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Tutte le novità sui corsi di formazione per magistratura

Corsi formazione magistratura

La riforma dell’ordinamento giudiziario (D.Lgs. 44/2024) ha introdotto grandi novità per la formazione degli aspiranti magistrati.

La preparazione al concorso in magistratura

Molti studenti di giurisprudenza sognano per tutto il percorso di studi di entrare a far parte della magistratura. Dopo la laurea, inizia un periodo di intenso studio, spesso coadiuvato dalla partecipazione a corsi privati studiati appositamente per la preparazione del concorso e tenuti da magistrati, in genere amministrativi.

Il percorso è lungo e (spesso) comporta grandi sacrifici economici, ma potrebbe esserci un’interessante novità.

Le novità introdotte dalla riforma dell’ordinamento giudiziario: i corsi di formazione

Il decreto legislativo 44/2024, da pochi giorni pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha aggiunto nuovi articoli al D.Lgs. 26/2006, che regola la Scuola superiore della magistratura.

La Scuola superiore della magistratura, che fino ad oggi si occupava esclusivamente della formazione e dell’aggiornamento dei magistrati già in servizio, d’ora in poi organizzerà corsi di preparazione al concorso in magistratura.

Chi può partecipare al corso

In base al nuovo articolo 17-sexies del D.Lgs. 26/2006, potranno seguire i corsi organizzati dalla Scuola superiore della magistratura tutti i laureati in possesso dei requisiti per l’accesso al tirocinio presso gli uffici giudiziari, che hanno svolto il tirocinio, e tutti coloro i quali hanno prestato attività presso gli Uffici per il processo o presso gli altri uffici introdotti dalla riforma Cartabia.

I corsi riguarderanno le materie oggetto della prova scritta del concorso e potranno essere svolti anche in sedi decentrate, esattamente come già avviene oggi per i corsi di formazione dedicati ai magistrati già in servizio.

Ricordiamo che, alla luce della nuova riforma dell’ordinamento giudiziario, la prova scritta consisterà come di consueto nella stesura di tre elaborati in diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo, finalizzati a verificare il possesso, da parte del candidato, della capacità di inquadramento teorico-sistematico alla luce dei principi generali dell’ordinamento, del diritto costituzionale e del diritto dell’Unione europea.

I nuovi corsi premieranno il merito

Veniamo ora ad uno dei punti che può essere di maggiore interesse: quello dei costi. I corsi organizzati dalla Scuola superiore della magistratura non avranno un costo unico, poiché questo dipenderà dalle condizioni reddituali degli studenti e delle loro famiglie. Immaginiamo, quindi, un sistema basato su fasce reddituali, forse sull’ISEE come all’Università.

Questa misura consentirà l’accesso ai corsi, e quindi ad una preparazione migliore, anche agli studenti che fino a questo momento non avevano la disponibilità economica per poter partecipare ai corsi privati, i cui costi sono spesso elevati.

Inoltre, non passa in secondo piano neanche la professionalità dei docenti, che saranno quelli iscritti all’albo della Scuola superiore della magistratura e, quindi, caratterizzati da elevata competenza e professionalità.