Parte II

Diritto amministrativo.

Capitolo 1 Il diritto amministrativo e le sue fonti

X “I caratteri del diritto amministrativo”

Y “Il diritto amministrativo è quel ramo del diritto pubblico che concerne l’organizzazione, i mezzi e le forme delle attività della pubblica amministrazione, nonché i rapporti tra la P.A. e gli altri soggetti dell’ordinamento, sia quando agisce con poteri autoritativi sia quando usa strumenti e forme del diritto privato. Il diritto amministrativo è un diritto pubblico interno, autonomo, comune e a oggetto variabile.”.

X “La distinzione tra funzione politica e funzione amministrativa”

Y “La funzione amministrativa è quella che cura in concreto la realizzazione degli scopi di interesse collettivo, individuati dal potere pubblico (funzione politica) e assegnati dal potere legislativo alla P.A. Alla distinzione tra funzione pubblica e funzione amministrativa corrisponde quella tra atti politici e atti amministrativi, che, rispettivamente, danno esecuzione alle stesse. Rilevanti sono anche i cd. atti di alta amministrazione, cioè quegli atti che raccordano la funzione politica e la funzione amministrativa, in quanto danno impulso all’adozione di atti amministrativi successivi.”.

X “La pubblica amministrazione”

Y “La pubblica amministrazione può essere intesa: in senso soggettivo, come persone giuridiche pubbliche e organi che svolgono pubbliche funzioni (si parla di amministrazione apparato o amministrazione in senso formale); oppure in senso oggettivo, come funzione amministrativa vera e propria (attività svolta per soddisfare interessi pubblici. Si parla di amministrazione attività o amministrazione in senso sostanziale).”.

X “Le fonti del diritto amministrativo”

Y “Le fonti del diritto sono tutti gli atti e/o i fatti che producono norme giuridiche. Fonti del diritto italiano sono: la Costituzione (e le fonti di rango costituzionale); le fonti europee (trattati istitutivi; regolamenti, direttive e decisioni); le fonti primarie (leggi ordinarie dello Stato, atti aventi forza di legge); le fonti secondarie (regolamenti; ordinanze, Statuti degli enti locali); la consuetudine.”.

X “Norme interne, circolari e prassi amministrativa ”

Y “Tutte le pubbliche amministrazioni emanano norme relative al funzionamento dei loro uffici o alle modalità di svolgimento della loro attività, che danno luogo a un «ordinamento amministrativo interno» distinto dall’ordinamento giuridico generale, che invece rileva all’esterno. Queste norme hanno come destinatari soltanto coloro che fanno parte di una determinata amministrazione e sono qualificate come norme interne. Le norme interne non sono fonti del diritto. Non costituisce fonte del diritto la prassi amministrativa, per cui l’inosservanza di essa può al massimo costituire un «sintomo» di eccesso di potere, qualora non adeguatamente motivata.”.

Capitolo 2 L’organizzazione amministrativa e gli enti pubblici

X “Il pluralismo della P.A. e l’organizzazione amministrativa italiana”

Y “La funzione amministrativa è svolta da una pluralità di soggetti, tutti riconducibili al concetto di P.A. La pubblica amministrazione, dunque, è formata da tutti gli organi dello Stato e dagli enti pubblici, territoriali e non territoriali, ai quali sono affidate le funzioni di realizzazione degli interessi pubblici.”.

X “L’apparato amministrativo centrale”

Y “Per le sintesi dell’apparato amministrativo centrale, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale che ti interessano 😉

X “Il Governo e l’organizzazione per Ministeri”

Y “L’organo che sovrintende all’amministrazione centrale dello Stato è il Governo, in cui si identifica, a livello costituzionale, il potere esecutivo. Esso si compone di più organi, distinti ma articolati unitariamente: il Consiglio dei Ministri; il Presidente del Consiglio dei Ministri; i Ministri.”.

X “Le Agenzie e le Aziende autonome”

Y “Le Agenzie sono vigilate e controllate dai Ministeri competenti, ma godono di piena autonomia operativa e di bilancio nell’ambito degli indirizzi politici generali e degli obiettivi concreti, assegnati loro dai Ministri e formalizzati in apposite «convenzioni» stipulate con i rispettivi direttori generali. Le Aziende autonome sono invece organismi atipici, privi, di norma, di personalità giuridica, ma dotati di una propria e distinta organizzazione amministrativa, pur se incardinata nell’amministrazione statale.”.

X “Organi consultivi”

Y “Dell’amministrazione centrale fanno parte alcuni organi che svolgono prevalentemente funzioni consultive.”.

X “L’organizzazione periferica dello Stato”

Y “L’amministrazione dello Stato si avvale anche dell’opera di enti pubblici strumentali e di diversi uffici amministrativi distribuiti sul territorio nazionale. Questi ultimi sono organi delle amministrazioni statali, hanno competenza territoriale limitata e costituiscono l’amministrazione periferica dello Stato a competenza generale.”.

