Capitolo 1 Il Comune: caratteri, elementi costitutivi e funzioni
“Natura giuridica del Comune”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Il dettato costituzionale: il Comune come primo livello di governo nella configurazione della Repubblica”
“Il Comune è riconosciuto dalla Costituzione italiana come il primo livello di governo nella configurazione della Repubblica. L’articolo 5 della Costituzione promuove le autonomie locali, mentre l’articolo 114, rivisitato dalla legge costituzionale 3/2001, afferma che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza del Comune come entità fondamentale nel sistema di governo italiano.”.
“Il Comune nella legislazione ordinaria: il D.Lgs. 267/2000”
“Il Decreto Legislativo 267/2000, principale fonte normativa in materia di enti locali, definisce il Comune come ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. È possibile dire che il Comune è un ente costitutivo della Repubblica, locale, territoriale, autarchico, ad appartenenza necessaria, esponenziale della propria comunità e autonomo.”.
“Elementi costitutivi”
“Gli elementi costitutivi del Comune includono il territorio, la popolazione e il patrimonio. Questi elementi definiscono l’identità e la struttura del Comune, permettendogli di esercitare le sue funzioni e di garantire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica locale.”.
“Il territorio”
“Il territorio comunale è l’area geografica entro cui il Comune esercita le sue funzioni e competenze. La delimitazione del territorio è essenziale per l’organizzazione amministrativa e per la gestione delle risorse e dei servizi locali.”.
“Articolazioni interne al territorio comunale”
“Per scoprire quali sono le articolazioni interne al territorio comunale consulta il manuale 😉”
“Istituzione di nuovi Comuni”
“La creazione di nuovi Comuni, disciplinata dall’articolo 133 della Costituzione, è regolata dalla legge regionale e prevede la preventiva consultazione della popolazione interessata, onde evitare che dette modifiche siano imposte autoritativamente. È possibile anche che un Comune (o una Provincia) decida di staccarsi da una Regione e aggregarsi ad un’altra; in questo caso l’articolo 132 della Costituzione richiede il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e cioè un referendum nel quale le popolazioni interessate approvano a maggioranza il distacco, e una legge statale, sentiti i Consigli regionali.”.
“Fusione di Comuni”
“La fusione di Comuni è un processo che mira a ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza amministrativa. Il procedimento di fusione è stabilito con legge regionale e già prima della loro istituzione è possibile definire lo Statuto che entrerà in vigore con l’istituzione del nuovo Comune, che dovrà prevedere adeguate forme di partecipazione e di decentramento alle comunità dei Comuni originari.
Per sapere di più sulla fusione di Comuni, scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”.
“I Municipi”
“L’articolo 16 del Decreto Legislativo 267/2000 attribuisce agli statuti comunali la facoltà di istituire Municipi all’interno dei Comuni sorti da fusione, per rispondere meglio alle esigenze di decentramento delle funzioni. Lo statuto e i regolamenti ne disciplinano l’organizzazione e le funzioni.”.
“Incorporazione di uno o più Comuni in un altro”
“La legge 56/2014 prevede la possibilità di incorporare uno o più Comuni in un altro Comune contiguo. In questo processo, regolato dall’articolo 15, comma 1 del TUEL, il Comune incorporante mantiene la propria personalità giuridica e subentra in tutti i rapporti giuridici del Comune incorporato. Gli organi del Comune incorporato continuano a operare, mentre quelli del Comune incorporato cessano di esistere.”.
“Disciplina della fase di passaggio”
“Per l’analisi della «Disciplina della fase di passaggio», consulta il paragrafo dedicato sul manuale o interrogami attraverso il «paragrafo dinamico».”.
“Circoscrizioni comunali e altre forme di decentramento”
“Le circoscrizioni comunali e altre forme di decentramento sono strumenti per avvicinare l’amministrazione ai cittadini. Queste strutture permettono una gestione più efficiente dei servizi di base e delle funzioni delegate dal Comune, come la gestione dei servizi di manutenzione urbana, di stato civile e anagrafe ecc. L’organizzazione e le funzioni delle Circoscrizioni variano da Comune a Comune e sono stabilite dallo statuto dell’ente.
“Soglie demografiche delle Circoscrizioni”
“Per le «Soglie demografiche delle circoscrizioni», consulta il manuale.”.
“Organi circoscrizionali”
“Per gli «Organi circoscrizionali», consulta il manuale.”.
Ulteriori forme di decentramento previste dall’art. 17, comma 5, T.U.
“Per le «Ulteriori forme di decentramento previste dall’art. 17, comma 5, T.U.», consulta il manuale.”.
“La popolazione”
“La popolazione è un elemento fondamentale del Comune, in quanto rappresenta la comunità di cittadini che risiede nel territorio comunale. La partecipazione attiva dei cittadini è essenziale per il funzionamento democratico del Comune e per la realizzazione delle sue funzioni.”.
“Demanio e patrimonio comunale”
“La Costituzione riconosce ai Comuni (e agli altri enti locali) un proprio patrimonio. La legge stabilisce i principi generali per l’attribuzione di questi beni. In proposito, secondo l’articolo 826 del codice civile, fanno parte del patrimonio comunale i beni non rientranti nell’elenco tassativo di quelli considerati demaniali. Quanto a questi ultimi, l’articolo 824 del codice civile stabilisce che costituiscono il demanio comunale i beni elencati all’articolo 822 del medesimo codice, se appartenenti al Comune.”.
“Funzioni del Comune”
“L’articolo 118 della Costituzione attribuisce in via generale ai Comuni le funzioni amministrative, salvo quando le stesse siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, per assicurarne l’unitarietà, in base al principio di sussidiarietà.”.
“Funzioni proprie e funzioni conferite”
“Le funzioni del Comune si dividono in funzioni proprie e funzioni conferite. Le funzioni proprie sono quelle che il Comune esercita autonomamente e riguardano la sua popolazione e il suo territorio. Le funzioni conferite, invece, sono quelle delegate dallo Stato o dalle Regioni, sulla base del principio di sussidiarietà, nei settori individuati dal Decreto Legislativo 112/1998. Queste funzioni possono riguardare ambiti come l’istruzione, la sanità, l’ambiente ecc.”.
“Funzioni svolte per conto dello Stato”
“Il Comune svolge anche funzioni per conto dello Stato, che ne conserva la titolarità, agendo come un’estensione dell’amministrazione statale sul territorio. Queste funzioni, indicate dall’articolo 14 del Decreto Legislativo 267/2000 includono la gestione dello stato civile e dell’anagrafe, la tenuta dei registri elettorali e l’organizzazione delle elezioni, taluni compiti inerenti la leva militare. In questi casi, il Sindaco agisce come Ufficiale di Governo.”.
“Le funzioni fondamentali”
“Le funzioni fondamentali del Comune sono delineate dalla normativa vigente (articolo 14 del Decreto Legge 78/2010) e il loro esercizio è obbligatorio per l’ente. Esse comprendono l’organizzazione generale dell’amministrazione, la gestione finanziaria e contabile, l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale, la pianificazione urbanistica ed edilizia, il catasto, l’edilizia scolastica, l’organizzazione e gestione dei rifiuti e così via. Queste funzioni sono essenziali per il funzionamento efficiente del Comune e per garantire che i servizi essenziali siano forniti ai cittadini in modo efficace e tempestivo.”.
Capitolo 2 La Provincia: caratteri, elementi costitutivi e funzioni
“Natura e caratteri”
“Le Province, secondo l’articolo 114 della Costituzione italiana, sono enti autonomi che, insieme a Comuni, Città metropolitane e Regioni, costituiscono la Repubblica e, al pari di questi, sono dotati di propri Statuti, poteri e funzioni. La definizione dell’ente Provincia inizialmente riconducibile all’articolo 3 del Decreto Legislativo 267/2000, ove viene definita ente intermedio tra Comune e Regione, è oggi contenuta nella Legge 56/2014 che definisce la Provincia ente di vasta area le cui funzioni fondamentali attengono alla pianificazione e programmazione in determinati ambiti.”.
“Elementi costitutivi”
“Gli elementi costitutivi delle Province includono il territorio, la popolazione e il patrimonio. Il territorio, in particolare, è costituito dall’insieme dei territori dei Comuni che appartengono alla Provincia.”.
“Revisione delle Circoscrizioni provinciali e istituzione di nuove Province”
“Gli Statuti degli enti locali devono prevedere forme di decentramento territoriale per soddisfare le esigenze della popolazione. La Provincia può articolare il proprio territorio in Circoscrizioni provinciali per migliorare l’efficienza amministrativa e la rappresentanza locale. La revisione delle Circoscrizioni provinciali e l’istituzione di nuove Province avvengono attraverso leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni e con il parere della Regione interessata, come stabilito dall’articolo 133 della Costituzione.”.
“Funzioni della Provincia”
“In base all’articolo 118 della Costituzione, la Provincia svolge tutte le funzioni amministrative che non possono essere svolte adeguatamente dal Comune, in base al principio di sussidiarietà. Le suddette funzioni possono essere proprie della Provincia o conferite da altri enti.”.
“Funzioni fondamentali”
“Le funzioni fondamentali delle Province sono state razionalizzate dalla legge Delrio (L. 56/2014). Tra le funzioni principali vi è la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché la tutela e valorizzazione dell’ambiente o, ancora, la pianificazione dei servizi di trasporto provinciale e così via. Queste funzioni sono essenziali per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio provinciale, rispondendo alle esigenze della comunità locale.”.
“La disciplina contenuta nel TUEL”
“Per la “Disciplina contenuta nel TUEL”, consulta il paragrafo dedicato sul manuale.”.
Riordino delle funzioni provinciali diverse da quelle fondamentali
“Ulteriori funzioni, non rientranti nel novero di quelle fondamentali, prima spettanti alle Regioni, sono state in taluni casi attribuite alle Province andandosi ad aggiungere a quelle indicate come fondamentali dalla legge Delrio.”.
Capitolo 3 La Città metropolitana e Roma capitale
“Evoluzione delle Città metropolitane: l’inserimento in Costituzione e la concreta istituzione”
“In base all’articolo 114 della Costituzione, riformulato nel 2001, la Città metropolitana è un ente costitutivo della Repubblica e, al pari del Comune, della Provincia e della Regione, è un ente autonomo, dotato di potestà statutaria e regolamentare. L’istituzione concreta delle Città metropolitane è avvenuta solo con la Legge 56/2014 che ne ha disposto l’entrata a regime a partire dal 1 gennaio 2015.”.
“Le Città metropolitane istituite dalla L. 56/2014”
“Per sapere di più sulle Città metropolitane istituite dalla L. 56/2014, scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”.
“Nozione e funzioni”
“La legge 56/2014 ha formalmente istituito le Città metropolitane, estendendo loro le funzioni delle Province e attribuendo ulteriori competenze specifiche. Le funzioni fondamentali delle Città metropolitane includono l’adozione di un piano strategico triennale per il territorio metropolitano, la strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, o ancora la viabilità e mobilità nell’ambito metropolitano.”.
“Delimitazione territoriale”
“La legge 56/2014 individua specificamente le Città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Il territorio di queste Città metropolitane coincide con quello delle Province omonime che vanno a sostituire.”.
