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L’annullamento d’ufficio nel Diritto Amministrativo

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Stai studiando Diritto Amministrativo per un esame universitario o per un concorso e hai bisogno di una spiegazione chiara e veloce sull’annullamento d’ufficio? Ecco un breve, ma efficace approfondimento per comprendere questo istituto. Questo approfondimento di Diritto Amministrativo ti sarà utile per prendere appunti sui vizi di legittimità del provvedimento amministrativo, sui termini dell’annullamento d’ufficio e sulle differenze con la revoca.

Ricorda, inoltre, che puoi trovare la lezione sul canale YouTube di Edizioni Simone, aggiornato ogni settimana con nuove lezioni online di Diritto per studenti universitari e partecipanti ai concorsi pubblici.

Il ritiro dell’atto amministrativo

L’annullamento d’ufficio rientra nell’ambito dei cosiddetti provvedimenti amministrativi di secondo grado. In pratica è quell’Istituto mediante il quale la Pubblica Amministrazione opera una sorta di ripensamento, cioè cambia idea rispetto ad un provvedimento che aveva in precedenza emanato.

Infatti, i provvedimenti amministrativi si chiamano di secondo grado o anche di ritiro, perché la Pubblica Amministrazione decide, in maniera unilaterale, su sua propria decisione, di ritirare un atto che essa aveva in precedenza emanato.

L’annullamento d’ufficio: i vizi di legittimità dell’atto

Questo istituto è disciplinato dall’articolo 21 nonies della Legge 241/1990 che, ricordiamo, è la legge generale sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso.

In pratica, con l’annullamento d’ufficio viene ritirato un provvedimento amministrativo illegittimo per la presenza dei vizi di legittimità che ricordiamo essere:

  • Incompetenza
  • Eccesso di potere
  • Violazione di legge

Questo può essere ritirato dalla pubblica amministrazione con effetto ex tunc che vuol dire fin dall’inizio, cioè dal momento della sua emanazione, se sussiste un interesse pubblico al ritiro di quell’atto stesso. Quindi, i presupposti per la Pubblica Amministrazione di annullare, appunto, d’ufficio, un provvedimento amministrativo sono, innanzitutto, che vi sia la presenza di uno o più vizi di legittimità dell’atto del provvedimento amministrativo e, in secondo luogo, che vi sia un interesse pubblico al ritiro.

Termini dell’annullamento d’ufficio

È importante ricordare che vi è stata una riforma operata dal decreto Semplificazioni del 2021. In particolare, facciamo riferimento al dl 77/2021 convertito in legge 108.

Il Legislatore ha cambiato i termini dell’annullamento d’ufficio. Questa è un’informazione preziosa che gli studenti si possono giocare a un esame, ma anche per i concorsisti, perché è molto probabile che ci possa essere un quiz incentrato proprio sulla tempistica. In pratica il termine decadenziale in precedenza era di 18 mesi. Adesso questo termine è stato ridotto a 12 mesi.

Perché il legislatore ha inizialmente pensato di introdurre un termine nell’ambito del quale la pubblica amministrazione potesse ritirare l’ufficio e poi ha pensato anche di ridurlo? Perché vi è un principio essenziale che è quello non solo del buon andamento della Pubblica Amministrazione, ma anche della certezza e del legittimo affidamento che tutela i privati che entrano in contatto con la Pubblica Amministrazione.

La Pubblica Amministrazione non può ritirare un suo atto dopo, per esempio, 10 anni dall’emanazione del provvedimento stesso, perché verrebbero lese le posizioni giuridiche che poi si sono venute a creare. Quindi è stato inserito questo termine temporale nell’ambito del quale si riconosce alla Pubblica Amministrazione la possibilità di ritirare d’ufficio un atto, scaduto il quale questo non si può più fare, a meno che non ricorrano le condizioni del secondo comma dell’articolo 21 nonies, quindi delle eccezioni previste per particolari provvedimenti.

Alla base di questo Istituto, quindi, vi è una esigenza di tutela di quella che è la certezza anche dei tempi del procedimento amministrativo.

Differenze tra annullamento d’ufficio e revoca

C’è un’altra domanda alla quale è importante, per uno studente, saper rispondere: qual è la differenza tra annullamento d’ufficio, di cui abbiamo parlato finora, e la revoca?

La risposta è più semplice di quanto si possa pensare. Infatti, la revoca, articolo 21 quinquies della L.241, riguarda i vizi di merito, non i vizi di legittimità.

Conclusioni: cosa ricordare sull’annullamento d’ufficio

Quindi, quando affronterai il tema dell’annullamento d’ufficio, il consiglio è di focalizzati su alcuni aspetti fondamentali:

  • prima chiave di lettura
  • i vizi di legittimità che, ricordiamo, sono quelli di cui al precedente articolo 21 octies della legge sul procedimento
  • efficacia ex tunc dell’annullamento d’ufficio, cioè fin dall’inizio, tenendo presenti quelli che sono interessi del destinatario, da un lato del provvedimento, e dei controinteressati dall’altro.
  • il termine, poiché inizialmente il tempo per la P.A. di ritirare un atto era di 18 mesi, mentre è stato ridotto a 12 mesi per poter annullare l’ufficio.

Speriamo che questo approfondimento di Diritto Amministrativo ti sia stata d’aiuto per il tuo studio per l’esame o per il concorso che stai per affrontare. Se dovessi avere ancora dubbi o perplessità, ricorda di rivedere la lezione sull’annullamento d’ufficio sul canale YouTube di Edizioni Simone.

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