X “Gli enti pubblici “

Y “Per saperne di più sugli enti pubblici, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😊”.

X “Caratteri”

Y “Il primo e più importante degli enti pubblici è lo Stato che, in veste di Stato-Amministrazione, agisce ponendosi sullo stesso piano degli altri soggetti dell’ordinamento (anche se dotato di un particolare potere di supremazia) e, come questi, è in ogni caso soggetto alla legge. Ente pubblico è un ente con personalità giuridica diverso dallo Stato, che svolge funzioni amministrative. La qualifica di ente pubblico deve essere espressamente riconosciuta dal legislatore”.

X “Classificazioni “

Y “Nell’ambito della classificazione degli enti pubblici, la dottrina distingue tra: corporazioni e istituzioni; enti territoriali ed enti istituzionali; enti nazionali ed enti locali; enti strumentali; enti autarchici propriamente detti ed enti pubblici economici; enti ausiliari; enti necessari”.

X “Gli enti pubblici autarchici”

“Caratteri degli enti pubblici sono: l’autarchia, l’autogoverno, l’autonomia, l’autotutela. L’autarchia viene intesa, secondo una parte della dottrina, come la capacità degli enti pubblici di amministrare i propri interessi, attraverso un’attività che ha le stesse caratteristiche di quella posta in essere dallo Stato; secondo altri, invece, l’autarchia è la capacità degli enti diversi dallo Stato di disporre di potestà pubbliche e di emanare atti che hanno la stessa efficacia di quelli statali. L’autotutela, invece, consiste nella capacità della P.A. di risolvere da sé i conflitti che possono sorgere in virtù di propri provvedimenti o pretese, fatto salvo il sindacato giurisdizionale. L’autonomia indica la libertà di determinazione di cui gode l’ente e l’indipendenza che caratterizza l’esercizio di alcune delle sue attività. L’autogoverno, invece, è la facoltà riconosciuta ad alcuni enti pubblici di amministrarsi per mezzo di governanti che sono scelti dagli stessi governati.”.

X “Gli enti pubblici economici”

Y “Sono denominati enti pubblici economici (E.P.E.) quegli enti che operano nel campo della produzione e dello scambio di beni e servizi, svolgendo attività prevalentemente o esclusivamente economiche.”.

X “Le società partecipate: il D.Lgs. 175/2016”

Y “Il D.Lgs. 175/2016, cd. Testo Unico sulle società partecipate, disciplina gli enti pubblici in forma societaria. Il citato T.U. si applica sia alle società controllate, cioè quelle che si trovino in una delle situazioni di controllo di cui all’art. 2359 del codice civile, sia alle società partecipate, cioè quelle in cui la P.A. è titolare della qualità di socio, oppure dispone di strumenti finanziari che attribuiscono diritti amministrativi. Entrambe le tipologie di società sono sottoposte, per quanto non derogato dallo stesso T.U., al regime proprio delle società disciplinate dal codice civile e dalle norme generali del diritto privato. Le pubbliche amministrazioni possono far parte esclusivamente di società, anche consortili, costituite in forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata, anche in forma cooperativa.”.

X “La struttura degli enti pubblici: organi e uffici”

Y “Nell’organizzazione di ogni ente pubblico si distingue tra organi e uffici. Gli organi sono il complesso di persone o la singola persona preposta allo svolgimento di una potestà pubblica. L’ufficio è il complesso organizzato di sfere di competenza, persone fisiche, beni materiali e mezzi rivolto all’espletamento di un’attività strumentale tale da consentire all’organo di porre in essere i provvedimenti per la realizzazione dei fini istituzionali dell’ente.”.

X “Rapporto organico e rapporto di servizio”

Y “Il rapporto organico è un rapporto non giuridico che rileva ai fini della diretta imputazione dell’attività svolta dal titolare dell’organo all’ente di cui costituisce elemento strutturale: infatti, l’atto compiuto dal titolare dell’organo risulta essere atto dell’ufficio o dell’organo e, in quest’ultimo caso, viene direttamente imputato all’ente. Il cd. rapporto di servizio è, invece, la relazione esterna tra la persona fisica e l’ente, in virtù della quale sorgono le posizioni giuridiche favorevoli e sfavorevoli tra due distinti soggetti giuridici.”.

X “Rapporti interorganici”

Y “Si definiscono rapporti interorganici le relazioni esterne tra gli uffici e gli organi che compongono gli enti pubblici”.

X “La competenza”

Y “Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi del tuo manuale 😉.”.

X “ Nozione e tipologie “

Y “La competenza di un organo designa il complesso di poteri e funzioni che esso può esercitare per perseguire fini di pubblico interesse. La competenza si distingue in tre categorie: per materia; per territorio; per grado. A queste si aggiunge la competenza per valore, intesa come tipologia di competenza per materia.”.