“Lo status di «Roma capitale»”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Nozione e funzioni di Roma capitale”
“Roma capitale gode di uno status speciale, definito dalla legge sul federalismo fiscale (L. 42/2009) e ulteriormente regolato dalla L. 56/2014. Questa normativa estende a Roma le norme relative alle Città metropolitane, riconoscendole oltre a quelle già spettanti al Comune di Roma, ulteriori funzioni amministrative che tale ente è chiamato a svolgere in quanto Capitale della Repubblica. Roma capitale è, infatti, responsabile della valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali; dello sviluppo economico e sociale della città, con particolare attenzione ai settori produttivo e turistico; della pianificazione territoriale; dell’edilizia pubblica e privata, e dell’organizzazione dei servizi urbani, nonché del trasporto pubblico e della mobilità. Inoltre, collabora con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Lazio per la protezione civile.”.
“Organi di Roma capitale”
“Il Decreto Legislativo 156/2010 disciplina gli organi di governo di Roma capitale: l’Assemblea capitolina, la Giunta capitolina e il Sindaco. L’Assemblea capitolina è l’organo di indirizzo e controllo politico, mentre la Giunta capitolina è l’organo esecutivo. Il Sindaco rappresenta l’ente e coordina l’attività amministrativa. Questi organi sono fondamentali per la gestione e l’organizzazione di Roma capitale, garantendo il funzionamento efficiente dell’amministrazione locale.”.
“La Città Metropolitana di Roma Capitale”
“La Legge 56/2014 estende alla Città metropolitana di Roma capitale le norme relative alle Città metropolitane. Lo Statuto di Roma capitale disciplina i rapporti tra la città metropolitana, il Comune di Roma e gli altri Comuni, tenuto conto delle funzioni che tale ente è chiamato a svolgere quale sede degli organi costituzionali e delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri ivi presenti.”.
Capitolo 4 Il cittadino: partecipazione alla vita dell’ente
“Il diritto del cittadino a partecipare”
“Il Decreto Legislativo 267/2000 garantisce ai cittadini il diritto di partecipare attivamente alla gestione dell’ente locale di appartenenza. Questo diritto è tutelato attraverso vari istituti di partecipazione, la cui disciplina specifica è demandata allo Statuto dell’ente. L’articolo 6 del decreto elenca gli istituti di partecipazione popolare come contenuti necessari dello Statuto, sottolineando l’importanza della partecipazione civica nella vita amministrativa locale.”.
“Libero associazionismo e forme di consultazione della popolazione”
“Il libero associazionismo è un principio fondamentale che consente ai cittadini di organizzarsi in associazioni per esprimere le proprie opinioni e influenzare le decisioni amministrative. Le forme di consultazione della popolazione, come i referendum locali, sono strumenti che permettono ai cittadini di partecipare direttamente alle decisioni che li riguardano. Questi strumenti sono previsti dallo Statuto, promuovendo così una democrazia partecipativa. Lo Statuto deve prevedere, altresì procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte, finalizzate a promuovere interventi per la migliore tutela degli interessi collettivi”.
“L’azione popolare”
“L’articolo 9 del Decreto Legislativo 267/2000 disciplina l’azione popolare, esercitata direttamente dai cittadini per tutelare gli interessi della comunità locale quando gli organi preposti restano inerti, sia per negligenza che per dolo. L’azione popolare può essere intrapresa in qualsiasi sede giurisdizionale, sia essa civile, penale o amministrativa. Quando viene avviata un’azione, il giudice ordina l’integrazione del contraddittorio nei confronti del Comune e della Provincia. Se l’azione non ha successo, le spese legali sono a carico di chi l’ha proposta, a meno che l’ente non si sia unito al procedimento costituendosi in giudizio.”.
“Il diritto di accesso e di informazione nel TUEL: il regolamento sull’accesso”
“L’articolo 10 del Testo Unico degli Enti Locali disciplina il diritto di accesso e di informazione dei cittadini nei confronti dell’amministrazione locale. Questo diritto è parte integrante degli Statuti e si basa sulla pubblicità degli atti comunali, salvo quelli riservati per legge. Il regolamento sull’accesso garantisce, tra l’altro, che i cittadini, singoli o associati, possano ottenere tutte le informazioni in possesso dell’amministrazione, promuovendo così la trasparenza e la partecipazione informata.”.
“Il Difensore civico”
“Il Difensore civico è una figura istituzionale, disciplinata dallo statuto dell’ente, che mira a garantire l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione. Tale organo funge da tramite tra quest’ultima e il cittadino, quando sia necessario segnalare abusi, disfunzioni o ritardi della prima nei confronti del secondo.”.
Capitolo 5 La potestà normativa: Statuto e regolamenti
“L’autonomia statutaria: fondamento e limiti”
“L’autonomia statutaria degli enti locali è sancita dalla Costituzione italiana, che riconosce agli enti il diritto di dotarsi di uno Statuto. Questo documento fondamentale stabilisce le norme di organizzazione e funzionamento dell’ente, nel rispetto dei principi costituzionali e delle leggi statali.”.
“Il contenuto dello Statuto”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Contenuto obbligatorio”
“Lo Statuto degli enti locali deve contenere norme obbligatorie e facoltative, in base a quanto stabilito dall’articolo 6 del decreto legislativo 267/2000. Tra le norme obbligatorie rientrano le attribuzioni degli organi, le forme di garanzia e partecipazione delle minoranze, i criteri generali di organizzazione e i modi di esercizio della rappresentanza legale. Inoltre, lo Statuto deve prevedere le forme di collaborazione tra enti, gli istituti di partecipazione popolare e le modalità di accesso alle informazioni.”.
“Contenuto facoltativo”
“Nel contenuto facoltativo dello Statuto vi rientra tutto quanto ulteriormente previsto dallo stesso rispetto a quello che è il suo contenuto minimo ed essenziale. A titolo esemplificativo l’istituzione del Difensore civico; la costituzione di commissioni consiliari ecc.
“Lo Statuto della Città metropolitana”
“Lo Statuto della Città metropolitana, secondo la L. 56/2014, deve stabilire le norme fondamentali di organizzazione dell’ente, comprese le attribuzioni degli organi e l’articolazione delle loro competenze. Inoltre, deve regolare le modalità e gli strumenti di coordinamento dell’azione complessiva di governo del territorio e disciplinare i rapporti con gli enti che fanno parte di essa.
“Il procedimento di formazione degli Statuti”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Formazione degli Statuti comunali”
“La formazione degli Statuti comunali segue il procedimento descritto dall’articolo 6 del TUEL, che richiede l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera contenente lo Statuto, a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora non si raggiunga detta maggioranza, entro trenta giorni si procede ad una nuova votazione che richiede l’approvazione, per due volte, della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
“Formazione degli Statuti provinciali in base alla L. 56/2014”
“La legge 56/2014 stabilisce che lo Statuto e le sue eventuali modifiche vengano formulate dal Consiglio e a cura dello stesso vengano presentate all’Assemblea dei Sindaci. Quest’ultima adotta o respinge lo Statuto e le sue successive modificazioni con i voti che rappresentano almeno un terzo dei Comuni compresi nella Provincia e la maggioranza della popolazione complessivamente residente.”.
“Formazione degli Statuti delle Città metropolitane in base alla L. 56/2014”
“La legge 56/2014 prevede che la formulazione dello Statuto e delle modifiche successive spetta al Consiglio metropolitano e a cura dello stesso proposti alla Conferenza metropolitana. Quest’ultima adotta o respinge lo Statuto o le sue modifiche con i voti che rappresentano almeno un terzo dei Comuni compresi nella Città metropolitana e la maggioranza della popolazione complessivamente residente.”.
“La pubblicazione”
“Una volta adottato, lo Statuto deve essere pubblicato per garantire la sua conoscenza e applicazione. La pubblicazione avviene attraverso l’affissione all’albo pretorio dell’ente per trenta giorni consecutivi, la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione e l’inserimento nella Raccolta Ufficiale degli Statuti, presso il ministero dell’Interno.
“La potestà regolamentare degli enti locali”
“Gli enti locali hanno la potestà di emanare regolamenti per disciplinare l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni loro attribuite, nel rispetto dei principi costituzionali, delle leggi statali e dello Statuto dell’ente. Questa potestà regolamentare consente agli enti di adattare le norme alle specifiche esigenze locali, promuovendone l’autonomia e l’efficienza amministrativa.”.
“La violazione delle disposizioni regolamentari”
“La violazione delle disposizioni regolamentari degli enti locali comporta sanzioni amministrative. Gli enti locali sono responsabili dell’applicazione e del rispetto dei propri regolamenti, garantendo la conformità alle norme stabilite.”.
“Tipologie di regolamenti: art. 7 del T.U.”
“L’articolo 7 del Testo Unico degli Enti Locali distingue tra diverse tipologie di regolamenti, tra cui quelli di organizzazione, di funzionamento degli organi, di polizia locale, di svolgimento dei servizi pubblici.
I Comuni possono adottare regolamenti anche per superare situazioni di grave incuria e degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana.”.
“Procedura per l’emanazione dei regolamenti”
“La procedura per l’emanazione dei regolamenti prevede la delibera e l’approvazione da parte del Consiglio comunale o provinciale, la pubblicazione all’ Albo pretorio per quindici giorni, decorsi i quali il regolamento acquista efficacia.”.
Capitolo 6 Organi del Comune: struttura e competenze
“Gli organi del Comune”
“Il Comune è dotato dei seguenti organi di governo: il Consiglio comunale, la Giunta e il Sindaco, ciascuno con specifiche competenze e responsabilità. La loro disciplina è contenuta negli articoli 36 e seguenti del TUEL.”.
“Il Consiglio comunale”
“Il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo dell’ente. Esso è composto da consiglieri eletti dai cittadini e ha il compito di deliberare su atti fondamentali per la vita del Comune, come statuto e regolamenti, bilancio e rendiconto.
Per sapere la composizione e durata del mandato dei Consigli comunali, scrivi il titolo del sottoparagrafo.”.
“Composizione e durata del mandato”
“Il numero dei componenti del Consiglio è rapportato alla popolazione residente, quantificata in base ai risultati dell’ultimo censimento ufficiale. Il Consiglio comunale dura in carica cinque anni.”.
“I consiglieri”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Entrata in carica e diritti”
“I consiglieri comunali entrano in carica all’atto di proclamazione degli eletti. I diritti loro spettanti sono elencati dall’articolo 43 del TUEL, tra cui vi rientra la possibilità di presentare interrogazioni e di chiedere la convocazione del Consiglio.”.
“Cessazione e sospensione dalla carica”
“Il Consigliere comunale può cessare dalla carica per decesso, decadenza, rimozione e dimissioni.”.
“Surroga e supplenza”
“L’articolo 45 del Testo Unico degli Enti Locali prevede soluzioni per sostituire un consigliere che lascia il suo seggio vacante. Se la carica di consigliere è cessata definitivamente, si procede con la surroga, che consiste nel sostituire il consigliere con il candidato successivo nella lista elettorale. Per la sostituzione temporanea di un consigliere sospeso, invece, si attua una supplenza con i candidati della stessa lista che hanno ottenuto il maggior numero di voti dopo gli eletti. La supplenza termina con la fine della sospensione. Se il consigliere non viene reintegrato e si verifica una decadenza, si procede con la surroga.”.
“Funzionamento del Consiglio”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
Il regolamento consiliare”
“Il funzionamento del Consiglio comunale è regolato da un apposito regolamento che disciplina le modalità di convocazione, le sedute e le deliberazioni.”.
“Pubblicità delle sedute e adempimenti relativi alla prima seduta”
“Le riunioni del Consiglio sono pubbliche, salvo eccezioni previste dal regolamento. La prima seduta del Consiglio è convocata in via perentoria entro dieci giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro i successivi dieci giorni. In detta seduta sono previsti specifici adempimenti indicati all’articolo 41 del TUEL.”.
