Il lavoro – che si avvale dei contributi di A.M. Carbone, F. Celentano, V. D’Agnese, M. Di Roberto, G. Gustato, F. Iannucci, F. Lo Presti, M. Sibilio e M. Striano – mette in rapporto i campi esecutivi espressi dalle discipline e la pluralità dei profili delle intelligenze.Il docente esprime nella didattica proprio questo rapporto e la sua ‘conversazione’ con il sapere e con gli studenti.
Il testo esplora l’interazione di questi due punti:
– le intelligenze e i saperi trovano un luogo di incontro/scontro/allontanamento proprio nell’esperienza scolastica delle discipline, producendo irrigidimenti sia di successi cognitivi parziali (lo studente che eccelle solo nella disciplina nella quale possiede un forte talento naturale) che di fallimenti definitivi (lo studente che non riesce a cogliere la logica profonda di una disciplina non riuscirà a padroneggiarne le abilità);
– superando ogni residuo di corrispondenza biunivoca tra una sola intelligenza e una sola disciplina, una didattica costruttivista adotta ‘strategie d’uso’ del pensiero e individua ‘modeste proposte’ di ‘accessi secondari’ ai campi disciplinari; queste permettono di riconfigurare la gerarchia delle intelligenze prevalenti all’interno dei domini del sapere.
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