Ordinamento degli enti locali

Capitolo 1 Il Comune

Nozione ed elementi costitutivi”

Il Comune è riconosciuto dalla Costituzione italiana come il primo livello di governo nella configurazione della Repubblica. L’articolo 5 della Costituzione promuove le autonomie locali, mentre l’articolo 114, rivisitato dalla legge costituzionale 3/2001, afferma che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Il Decreto Legislativo 267/2000, principale fonte normativa in materia di enti locali, definisce il Comune come ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. Gli elementi costitutivi del Comune includono il territorio, la popolazione e il patrimonio. Questi elementi definiscono l’identità e la struttura del Comune, permettendogli di esercitare le sue funzioni e di garantire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica locale”.

Istituzione e fusione di Comuni”

La creazione di nuovi Comuni, disciplinata dall’articolo 133 della Costituzione, è regolata dalla legge regionale e prevede la preventiva consultazione della popolazione interessata. È possibile anche che un Comune (o una Provincia) decida di staccarsi da una Regione e aggregarsi ad un’altra; in questo caso l’articolo 132 della Costituzione richiede un referendum nel quale le popolazioni interessate approvino a maggioranza il distacco, e una legge statale, sentiti i Consigli regionali. La fusione di Comuni avviene con legge regionale e già prima della loro istituzione è possibile definire lo Statuto che entrerà in vigore con l’istituzione del nuovo Comune, che dovrà prevedere adeguate forme di partecipazione e di decentramento alle comunità dei Comuni originari.”

Circoscrizioni comunali”

Le circoscrizioni comunali e altre forme di decentramento sono strumenti per avvicinare l’amministrazione ai cittadini. I Comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti possono articolarsi in Circoscrizioni, di non meno di 30.000 abitanti. Queste strutture permettono una gestione più efficiente dei servizi di base e delle funzioni delegate dal Comune, come la gestione dei servizi sociali, scolastici ed educativi, di manutenzione urbana, di stato civile e anagrafe ecc. L’organizzazione e le funzioni delle Circoscrizioni variano da Comune a Comune e sono stabilite dallo statuto dell’ente.”

Demanio e patrimonio comunale”

La Costituzione (art. 119) riconosce ai Comuni (e agli altri enti locali) un proprio patrimonio. La legge stabilisce i principi generali per l’attribuzione di questi beni. In proposito, secondo l’articolo 826 del codice civile, fanno parte del patrimonio comunale i beni non rientranti nell’elenco tassativo di quelli considerati demaniali. Quanto a questi ultimi, l’articolo 824 del codice civile stabilisce che costituiscono il demanio comunale i beni elencati all’articolo 822 del medesimo codice, se appartenenti al Comune.”

““Funzioni del Comune”

Per le sintesi di questo argomento, scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”.

Funzioni proprie e funzioni conferite”

L’articolo 118 della Costituzione attribuisce in via generale ai Comuni le funzioni amministrative, salvo quando le stesse siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, per assicurarne l’unitarietà, in base al principio di sussidiarietà. Le funzioni del Comune si dividono in funzioni proprie e funzioni conferite. Le funzioni proprie sono quelle che il Comune esercita autonomamente e riguardano la sua popolazione e il suo territorio. Le funzioni conferite, invece, sono quelle delegate dallo Stato o dalle Regioni, sulla base del principio di sussidiarietà, nei settori individuati dal Decreto Legislativo 112/1998. Queste funzioni possono riguardare ambiti come l’istruzione, la sanità, l’ambiente ecc.”.

Le funzioni fondamentali”

Le funzioni fondamentali del Comune sono delineate dalla normativa vigente (Decreto Legge 78/2010) e il loro esercizio è obbligatorio per l’ente. Esse comprendono l’organizzazione generale dell’amministrazione, la gestione finanziaria e contabile, l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale, la pianificazione urbanistica ed edilizia, il catasto, l’edilizia scolastica, l’organizzazione e gestione dei rifiuti e così via. Queste funzioni sono essenziali per il funzionamento efficiente del Comune e per garantire che i servizi essenziali siano forniti ai cittadini in modo efficace e tempestivo.”

Organi di governo del Comune”

Il Comune è dotato dei seguenti organi di governo: il Consiglio comunale, la Giunta e il Sindaco, ciascuno con specifiche competenze e responsabilità. La loro disciplina è contenuta negli articoli 36 e seguenti del TUEL.”