“Organismi interni al Consiglio: Commissioni consiliari e gruppi consiliari”
“All’interno del Consiglio comunale operano le Commissioni consiliari e i gruppi consiliari. Il Consiglio si avvale di Commissioni, quando lo Statuto lo preveda, che sono formate al loro interno con criterio proporzionale. I poteri di tali organismi, e la disciplina della loro organizzazione è stabilita con regolamento. Sempre nello Statuto o nei regolamenti può essere prevista la formazione di gruppi consiliari, all’interno del Consiglio comunale, che rappresentano le diverse forze politiche presenti in assemblea.”.
“Il Presidente del Consiglio comunale”
“Il Presidente del Consiglio comunale è una figura prevista dall’articolo 39 del TUEL per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Questi viene eletto nella prima seduta del Consiglio ed è responsabile della convocazione e della conduzione dei lavori e delle attività del Consiglio, oltre a rappresentare il Consiglio all’esterno.”.
“La Giunta”
Quale sottoparagrafo ti interessa in particolare? Scrivi il suo titolo per avere la sintesi dell’argomento
“Definizione e composizione”
“La Giunta comunale è l’organo esecutivo del Comune, con competenza su tutte le materie non attribuite ad altri organi. Essa collabora strettamente con il Sindaco per l’attuazione dei programmi politico-amministrativi.”.
“Composizione”
“La Giunta comunale, secondo l’articolo 47 del Testo Unico, è composta dal Sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori determinato dallo Statuto. Questo numero non deve superare un quarto del numero dei consiglieri, incluso il Sindaco, con arrotondamento all’unità superiore.
“Durata in carica”
“La Giunta dura in carica cinque anni e alla fine del mandato resta in carica fino alla nomina del nuovo esecutivo. La Giunta decade insieme al Sindaco se quest’ultimo perde la carica per qualsiasi motivo.”.
“Competenze della Giunta”
“La Giunta comunale collabora strettamente con il Sindaco nella gestione dell’ente locale, assumendo un ruolo esecutivo su tutte le materie non specificamente attribuite ad altri organi, come stabilito dall’articolo 48 del Testo Unico. Le decisioni della Giunta sono prese collegialmente e vengono riferite annualmente al Consiglio, al quale la Giunta svolge attività di iniziativa e impulso.
Nella gestione finanziaria, la Giunta predispone il bilancio annuale e può apportare variazioni urgenti, che devono essere ratificate dal Consiglio entro 60 giorni. Presenta una relazione illustrativa allegata al rendiconto, determina le aliquote dei tributi, stipula mutui, autorizza prelievi dal fondo di riserva e gestisce il bilancio durante il risanamento degli enti dissestati. Inoltre, approva progetti di lavori pubblici e gestisce il personale, adottando regolamenti sugli uffici e servizi e approvando i procedimenti concorsuali e gli atti di assunzione.”.
“Gli assessori”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Nomina”
“Gli assessori sono membri della Giunta nominati dal Sindaco. Nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, gli assessori sono scelti dal Sindaco, fra i cittadini che hanno i requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere, anche al di fuori dei componenti il Consiglio.Mentre nei Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti la possibilità di nominare assessori non facenti parte del Consiglio può essere prevista dallo Statuto.”.
“Cessazione della carica di assessore”
“La carica di assessore può cessare per diverse ragioni, indipendentemente dalla durata del mandato della Giunta. Le cause principali includono la morte, la rimozione, la revoca, la decadenza e le dimissioni. La rimozione è disposta dal Ministro dell’Interno in caso di atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge. La revoca è un atto discrezionale del Sindaco, che deve motivare la decisione al Consiglio, spesso basata su motivi politici come la perdita di fiducia. La decadenza può avvenire per perdita della qualità di consigliere, incompatibilità legali o condanne definitive. Le dimissioni degli assessori non sono regolate dal TUEL e possono essere disciplinate dagli Statuti locali.
Il TUEL non specifica le conseguenze della cessazione della carica di assessore, ma richiede che la sostituzione sia comunicata al Consiglio.
Gli assessori possono essere sospesi in attesa di un provvedimento di revoca o per gravi necessità, con la possibilità di reintegrazione o cessazione definitiva.”.
“Il Sindaco”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“La duplice veste del Sindaco”
Y” Il Sindaco è il capo dell’amministrazione comunale e Ufficiale di Governo. Il Sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale e diretto; sono eleggibili a Sindaco gli elettori di qualsiasi Comune della Repubblica che abbiano compiuto la maggiore età”.
“Durata del mandato e limite alle candidature”
“Secondo le previsioni dell’articolo 51 del TUEL, il Sindaco dura in carica cinque anni. Allo scadere del secondo mandato consecutivo (terzo mandato per i Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti) non è immediatamente ricandidabile, salvo che uno dei due mandati abbia avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno per causa diversa dalle dimissioni volontarie. Tali limitazioni non si applicano ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti”.
“Mozione di sfiducia e altre cause di cessazione dalla carica”
“Il mandato del Sindaco dura cinque anni e termina con l’elezione del successore. Tuttavia, il Sindaco e la sua Giunta possono cessare anticipatamente dalla carica tramite una mozione di sfiducia, come previsto dall’articolo 52 del TUEL. Questa mozione deve essere motivata, sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri (escludendo il Sindaco), discussa entro un periodo compreso tra dieci e trenta giorni dalla presentazione, e approvata dalla maggioranza assoluta dei consiglieri tramite appello nominale. Un voto contrario del Consiglio su una proposta del Sindaco non equivale a una sfiducia e non comporta le dimissioni del Sindaco.
L’approvazione della mozione di sfiducia provoca una crisi amministrativa, portando alla decadenza della Giunta e allo scioglimento del Consiglio, secondo la regola del “simul stabunt simul cadent”.
L’articolo 53 del TUEL elenca altre cause di cessazione anticipata del Sindaco, come impedimento permanente, rimozione per atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge, o gravi motivi di ordine pubblico decadenza per ineleggibilità o incompatibilità, e decesso. In questi casi, la Giunta e il Consiglio decadono, ma restano in carica in regime di prorogatio fino all’elezione dei nuovi organi, con il Vicesindaco che assume temporaneamente il ruolo del Sindaco.
Quanto all’ipotesi di dimissioni del Sindaco, esse diventano efficaci e irrevocabili dopo 20 giorni dalla presentazione al Consiglio. Come la mozione di sfiducia, le dimissioni comportano il commissariamento dell’ente, con lo scioglimento immediato del Consiglio e la decadenza della Giunta, senza proroga dei poteri, e la nomina di un Commissario.”.
“Le funzioni del Sindaco quale capo dell’amministrazione comunale”
“Come capo dell’amministrazione comunale, il Sindaco ha la responsabilità di rappresentare l’ente, convocare e presiedere la Giunta e il Consiglio quando non è previsto il Presidente, sovraintendere al funzionamento dei servizi e degli uffici e l’esecuzione degli atti e gli altri compiti riportati all’articolo 50 del TUEL.”.
“Le funzioni del Sindaco quale Ufficiale di Governo”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Funzioni attinenti la sicurezza pubblica”
“In base all’articolo 54 del TUEL, il Sindaco, in qualità di Ufficiale del Governo, ha il compito di sovrintendere all’emanazione di atti in materia di ordine e sicurezza pubblica. Egli svolge funzioni relative alla pubblica sicurezza e alla polizia giudiziaria, vigilando su tutto ciò che riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico. In collaborazione con il Prefetto, il Sindaco può intervenire concretamente emanando provvedimenti contingibili ed urgenti volti a garantire la sicurezza della comunità.”.
“Potere di modificare orari dei negozi e degli uffici”
“Il Sindaco ha il potere di modificare gli orari di apertura degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e degli uffici pubblici presenti sul territorio. Questa funzione è esercitata in accordo con le amministrazioni responsabili, al fine di armonizzare le esigenze dei servizi con quelle degli utenti e della comunità locale.”.
“Altre funzioni svolte in veste di Ufficiale del Governo”
“Competono al Sindaco in qualità di ufficiale di Governo, ai sensi del comma 3 dell’articolo 54 del TUEL, i servizi che sono svolti dal Comune per conto dello stato: tenuta dei registri di stato civile e di popolazione; adempimenti in materia elettorale, di leva militare e di statistica.”.
“Esecuzione delle funzioni: ispezioni, deleghe e sostituzioni”
“Per assicurare l’attuazione dei provvedimenti adottati, il Prefetto può disporre ispezioni per verificare il regolare svolgimento delle funzioni affidate al Sindaco. Inoltre, il Prefetto può delegare o sostituire il Sindaco in caso di necessità, garantendo così l’efficacia e la continuità dell’azione amministrativa.”.
“Ulteriori poteri del Sindaco in materia di sicurezza urbana”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Le ronde cittadine”
“I Sindaci, previa intesa con il Prefetto, possono avvalersi di gruppi di cittadini volontari non armati per attività di osservazione e segnalazione alle forze di polizia. Queste ronde cittadine non hanno poteri di intervento diretto, ma servono a supportare le autorità nel monitoraggio del territorio, contribuendo alla prevenzione di fenomeni di illegalità e al mantenimento della sicurezza urbana.”.
“I poteri dei Sindaci in materia di occupazione abusiva del suolo pubblico”
“I Sindaci hanno il potere di intervenire nei casi di occupazione abusiva del suolo pubblico. Questo potere si esercita attraverso l’adozione di provvedimenti volti a ripristinare la legalità e a garantire l’uso corretto degli spazi pubblici. I provvedimenti consistono in ordinanze con le quali si dispone l’immediato ripristino dei luoghi o la chiusura dell’esercizio commerciale.”.
“La videosorveglianza”
“La videosorveglianza è uno strumento utilizzato dai Comuni per migliorare la sicurezza urbana. Attraverso l’installazione di telecamere in punti strategici del territorio, le amministrazioni locali possono monitorare aree pubbliche e prevenire attività illecite. Questo sistema, oltre a fungere da deterrente, facilita l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine in caso di necessità. L’uso della videosorveglianza deve rispettare le normative sulla privacy”.
“Potere sanzionatorio in relazione all’ordine di allontanamento”
“Per conoscere il potere sanzionatorio in relazione all’ordine di allontanamento consulta il manuale 😉”
“Sedi di concertazione per il perseguimento della sicurezza integrata”
“Le sedi di concertazione sono piattaforme di dialogo e collaborazione tra diversi attori istituzionali e sociali, finalizzate al perseguimento della sicurezza integrata. Questi tavoli di lavoro coinvolgono enti locali, forze dell’ordine, associazioni e cittadini, con l’obiettivo di sviluppare strategie condivise per la sicurezza del territorio. La concertazione permette di coordinare le risorse e le competenze disponibili, promuovendo un approccio integrato e partecipativo alla gestione della sicurezza urbana.”.
“Il Vicesindaco”
“Il Vicesindaco è un assessore che sostituisce il Sindaco in caso di assenza o impedimento. Egli assume le funzioni del Sindaco, nella sua duplice veste di rappresentante del Comune e di ufficiale di Governo, garantendo la continuità amministrativa e la rappresentanza dell’ente in tutte le circostanze in cui il Sindaco non può essere presente.”.