X “Il trasferimento dell’esercizio della competenza”

Y “La competenza amministrativa è inderogabile, in quanto le sfere di competenza e le attribuzioni dei pubblici uffici possono essere determinate solo con legge. La legge può prevedere dei casi in cui, pur non operandosi un trasferimento della competenza, si determina però lo spostamento del suo esercizio ad altro organo. Ciò si verifica nel caso di: avocazione, delega e sostituzione.”.

X “Il difetto di competenza”

Y “Non tutti gli organi possono emanare tutti gli atti o espletare le stesse funzioni. Il difetto di competenza ad emanare un atto o a compiere un’attività di diritto amministrativo può dar luogo a tre diverse ipotesi: l’acompetenza; l’incompetenza assoluta; l’incompetenza relativa”.

X “Il funzionario di fatto”

Y “L’espressione «funzionario di fatto» viene utilizzata nei casi in cui l’atto di investitura del titolare dell’organo sia viziato o manchi del tutto. Sulle figure riconducibili a tale nozione non c’è omogeneità di pensiero in dottrina, la quale discute relativamente alle ipotesi di usurpazione di funzioni pubbliche, di occupazione bellica, di prorogatio e dell’ingerenza autorizzata per via dell’atto di investitura formale risultato solo in seguito viziato.”.

X “Le autorità amministrative indipendenti”

Y “Le autorità amministrative indipendenti sono enti od organi pubblici dotati di sostanziale indipendenza dal Governo, caratterizzati da autonomia organizzatoria, finanziaria e contabile, e dalla mancanza di controlli e di soggezione al potere di direttiva dell’esecutivo. Tali autorità sono fornite di garanzie di autonomia nella nomina, nei requisiti soggettivi e nella durata delle cariche dei vertici, e svolgono funzioni di tutela di interessi costituzionali in campi socialmente rilevanti.”.

Capitolo 3 – Le situazioni giuridiche soggettive

X “Definizione e tipologie”

Y “Le situazioni giuridiche soggettive sono quelle situazioni di vantaggio o di svantaggio di cui i soggetti risultano titolari nei rapporti giuridici. Queste situazioni, a loro volta, si dicono attive o passive a seconda che abbiano un contenuto favorevole o sfavorevole per il titolare. Le situazioni soggettive attive sono: il diritto soggettivo; il diritto potestativo; il potere e la potestà; l’interesse legittimo; l’interesse semplice. Le posizioni soggettive passive sono: l’obbligo; il dovere; l’onere; la soggezione.”.

X “Il diritto soggettivo”

“Il diritto soggettivo è la posizione giuridica di vantaggio che l’ordinamento conferisce a un soggetto, riconoscendogli determinate utilità in ordine a un bene, nonché la tutela degli interessi afferenti al bene stesso in modo pieno ed immediato.”.

X “L’interesse legittimo”

Y “L’interesse legittimo è una posizione di vantaggio riservata a un soggetto in relazione a un bene della vita oggetto di un provvedimento amministrativo, e consiste nell’attribuzione, a tale soggetto, di poteri idonei a influire sul corretto esercizio del potere, in modo da rendere possibile la realizzazione dell’interesse al bene. I parametri che caratterizzano l’interesse legittimo sono la qualificazione e la differenziazione.”.

X “ Distinzione tra diritti soggettivi e interessi legittimi”

Y “L’interesse legittimo è collegato all’esercizio del potere amministrativo La distinzione tra diritti soggettivi e interessi legittimi è importante ai fini del riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo: la lesione dell’interesse legittimo attiene ad un cattivo uso del potere amministrativo e si fa valere davanti al giudice amministrativo. Al contrario, la lesione del diritto soggettivo contesta l’esistenza stessa del potere e si fa valere davanti al giudice ordinario.”.

X “Gli interessi diffusi e collettivi”

Y “Gli interessi diffusi sono quelli comuni a tutti gli individui di una formazione sociale non organizzata e non individuabile autonomamente. Si tratta, cioè, di interessi relativi a beni insuscettibili di appropriazione individuale e, per questo, definiti «adespoti», cioè senza portatori, privi di titolari. Gli interessi collettivi sono, invece, quelli che hanno come portatore un ente esponenziale di un gruppo non occasionale, della più varia natura giuridica, ma autonomamente individuabile.”.

X “Le situazioni giuridiche soggettive passive”

Y “Le situazioni giuridiche soggettive passive o di svantaggio sono quelle che attribuiscono al titolare una posizione sfavorevole, prevedendo la subordinazione dell’interesse di quest’ultimo a quello di altri soggetti. Esse sono: l’obbligo, il dovere, l’onere e la soggezione.”.

Capitolo 4 L’attività della P.A.: atti e provvedimenti amministrativi

X “L’attività amministrativa e gli atti giuridici della P.A.