Il Consiglio comunale”

Il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo dell’ente. Esso è composto da consiglieri eletti dai cittadini e ha il compito di deliberare su atti fondamentali per la vita del Comune, come statuto e regolamenti, bilancio e rendiconto.”

La Giunta”

La Giunta comunale è un organo esecutivo che collabora strettamente con il Sindaco per l’attuazione dei programmi politico-amministrativi. Essa è composta dal Sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori stabilito dallo statuto comunale. La Giunta ha il compito di riferire annualmente al Consiglio comunale sulla propria attività e svolge un ruolo propositivo e di impulso nei confronti dello stesso. Essa si occupa di tutte le materie non espressamente attribuite dalla legge o dallo statuto ad altri organi, assumendo un carattere fiduciario nei confronti del Sindaco.”

Il Sindaco”

Il Sindaco è il capo dell’amministrazione comunale e Ufficiale di Governo; è eletto dai cittadini a suffragio universale e diretto; sono eleggibili a Sindaco gli elettori di qualsiasi Comune della Repubblica che abbiano compiuto la maggiore età. Ha il compito di convocare e presiedere la Giunta e il Consiglio comunale, quando non è previsto un Presidente. Inoltre, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici, all’esecuzione degli atti e all’espletamento delle funzioni statali e regionali attribuite o delegate al Comune. Il Sindaco svolge un ruolo centrale nella gestione dell’amministrazione comunale, garantendo il coordinamento e l’efficienza delle attività dell’ente. Nomina rappresentanti e responsabili, e adotta ordinanze urgenti. Cessa dalla carica dopo cinque anni o per sfiducia, impedimento, rimozione, decadenza o decesso.”

Elettorato passivo e requisiti della candidatura. Incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità”

I requisiti per l’elettorato attivo e passivo sono stabiliti dalla legge e variano a seconda del tipo di elezione.

Sono eleggibili a Sindaco, consigliere comunale e circoscrizionale gli elettori di un qualsiasi Comune della Repubblica che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. I candidati devono possedere determinati requisiti di eleggibilità e non devono trovarsi in situazioni di incompatibilità o incandidabilità previste dalla legge.
Le cause di ineleggibilità includono, ad esempio, l’esercizio di funzioni pubbliche incompatibili con la carica elettiva. L’incandidabilità invece può derivare da condanne penali definitive per reati particolarmente gravi o da altre situazioni previste dalla legge, come l’interdizione dai pubblici uffici. L’incompatibilità riguarda la situazione in cui una persona eletta a una carica pubblica non può ricoprire contemporaneamente un’altra carica.”

Il sistema elettorale”

Il sistema elettorale nei Comuni con una popolazione inferiore a 15.000 abitanti, l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale avviene attraverso un sistema maggioritario puro che prevede un collegamento diretto tra i candidati a Sindaco e le liste dei candidati a consigliere. L’obiettivo è garantire stabilità e governabilità nei piccoli Comuni. Viene eletto Sindaco chi ottiene la maggioranza relativa; in caso di parità si procede al ballottaggio tra i primi due più votati. Nei Comuni con più di 15.000 abitanti, l’elezione del Sindaco avviene tramite un sistema maggioritario a doppio turno contestualmente all’elezione del Consiglio comunale. Al primo turno risulta eletto Sindaco il candidato colui che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi; dopo il secondo turno viene eletto colui che ottiene il maggior numero dei voti validi.”

Figure di vertice nel Comune”

Per le sintesi di questo argomento, scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”.

La dirigenza locale”

La gestione amministrativa, finanziaria e tecnica del Comune è attribuita ai dirigenti e da essi esercitata con autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Il dirigente locale è la figura professionale dotata di una propria sfera di autonomia decisionale, gestionale e operativa, cui competono funzioni con rilevanza esterna, attraverso le quali si manifesta all’esterno la volontà dell’ente. L’art. 107 del D.Lgs. 267/2000 prevede l’elencazione, esemplificativa e non tassativa, di una serie di compiti specifici. Nei Comuni privi di personale di qualifica dirigenziale tali funzioni possono essere attribuite ai responsabili degli uffici o dei servizi, con provvedimento motivato del Sindaco.”