Capitolo 7 Organi della Provincia e della Città metropolitana: struttura e competenze
“Gli organi della Provincia: la disciplina del TUEL”
“La disciplina degli organi della Provincia, come delineata nel Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), è stata significativamente modificata dalla legge Delrio (L. 56/2014). Inizialmente, il TUEL prevedeva che gli organi della Provincia fossero il Consiglio, la Giunta e il Presidente, analogamente a quanto stabilito per gli organi comunali. Questi organi avevano il compito di amministrare la Provincia, con il Presidente che fungeva da responsabile principale dell’amministrazione. Le competenze della Giunta provinciale erano simili a quelle della Giunta comunale, mentre il Presidente della Provincia aveva funzioni analoghe a quelle del Sindaco, come indicato nell’articolo 50 del TUEL.”.
“L’assetto degli organi provinciali vigente a seguito della L. 56/2014”
“La legge Delrio ha introdotto un nuovo assetto ordinamentale per le Province, ridefinendo i loro organi e le relative competenze. In base a questa legge, le Province sono state trasformate in enti di secondo livello, con organi non più eletti direttamente dai cittadini ma dai rappresentanti dei Comuni. Gli organi principali sono il Consiglio provinciale, il Presidente della Provincia e l’Assemblea dei Sindaci. Per sapere di più sugli organi provinciali, scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”.
“Il Presidente della Provincia”
“Il Presidente della Provincia è l’organo di rappresentanza dell’ente provinciale. Egli ha il compito di convocare e presiedere il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei Sindaci, sovrintendendo al funzionamento dei servizi e degli uffici. Inoltre, il Presidente sovrintende all’esecuzione degli atti amministrativi ed esercita tutte le altre funzioni attribuite dallo Statuto. È eletto dai Sindaci e consiglieri dei Comuni della Provincia per 4 anni.”.
“Il Consiglio provinciale”
“Il Consiglio provinciale è l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo della Provincia. Esso approva regolamenti, piani e programmi, e adotta gli atti proposti dal Presidente della Provincia. Inoltre, il Consiglio ha il compito di approvare in via definitiva i bilanci dell’ente, dopo aver ricevuto il parere dell’Assemblea dei Sindaci. Il Consiglio è eletto dai Sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni della Provincia. La durata del mandato del Consiglio è di due anni, e la sua composizione è determinata in base alla popolazione della Provincia.”.
“L’Assemblea dei Sindaci”
“L’Assemblea dei Sindaci è un organo consultivo e di controllo composto dai Sindaci dei Comuni appartenenti alla Provincia. In particolare esprime pareri sullo schema di bilancio e approva o respinge lo statuto dell’ente. Gli altri compiti di questo organo sono previsti dallo Statuto dell’ente.”.
“Organi della Città metropolitana”
“La legge Delrio ha anche istituito le Città metropolitane, dotandole di organi specifici: il Sindaco metropolitano, il Consiglio metropolitano e la Conferenza metropolitana. Per approfondire i singoli organi della Città metropolitana scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano.”.
“Il Sindaco metropolitano”
“Il Sindaco metropolitano rappresenta l’ente, convoca e presiede il Consiglio e la Conferenza, e sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici nonché all’esecuzione degli atti. Tale organo è ricoperto di diritto dal Sindaco del Comune capoluogo”.
“Il Consiglio metropolitano”
È l’organo di indirizzo politico e di controllo dell’ente metropolitano, le cui competenze includono quello di proporre alla Conferenza lo Statuto, l’approvazione dei regolamenti, dei piani e dei programmi, nonché degli atti sottoposti dal Sindaco metropolitano, e dei bilanci dell’ente. È composto dal Sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri variabile in rapporto al numero di abitanti e viene eletto dai Sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni della Città metropolitana. Esso dura in carica 5 anni.”.
“La Conferenza metropolitana”
“La Conferenza metropolitana, composta dal Sindaco metropolitano e dai Sindaci dei Comuni appartenenti alla Città metropolitana, ha funzioni propositive e consultive, secondo quanto disposto dallo Statuto.”.
Capitolo 8 Sistema elettorale
“L’evoluzione del sistema elettorale locale”
“Il sistema elettorale locale è disciplinato dal Decreto Legislativo 267/2000, che stabilisce le modalità di elezione degli organi comunali che varia in base alla dimensione demografica. Per le Province e le Città metropolitane, la legge 56/2014 ha introdotto, invece, un sistema elettorale diverso.”.
“Elezione del Sindaco e del Consiglio nei Comuni con meno di 15.000 abitanti”
“Nei Comuni con una popolazione inferiore a 15.000 abitanti, l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale avviene attraverso un sistema maggioritario puro. Questo sistema prevede un collegamento diretto tra i candidati a Sindaco e le liste dei candidati a consigliere. L’obiettivo è garantire stabilità e governabilità nei piccoli Comuni.
“Elezione del Sindaco nei Comuni con più di 15.000 abitanti”
“In proposito è possibile distinguere tra primo turno elettorale e secondo turno elettorale, perciò scrivi il titolo del sottoparagrafo che ti interessa”
“Primo turno elettorale”
“Per i Comuni con più di 15.000 abitanti, nonché per i Comuni capoluogo di Provincia, l’elezione del Sindaco avviene tramite un sistema maggioritario a doppio turno contestualmente all’elezione del Consiglio comunale. Al primo turno risulta eletto Sindaco il candidato colui che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi.”.
“Secondo turno elettorale”
“Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, si procede a un ballottaggio tra i due candidati più votati e viene eletto colui che ottiene il maggior numero dei voti validi. Questo sistema è progettato per assicurare che il Sindaco eletto abbia un ampio sostegno popolare.”.
“Elezione del Consiglio nei Comuni con più di 15.000 abitanti”
“L’elezione del Consiglio comunale nei Comuni con più di 15.000 abitanti utilizza un sistema proporzionale a due turni, corretto da una clausola di sbarramento e da un premio di maggioranza. L’obiettivo è promuovere un equilibrio tra rappresentanza e governabilità.”.
“L’impatto della L. 56/2014 sul sistema di elezione degli organi provinciali”
“La legge 56/2014 ha modificato il sistema di elezione degli organi provinciali, trasformando le Province in enti di secondo livello. Gli organi provinciali non sono più eletti direttamente dai cittadini, ma dai rappresentanti dei Comuni. Questo cambiamento mira a ridurre i costi amministrativi e a migliorare l’efficienza della governance provinciale, concentrando le risorse su funzioni essenziali.”.
“Sistemi di elezione indiretta introdotti dalla L. 56/2014”
“Quale sottoparagrafo ti interessa in particolare? Scrivi il suo titolo per avere la sintesi dell’argomento.”.
“Elezione del Presidente della Provincia”
“Il presidente della Provincia, in virtù della legge 56/2014, è eletto dai Sindaci e dai consiglieri dei Comuni appartenenti alla Provincia. Questo sistema è stato progettato per semplificare la struttura amministrativa dell’ente e ottenere un risparmio dei costi.”.
“Elezione del Consiglio provinciale e del Consiglio metropolitano”
“L’elezione del Consiglio provinciale e del Consiglio metropolitano avviene in modo sostanzialmente analogo da parte dei Sindaci e dei consiglieri comunali dei Comuni rispettivamente della Provincia e della Città metropolitana. Per ulteriori approfondimenti, consulta il manuale”.
“Possibilità di elezione diretta del Consiglio metropolitano e del Sindaco metropolitano”
“La possibilità di elezione diretta del Consiglio metropolitano e del Sindaco metropolitano da parte dei cittadini del Consiglio metropolitano e del Sindaco metropolitano può essere inserita nello statuto dell’ente, in presenza di determinati presupposti.”.
“L’anagrafe degli amministratori locali”
“Per finalità di trasparenza, i dati relativi agli eletti alle cariche locali (e regionali) vengono inseriti nell’Anagrafe degli amministratori locali, tenuta presso il Ministero dell’Interno. Questo strumento facilita l’individuazione, il monitoraggio delle attività e delle dichiarazioni patrimoniali degli amministratori locali.”.
Capitolo 9 Cause di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità
“Requisiti per l’elettorato”
“I requisiti per l’elettorato attivo e passivo sono stabiliti dalla legge e variano a seconda del tipo di elezione. Per essere elettori, i cittadini devono avere la cittadinanza italiana, essere maggiorenni e godere dei diritti civili e politici. Per l’elettorato passivo, ossia la possibilità di candidarsi, sono richiesti ulteriori requisiti, come l’assenza di condanne penali che comportino l’interdizione dai pubblici uffici.”.
“Obbligo di opzione in caso di cumulo delle cariche”
“In caso di cumulo di cariche elettive, la legge impone l’obbligo di opzione, ossia la scelta di una sola carica da mantenere, da esercitarsi entro un termine stabilito. Questo obbligo è volto a evitare conflitti di interesse e a garantire l’efficacia dell’azione amministrativa. L’articolo 56 del TUEL stabilisce, in particolare, l’impossibilità di ricoprire la medesima carica di consigliere in più di un ente.”.
“Incandidabilità alle cariche elettive”
“L’incandidabilità è una condizione che impedisce a un individuo di candidarsi a cariche elettive. Essa può derivare da condanne penali definitive per reati particolarmente gravi o da altre situazioni previste dalla legge, come l’interdizione dai pubblici uffici. L’obiettivo è garantire che i candidati abbiano un profilo etico e morale adeguato. L’articolo 10 del Testo Unico sull’incandidabilità, di cui al Decreto Legislativo 235/2012 detta la disciplina delle ipotesi di incandidabilità alle elezioni locali.”.
“La dichiarazione di insussistenza di cause di incandidabilità”
“Per la dichiarazione di insussistenza di cause di incandidabilità, consulta il manuale 😉
“Ineleggibilità”
“L’ineleggibilità si riferisce a situazioni in cui un individuo, pur potendo candidarsi, non può essere eletto a una determinata carica. Le cause di ineleggibilità includono, ad esempio, l’esercizio di funzioni pubbliche incompatibili con la carica elettiva. Il TUEL, all’articolo 60, stabilisce specifiche ipotesi di ineleggibilità alle cariche amministrative locali per garantire la correttezza delle procedure elettorali e l’imparzialità degli eletti.”.
“Incompatibilità”
“L’incompatibilità riguarda la situazione in cui una persona eletta a una carica pubblica non può ricoprire contemporaneamente un’altra carica o svolgere determinate attività in quanto inconciliabili con la carica elettiva, richiedendo pertanto un’opzione per il mandato elettivo o per l’altra carica. Questo principio è volto a prevenire conflitti di interesse e a garantire la dedizione esclusiva all’incarico pubblico. Le cause di incompatibilità sono dettagliate dall’articolo 63 del TUEL.”.
“Particolari cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla carica di Sindaco e di Presidente della Provincia”
“Per le cariche di Sindaco e Presidente della Provincia, il D.Lgs. 267/2000 (articolo 61) prevede specifiche cause di ineleggibilità e incompatibilità. Ad esempio, non possono essere eletti coloro che hanno parenti fino al secondo grado che ricoprono determinate posizioni. Queste disposizioni mirano a evitare situazioni di conflitto di interesse e a garantire la trasparenza amministrativa.”.
“Incompatibilità con cariche ricoperte a livello statale o europeo”
“Le cariche elettive locali sono incompatibili con alcune posizioni ricoperte a livello statale o europeo. Questa incompatibilità è stabilita per evitare sovrapposizioni di ruoli e garantire che le funzioni pubbliche siano svolte con la massima imparzialità e dedizione. La normativa specifica le cariche incompatibili e le modalità per risolvere tali situazioni.”.