Y “L’attività amministrativa è il complesso di tutti i comportamenti o atti posti in essere da una P.A. nell’esercizio della propria funzione, per la cura degli interessi pubblici ad essa affidati dalla legge. Gli atti giuridici posti in essere dalla P.A. possono essere: atti di diritto pubblico, nei quali l’amministrazione si pone su di un piano di supremazia rispetto ai destinatari dei propri atti; atti di diritto privato, cui essa agisce su un piano di parità rispetto agli altri soggetti privati dell’ordinamento.”.

X “Le principali norme di riferimento in materia di attività amministrativa”

Y “Per l’elenco delle leggi che regolano l’attività amministrativa consulta il tuo manuale 😊”.

X “Attività discrezionale “

Y “Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi del tuo manuale 😉.”.

X “ La discrezionalità amministrativa”

Y “La discrezionalità amministrativa è la facoltà di scelta tra più comportamenti giuridicamente leciti per il soddisfacimento dell’interesse pubblico. A seconda che alla P.A. venga o meno lasciato un margine di operatività nella scelta del modo in cui agire, si è in presenza di attività discrezionale o di attività vincolata.”.

X “Discrezionalità tecnica e discrezionalità mista”

Y “La discrezionalità tecnica consiste in un potere di valutazione di carattere tecnico, da effettuarsi sulla base di regole, conoscenze e mezzi di arti e/o scienze. Si è in presenza di discrezionalità mista quando la P.A. dispone sia di discrezionalità tecnica sia di discrezionalità amministrativa.”.

X “Discrezionalità e merito”

Y “Dalla discrezionalità va tenuto distinto il merito amministrativo. Infatti, la discrezionalità implica una facoltà di scelta che non è libera, ma al contrario deve esprimersi entro i limiti delle norme giuridiche di buona amministrazione; il merito, invece, attribuisce alla P.A. una maggiore libertà di scelta, in quanto essa deve rispettare unicamente le cd. regole extragiuridiche di opportunità e convenienza amministrativa.”.

X “ I principi che regolano l’attività amministrativa “

Y “L’art. 97 della Costituzione delinea i principi essenziali dell’azione amministrativa, che sono: il principio di legalità; il principio di buon andamento; il principio di imparzialità; il principio di ragionevolezza; il principio dell’equilibrio del bilancio. L’art. 1 della L. 241/1990 individua una serie di principi e criteri direttivi che devono improntare l’azione amministrativa, tra cui vi sono: il principio di legalità; il principio del giusto procedimento; il principio di semplificazione; il principio di non aggravamento del procedimento amministrativo; l’obbligo di conclusione esplicita del procedimento; obbligo generale di motivazione del provvedimento amministrativo ecc.”.

X “Atti e provvedimenti amministrativi”

Y “L’atto amministrativo è qualsiasi manifestazione di volontà, di conoscenza e di giudizio, posta in essere da un’autorità amministrativa nell’esercizio di una funzione amministrativa per un caso concreto e per destinatari determinati o determinabili. Nell’ambito della generale categoria degli atti amministrativo un posto di assoluto rilievo spetta ai provvedimenti amministrativi. Il provvedimento amministrativo è l’unico atto in grado di manifestare all’esterno la volontà della P.A. e di incidere unilateralmente sulla sfera giuridica del destinatario. Il provvedimento nasce all’esito di un iter particolare, che prende il nome di procedimento amministrativo, che consiste in una sequenza di atti collegati tra loro, finalizzati proprio all’emanazione dello stesso.”.

X “I caratteri del provvedimento amministrativo”

Y “I provvedimenti amministrativi presentano caratteri ulteriori rispetto a quelli propri di tutti gli atti amministrativi, che sono: la tipicità, la nominatività, l’autoritarietà, l’esecutività, l’esecutorietà e l’inoppugnabilità.”.

X “Gli elementi dell’atto amministrativo”

Y “Per l’analisi degli elementi dell’atto amministrativo scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉

X “Gli elementi essenziali”

Y “Sono elementi essenziali dell’atto amministrativo: il soggetto (che deve essere un organo della P.A.); il destinatario (che può essere un privato o un organo pubblico); la volontà; la finalità (o causa); l’oggetto; la forma.”.

X “Gli elementi accidentali”

Y “Sono elementi accidentali dell’atto amministrativo: la condizione; il termine; l’onere e la riserva.”.

X “La struttura dell’atto amministrativo”

Y “Quanto alla struttura, l’atto amministrativo può essere suddiviso in parti. La prima parte contiene: intestazione, indicazione formale dell’atto; oggetto ed estremi dell’atto (cioè data e numero di protocollo). La seconda parte contiene: preambolo, cioè i provvedimenti in base ai quali l’atto è adottato; la motivazione, cioè i presupposti di fatto e di diritto; e il dispositivo, ossia la dichiarazione della volontà dell’amministrazione. La terza parte contiene il luogo e data di formazione dell’atto e la sottoscrizione, cioè la firma dell’autorità che lo emana.”.

