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L’accesso civico generalizzato e semplice

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Stai studiando Diritto Amministrativo per un esame o un concorso e hai bisogno di una guida semplice e chiara sull’accesso civico? In questo articolo toccheremo i punti fondamentali di quest’argomento, in particolare:

  • la normativa di riferimento
  • l’accesso civico semplice
  • l’accesso civico generalizzato e i limiti
  • i migliori testi sui quali approfondire il tema dell’accesso civico e studiare Diritto Amministrativo.

Prima di cominciare, ricorda che puoi anche vedere la lezione sul canale YouTube di Edizioni Simone che ogni settimana viene aggiornato con nuove video lezioni di diritto pensate appositamente per studenti universitari e partecipanti ai concorsi pubblici.

Accesso civico semplice e generalizzato: normativa di riferimento

Questa breve guida è dedicata a una delle più importanti applicazioni del principio di trasparenza che connota il diritto amministrativo in modo sempre più pregnante: l’accesso civico. La normativa di riferimento e, quindi, il dato normativo dal quale dobbiamo partire è il decreto legislativo n. 33 del 2013.

L’accesso civico semplice

Prima di entrare nel dettaglio dell’accesso civico, facciamo un passo indietro al Testo unico sulla trasparenza che impone alle pubbliche amministrazioni l’obbligo di pubblicare, sui propri siti internet, nella sezione amministrazione trasparente, tutte le informazioni o le notizie che riguardano l’organizzazione e l’attività della singola amministrazione.

Direttamente collegato a quest’obbligo di pubblicazione da parte della Pubblica Amministrazione, è il diritto di chiunque di accedere a queste notizie e ai documenti che l’amministrazione deve pubblicare. Questo è il cosiddetto accesso civico semplice che è disciplinato dall’articolo 5 comma 1 del decreto legislativo 33 del 2013.

Quindi, all’obbligo dell’amministrazione corrisponde il diritto di chiunque di accedere alle notizie che devono essere pubblicate o comunque di chiedere all’amministrazione di rendere note le notizie che, per legge, il legislatore vuole che siano pubblicate. Tra queste è prevista tutta una serie di documenti, per esempio, i provvedimenti amministrativi, oppure gli atti dei dirigenti, o ancora, tutte le collaborazioni che vengono date in esterno dalla Pubblica Amministrazione ecc. Insomma, tutta una serie di informazioni che la P.A. deve rendere note per garantire il rispetto del principio di trasparenza.

L’accesso civico generalizzato

Il secondo comma dell’articolo 5, invece, riguarda l’accesso civico generalizzato. In pratica, con questo istituto il legislatore ha fatto un passo successivo, cioè ha riconosciuto a chiunque il diritto di accedere anche a notizie e informazioni ulteriori rispetto a quelle per le quali è imposto per legge l’obbligo di pubblicazione.

La finalità dell’accesso civico generalizzato è, quindi, quella di verificare sia l’andamento della Pubblica Amministrazione, ossia effettuare un controllo generalizzato, sia, appunto, quello di controllare specificamente come vengono gestiti i soldi pubblici.

L’amministrazione, entro 30 giorni dalla richiesta, deve soddisfare la richiesta di accesso.

Limiti dell’accesso civico generalizzato

L’accesso civico generalizzato, ovviamente proprio perché ha un’ampia portata applicativa, non è indeterminato, nel senso che il legislatore impone comunque dei paletti, e cioè delle ipotesi in cui può essere escluso o rifiutato.

In genere si tratta di tutte quelle circostanze nelle quali l’ostensione di un dato o di una notizia va a scontrarsi con un interesse pubblico e che è considerato primario e rispetto al quale il diritto di accesso civico generalizzato deve venire meno. Ad esempio, quando si crea un pregiudizio alla sicurezza nazionale o quando viene violato un segreto di Stato, oppure, ancora, quando l’accesso civico si va a scontrare con l’interesse privato alla privacy.

Differenza tra accesso civico e accesso ai documenti amministrativi

Una cosa che è importante comprendere è la differenza tra l’accesso civico, di cui appunto al d.l. 33/2013, e l’accesso ai documenti amministrativi che è disciplinato dall’articolo 22 della Legge 241 del 1990.

Una particolarità dell’accesso civico, sia nella forma semplice che generalizzata, è che il soggetto che fa istanza di accesso non deve motivare il suo interesse e quindi c’è una sorta di legittimazione riconosciuta a chiunque.

Nell’accesso documentale, invece, il legislatore subordina la richiesta di accesso alla presenza di un interesse diretto, concreto e attuale rispetto al documento al quale l’interessato deve accedere, ne consegue che l’istanza deve essere motivata.

Si tratta, dunque, di due ambiti di applicazione completamente diversi e di due istituti distinti che nel nostro ordinamento, comunque, coesistono proprio perché hanno finalità diverse.

Dove studiare Diritto Amministrativo e l’accesso semplice e generalizzato

In questa breve guida abbiamo visto cos’è l’accesso semplice e cos’è l’accesso generalizzato, esaminato la normativa di riferimento e le differenze tra accesso civico e accesso ai documenti amministrativi.

Argomenti, questi, che puoi approfondire grazie al Compendio di Diritto Amministrativo che tiene in considerazione tutte le più recenti novità normative, per uno studio incentrato sui temi fondamentali di questa disciplina ed essenziali per la preparazione di un esame universitario o di un concorso pubblico.

Alla fine dei capitoli, infatti, sono presenti anche dei questionari che includono le domande più spesso oggetto di esame o concorso.

Dopo aver fissato i concetti fondamentali con il Compendio, puoi passare al ripasso con lo Schemi & Schede di Diritto amministrativo, pensato proprio per mettere ordine e chiarezza nei concetti principali e favorirne la memoria. Le pagine, inoltre, possono essere staccate, per essere riposte tra i tuoi appunti o portarle con te il giorno dell’esame o del concorso per un ultimo, veloce ripasso.