“Altre cause di incompatibilità recate dal D.Lgs. 39/2013”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Incompatibilità con incarichi amministrativi di vertice”
“Il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39, di attuazione della legge anticorruzione, introduce talune ipotesi di incompatibilità per gli incarichi amministrativi di vertice. Queste incompatibilità riguardano figure come il Segretario generale, il Capo Dipartimento e il Direttore generale. L’articolo 11, comma 3, del decreto stabilisce che tali incarichi sono incompatibili con la carica di componente della Giunta o del Consiglio di una Provincia o di un Comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.”.
“Incompatibilità con incarichi dirigenziali presso enti pubblici o privati in controllo pubblico”
“L’articolo 12 del Decreto Legislativo 39/2013 disciplina le incompatibilità per gli incarichi dirigenziali, sia interni che esterni, all’interno della Pubblica Amministrazione, degli enti pubblici e degli enti privati in controllo pubblico, prevedendo generalmente l’incompatibilità di detti incarichi cin quelli di componente della Giunta o del Consiglio di una Provincia o di un Comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.”.
“Decadenza dalle cariche per perdita delle condizioni di eleggibilità o per incompatibilità”
“La decadenza dalle cariche elettive può avvenire se vengono meno le condizioni di eleggibilità o se si verificano situazioni di incompatibilità non risolte. Si ricorda, in proposito, che l’articolo 41 del TUEL prevede, tra gli adempimenti della prima seduta, quello di esaminare la condizione degli eletti.”.
“Sospensione e decadenza di diritto a seguito di condanne penali
“Ai sensi del Decreto legislativo 235/2012, articolo 11, si ha la sospensione di diritto dalle cariche elettive locali per i reati che avrebbero dato luogo alla loro incandidabilità. I provvedimenti di sospensione sono comunicati al Prefetto.”.
“Durata della sospensione e conseguenze”
“La sospensione di un amministratore locale cessa automaticamente dopo 18 mesi. Tuttavia, se l’appello contro una sentenza di condanna viene respinto, anche con sentenza non definitiva, la sospensione si estende per ulteriori 12 mesi. La sospensione termina anche se viene revocata la misura coercitiva o se viene emessa una sentenza di non luogo a procedere, proscioglimento o assoluzione, anche se non definitiva. Le conseguenze della sospensione variano a seconda della carica ricoperta. Queste disposizioni sono regolate dall’articolo 11 del D.Lgs. 235/2012, che si applica anche agli amministratori provinciali, sebbene la L. 56/2014 abbia reso superflua tale previsione, poiché gli organi provinciali sono ora una proiezione di quelli comunali.”.
Capitolo 10 Status degli amministratori locali
“Definizione di amministratore locale”
“L’articolo 77 del TUEL tutela il diritto degli amministratori locali ad espletare il loro mandato. Per amministratori locali si intendono i cittadini eletti per ricoprire cariche pubbliche all’interno delle amministrazioni degli enti locali, come Comuni e Province. Il Capo IV disciplina il regime delle aspettative, dei permessi e delle indennità loro spettanti.”.
“Doveri e condizione giuridica”
“Gli amministratori locali hanno una serie di doveri individuati dall’articolo 78 del TUEL, quale il dovere di imparzialità e di buona amministrazione nell’esercizio delle proprie funzioni o il dovere di astenersi dalla discussione e approvazione di delibere, quando siano coinvolti interessi propri o di parenti entro il quarto grado”.
“Prerogative degli amministratori che sono lavoratori dipendenti”
“Scrivi il titolo del sottoparagrafo che ti interessa.”.
“Divieto di trasferimento”
“Gli amministratori locali eletti, che siano lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato, non possono essere trasferiti durante l’esercizio del loro mandato senza il loro consenso espresso. Questo principio è sancito al comma 6 dell’articolo 78 del TUEL. Tale disposizione mira a garantire la stabilità lavorativa degli amministratori, permettendo loro di conciliare il mandato amministrativo con l’attività lavorativa.”.
“Permessi”
“L’articolo 79 del D.Lgs. 267/2000 assicura il funzionamento degli organi delle amministrazioni locali, prevedendo permessi retribuiti per i lavoratori che ricoprono cariche amministrative. Le spese per questi permessi sono a carico dell’ente locale, come confermato dalla L. 56/2014 e successive modifiche. Inoltre, è possibile usufruire di permessi non retribuiti fino a un massimo di 24 ore lavorative per l’espletamento del mandato.”.
“Aspettativa non retribuita”
“Gli amministratori locali possono richiedere un’aspettativa non retribuita per tutta la durata del mandato. Questa possibilità, prevista dall’articolo 81 del TUEL, consente loro di dedicarsi completamente alle funzioni amministrative senza perdere il posto di lavoro. L’aspettativa è una misura che tutela il diritto degli amministratori di svolgere il loro ruolo senza preoccupazioni lavorative.”.
“Oneri assistenziali, previdenziali e assicurativi”
“Gli oneri assistenziali, previdenziali e assicurativi sono a carico dell’ente locale in base all’articolo 86 del Decreto legislativo 267/2000. Inoltre, gli enti possono assicurare i propri amministratori contro i rischi derivanti dal mandato, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Queste misure sono volte a proteggere gli amministratori e a garantire che possano svolgere le loro funzioni con serenità.”.
“Indennità di funzione e gettoni di presenza”
“In base all’articolo 82 del TUEL, gli amministratori locali ricevono un’indennità di funzione e, in alcuni casi, gettoni di presenza per la partecipazione alle sedute degli organi collegiali. Questi compensi sono regolati dalla legge e variano in base al ruolo e alle responsabilità dell’amministratore. L’obiettivo è garantire un adeguato riconoscimento economico per il tempo e l’impegno dedicati all’amministrazione pubblica. Si fa presente che la legge Delrio ha, tuttavia, disposto la gratuità degli incarichi presso le Province, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni, fatta eccezione per i Presidenti della Provincia”.
“Rimborsi”
“Gli enti locali devono rimborsare agli amministratori locali le spese di viaggio effettivamente sostenute nell’espletamento del loro mandato: lo prevede l’articolo 84 del TUEL, la cui applicabilità è stata ribadita dalla legge Delrio con riferimento agli amministratori provinciali e delle Città metropolitane.”.
Capitolo 11 Unioni di Comuni e Comunità montane, isolane o d’arcipelago
“Le Unioni di Comuni”
“Le Unioni di Comuni, disciplinate dall’articolo 32 del TUEL, rappresentano una forma associativa tra enti locali che consente ai Comuni di potenziare le proprie capacità strutturali ed economiche, migliorando l’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti e riducendo al contempo le spese. Trattasi, nello specifico, di un ente locale costituito da due o più Comuni, di norma contermini, finalizzato all’esercizio associato di funzioni. Ogni Comune può far parte di una sola Unione. Alle Unioni di Comuni si applicano i principi previsti per l’ordinamento dei Comuni, in quanto compatibili.”.
“Potestà statutaria e regolamentare”
“Le Unioni di Comuni hanno potestà statutaria e regolamentare, in base all’articolo 32 del TUEL. Per ulteriori informazioni in proposito, consulta il manuale o interroga sAImon attraverso il «paragrafo dinamico».”.
“L’esercizio associato delle funzioni fondamentali mediante l’Unione di Comuni”
“I Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, o fino a 3.000 se appartenenti a Comunità montane, hanno l’obbligo di esercitare in forma associata le funzioni fondamentali. L’Unione di Comuni è il principale strumento per l’esercizio associato, disciplinato dall’articolo 32 del TUEL, e mira a migliorare l’efficienza amministrativa e a ridurre i costi.”.
“Organi”
“Gli organi dell’Unione di Comuni sono definiti dall’articolo 32 del D.Lgs. 267/2000, modificato dalla L. 56/2014. Essi sono: il Presidente, la Giunta e il Consiglio.”.
“Le Comunità montane”
“Le Comunità montane sono individuate dall’articolo 27 del TUEL che le definisce Unioni di Comuni costituite fra Comuni montani e parzialmente montani, al fine di valorizzare le zone montane ed esercitare specifiche competenze in forma associata.”.
“Istituzione e scioglimento di una Comunità montana”
“L’istituzione di una Comunità montana avviene tramite un atto amministrativo del Presidente della Regione, dopo che la Regione abbia provveduto, con propria legge, a individuare il territorio entro il quale operare la valorizzazione della montagna e l’esercizio associato di funzioni. Questo processo è regolato dall’articolo 27 del Decreto Legislativo 267/2000.”.
“Organi”
“L’articolo 27 del D.Lgs. 267/2000, in relazione agli organi della Comunità montana, prevede un organo rappresentativo, un organo esecutivo, e un Presidente.”.
“Funzioni”
“Alla Comunità montana spetta l’esercizio associato di funzioni proprie o conferite ai Comuni facenti parte della Comunità montana nonché ogni altra funzione ad essa conferita da Comuni, Provincia e Regione e dalla legge (articolo 28 del TUEL)”.
“Le Comunità isolane o di arcipelago”
“In base al disposto dell’articolo 29 del TUEL, le Comunità isolane o di arcipelago sono Unioni di Comuni, costituite da Comuni situati in aree insulari o arcipelaghi, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna. Ad esse, si estendono le norme previste per le Comunità montane, data l’analogia con queste ultime.”.
Capitolo 12 Altre forme associative tra enti locali
“Tipologie di forme associative”
“Le forme associative tra enti locali, oltre alle Unioni di Comuni, includono convenzioni, consorzi, l’esercizio associato di funzioni e servizi, e gli accordi di programma. Queste forme sono previste dal legislatore per semplificare e diversificare le modalità di cooperazione tra i Comuni, permettendo loro di gestire congiuntamente funzioni e servizi, in taluni casi senza creare nuove strutture organizzative dotate di personalità giuridica.”.
“Le convenzioni”
“Le convenzioni sono accordi che permettono la cooperazione funzionale tra diversi enti locali senza la necessità di creare nuove strutture organizzative con personalità giuridica. Devono essere stipulate per iscritto, pena la nullità, e sono soggette ai principi del Codice civile in materia di obbligazioni e contratti.”.
“Contenuti”
“Il contenuto delle convenzioni è regolato dal comma 2 dell’articolo 30, che specifica le materie da includere obbligatoriamente nell’atto costitutivo. Gli enti partecipanti hanno ampio margine per integrare ulteriori regole di gestione, modalità di erogazione dei servizi e rapporti con l’utenza. Tra i contenuti obbligatori rientrano i fini, la durata e le forme di consultazione tra gli enti contraenti.”.
“Convenzioni obbligatorie”
“Le convenzioni obbligatorie sono disposte con legge statale o regionale per specifiche funzioni o servizi che devono essere gestiti in maniera coordinata.”.
“Convenzioni finalizzate all’esercizio associato di funzioni”
“Per scoprire cosa sono le Convenzioni finalizzate all’esercizio associato di funzioni articolazioni interne al territorio comunale consulta il manuale 😉”
“I Consorzi”
“I Consorzi sono forme associative che prevedono la creazione di un ente dotato di personalità giuridica, per gestire determinati servizi e funzioni. In presenza di un rilevante interesse pubblico, la loro istituzione può essere prevista con legge in via obbligatoria. La composizione di questo organo varia in base alla natura dell’attività del Consorzio. I Consorzi consentono una gestione più strutturata e coordinata delle funzioni e dei servizi condivisi tra i Comuni partecipanti.”.