X “La motivazione del provvedimento amministrativo”

Y “La motivazione del provvedimento amministrativo è lo strumento attraverso il quale la P.A. esterna i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno portato alla emanazione di un dato provvedimento.”.

X “I requisiti di legittimità e di efficacia dell’atto amministrativo”

Y “I requisiti dell’atto amministrativo sono quelle condizioni che, se soddisfatte, consentono allo stesso di raggiungere il fine per il quale è posto in essere. Si distingue tra requisiti di legittimità e requisiti di efficacia. Mentre i primi sono tutti quei requisiti richiesti dalla legge affinché l’atto, oltre che esistente sia anche valido, i secondi sono, invece, tutte le condizioni richieste affinché l’atto, già perfetto, divenga anche efficace, ossia in grado di produrre effetti. Per efficacia di un atto amministrativo si intende l’attitudine dell’atto a produrre effetti giuridici. Gli effetti dell’atto possono essere: costitutivi, dichiarativi, ampliativi e restrittivi.”.

X “Il silenzio amministrativo

Y “In generale, nel diritto amministrativo il silenzio non assume di per sé alcun significato, né positivo né negativo. Vi sono però dei casi in cui la legge attribuisce al silenzio (o inerzia) della P.A. il valore legale tipico di un atto amministrativo, nel senso che a esso viene riconosciuto uno specifico significato giuridico (cd. silenzio significativo). Le fattispecie di silenzio previste dal nostro ordinamento sono: il silenzio assenso; il silenzio-diniego; il silenzio devolutivo; il silenzio inadempimento.”.

X “Le principali tipologie di provvedimenti amministrativi”

Y “Sul piano degli effetti prodotti, è possibile distinguere tra provvedimenti accrescitivi, che cioè ampliano la sfera giuridica dei destinatari (ad es. autorizzazioni e concessioni), e provvedimenti ablatori, che invece restringono la sfera giuridica dei destinatari (ad es. atti ablativi reali, tra i quali rileva l’espropriazione per pubblica utilità). Infine, vi sono i provvedimenti di secondo grado, che a loro volta incidono sugli effetti giuridici di precedenti provvedimenti (ad es. annullamento d’ufficio e revoca).”.

X “Le autorizzazioni”

Y “L’autorizzazione è un provvedimento attraverso cui la P.A., nell’esercizio di un’attività discrezionale in funzione preventiva, provvede alla rimozione di un limite legale che si frappone all’esercizio di un’attività inerente a un diritto soggettivo o a una potestà pubblica. Tali situazioni giuridiche devono, però, già precedentemente far capo al soggetto. Le autorizzazioni possono essere: espresse o tacite; modali o non modali; personali o reali.”.

X “Le concessioni”

Y “La concessione è quell’atto amministrativo con cui la P.A. conferisce ex novo posizioni giuridiche attive al destinatario, ampliandone così la sfera giuridica. Le concessioni si distinguono in traslative e costitutive.”.

X “Gli ordini”

Y “Gli ordini sono i provvedimenti restrittivi della sfera giuridica del destinatario con i quali la P.A., a seguito di una scelta discrezionale o di un semplice accertamento, fa sorgere nuovi obblighi giuridici a carico dei destinatari, imponendo loro un determinato comportamento sulla base della propria potestà di supremazia.”.

X “Gli atti ablatori e l’espropriazione”

Y “Si definiscono ablatori quei provvedimenti che hanno effetto privativo di una facoltà, potere o diritto facente capo al destinatario del provvedimento a fronte del perseguimento di un interesse pubblico.”.

X “I provvedimenti sanzionatori”

Y “Come conseguenza dell’illecito amministrativo, il legislatore ha previsto particolari provvedimenti detti sanzionatori.”.

X “Atti amministrativi diversi dai provvedimenti”

Y “Non tutti gli atti amministrativi sono provvedimenti. Non sono provvedimenti, tra gli altri, gli atti di controllo, i pareri e le proposte.”.

X “Invalidità del provvedimento amministrativo”

Y “Si ha invalidità del provvedimento quando questo è difforme rispetto alla norma giuridica che lo disciplina e tale difformità viene sanzionata dalla legge. Sono forme di invalidità la nullità e l’annullabilità. Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉”.

X “La nullità”

Y “L’atto amministrativo è nullo se manca uno degli elementi essenziali richiesti dalla legge, se è viziato da difetto assoluto di attribuzione, se è stato adottato in violazione o elusione del giudicato, nonché negli altri casi espressamente previsti dalla legge.”.

X “L’annullabilità e i vizi di legittimità”

Y “L’atto amministrativo esistente che presenta vizi di legittimità i quali incidono su elementi essenziali di esso, è illegittimo e, come tale, annullabile. I vizi di legittimità sono sanciti dall’art. 21octies della L. 241/1990 e sono: la violazione di legge, l’eccesso di potere e l’incompetenza. L’atto annullabile è immediatamente efficace, ma è può essere rimosso con una pronuncia costitutiva del giudice amministrativo ovvero attraverso un intervento in autotutela da parte della stessa P.A.”.