Il Segretario comunale”

Il Segretario comunale è una figura di vertice (funzionario dipendente dal Ministero dell’interno e iscritto all’Albo) che svolge un ruolo cruciale nel supportare il Sindaco e la Giunta nelle loro funzioni. Egli assicura la conformità legale degli atti amministrativi e coordina le attività degli uffici comunali. Il Segretario comunale è responsabile della redazione dei verbali delle sedute del Consiglio e della Giunta, garantendo la trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative.”

Il Direttore generale”

Il Direttore generale (city manager), ove previsto, è una figura che supporta il Sindaco nella gestione dell’amministrazione comunale, coordinando le attività dei dirigenti e degli uffici. Egli ha il compito di attuare le direttive del Sindaco e della Giunta, assicurando l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa.”

Capitolo 2 La Provincia

Nozione ed elementi costitutivi”

La definizione dell’ente Provincia inizialmente riconducibile all’articolo 3 del Decreto Legislativo 267/2000, ove viene definita ente intermedio tra Comune e Regione, è oggi contenuta nella Legge 56/2014 che definisce la Provincia ente di vasta area le cui funzioni fondamentali attengono alla pianificazione e programmazione in determinati ambiti. Gli elementi costitutivi delle Province includono il territorio, la popolazione e il patrimonio. Il territorio, in particolare, è costituito dall’insieme dei territori dei Comuni che appartengono alla Provincia.”

Le funzioni della Provincia”

Le funzioni della Provincia sono delineate dall’articolo 118 della Costituzione, che stabilisce che la Provincia deve svolgere tutte le funzioni amministrative che, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, non possono essere adeguatamente svolte dal Comune. Le funzioni della Provincia si distinguono tra funzioni proprie e funzioni conferite, simili a quanto avviene per i Comuni. La legge Delrio (L. 56/2014) razionalizza le funzioni fondamentali, tra le quali si trova la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché la tutela e valorizzazione dell’ambiente o, ancora, la pianificazione dei servizi di trasporto provinciale e così via.”

Organi di governo della Provincia”

Gli organi di governo della Provincia includono il Presidente della Provincia, il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei Sindaci.”

Il Presidente della Provincia”

Il Presidente della Provincia è l’organo di rappresentanza dell’ente provinciale. Egli ha il compito di convocare e presiedere il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei Sindaci, sovrintendendo al funzionamento dei servizi e degli uffici. Inoltre, il Presidente sovrintende all’esecuzione degli atti amministrativi ed esercita tutte le altre funzioni attribuite dallo Statuto. È eletto dai Sindaci e consiglieri dei Comuni della Provincia per 4 anni.”.

Il Consiglio provinciale”

Il Consiglio provinciale è l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo della Provincia. Esso approva regolamenti, piani e programmi, e adotta gli atti proposti dal Presidente della Provincia. Inoltre, il Consiglio ha il compito di approvare in via definitiva i bilanci dell’ente, dopo aver ricevuto il parere dell’Assemblea dei Sindaci. Il Consiglio è eletto dai Sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni della Provincia. La durata del mandato del Consiglio è di due anni, e la sua composizione è determinata in base alla popolazione della Provincia.”.

L’Assemblea dei Sindaci”

L’Assemblea dei Sindaci è un organo consultivo e di controllo composto dai Sindaci dei Comuni appartenenti alla Provincia. In particolare esprime pareri sullo schema di bilancio e approva o respinge lo statuto dell’ente. Gli altri compiti di questo organo sono previsti dallo Statuto dell’ente.”.

Organi burocratici della Provincia”

Gli organi burocratici della Provincia comprendono la dirigenza provinciale e gli organi di vertice, che sono analoghi a quelli comunali.”

Capitolo 3 Le Città metropolitane e Roma capitale

Città metropolitana: nozione e funzioni”

La Città metropolitana è un ente locale dotato di propri statuti, poteri e funzioni, che contribuisce a formare la Repubblica secondo il dettato costituzionale. Introdotte nel nostro ordinamento dalla L. 142/1990, disciplinate dal D.Lgs. 267/2000 (T.U.E.L.), le Città metropolitane vengono definite enti territoriali di vasta area dalla L. 56/2014 che le fa subentrare alle Province omonime, individuando le seguenti Città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Hanno le medesime funzioni delle Province; tra le funzioni fondamentali, l’adozione e l’aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano che costituisce un atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel territorio metropolitano.”