“Costituzione e organi”
“La struttura organizzativa dei Consorzi si divide in organi politici, ovvero l’Assemblea, il Consiglio di amministrazione e il Presidente, e organi tecnici, ovvero il Direttore e l’organo di revisione.”.
“Il ruolo di programmazione delle Regioni in riferimento agli esercizi associati”
“Le Regioni hanno un ruolo fondamentale nella programmazione dell’esercizio associato di funzioni e servizi da parte dei Comuni, come delineato dall’articolo 33 del D.Lgs. 267/2000. Esse devono individuare i livelli ottimali di esercizio delle funzioni, specialmente per i Comuni di minori dimensioni, e disciplinare le forme di incentivazione, anche finanziaria, per promuovere l’associazionismo. Le Regioni possono prevedere appositi fondi nel loro bilancio per sostenere queste iniziative.”.
“Gli accordi di programma”
“Gli accordi di programma sono strumenti di coordinamento tra diverse amministrazioni pubbliche, finalizzati alla realizzazione di opere e interventi che coinvolgono più livelli di governo, come statale, regionale, provinciale e comunale. Questi accordi stabiliscono i tempi, le modalità e le forme di finanziamento delle opere da realizzare, oltre a prevedere ogni altro adempimento connesso. Ai sensi dell’articolo 34 del Testo Unico degli enti locali, la competenza per la promozione di tali accordi spetta al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia o al Sindaco, a seconda della competenza primaria o prevalente sull’opera o sull’intervento da realizzare. Altri soggetti interessati possono richiedere ai soggetti necessari la promozione di un accordo di programma, e un eventuale rifiuto deve essere motivato secondo l’articolo 3 della Legge 241/1990.”.
Capitolo 13 Atti degli enti locali
“Gli atti amministrativi degli enti locali”
“Gli atti amministrativi degli enti locali sono strumenti attraverso i quali si esplica l’attività amministrativa. Questi atti possono assumere diverse forme, come deliberazioni, decreti, ordinanze e determinazioni. Il relativo procedimento amministrativo consta di più fasi: preparatoria, costitutiva e, in talune ipotesi, integrativa dell’efficacia.”.
“Deliberazioni consiliari: iter procedimentale”
“Le deliberazioni consiliari sono atti attraverso i quali gli organi collegiali di un ente locale esprimono la loro volontà. L’iter procedimentale per l’emanazione di una deliberazione si articola in diverse fasi, che devono essere seguite per garantire la validità dell’atto.”.
“La proposta di deliberazione”
“Per sapere in cosa consiste la proposta di deliberazione, consulta il manuale.”.
“Il procedimento deliberativo”
“Per conoscere nel dettaglio il procedimento deliberativo, vai alle pagine 350-351 del manuale.”.
“Procedimento deliberativo di altri organi collegiali”
“Il procedimento deliberativo di altri organi collegiali, segue per grandi linee le regole valevoli per le deliberazioni consiliari.”.
“Atti amministrativi degli organi di governo monocratici”
“Gli organi di governo monocratici degli enti locali, come il Sindaco, il Presidente della Provincia e il Sindaco metropolitano, adottano atti amministrativi di diversa tipologia: ordinanze, decreti e altri atti eventualmente previsti dalla legge.”.
“Ordinanze del Sindaco”
“Le ordinanze del Sindaco sono atti amministrativi che impongono obblighi o divieti nei confronti di determinati soggetti o della collettività. Possono distinguersi in ordinarie e contingibili ed urgenti e sono redatte per iscritto, notificate ai destinatari o, se si rivolgono alla generalità dei cittadini, pubblicate all’albo pretorio del Comune e immediatamente eseguibili. Le ordinanze contingibili ed urgenti devono essere motivate e recare un termine finale. La violazione delle ordinanze sindacali dà luogo ad una sanzione amministrativa pecuniaria.”.
“Ordinanze ordinarie”
“Le ordinanze ordinarie sono provvedimenti adottati per imporre un comportamento specifico in conformità a disposizioni normative o deliberazioni degli organi collegiali dell’ente. Queste ordinanze, emanate dal Sindaco, possono riguardare tutte le materie di competenza comunale e non hanno limitazioni temporali. Sono strumenti di gestione amministrativa che assicurano l’attuazione delle decisioni prese a livello comunale.”.
“Ordinanze contingibili e urgenti”
“Le ordinanze contingibili e urgenti sono atti di natura eccezionale adottati dal Sindaco per affrontare situazioni eccezionali che richiedono un intervento immediato per tutelare l’interesse pubblico. Queste ordinanze sono temporanee e mirano a prevenire o risolvere emergenze che non potrebbero essere risolte in via ordinaria.”.
“Ordinanze contingibili e urgenti previste dal TUEL”
“L’articolo 50 del Decreto Legislativo 267/2000, al comma 5 prevede la possibilità del Sindaco di emanare ordinanze contingibili e urgenti a carattere esclusivamente locale per affrontare emergenze sanitarie o di igiene pubblica, o per superare situazioni di incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e del riposto dei residenti. Quanto alle ordinanze contingibili ed urgenti emanate dal Sindaco nella sua veste di ufficiale di Governo, le stesse sono finalizzate a prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, ai sensi dell’articolo 54, comma 4 del TUEL.”.
“Il Messo comunale e il Messo notificatore”
“Il Messo comunale e il Messo notificatore sono figure incaricate della notifica degli atti amministrativi, in base alle regole del codice civile. Essi garantiscono che le comunicazioni ufficiali raggiungano i destinatari in modo tempestivo e conforme alle disposizioni di legge, assicurando la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa.”.
“Atti dei dirigenti”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano.”.
“Le determinazioni: struttura e contenuto”
“Le determinazioni, o determine, sono atti tipici dei dirigenti e devono contenere una premessa che espone i fatti e richiama gli atti pregressi, una motivazione che spiega le ragioni della loro adozione, il richiamo a disposizioni normative, statutarie o regolamentari, e infine il dispositivo.”.
“Determinazioni aventi implicazioni contabili”
“Le determinazioni con implicazioni contabili sono quelle che riguardano aspetti finanziari e di bilancio dell’ente. Puoi ritrovare la loro elencazione alla pagina 356 del manuale.”.
“Determinazioni non aventi implicazioni contabili”
“Le determinazioni che non hanno carattere contabile si riferiscono ad atti che possono riguardare decisioni amministrative o gestionali che non comportano spese o impegni finanziari, ma che sono comunque essenziali per il funzionamento dell’ente.”.
“Ordinanze dei dirigenti, ovvero ordinanze gestionali”
“Le ordinanze dei dirigenti, note anche come ordinanze gestionali, sono atti amministrativi che i dirigenti emettono nell’esercizio dei loro poteri di gestione dell’ente. Ne sono un esempio le ordinanze di sospensione dei lavori in materia edilizia.”.
“Ordinanze-ingiunzioni”
“Le ordinanze-ingiunzioni sono provvedimenti che combinano l’ordine di eseguire o astenersi da un’azione con l’imposizione di una sanzione in caso di inadempimento. Questi atti sono utilizzati per garantire il rispetto delle disposizioni normative e regolamentari da parte dei destinatari.”.
“I pareri dei Responsabili dei servizi”
“ai sensi dell’articolo 49 del TUEL, i pareri dei Responsabili dei servizi sono richiesti, da parte del Consiglio o della Giunta dell’ente, sulle proposte di deliberazione e atti amministrativi per verificarne la regolarità tecnica e contabile. Questi pareri, espressi dai responsabili preposti, sono essenziali per assicurare che le decisioni siano conformi alle normative vigenti e alle direttive dell’ente.; essi, ad ogni modo, sono obbligatori ma non vincolanti per l’organo deliberante.”.
“I pareri dell’organo di revisione”
“L’organo di revisione esprime pareri su atti di natura economico-finanziaria, previsti dall’articolo 239 del TUEL, valutando la congruità e la coerenza delle scelte amministrative con gli obiettivi di bilancio. Questi pareri sono fondamentali per garantire la sostenibilità finanziaria dell’ente e la corretta gestione delle risorse pubbliche.”.
“Il visto di regolarità contabile”
“Il visto di regolarità contabile, previsto dall’articolo 183, comma 7 del TUEL) è un controllo formale che attesta la copertura finanziaria dei provvedimenti dei responsabili dei servizi comportanti impegni di spesa. Questo visto è necessario per l’esecutività degli atti e assicura che le operazioni finanziarie siano effettuate in modo corretto e trasparente.”.
Capitolo 14 Il controllo sugli atti
“L’impatto della L. cost. 3/2001 sul sistema dei controlli”
“A seguito dell’abrogazione dell’art. 130 Cost. (ad opera della L. cost. 3/2001), è venuto meno il controllo esercitato dai Comitati regionali di controllo (CO.RE.CO.) sugli atti degli enti locali previsto nel D.Lgs. 267/2000, pur non essendo mai state, le relative norme, abrogate esplicitamente.
“La sopravvenuta inapplicabilità degli artt. 126 e 127 T.U. relativi ai controlli di legittimità”
“Per approfondire La sopravvenuta inapplicabilità degli artt. 126 e 127 T.U. relativi ai controlli di legittimità, consulta il manuale.”.
“Controlli attivabili su richiesta del Prefetto”
“L’articolo 135 del Decreto Legislativo 267/2000 conferisce al Prefetto la facoltà di richiedere interventi di controllo e sostitutivi da parte degli organi statali e regionali competenti, in talune ipotesi indicate.”.
“Il controllo sostitutivo”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Per mezzo di un commissario ad acta nominato dal Difensore civico regionale (art. 136 T.U.)”
“L’art. 136 del TUEL stabilisce che qualora gli enti locali, sebbene invitati a provvedere entro un congruo termine, ritardino o omettano di compiere atti obbligatori per legge, si provvede a mezzo di un commissario ad acta nominato dal Difensore civico regionale, ove costituito. Questi provvede entro 60 giorni dal conferimento dell’incarico.”.
“Da parte del Governo (art. 137 T.U.)”
“L’articolo 137 del TUEL attribuisce al Governo il potere di sostituirsi agli organi degli enti locali in caso di «accertata inattività» che comporti inadempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea oppure, pericolo di grave pregiudizio agli interessi nazionali. Il potere sostitutivo del Governo in questione è stato inserito in Costituzione all’articolo 120, con la riforma costituzionale del 2001.”.
“L’annullamento straordinario”
“L’annullamento straordinario, previsto dall’articolo 138 del TUEL, consente al Governo, a tutela dell’unità dell’ordinamento, di annullare gli atti degli enti locali viziati da illegittimità, d’ufficio o su istanza di parte.”.
Capitolo 15 Il controllo sugli organi
“In cosa si sostanzia il controllo sugli organi”
“Il controllo sugli organi degli enti locali si manifesta principalmente attraverso lo scioglimento dei Consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali. Queste misure sono di competenza esclusiva dello Stato, che interviene quando il funzionamento del governo locale compromette i valori costituzionali o l’ordinato svolgimento della vita all’interno della comunità locale.”.
“Scioglimento del Consiglio comunale e provinciale”
“L’articolo 141 del Decreto Legislativo 267/2000 elenca le situazioni che possono portare allo scioglimento dei Consigli comunali e provinciali.”.