X “L’inopportunità e i vizi di merito”

Y “Il fondamento dei vizi di merito non riguarda la contrarietà dell’atto a norme giuridiche, ma al contrario è connesso alla violazione del principio di buona amministrazione (art. 97 Cost.). Dunque, tali vizi consistono nella violazione, da parte della P.A., di norme non giuridiche di opportunità, di equità, di eticità, di economicità”.

X “Il potere di riesame e gli atti di ritiro”

Y “Y “Diversi sono i rimedi contro gli atti illegittimi e/o inopportuni. L’atto viziato può essere oggetto di: una sentenza del giudice amministrativo, che annulli l’atto su ricorso giurisdizionale dell’interessato; una decisione dell’autorità amministrativa, che annulli l’atto su ricorso amministrativo dell’interessato; un atto amministrativo adottato spontaneamente d’ufficio dalla P.A., che ritiri l’atto viziato. Gli atti di ritiro, in particolare, sono provvedimenti amministrativi che eliminano un atto precedentemente emanato, in quanto viziato o inopportuno, in seguito a un riesame dello stesso. Sono provvedimenti di secondo grado, e provengono dalla stessa amministrazione che ha emesso l’atto da ritirare. I più rilevanti atti di secondo grado sono l’annullamento d’ufficio e la revoca”.

X “L’annullamento d’ufficio”

Y “L’annullamento è un provvedimento amministrativo di secondo grado con cui viene ritirato, con efficacia retroattiva, ossia dalla data della sua emanazione, un atto amministrativo illegittimo, per la presenza di vizi di legittimità originari dell’atto.”.

X “La revoca”

Y “La revoca è un provvedimento di secondo grado con cui la P.A. ritira, con efficacia non retroattiva, un atto inficiato da vizi di merito in base a una nuova valutazione delle ragioni di convenienza e opportunità per le quali l’atto fu emanato. La revoca si distingue in autorevoca e revoca gerarchica, in base all’autorità amministrativa che la pone in essere: nel primo caso, si tratta dell’autorità che ha emanato l’atto, nel secondo, dell’autorità gerarchicamente superiore.”.

X “Il riesame dell’atto amministrativo con effetti conservativi”

Y “L’atto amministrativo viziato, oltre ad essere eliminato da atto o un provvedimento successivo, può essere sanato o conservato. Il principio di conservazione degli atti giuridici è infatti un principio di portata generale valido non solo in diritto civile, ma anche in diritto amministrativo. Sono atti con effetti conservativi (anche se l’atto resta invalido), ad esempio, convalida e ratifica.”.

X “Il sistema dei controlli”

Y “I controlli si distinguono, in base al loro oggetto e al rapporto che si instaura tra controllante e controllato, in: controlli di legittimità e di merito; controlli interni ed esterni; controlli ordinari e straordinari. Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉“.

X “I controlli amministrativi”

Y “I controlli amministrativi si esplicano: sugli atti, sui soggetti o organi, sull’attività amministrativa nel suo complesso. Questi ultimi si distinguono, a loro volta, in controlli sulla gestione e di gestione.”.

X “I controlli sugli atti”

Y “I controlli sugli atti si distinguono in: preventivi, se intervengono su un atto già formato ma prima che produca i suoi effetti; successivi, se intervengono dopo che l’atto sia divenuto efficace; sostitutivi, quando l’autorità gerarchicamente superiore, accertata l’inerzia dell’autorità inferiore, si sostituisce a essa nell’emanazione del relativo provvedimento.”.

X “I controlli sugli organi e sugli enti”

Y “I controlli sugli organi e sugli enti mirano a garantire il buon andamento e il buon funzionamento di un organo o di un ente, attraverso un esame del suo operato, nonché dei suoi comportamenti ed eventualmente delle sue omissioni. I controlli sugli organi si distinguono in: ispettivo, sostitutivo-semplice, sostitutivo-repressivo e repressivo.”.

X “I controlli sull’attività e i controlli interni

Y “Il controllo sull’attività si esplica sulla gestione amministrativa, ed è finalizzato alla verifica dell’efficacia e dell’efficienza dei risultati ottenuti. I controlli sull’attività si differenziano in: controlli interni o di gestione; controlli esterni o sulla gestione.”.

Capitolo 5 – Il procedimento amministrativo

X “ Il procedimento amministrativo nella L. 241/1990″

Y “Il procedimento amministrativo è la serie coordinata di atti e operazioni finalizzate all’emanazione del provvedimento amministrativo.