Organi di governo della Città metropolitana”

Gli organi di governo della Città metropolitana sono: il Sindaco metropolitano (il Sindaco del Comune capoluogo), il Consiglio metropolitano (l’organo di indirizzo politico e di controllo dell’ente metropolitano) e la Conferenza metropolitana, composta dal Sindaco metropolitano e dai Sindaci dei Comuni rientranti nella Città metropolitana, con poteri propositivi e consultivi e competente ad adottare o respingere lo Statuto proposto dal Consiglio.”

Lo status di «Roma capitale»”

Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”

Nozione e funzioni di Roma capitale”

L’art. 114 della Costituzione sancisce lo status di «Roma capitale», affermando che Roma è la capitale della Repubblica e che la legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Oltre alle funzioni già spettanti al Comune di Roma, a Roma Capitale sono attribuite ulteriori funzioni amministrative, tra cui il concorso alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali, lo sviluppo economico e sociale con particolare riferimento al settore produttivo e turistico, e lo sviluppo urbano e la pianificazione territoriale. Roma Capitale svolge anche il ruolo di sede degli organi costituzionali e delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri presso la Repubblica italiana, lo Stato della Città del Vaticano e le Istituzioni internazionali.”

Organi di Roma capitale”

Il D.Lgs. 17-9-2010, n. 156, che contiene le disposizioni fondamentali sull’ordinamento di Roma Capitale, disciplina gli organi di governo di Roma Capitale. Questi organi includono il Sindaco, l’Assemblea capitolina e la Giunta capitolina. L’Assemblea capitolina è l’organo di indirizzo e controllo politico, mentre la Giunta capitolina è l’organo esecutivo. Il Sindaco rappresenta l’ente e coordina l’attività amministrativa.”

Capitolo 4 Unioni di Comuni, Comunità montane e altre forme associative

Le Unioni di Comuni”

Le Unioni di Comuni, disciplinate dall’articolo 32 del TUEL, rappresentano una forma associativa tra enti locali che consente ai Comuni di potenziare le proprie capacità strutturali ed economiche, migliorando l’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti e riducendo al contempo le spese. Trattasi, nello specifico, di un ente locale costituito da due o più Comuni, di norma contermini, finalizzato all’esercizio associato di funzioni. Ogni Comune può far parte di una sola Unione. Alle Unioni di Comuni si applicano i principi previsti per l’ordinamento dei Comuni, in quanto compatibili. Le Unioni di Comuni hanno potestà statutaria e regolamentare. Gli organi dell’Unione di Comuni sono: il Presidente, la Giunta e il Consiglio”.

Le Comunità montane e isolane o d’arcipelago”

Le Comunità montane sono individuate dall’articolo 27 del TUEL che le definisce Unioni di Comuni costituite fra Comuni montani e parzialmente montani, al fine di valorizzare le zone montane ed esercitare specifiche funzioni in forma associata. L’istituzione di una Comunità montana avviene tramite un atto amministrativo del Presidente della Regione, dopo che la Regione abbia provveduto, con propria legge, a individuare il territorio entro il quale operare la valorizzazione della montagna e l’esercizio associato di funzioni. Gli organi della Comunità montana sono un organo rappresentativo, un organo esecutivo, e un Presidente. Le Comunità isolane o di arcipelago sono Unioni di Comuni, costituite da Comuni situati in aree insulari o arcipelaghi, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna. Ad esse, si estendono le norme previste per le Comunità montane.”

Altre forme associative tra enti locali”

Le forme associative tra enti locali, oltre alle Unioni di Comuni, includono convenzioni, consorzi, l’esercizio associato di funzioni e servizi, e gli accordi di programma e sono previste dal legislatore per semplificare e diversificare le modalità di cooperazione tra i Comuni, permettendo loro di gestire congiuntamente funzioni e servizi, in taluni casi senza creare nuove strutture organizzative dotate di personalità giuridica. Le convenzioni sono accordi che permettono la cooperazione funzionale tra diversi enti locali senza la necessità di creare nuove strutture organizzative con personalità giuridica. Le convenzioni obbligatorie sono disposte con legge statale o regionale per specifiche funzioni o servizi che devono essere gestiti in maniera coordinata. I Consorzi prevedono la creazione di un ente dotato di personalità giuridica, per cooperare al fine di gestire determinati servizi e funzioni. In presenza di un rilevante interesse pubblico, la loro istituzione può essere prevista con legge in via obbligatoria. Gli accordi di programma sono strumenti di coordinamento tra diverse amministrazioni pubbliche, finalizzati alla realizzazione di opere e interventi che coinvolgono più livelli di governo, come statale, regionale, provinciale e comunale.”