“Cause che determinano lo scioglimento”
“Le cause che possono portare allo scioglimento del Consiglio includono compimento di atti contrari alla Costituzione, gravi e persistenti violazioni di legge, o gravi motivi di ordine pubblico. Altre cause ancora si rinvengono nella impossibilità di funzionamento del Consiglio (impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso, dimissioni del Sindaco o del Presidente della Provincia ecc.), nella mancata approvazione del bilancio e nella mancata adozione degli strumenti urbanistici generali entro 18 mesi dalla data di elezione degli organi. Queste situazioni compromettono il corretto funzionamento dell’ente e richiedono un intervento per ristabilire la legalità e l’efficienza amministrativa. Il provvedimento di scioglimento è adottato dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno.”.
“Ipotesi di scioglimento collegate ad aspetti finanziari”
“Lo scioglimento del Consiglio può avvenire anche per motivi finanziari, come il dissesto economico dell’ente. In tali casi, l’incapacità di approvare il bilancio o di gestire correttamente le risorse finanziarie può portare alla nomina di un commissario per risanare la situazione economica.”.
“La procedura di scioglimento”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Il decreto di scioglimento e il commissariamento dell’ente”
“La procedura di scioglimento prevede l’adozione di un decreto del Presidente della repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, accompagnato da una relazione che ne spiega i motivi. Con il decreto si provvede alla nomina di un commissario prefettizio che gestisce l’ente.”.
“La misura cautelare della sospensione dell’organo consiliare”
“Il Prefetto può procedere, in attesa del decreto di scioglimento, per motivi di grave e urgente necessità, alla sospensione del Consiglio comunale e provinciale. Tale misura cautelare, applicabile per un periodo non superiore a novanta giorni, prevede la nomina, ugualmente prefettizia, di un commissario per la provvisoria amministrazione dell’ente.”.
“Scioglimento dei Consigli per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Presupposti e istruttoria prefettizia”
“I Consigli comunali e provinciali possono essere sciolti anche per infiltrazioni mafiose, come previsto dall’articolo 143 del T.U. Questa misura è adottata quando emergono elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti con la criminalità organizzata. L’intervento mira a ripristinare la legalità e la trasparenza nell’amministrazione locale, proteggendo la comunità dagli effetti negativi del condizionamento mafioso.”. Entro tre mesi dalla trasmissione della relazione prefettizia, con la quale si accerta la sussistenza dei presupposti per procedere allo scioglimento, questo è disposto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno.”.
“La Commissione straordinaria”
“L’articolo 144 del TUEL prevede, con il decreto di scioglimento di cui all’articolo 143 del T.U., la nomina di una Commissione straordinaria per la gestione dell’ente, la quale esercita le attribuzioni che le sono conferite con il decreto stesso.”.
“Rimozione e sospensione degli amministratori locali: art. 142 T.U.”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Rimozione”
“L’articolo 142 del T.U. disciplina la rimozione degli amministratori locali. Questa misura è adottata, con decreto del Ministro dell’Interno, in caso di atti contrari alla Costituzione, gravi e persistenti violazioni di legge o gravi motivi di ordine pubblico.”.
“Sospensione”
“La sospensione dalla carica di amministratore locale è una misura cautelare che precede la rimozione definitiva, adottata con provvedimento prefettizio, al fine di garantire che l’ente locale possa continuare a operare nell’alveo della legalità.”.
Capitolo 16 La gestione dei servizi pubblici locali
“Nozione di servizio pubblico locale”
“I servizi pubblici locali comprendono un insieme di prestazioni di interesse collettivo gestite dagli enti locali. Questi servizi possono essere erogati direttamente dagli enti pubblici o affidati a operatori privati o concessionari. La loro disciplina stabilisce le modalità di gestione e le finalità di tali servizi, garantendo che rispondano alle esigenze della comunità locale. Tale disciplina, inizialmente contenuta nel Decreto Legislativo 267/2000, è stata abrogata e sostituita dal D.Lgs. 201/2022, per quel che riguarda i servizi di rilevanza economica.”.
“I servizi a domanda individuale”
“Per approfondire i servizi a domanda individuale, consulta il manuale 😉”.
“La normativa europea in materia di gestione dei servizi di interesse economico generale”
“La normativa europea regola la gestione dei servizi di interesse economico generale, imponendo agli Stati membri di garantire che tali servizi siano accessibili, di qualità e a prezzi ragionevoli. Le direttive europee promuovono la libera concorrenza e l’efficienza, pur riconoscendo la necessità di ricorrere in taluni casi a forme di affidamento diretto.”.
“Gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Evoluzione normativa”
“La disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica ha subito significative trasformazioni nel tempo, in relazione alle modalità di individuazione dei soggetti cui conferire la titolarità del servizio. Inizialmente regolata dal D.Lgs. 267/2000, la disciplina è stata in parte abrogata e riorganizzata nel tempo”.
“Il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: il D.Lgs. 201/2022”
“Il D.Lgs. 201/2022 rappresenta un punto di svolta nella regolamentazione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale. La nuova normativa mira a garantire una gestione più efficiente e competitiva dei servizi, promuovendo l’omogeneità dello sviluppo e la coesione sociale e territoriale a livello locale. L’ambito di applicazione riguarda i servizi di interesse economico generale prestati a livello locale, ovvero quei servizi erogati o che possono essere erogati dietro corrispettivo economico su un mercato, che non sarebbero svolti senza un intervento pubblico o sarebbero svolti a condizioni differenti in termini di accessibilità fisica ed economica, continuità, non discriminazione, qualità e sicurezza, che sono previsti dalla legge o che gli enti locali ritengono necessari per assicurare i bisogni delle comunità locali. Taluni di questi servizi possono essere organizzati tramite reti strutturali e vengono, perciò detti a rete.”.
“Istituzione, regolazione e gestione dei servizi pubblici di interesse economico generale di livello locale nel D.Lgs. 201/2022”
“Il D.Lgs. 201/2022 stabilisce le modalità di istituzione, regolazione e gestione dei servizi pubblici di interesse economico generale a livello locale. Questo decreto definisce chiaramente i ruoli e le responsabilità degli enti locali nella gestione di tali servizi, promuovendo un approccio integrato e coordinato. L’obiettivo è garantire che i servizi siano erogati in modo efficiente, sostenibile e in linea con le esigenze delle comunità locali. Con particolare riferimento alla gestione dei SIEG essa avviene mediante affidamento del servizio a terzi con procedura di evidenza pubblica, secondo la disciplina in materia di contratti pubblici; a società mista pubblico-privata, in cui il socio privato è scelto mediante gara; a società in house, nei limiti del diritto dell’Unione europea, secondo la disciplina del Codice dei contratti pubblici e del D.lgs. 175/2016.”.
“L’organizzazione dei servizi pubblici locali a rete: gli ambiti territoriali ottimali (ATO)”
“Gli ambiti territoriali ottimali (ATO) sono stati introdotti come strumento per organizzare i servizi pubblici locali a rete in modo più efficiente. Questi ambiti consentono una gestione integrata e coordinata dei servizi, ottimizzando le risorse e migliorando la qualità dell’erogazione. Il D.Lgs. 201/2022 prevede la definizione di ATO per diversi settori, promuovendo la collaborazione tra enti locali e altri soggetti coinvolti nella gestione dei servizi pubblici.”.
“Gestione dei servizi pubblici locali privi di rilevanza economica”
“I servizi pubblici locali privi di rilevanza economica, sono gestiti direttamente dagli enti locali, poiché non generano profitti significativi. Questi servizi, quali quelli culturali o sociali, sono essenziali per il benessere della comunità e sono finanziati principalmente con risorse pubbliche. La gestione diretta, tramite istituzioni, aziende speciali o società a capitale interamente pubblico, consente un controllo più stretto sulla qualità e sull’accessibilità del servizio. È consentita anche la gestione in economia nel caso di servizi di modeste dimensioni”.
“L’azienda speciale e l’istituzione”
“L’azienda speciale e l’istituzione sono due moduli organizzativi per la gestione dei servizi pubblici locali privi di rilevanza economica. L’azienda speciale è un ente strumentale dell’ente locale, dotato di personalità giuridica e autonomia imprenditoriale, soggetta al controllo dell’ente locale, che ne approva gli atti fondamentali e ne verifica la gestione. L’istituzione, invece, è un organismo dell’ente locale privo di personalità giuridica, che non ha autonomia imprenditoriale, ma opera sotto la diretta responsabilità dell’ente locale. Tali formule organizzatorie sono regolate dal Decreto Legislativo 267/2000 (art. 114), che ne stabilisce le modalità di funzionamento e i rapporti con l’ente locale.”.
“Contratti di sponsorizzazione”
“I contratti di sponsorizzazione rappresentano uno strumento per finanziare attività e servizi pubblici attraverso il contributo di soggetti privati. Questi contratti permettono agli enti locali di ottenere risorse aggiuntive, migliorando l’offerta di servizi senza gravare sul bilancio pubblico. La sponsorizzazione deve rispettare criteri di trasparenza e non compromettere l’interesse pubblico.”.
“Società per la trasformazione urbanistica”
“Le società per la trasformazione urbanistica, disciplinate dall’articolo 120 del TUEL, sono costituite dagli enti locali per promuovere lo sviluppo e la riqualificazione del territorio. Queste società mirano dare attuazione agli strumenti urbanistici vigenti, attuando interventi di trasformazione urbana”.
“Le società partecipate dagli enti locali”
“Le società partecipate dagli enti locali, la cui disciplina è contenuta nel Decreto legislativo 175/2016, sono strumenti attraverso i quali è possibile gestire servizi e attività economiche che rientrano nei propri fini istituzionali.”.
“Costituzione e gestione”
“L’articolo 7 del Decreto Legislativo 175/2016 stabilisce che la costituzione di società a partecipazione pubblica deve essere deliberata dal consiglio comunale per i Comuni, o dall’organo amministrativo dell’ente per altre partecipazioni pubbliche. Questa decisione deve essere motivata e pubblicata sul sito istituzionale dell’ente. Per quanto riguarda la gestione delle partecipazioni degli enti locali, l’articolo 9 prevede che i diritti del socio siano esercitati dal Sindaco, dal Presidente o da un loro delegato. L’articolo 11 specifica che l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico è solitamente un amministratore unico, ma può essere un consiglio di amministrazione composto da tre o cinque membri, se motivato da esigenze organizzative e di contenimento dei costi.”.
“Società in house e società a partecipazione mista pubblico-privato”
“Le società in house sono definite dal D.Lgs. 175/2016 come quelle su cui una o più amministrazioni esercitano un controllo analogo a quello sui propri servizi, influenzando obiettivi strategici e decisioni significative. È richiesto, in particolare, che non vi sia la partecipazione di capitali privati nonché il requisito dell’attività prevalente (oltre l’80%) svolta per compiti affidati dall’ente locale socio. L’affidamento dei servizi può avvenire anche a società a capitale misto pubblico e privato, con il socio privato (che deve avere una quota di partecipazione non inferiore al 30 %) individuato tramite una gara a doppio oggetto, che prevede sia la scelta del socio che l’affidamento del servizio.”.
“Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche”
“L’articolo 20 del Decreto Legislativo 175/2016 impone alle amministrazioni pubbliche di condurre annualmente un’analisi delle società in cui detengono partecipazioni, sia dirette che indirette. Questo processo include l’approvazione di un piano annuale per la razionalizzazione, fusione o soppressione delle società, che può comportare la loro liquidazione in presenza di specifici criteri (come nel caso di società senza dipendenti o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, partecipazioni in società con attività simili ad altre già partecipate, o società con un fatturato medio inferiore a un milione di euro nel triennio precedente).”.
