Codice della strada: ancora novità su stupefacenti, monopattini e alcolock

A novembre 2024 è stata pubblicata una legge 177/2024 , di modifica del codice della strada.
La legge contiene diverse novità riguardanti i monopattini elettrici, la sospensione della patente, la guida sotto effetto di alcol o di altre sostanze. Pur avendo fatto diverse modifiche al codice, questa legge non sarà di certo l’ultima a modificarlo. Con la legge di novembre, infatti, il Parlamento ha dato al Governo il compito di rivedere e riordinare l’intero codice della strada, con particolare attenzione alla disciplina della motorizzazione e della circolazione stradale.
Dalla sua approvazione della L. 177/2024, dubbi applicativi e contestazioni hanno accompagnato il provvedimento. Vediamo, quindi, dopo 8 mesi dall’entrata in vigore, a che punto siamo con la sua applicazione.
Breve recap della riforma
La riforma, di cui avevamo già parlato qui, nei suoi pochi mesi di vita, è stata oggetto di aspre contestazioni. Tre sono i punti più critici: l’accertamento dello stato di alterazione da sostanze stupefacenti o psicotrope, l’uso dei monopattini elettrici ed i dispositivi alcolock.
Sostanze stupefacenti: il maldestro dietrofront del Governo
La L. 177/2024 aveva fatto una piccola ma rilevante modifica all’art. 187 del codice della strada. Per l’accertamento della guida sotto l’uso di sostanze stupefacenti, infatti, la legge aveva eliminato il riferimento alla guida «in stato di alterazione psico-fisica». Grazie all’eliminazione di queste poche parole, oggi si possono sottoporre ad accertamenti anche conducenti che non mostrano alcun segno di alterazione.
Su questo punto sono state sollevate diverse questioni di illegittimità costituzionale e il Governo ha fatto dietrofront.
In una circolare del ministero dell’interno e del ministero della salute, pubblicata l’11 aprile 2025, viene chiarito che per procedere agli esami clinici per accertare l’assunzione di sostanze stupefacenti è necessario provare che la sostanza stupefacente sia stata assunta in un periodo di tempo prossimo alla guida, tale da far presumere che la sostanza produca ancora effetti nell’organismo durante la guida.
Detto in parole più semplici, il requisito dello stato di alterazione per accertare l’assunzione di sostanze stupefacenti, dopo essere uscito dalla porta, rientra dalla finestra.
La pubblicazione della circolare non basta però a placare gli animi. Le circolari, infatti, non sono fonti in grado di prevalere sulla legge: sarà necessaria un’ulteriore modifica del codice o una pronuncia della Corte costituzionale per mettere il punto a questa vicenda.
Monopattini elettrici: quanto ci costano?
Monopattini e bici elettriche contribuiscono a una mobilità sostenibile. Dopo il boom di diffusione dei monopattini elettrici nel 2022, che aveva portato addirittura al bonus per il loro acquisto, sono emersi i primi problemi, collegati in particolare agli incidenti. Secondo l’Istat (cioè l’istituto nazionale di statistica), nel 2023 gli incidenti con lesioni alle persone che hanno coinvolto monopattini elettrici sono stati ben 3.195.
Il Governo ha quindi pensato di ostacolare l’uso di tali mezzi. Oltre all’obbligo del casco e all’assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi (cioè un’assicurazione analoga all’RC, che gli automobilisti pagano per utilizzare auto, scooter ecc.), la L. 177/2024 aveva introdotto l’obbligo di targa.
Fatta la legge, come accade con sconfortante frequenza, mancavano le indicazioni per applicarla. Non era infatti chiaro come doveva essere la targa, chi la doveva rilasciare, a chi andava presentata la richiesta.
Il ministero dei trasporti dopo 8 mesi ha approvato il decreto che avrebbe dovuto chiarire tutti i dubbi.
Il DM chiarisce effettivamente alcuni punti, ad esempio che la targa è personale (quindi legata al proprietario del monopattino). Le motorizzazioni si occuperanno della distribuzione delle targhe, ma resta il dubbio sul costo della richiesta e quindi, pur essendo stato approvato il DM con le specifiche tecniche, la riforma è ancora inapplicabile.
L’alcolock e la lotta alla guida in stato di ebbrezza
Tra le cause principali degli incidenti c’è sicuramente l’assunzione di alcol.
Per contrastare tale fenomeno e, in particolare, per impedire casi di recidiva, la L. 177/2024 ha previsto il cosiddetto alcolock.
L’alcolock è il dispositivo che analizza il livello di alcol nel conducente e non fa partire il veicolo se tale livello è superiore a 0. Il dispositivo dovrebbe essere installato sulle vetture dei conducenti condannati per guida in stato di ebbrezza con un livello di alcol superiore a 0,8 grammi per litro.
Il decreto del ministro dei trasporti chiarisce il funzionamento dell’alcolock. Se però è chiaro come dovrà funzionare, ossia in modo simile all’alcoltest (si dovrà soffiare all’interno dell’apparecchio), non è ancora noto chi sarà abilitato a montarli sulle auto. La pagina con l’elenco dei soggetti abilitati all’installazione e dei veicoli abilitati, infatti, è ancora vuota.
Anche per l’alcolock, quindi, c’è ancora da aspettare.
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