Capitolo 5 Partecipazione del cittadino alla vita dell’ente”

Gli strumenti di democrazia partecipativa”

Il nostro ordinamento prevede diversi strumenti di democrazia partecipativa che consentono ai cittadini di partecipare attivamente alle attività della Pubblica Amministrazione. Questi strumenti includono le libere forme associative e gli organismi di partecipazione, la partecipazione procedimentale, e il diritto di petizione o di presentare istanze o proposte. Tali strumenti permettono ai cittadini di influenzare le decisioni pubbliche e di contribuire alla gestione della cosa pubblica, promuovendo un dialogo costante tra amministrazione e cittadini.”

Le libere forme associative e gli organismi di partecipazione”

La partecipazione del cittadino alla vita dell’ente può avvenire attraverso la creazione di varie forme associative, nel pieno rispetto del diritto di libero associazionismo garantito dagli articoli 2 e 18 della Costituzione. Queste aggregazioni sociali possono essere di vario tipo e dotate o meno di personalità giuridica. Il Comune ha il compito di valorizzare tali forme associative, promuovendo iniziative di tipo organizzativo, come la messa a disposizione di locali e strumenti, e finanziario, attraverso sovvenzioni o contributi.”

Le petizioni, le istanze e le proposte”

I cittadini hanno il diritto di presentare petizioni (atto di indirizzo politico), istanze (atto di impulso procedimentale) e proposte (strumento collaborativo) all’amministrazione locale. Questi strumenti rappresentano un mezzo collaborativo attraverso il quale i cittadini possono sottoporre all’attenzione dell’amministrazione schemi, progetti e proposte di deliberazione.”

Forme di consultazione popolare”

Lo Statuto dell’ente locale deve prevedere forme di consultazione della popolazione, che permettono all’amministrazione di entrare in contatto diretto con l’opinione pubblica. Queste consultazioni possono assumere diverse forme (sondaggi, referendum consultivi, assemblee pubbliche) garantiscono che le decisioni amministrative siano in linea con le aspettative e i bisogni della comunità. La consultazione popolare è un elemento chiave per promuovere la trasparenza e la partecipazione attiva dei cittadini.”

I referendum locali”

I referendum locali rappresentano uno strumento di democrazia diretta attraverso il quale i cittadini possono esprimere il loro parere su questioni di interesse pubblico. Questi referendum possono essere consultivi, abrogativi i propositivi e sono indetti per coinvolgere direttamente la popolazione nelle decisioni che riguardano la comunità locale. I referendum locali sono un mezzo efficace per garantire che le decisioni amministrative riflettano la volontà dei cittadini.”

L’azione popolare”

Il Decreto Legislativo 267/2000 disciplina l’azione popolare, esercitata direttamente dai cittadini per tutelare gli interessi della comunità locale quando gli organi preposti restano inerti, sia per negligenza che per dolo. L’azione popolare può essere intrapresa in qualsiasi sede giurisdizionale, sia essa civile, penale o amministrativa. Quando viene avviata un’azione, il giudice ordina l’integrazione del contraddittorio nei confronti del Comune e della Provincia. Se l’azione non ha successo, le spese legali sono a carico di chi l’ha proposta, a meno che l’ente non si sia unito al procedimento costituendosi in giudizio.”

Il Difensore civico”

Il Difensore civico è una figura istituzionale, disciplinata dallo statuto dell’ente, che mira a garantire l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione. Tale organo funge da tramite tra quest’ultima e il cittadino, quando sia necessario segnalare abusi, disfunzioni o ritardi della prima nei confronti del secondo.”

Capitolo 6 Autonomia statutaria e regolamentare degli enti locali

L’autonomia statutaria”

L’autonomia statutaria degli enti locali è sancita dalla Costituzione italiana (art. 114) che riconosce agli enti il diritto di dotarsi di uno Statuto. La potestà statutaria incontra il limite dei principi fissati dalla Costituzione, dei principi generali in materia di organizzazione pubblica e delle leggi statali disciplinanti la legislazione elettorale, gli organi di governo e le funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane.”