La L. 241/1990, ispirata a principi come quelli di trasparenza e partecipazione, ha sancito il passaggio da un’attività amministrativa frutto di un’imposizione autoritativa della P.A., a un’attività che tende a essere sempre più il risultato di una cooperazione con il destinatario del provvedimento amministrativo. La disciplina generale del procedimento amministrativo è contenuta nella L. 241/1990, le cui disposizioni si applicano alle amministrazioni statali e agli enti pubblici nazionali, nonché alle società con totale o prevalente capitale pubblico, limitatamente all’esercizio delle funzioni amministrative”.

X “Le fasi del procedimento”

Y “L’iter procedimentale si suddivide in diversi momenti: fase di iniziativa, ossia la fase iniziale o propulsiva del procedimento; fase istruttoria, in cui si acquisiscono e si valutano i singoli dati pertinenti ai fini dell’atto da emanare; fase decisoria, nella quale si determina il contenuto dell’atto da adottare; fase integrativa dell’efficacia, che è un momento solo eventuale, e ricorre nelle ipotesi in cui la legge stessa ritiene non sufficiente il perfezionamento dell’atto affinché questo possa produrre effetti e richiede il compimento di ulteriori atti ed operazioni”.

X “I termini per la conclusione del procedimento”

Y ” Per saperne di più sui termini del procedimento, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉“.

X “I termini stabiliti dal legislatore”

Y ” L’art. 2 della L. 241/1990 prevede l’obbligo per la P.A. di concludere il procedimento amministrativo con l’emanazione di un provvedimento espresso. I termini di conclusione dei procedimenti amministrativi sono previsti dall’art. 2 della L. 241/1990: il termine generale è di 30 giorni, salvo diversamente stabilito per legge o con diverso provvedimento.”.

X “La mancata conclusione del procedimento nei termini”

Y “Il mancato rispetto dei termini procedimentali e l’indennizzo per mero ritardo (art. 2bis). L’art. 2bis della legge sul procedimento amministrativo prevede in capo alla P.A. una responsabilità per l’ipotesi di inosservanza dolosa o colposa di tali termini. La norma si applica sia alle pubbliche amministrazioni che ai privati preposti all’esercizio di attività amministrativa.”.

X “Il responsabile del procedimento”

Y “Il responsabile del procedimento è l’autorità guida del procedimento, ossia il soggetto deputato all’attività istruttoria dei procedimenti amministrativi, il cui nominativo deve essere portato a conoscenza dei destinatari dell’attività amministrativa.”.

X “La partecipazione al procedimento”

Y “Il principio della partecipazione è molto importante in quanto consente la soddisfazione dei criteri informatori dell’azione della P.A.: trasparenza, economicità, efficacia e imparzialità. La L. 241/1990 prevede una serie di strumenti di partecipazione al procedimento amministrativo, i quali però non si applicano ai procedimenti diretti all’emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione, di programmazione e ai procedimenti tributari.”.

X “La comunicazione di avvio del procedimento”

Y “La comunicazione di avvio del procedimento è lo strumento attraverso cui si attiva e può estrinsecarsi la partecipazione dei privati all’iter amministrativo. La legge sul procedimento amministrativo stabilisce che la comunicazione è obbligatoria per: i destinatari diretti del provvedimento, i soggetti che nel procedimento devono intervenire, i potenziali controinteressati.”.

X “Altre norme previste per partecipare al procedimento”

Y “Altri strumenti per garantire la partecipazione al procedimento sono: il diritto di interventi, il diritto di prendere visione degli atti del procedimento e di presentare memorie scritte e documenti, gli accordi integrativi o sostituivi del provvedimento finale, il preavviso di rigetto e la predeterminazione dei criteri per l’attribuzione dei vantaggi economici.”.

X “La semplificazione dell’azione amministrativa “

Y “La semplificazione dell’azione amministrativa è diretta a snellire gli adempimenti delle amministrazioni pubbliche, al fine di rendere più celere e democratica l’attività amministrativa. Gli istituti della semplificazione, tra l’altro, comprendono: la conferenza di servizi; gli accordi; le autocertificazioni; il silenzio; la Scia, segnalazione certificata di inizio attività.”.

X “La Conferenza di servizi”

Y “Tra gli strumenti di semplificazione si colloca la conferenza di servizi, finalizzata al coordinamento delle amministrazioni per il confronto degli interessi coinvolti nel procedimento. La conferenza può svolgersi: in maniera semplificata o «asincrona», che è la regola generale e si articola in via telematica; in maniera simultanea o «sincrona», ossia attraverso l’incontro dei rappresentanti delle singole amministrazioni in vista di un esame contestuale dei vari interessi coinvolti. L’art. 14 della L. 241/1990 prevede tre diverse tipologie di conferenza dei servizi: istruttoria, decisoria e preliminare “.

X “Gli accordi”

Y “Gli accordi fra amministrazioni pubbliche perseguono lo scopo di disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di pubblico interesse.”.