Capitolo 17 I servizi comunali di interesse statale
“L’art. 14 del D.Lgs. 267/2000”
“L’articolo 14 del Decreto Legislativo 267/2000 stabilisce che il Comune gestisce, per conto dello Stato, i servizi elettorali, di stato civile, di anagrafe, di leva militare e di statistica. Queste funzioni sono esercitate dal Sindaco in qualità di ufficiale di Governo, come previsto dall’articolo 54 dello stesso decreto. Questi servizi sono elencati anche nell’articolo 117 della Costituzione, che attribuisce allo Stato la competenza legislativa esclusiva su materie come cittadinanza, stato civile, anagrafe, legislazione elettorale, statistica e difesa. Le comunicazioni e trasmissioni tra Comuni relative a questi servizi devono avvenire esclusivamente in modalità telematica, utilizzando caselle di posta elettronica istituzionali, in conformità con il Decreto Legislativo 82/2005 e successive modifiche.”.
“Lo stato civile”
“Il servizio di stato civile, svolto dal Comune per conto dello Stato, si occupa della registrazione degli eventi principali della vita dei cittadini, come nascite, matrimoni e decessi. In materia rilevano le seguenti disposizioni: il R.D. 1238/1939, recante l’Ordinamento dello stato civile, e il D.P.R. 396/2000, ovvero il Regolamento per la revisione e semplificazione dell’ordinamento dello stato civile. Ancora si menziona il Libro I del codice civile in materia di filiazione e matrimonio e le disposizioni in materia di cittadinanza (L. 91/1992).”.
“Gli uffici dello stato civile”
“Come stabilito dal D.P.R. 396/2000, ogni Comune deve avere un ufficio dello stato civile. Inoltre, i Comuni di istituire uno o più uffici separati per specifiche funzioni dello stato civile. La creazione o soppressione di questi uffici separati avviene tramite deliberazioni della Giunta comunale. Successivamente, l’atto viene inviato al Prefetto, che ha il compito di vigilare su tali uffici.”.
“L’Ufficiale di Stato Civile: funzioni”
“In base al D.P.R. 396/2000, il Sindaco, in qualità di ufficiale del Governo, o chi ne fa le veci secondo la legge, assume il ruolo di Ufficiale dello Stato Civile. In questa veste, il Sindaco forma, archivia, conserva e aggiorna tutti gli atti relativi allo stato civile; trasmette alle pubbliche amministrazioni che ne fanno richiesta gli estratti e i certificati dello stato civile; rilascia estratti e certificati dello stato civile. Innanzi all’Ufficiale di Stato Civile avviene la celebrazione del matrimonio civile e la costituzione dell’unione civile. Inoltre, questi riceve il giuramento in caso di concessione della cittadinanza. L’Ufficiale di Stato Civile deve seguire le istruzioni del Ministero dell’Interno e, in caso di rifiuto di un atto richiesto, deve fornire per iscritto al richiedente i motivi del rifiuto. La vigilanza sugli uffici dello stato civile è affidata al Prefetto. Alcuni soggetti possono svolgere le funzioni di Ufficiale dello stato civile in determinate circostanze previste dalla legge (es. comandanti di navi). Il Sindaco, pur mantenendo la titolarità delle funzioni di ufficiale dello stato civile, può delegare tali funzioni a diversi soggetti.”.
“Gli atti di stato civile”
“Il contenuto degli atti di stato civile è regolato dall’articolo 11 del D.P.R. 396/2000, in base al quale essi devono includere il Comune, il luogo, l’anno, il mese, il giorno e l’ora di formazione, le generalità delle persone dichiaranti, le persone cui si riferiscono, i testimoni se richiesti, e i documenti presentati l’Ufficiale non può includere dichiarazioni o indicazioni diverse da quelle previste per ciascun atto.”.
“L’archivio informatico”
“Ai sensi dell’articolo 10 del D.P.R. 396/2000, ogni ufficio dello stato civile è tenuto a registrare e conservare in un unico archivio informatico tutti gli atti formati nel Comune o relativi a soggetti residenti, riguardanti cittadinanza, nascita, matrimoni, unioni civili e morte. Attualmente, è in corso la dismissione della versione analogica dei vecchi registri, senza modificare la disciplina vigente in materia di ordinamento di stato civile. Tuttavia, fino a quando l’archivio informatizzato non sarà completamente operativo, i registri cartacei tradizionali continueranno a essere utilizzati.”.
“I registri dello stato civile”
“L’art. 14 del R.D. 1238/1939, che continua ad avere efficacia fino alla completa operatività dell’archivio informatico, prevede che in ciascun ufficio di stato civile si devono tenere i registri di cittadinanza; di nascita; di matrimonio; di morte; di unioni civili. Detti registri devono essere identici in tutta la repubblica e vanno tenuti in doppio originale.”.
“Registrazioni relative alla cittadinanza”
“Per approfondire le registrazioni relative alla cittadinanza, consulta il manuale 😉.”.
“Registrazioni relative agli atti di nascita”
“Per approfondire le registrazioni relative agli atti di nascita, consulta il manuale 😉.”.
“Registrazioni relative agli atti di matrimonio”
“Per approfondire le registrazioni relative agli atti di matrimonio, consulta il manuale 😉.”.
“Registrazioni relative alle unioni civili”
“Per approfondire le registrazioni relative alle unioni civili, consulta il manuale 😉.”.
“Registrazioni degli atti di morte”
“Per approfondire le registrazioni relative agli atti di morte, consulta il manuale 😉.”.
“Rettificazione e correzione degli atti di stato civile”
Y” Per approfondire la rettificazione e correzione degli atti di stato civile, consulta il manuale 😉.”.
“Gli estratti degli atti dello stato civile e relativi certificati”
Y” Per approfondire gli estratti degli atti dello stato civile e relativi certificati, consulta il manuale 😉.”.
“Il servizio anagrafico”
“Il servizio anagrafico è svolto dai Comuni per conto dello Stato, consiste nella registrazione e nell’aggiornamento dei dati relativi alla popolazione residente. L’ordinamento dell’anagrafe della popolazione è disciplinato dalla L. 1228/1954 e dal relativo regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. 223/1989 e successive modifiche.”.
“L’ufficiale dell’anagrafe”
“Il Sindaco, in qualità di ufficiale dell’anagrafe, opera sotto la vigilanza del Prefetto e, indirettamente, del Ministero dell’Interno e dell’ISTAT. I suoi compiti sono dettagliati dalla Legge 1228/1954 e includono la gestione dell’anagrafe della popolazione residente, assicurando la corretta esecuzione degli adempimenti necessari per la formazione e la tenuta degli atti anagrafici. Inoltre, l’ufficiale dell’anagrafe ha il compito di ordinare accertamenti per verificare la veridicità delle dichiarazioni fornite dagli interessati e può disporre indagini per accertare eventuali violazioni di legge. È anche suo compito invitare le persone con obblighi anagrafici a presentarsi presso l’ufficio per fornire le informazioni necessarie alla corretta gestione dell’anagrafe. Il Sindaco può delegare, in tutto o in parte, le funzioni di ufficiale dell’anagrafe a un assessore, al Segretario comunale o a impiegati di ruolo del Comune ritenuti idonei.”.
“La registrazione anagrafica della popolazione residente”
“Per approfondire la registrazione anagrafica della popolazione residente, consulta il manuale 😉.”.
“L’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR)”
“L’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), istituita dal Codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs. 82/2005) presso il Ministero dell’Interno, è una base di dati di interesse nazionale, con l’obiettivo di centralizzare e uniformare le informazioni anagrafiche dei cittadini italiani. Questo sistema sostituisce due precedenti strutture: l’Indice nazionale delle anagrafi (INA) e l’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero (AIRE). L’introduzione dell’ANPR mira a semplificare e migliorare la gestione dei dati anagrafici, garantendo una maggiore efficienza e coerenza nelle informazioni disponibili.”.
“Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche”
“Per approfondire le iscrizioni e cancellazioni anagrafiche, consulta il manuale 😉.”.
“Comunicazioni dello stato civile e dichiarazioni anagrafiche”
“Per approfondire le comunicazioni dello stato civile e dichiarazioni anagrafiche, consulta il manuale 😉.”.
“Accertamento anagrafico delle convivenze di fatto”
“Per approfondire l’accertamento anagrafico delle convivenze di fatto, consulta il manuale 😉.”.
“Certificazioni anagrafiche”
Y” Per approfondire le certificazioni anagrafiche, consulta il manuale 😉.”.
“Il rilascio della carta d’identità”
Y” Per approfondire il rilascio della carta d’identità, consulta il manuale 😉.”.
“I servizi statistici”
“I servizi statistici consistono nelle attività di rilevazione, elaborazione, analisi diffusione e archiviazione dei dati statistici sul territorio nazionale.”.
“Il Sistema statistico nazionale”
“Il Sistema statistico nazionale, disciplinato dal D.Lgs. 322/1989 fornisce al Paese l’informazione statistica ufficiale. Fanno parte del Sistema, tra gli altri, l’ISTAT e gli uffici di statistica delle Province, dei Comuni singoli o associati e delle unità sanitarie locali.”.
“I compiti dei Comuni in occasione dei censimenti e altri adempimenti statistici”
“Per approfondire i compiti dei Comuni in occasione dei censimenti e altri adempimenti statistici, consulta il manuale 😉.”.
“Il servizio militare”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”
“La riforma della leva militare”
“Sebbene oggi in Italia il servizio obbligatorio di leva è sospeso, gli uffici comunali continuano ad occuparsi della formazione e aggiornamento delle liste di leva.”.
“Le liste di leva: formazione, gestione e consultazione”
“Per approfondire la formazione, gestione e consultazione delle liste di leva, consulta il manuale 😉.”.
“Compiti dei Comuni in caso di riattivazione della leva”
“Per approfondire i compiti dei Comuni in caso di riattivazione della leva, consulta il manuale 😉.”.
“Il servizio civile”
“Per approfondire il servizio civile, consulta il manuale 😉.”.
“I servizi elettorali”
“I servizi elettorali svolti dai Comuni si occupano della tenuta delle liste elettorali, della distribuzione delle schede e della gestione dei seggi. La normativa di riferimento è contenuta nel D.P.R. 223/1967, che contiene il Testo unico per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali.”.
“Il Responsabile dell’ufficio elettorale comunale”
“Il Responsabile dell’ufficio elettorale comunale ha competenza in materia di tenuta e di revisione delle liste elettorali e agisce nella veste di Ufficiale elettorale.”.
“La Commissione elettorale comunale (CEC)”
“La Commissione elettorale comunale (CEC) è un organo collegiale eletto, nel proprio seno, dal Consiglio comunale durante la prima seduta successiva all’elezione del Sindaco e della Giunta. A tale organo compete la tenuta e l’aggiornamento dell’albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale, nonché la nomina degli stessi scrutatori in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie.”.
“La Commissione elettorale circondariale”
“Per approfondire la Commissione elettorale circondariale, consulta il manuale 😉.”.
“Le liste elettorali e lo schedario elettorale”
“Per approfondire le liste elettorali e lo schedario elettorale, consulta il manuale 😉.”.
“I Compiti dei Comuni in occasione delle consultazioni elettorali”
“Per approfondire i compiti dei Comuni in occasione delle consultazioni elettorali, consulta il manuale 😉.”.
“L’albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale”
“Per approfondire l’albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale, consulta il manuale 😉.”.
“L’albo delle persone idonee all’ufficio di presidenza di seggio elettorale”
“Per approfondire l’albo delle persone idonee all’ufficio di presidenza di seggio elettorale, consulta il manuale 😉.”.