Il contenuto dello Statuto”

Lo Statuto degli enti locali deve contenere norme obbligatorie e facoltative, in base a quanto stabilito dall’articolo 6 del decreto legislativo 267/2000. Tra le norme obbligatorie rientrano le attribuzioni degli organi, le forme di garanzia e partecipazione delle minoranze, i criteri generali di organizzazione e i modi di esercizio della rappresentanza legale. Inoltre, lo Statuto deve prevedere le forme di collaborazione tra enti, gli istituti di partecipazione popolare e le modalità di accesso alle informazioni. Nel contenuto facoltativo dello Statuto vi rientra tutto quanto ulteriormente previsto dallo stesso rispetto a quello che è il suo contenuto minimo ed essenziale. A titolo esemplificativo l’istituzione del Difensore civico; la costituzione di commissioni consiliari ecc.”

Il procedimento di formazione degli Statuti”

La formazione degli Statuti comunali segue il procedimento che richiede l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera contenente lo Statuto, a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora non si raggiunga detta maggioranza, entro trenta giorni si procede ad una nuova votazione che richiede l’approvazione, per due volte, della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati. Lo Statuto provinciale e le sue eventuali modifiche vengano formulate dal Consiglio e a cura dello stesso vengano presentate all’Assemblea dei Sindaci. Quest’ultima adotta o respinge lo Statuto e le sue successive modificazioni con i voti che rappresentano almeno un terzo dei Comuni compresi nella Provincia e la maggioranza della popolazione complessivamente residente. La L. 56/2014 prevede che la formulazione dello Statuto e delle modifiche successive spetta al Consiglio metropolitano e a cura dello stesso proposti alla Conferenza metropolitana. Quest’ultima adotta o respinge lo Statuto o le sue modifiche con i voti che rappresentano almeno un terzo dei Comuni compresi nella Città metropolitana e la maggioranza della popolazione complessivamente residente.
Lo Statuto viene pubblicato con l’affissione all’albo pretorio dell’ente per trenta giorni consecutivi, la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione e l’inserimento nella Raccolta Ufficiale degli Statuti, presso il Ministero dell’Interno.”

La potestà regolamentare degli enti locali”

Gli enti locali hanno la potestà di emanare regolamenti per disciplinare l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni loro attribuite, nel rispetto dei principi costituzionali, delle leggi statali e dello Statuto dell’ente. Questa potestà regolamentare consente agli enti di adattare le norme alle specifiche esigenze locali, promuovendone l’autonomia e l’efficienza amministrativa. La violazione delle disposizioni regolamentari degli enti locali comporta sanzioni amministrative. Gli enti locali sono responsabili dell’applicazione e del rispetto dei propri regolamenti, garantendo la conformità alle norme stabilite.”

Tipologie di regolamenti”

Il Comune e la Provincia adottano regolamenti nelle materie di propria competenza, di diverse tipologie, tra cui quelli di organizzazione, di funzionamento degli organi dell’ente, in materia di polizia locale, di svolgimento dei servizi pubblici. I Comuni possono adottare regolamenti anche per superare situazioni di grave incuria e degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana.”

Profili procedurali”

La procedura per l’emanazione dei regolamenti prevede la delibera e l’approvazione da parte del Consiglio comunale o provinciale, la pubblicazione all’Albo pretorio per quindici giorni, decorsi i quali il regolamento acquista efficacia.”

Capitolo 7 Il sistema dei controlli nell’ente locale

1 Il controllo sugli atti degli enti locali”
“Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”

 

La pubblicazione e l’esecutività delle deliberazioni”
“Il Decreto Legislativo 267/2000 stabilisce che tutte le deliberazioni del Comune, della Provincia e degli altri enti locali devono essere rese pubbliche tramite pubblicazione all’Albo pretorio nella sede dell’ente per quindici giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni di legge. Le deliberazioni diventano esecutive dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione all’Albo pretorio. Dal 1°gennaio 2010, gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti delle P.A. con effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici.”

L’abrogazione dell’art. 130 Cost.”
“L’abrogazione dell’articolo 130 della Costituzione ha eliminato il controllo preventivo delle Regioni sugli atti degli enti locali, trasferendo la responsabilità del controllo alla fase successiva all’adozione degli atti stessi.”

Il controllo eventuale su richiesta del Prefetto”
“Il TUEL conferisce al Prefetto la facoltà di richiedere interventi di controllo e sostitutivi in caso di sospette infiltrazioni mafiose in appalti pubblici e di sottoporre a controllo preventivo di legittimità le deliberazioni degli enti locali su contratti e appalti, con obbligo di trasmissione alle Prefetture.”

