato il quadro normativo di riferimento del Governo.

L’Italia ha una forma di Governo parlamentare. Ciò significa che il Parlamento è posto al centro del nostro sistema costituzionale. Questa centralità la si ritrova in qualche modo anche rispetto al Governo.

La formazione del Governo

Il Governo si forma attraverso una serie di fasi regolate soprattutto da norme consuetudinarie, più che dalla Costituzione, dal momento che quest’ultima nulla ci dice su come si forma il Governo.

In particolare, il Presidente della Repubblica, in ragione dei risultati elettorali o, più in generale, in base alla composizione politica del Parlamento, individua il soggetto che, secondo la sua visione, è in grado di comporre una compagine governativa e lo fa, anzitutto, attraverso delle consultazioni, le quali si sostanziano in una serie di incontri con le altre due alte cariche dello Stato, Presidente del Senato, Presidente della Camera, e con i rappresentanti delle principali forze politiche che siedono in Parlamento.

Quindi, attraverso questi dialoghi, il Presidente della Repubblica individua la persona che può ricevere l’incarico di “Premier”, la quale a questo punto stila una lista di ministri che sottopone all’attenzione del Presidente della Repubblica. A questo punto, quest’ultimo nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri, i quali devono recarsi, entro dieci giorni dalla formazione del Governo, in Parlamento per ottenere la fiducia. E qui abbiamo il primo nesso tra Parlamento e Governo.

La fiducia del Parlamento nei confronti del Governo

Che cos’è la fiducia? La fiducia e quell’atto di gradimento che il Parlamento esprime nei confronti del Governo, quell’approvazione che il Parlamento dà rispetto al Governo che si va a insediare.

Questo atto di gradimento non si ferma solo al momento iniziale, quindi alla formazione, ma è un atto di gradimento che segue tutto il percorso del Governo nello svolgimento delle proprie azioni.

Tale fiducia può essere messa in discussione dal Parlamento attraverso la cosiddetta mozione di sfiducia che può essere presentata da un decimo dei membri di ciascuna Camera, ma anche dal Governo stesso, nel momento in cui pone al Parlamento la cosiddetta questione di fiducia: in pratica, il Governo avvisa il Parlamento che in caso di suo voto contrario in relazione a un suo provvedimento (un disegno di legge, un singolo articolo etc.) determinerebbe le proprie dimissioni.

È importante ricordare, a questo punto, che la sfiducia non riguarda solo il Governo nel suo complesso, ma può riguardare anche il singolo ministro: in questo caso si parla di sfiducia individuale.

Il Governo: il Presidente del Consiglio

Quando il Governo è formato, abbiamo detto che abbiamo un Presidente del Consiglio e dei ministri. Per essere Presidente del Consiglio o ministri, è necessario godere dei diritti civili e politici e avere la cittadinanza italiana.

La Costituzione nulla ci dice circa la necessità che il Presidente del Consiglio o i ministri siano anche parlamentari.

Il Presidente del Consiglio costituisce, all’interno del Governo, il primus Inter pares (primo fra uguali), cioè è in una posizione di parità rispetto ai ministri. Ma, dal momento che coordina l’attività del Governo e ne è responsabile, secondo parte della dottrina, il Presidente del Consiglio si troverebbe in una condizione di superiorità, pur non potendo avocare a sé le decisioni che riguardano il singolo ministro oppure non potendo imporre alcuna linea, perché ciascuno è indipendente e prende decisioni in modo autonomo, certo sempre nell’ambito di una politica governativa complessiva.

Ciascun Ministro è posto a capo di un dicastero, che si occupa di una determinata materia, quindi avremo il Ministro della Giustizia, il Ministro dell’Interno, il Ministro degli Esteri e via dicendo.

Il decreto legislativo

Per quanto riguarda la composizione, abbiamo visto qual è il procedimento e qual è il legame che esiste tra Governo e Parlamento, ma vi è un ulteriore elemento di collegamento tra questi due organi.

Facciamo una premessa e ricordiamo il principio di separazione dei poteri di Montesquieu che si sostanziava nella funzione legislativa, riconosciuta al Parlamento, la funzione esecutiva riconosciuta al Governo e la funzione giudiziaria riconosciuta alla Magistratura.

Ora, se assumiamo come principio che la funzione legislativa appartiene al Parlamento, dovremmo dire che è solo il Parlamento il titolare della funzione legislativa. Ma non è così, giacché al Governo è riconosciuta anche la cosiddetta funzione legislativa eccezionale nella quale emerge la connessione con il Parlamento.

Il Governo può, infatti, emanare, in base all’articolo 76 della Costituzione un decreto legislativo. Il decreto legislativo è un atto avente forza di legge che si fonda su una legge delega del Parlamento in cui sono indicati i criteri direttivi che il Governo deve rispettare. Quindi, il Governo, nell’emanare il decreto legislativo, deve attenersi in modo scrupoloso ai principi e criteri della legge delega.

Il legame con il Parlamento è chiaro anche nel caso del decreto legge, anche questo atto avente forza di legge che il Governo, sotto sua responsabilità, emana nei casi di necessità e urgenza e che è previsto dall’articolo 77 della Costituzione. In questo caso, infatti, se entro 60 giorni il decreto non viene convertito con una legge dal Parlamento, decade.

L’intervento del Parlamento, quindi, nel caso del decreto legislativo avviene prima che venga emanato il decreto legislativo, mentre nel caso del decreto legge successivamente con la conversione.

Il Governo, pertanto, dovrà sempre tenere in considerazione che, pur nell’autonomia della propria azione, per quanto riguarda l’azione esecutiva, dovrà sempre in qualche modo fare i conti con il Parlamento, proprio per la sua centralità.

Dove studiare Diritto Costituzionale e il Governo

Nel corso di questo approfondimento, abbiamo menzionato degli articoli della Costituzione. Nel caso specifico, abbiamo menzionato gli articoli dal 92 al 96 che sono i 5 articoli che dedica al Governo e gli articoli 76 e 77 in riferimento ai decreti legge e i decreti legislativi.

L’invito, quindi, è studiare sempre avendo vicino una Costituzione perché ti permette di cogliere immediatamente la ratio e quanto il legislatore costituente ha espresso nella nostra Costituzione. Puoi utilizzare una Costituzione Esplicata, in cui, sotto a ciascun articolo, potrai trovare le note che sono poste a corredo di ciascun comma, dove vengono spiegate, per esempio, attuazioni dal punto di vista legislativo e poi una ratio finale, così puoi individuare immediatamente che cosa il legislatore intendeva dire con quel determinato articolo.

Per lo studio del Diritto Costituzionale, che tenga conto anche delle più recenti novità legislative, è consigliabile, invece, il Compendio, strumento che permette allo studente di memorizzare i concetti principali, grazie anche ai questionari a fine capitolo strutturati in base alle domande più frequenti in sede d’esame o di concorso.