Il Manuale delle metodologie e tecnologie didattiche, giunto in brevissimo tempo alla terza edizione, costituisce un indispensabile strumento di preparazione in vista delle prove scritte e orali dei concorsi a cattedra (leggi le news sul concorso scuola 2023 sul nostro blog concorsi) in cui sempre più sono testate le competenze didattiche. In queste prove, gli aspiranti docenti sono chiamati a dimostrare non solo la padronanza delle discipline ma anche di possedere quelle competenze pedagogiche, metodologiche e didattiche, oltre che normative, che formano la sostanza propria dell’insegnamento e che permetteranno loro, una volta chiamati ad insegnare, di governare compiti sempre più vasti e articolati in una realtà sociale complessa e in continua evoluzione.
Nella didattica aspetti teorici e aspetti operativi devono essere, pertanto, stretta-mente connessi in quanto gli uni rimandano agli altri, secondo un rapporto di inter-dipendenza e reciprocità.
Questo è il problema più complesso sul piano metodologico e culturale, ovvero: qual è il rapporto tra teoria e pratica, tra ricerca per conoscere e ricerca per agire?
Non vogliamo entrare più di tanto in questo complicato problema perché rischieremmo di andare oltre i confini del nostro lavoro, ma possiamo affermare che il grosso nodo della professionalità docente nella scuola di oggi è proprio quello del corretto rapporto teoria/pratica.
Teoria e pratica, infatti, devono considerarsi come due aspetti della stessa medaglia perché se la teoria ignora la pratica diventa astrazione pura, ma se la pratica ignora la teoria rischia di trasformarsi in arido tecnicismo. Guardare alla pratica significa essere attenti ai dati empirici, all’esperienza maturata sul campo, e in certi casi alle norme che disciplinano l’insegnamento; guardare alla teoria significa ricostruire il senso dell’azione, dilatare il suo spazio, correggere la destinazione, orientarla, guidarla.
Vista l’indissolubilità dei due campi e i pericoli connessi alla loro separazione, questo lavoro vuole configurarsi come momento di cerniera tra aspetti teorico/descrittivi e aspetti tecnico/pratici, come occasione di ricerca e di approfondimento, che mentre fa propri i risultati della letteratura pedagogica e psicologica, ne illustra anche la loro attuazione in sede didattica.
Dalle considerazioni sopra esposte, scaturiscono le caratteristiche di questo Manuale delle Metodologie Didattiche che in questa terza edizione è stato aggiornato dal punto di vista normativo, ma soprattutto arricchito con contenuti particolarmente attuali, come la didattica a distanza, la competenza emotiva ed empatica del docente, creatività e pensiero divergente ecc. Il testo si articola in più parti:
— Prima Parte – Fondamenti di psicologia dello sviluppo e dell’apprendimento: con taglio teorico vengono sintetizzati i fondamenti della psicologia dello sviluppo e dell’apprendimento, con lo scopo di richiamare velocemente alla mente teorie, concetti, definizioni, studiosi. Si parte dalla struttura del cervello e dei processi cognitivi, dalle teorie dell’apprendimento e dell’educazione del pensiero, per arrivare a un’analisi degli stili di apprendimento e delle pratiche didattiche per individuarli. Qui vengono messi a fuoco in modo sintetico e immediato i nuclei teorici più importanti che necessitano di essere conosciuti nella loro essenzialità, prima di essere tradotti operativamente sul campo per trasformarsi in scelte didattiche. Da essi potranno, poi, scaturire approfondimenti, inferenze, ricerca di senso e di significato.
— Seconda Parte – Metodologie, strategie e tecniche didattiche: questa Parte, applicando sul campo i nuclei teorici trattati nella Prima, si sofferma, con un taglio tecnico/operativo, su metodologie, strategie e tecniche didattiche, al fine di offrire un supporto concreto alla progettazione di un percorso formativo, attraverso la presentazione di modelli, strumenti e concrete proposte operative.
Largo spazio viene dato: alla individuazione delle competenze del docente, ritenute necessarie per fronteggiare compiti sempre più difficili e problematici; alle principali metodologie e metodi didattici, evidenziando per ciascuno punti di forza e nodi critici; alla illustrazione delle principali strategie e loro esemplificazione pratica; alla definizione del concetto di competenza e progettazione, nonché alla valutazione e certificazione delle competenze.
— Terza Parte – Inclusione a scuola. Vengono qui illustrate tutte le tematiche sia normative sia didattiche relative agli alunni con bisogni educativi speciali: disabili, DSA, stranieri, nonché le problematiche relative ai fenomeni sociali della devianza e della dispersione scolastica, ma anche le attività di continuità educativa (continuità orizzontale e verticale, orientamento, lifelong learning etc.).
— Quarta Parte – Gli strumenti. Si analizzano qui tutti i vari strumenti, tradizionali e digitali, che oggi si offrono al docente per una didattica innovativa e personalizzata: dal libro all’ebook, dalla LIM ai social, dai blog ai podcast, dalla didattica a distanza (DAD) ai viaggi di istruzione. Largo spazio è dato anche agli ambienti di apprendimento che, nella scuola della metacognizione, diventano fondamentali per l’apprendimento, nonché alla relazione educativa insegnante allievo (anch’essa considerata strumento per una corretta ed efficace attività didattica).
— Quinta Parte – Gli ordinamenti didattici. In questa Parte si presenta una rapida sintesi degli ordinamenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Tutti i capitoli di cui si compongono le varie Parti sono arricchiti da schede di approfondimento con focus su alcuni temi di particolare interesse, e da sintesi finali in cui vengono evidenziati, attraverso parole chiave, i contenuti fondamentali di ciascun capitolo.
Chiudono il Manuale di Metodologie Didattiche due Appendici su come strutturare un progetto didattico e come organizzare una lezione. Tra le espansioni online i principali provvedimenti normativi che incidono sulla didattica (Indicazioni nazionali, Linee guida etc.).
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