Il controllo sostitutivo”
“Il controllo sostitutivo si attiva quando un ente locale non adempie ai propri obblighi. In tali casi, un organo superiore può intervenire per sostituirsi all’ente inadempiente, garantendo così il rispetto delle norme e il corretto funzionamento dell’amministrazione pubblica.”

L’annullamento straordinario”
“L’annullamento straordinario è un potere esercitato dal Governo per annullare atti degli enti locali per motivi di interesse pubblico o viziati da illegittimità. Questo strumento a carattere repressivo è utilizzato in casi eccezionali e si attiva su proposta del Ministro dell’interno e si conclude con decreto del Presidente della Repubblica.”

Il controllo sugli organi degli enti locali”

Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”

Scioglimento del Consiglio comunale e provinciale”
“Il Consiglio comunale e provinciale può essere sciolto in caso di gravi violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico. Il decreto di scioglimento è emesso dal Presidente della Repubblica, su proposta del Consiglio dei Ministri, e prevede la nomina di un commissario per gestire l’ente fino a nuove elezioni.”

Sospensione del Consiglio comunale e provinciale”
“La sospensione del Consiglio comunale e provinciale è una misura temporanea adottata in situazioni di emergenza o quando si verificano gravi irregolarità. Durante la sospensione, le funzioni del Consiglio sono esercitate da un commissario straordinario.”

Rimozione e sospensione degli amministratori locali”
“Gli amministratori locali possono essere rimossi o sospesi dalle loro funzioni in caso di compimento di atti contrari alla Costituzione, gravi violazioni di legge o gravi motivi di ordine pubblico. In attesa del decreto del Ministro dell’interno, il Prefetto può sospendere gli amministratori da rimuovere.”

Capitolo 8 I servizi pubblici locali e settori di intervento locale

I servizi pubblici locali”

Scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”

Nozione e gestione”

I servizi pubblici locali sono definiti come l’insieme delle prestazioni di interesse collettivo gestite dagli enti locali. Questi servizi possono essere erogati sia dagli enti pubblici stessi sia da operatori privati, noti come concessionari. La gestione dei servizi pubblici locali è regolata dal Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.), che stabilisce le modalità con cui gli enti locali devono organizzare e fornire tali servizi, garantendo che siano accessibili e rispondenti alle esigenze della comunità.”

La qualità dei servizi pubblici locali: la Carta dei servizi”

La qualità dei servizi pubblici locali è un aspetto fondamentale, e la Carta dei servizi è lo strumento principale per promuovere il miglioramento continuo di tali servizi. La Carta dei servizi stabilisce gli standard qualitativi che devono essere rispettati e assicura la partecipazione dei cittadini e degli utenti nelle procedure di valutazione. Questo strumento è essenziale per garantire la tutela dei diritti dei cittadini-utente e per promuovere la trasparenza e l’efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici.”

I settori di intervento locale”

I settori di intervento locale comprendono diverse aree in cui gli enti locali possono operare per soddisfare le esigenze della comunità. Questi settori includono la gestione ambientale, la protezione civile, i servizi alla persona e alla comunità, e la polizia amministrativa regionale e locale. Ogni settore è regolato da specifiche normative che definiscono le competenze e le responsabilità degli enti locali.”

Il trasferimento delle funzioni ex D.P.R. 616/1977”

Il D.P.R. 616/1977 rappresenta un punto di svolta nella distribuzione delle funzioni amministrative, trasferendo alle Regioni ordinarie una serie di competenze precedentemente gestite a livello centrale. Questo trasferimento ha permesso una maggiore autonomia regionale, consentendo alle Regioni di gestire in modo più diretto e adeguato le funzioni amministrative in base alle specifiche esigenze locali.”

Il conferimento di funzioni alla luce del D.Lgs. 112/1998”

Il D.Lgs. 112/1998, emanato in seguito alla L. 59/1997, ha ulteriormente ampliato il conferimento di compiti e funzioni alle Regioni, alle Province e ai Comuni. Questo decreto ha rafforzato il processo di decentramento amministrativo, promuovendo una gestione più efficiente e vicina ai cittadini. Le funzioni conferite riguardano vari ambiti, tra cui la tutela della salute, i servizi sociali, l’istruzione, la cultura e lo sport, permettendo agli enti locali di rispondere in modo più efficace alle esigenze del territorio.”