X “Il silenzio assenso”

Y “Nei procedimenti a istanza di parte, per il rilascio di provvedimenti amministrativi, il silenzio dell’amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento della domanda, senza necessità di ulteriori istanze, se la P.A. non comunica all’interessato, nel previsto termine di conclusione del procedimento, il provvedimento di rigetto o non indice una conferenza di servizi (art. 20, L. 241/1990).”.

X “La segnalazione certificata di inizio attività, SCIA”

Y “La SCIA è uno strumento di semplificazione nel contesto dei rapporti tra P.A. e cittadini. L’art. 19 della L. 241/1990 prevede che ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, il cui rilascio dipenda solo dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, è sostituito da una segnalazione dell’interessato. L’attività oggetto della SCIA può essere iniziata dalla data di presentazione della segnalazione.”.

Capitolo 6 – Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e l’accesso civico

X “Il diritto di accesso (artt. 22 e ss. L. 241/1990)”

Y “L’art. 22 della L. 241/1990 definisce il diritto di accesso come il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi, e individua come «interessati» tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso. Obbligati a consentire l’esercizio del diritto di accesso sono: le pubbliche amministrazioni; gli enti pubblici; le aziende autonome e le aziende speciali; i gestori di pubblici servizi; le autorità di garanzia e di vigilanza; l’amministrazione dell’UE; le imprese di assicurazione.”.

X “Esclusione e garanzie”

Y “L’art. 24 della L. 241/1990 prevede i casi di esclusione dal diritto d’accesso. In presenza di uno di tali limiti, tesi a salvaguardare gli interessi pubblici fondamentali e prioritari rispetto all’interesse alla conoscenza degli atti amministrativi, la P.A. è obbligata a dare risposta negativa alla richiesta di accesso.”.

X “Modalità di esercizio e potere di differimento”

Y “Il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, richiesti con istanza motivata rivolta all’amministrazione che ha formato il documento o che lo detiene stabilmente. Si distingue tra accesso formale e informale. Il procedimento scaturito dalla richiesta di accesso deve concludersi entro 30 giorni dalla richiesta, decorsi i quali quest’ultima si intende respinta.”.

X “La tutela del diritto di accesso”

Y “Il diritto di accesso è tutelato in due modi: in via giudiziale, ossia ricorrendo all’intervento del giudice, oppure in via amministrativa, cioè mediante ricorso amministrativo dinanzi al difensore civico o alla Commissione per l’accesso.”.

X “La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi”

Y “La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi è un organo istituito e operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.”.

X “L’accesso civico (artt. 5 e ss. D.Lgs. 33/2013)”

Y “L’accesso civico, introdotto dal D.Lgs. 33/2013 (T.U. trasparenza), si differenzia dall’accesso di cui alla legge sul procedimento poiché è correlato all’obbligo della P.A. di pubblicare documenti, informazioni e dati, e si sostanzia nel diritto di chiunque di richiedere i medesimi. L’accesso civico cd. generalizzato si definisce, più specificamente, FOIA, Freedom of Information Act, laddove consenta ai cittadini di accedere a dati e documenti anche se non resi pubblici, senza dovere dimostrare un interesse diretto.”.

Capitolo 7 – La responsabilità della P.A. e verso la P.A.

X “La responsabilità: concetto e tipi”

Y “La responsabilità della P.A., ossia quella situazione giuridica sfavorevole cui va incontro la pubblica amministrazione nello svolgimento della propria attività, segue le regole previste per qualsiasi soggetto di diritto e si articola in civile, penale e amministrativa.”.

X “La responsabilità civile della P.A.”

Y “La responsabilità civile si distingue in: contrattuale, quando l’obbligo di risarcimento del danno deriva dalla violazione di un obbligo derivante da preesistente rapporto obbligatorio; extracontrattuale, quando un soggetto, in violazione del principio del neminem laedere, provoca a terzi un danno ingiusto (art. 2043 c.c.).”.

X “L’art. 28 della Cost.”

Y “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti (art. 28 Cost.). La responsabilità civile, in questi casi, si estende allo Stato e agli enti pubblici.”.

X “La responsabilità extracontrattuale”

Y “L’art. 2043 del Codice civile stabilisce che qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno: anche la P.A. è sottoposta a questa regola.”.

X “La responsabilità contrattuale”

Y “La responsabilità contrattuale della P.A. è quella basata sulla violazione di un rapporto obbligatorio già vincolante per le parti, sorto per legge o in virtù di un contratto, di un atto unilaterale, oppure ancora in base a un precedente fatto illecito. In materia di responsabilità contrattuale della P.A., trovano applicazione i principi generali previsti dal Codice civile.”.

X “La responsabilità precontrattuale”

Y “Anche per la P.A. è configurabile una forma di responsabilità detta «precontrattuale», ossia quella che tutela l’interesse all’adempimento, cioè l’interesse del soggetto a non essere coinvolto in trattative inutili e a non stipulare contratti invalidi o inefficaci. Tale forma di responsabilità è propria della sfera dei contratti pubblici: infatti, durante le trattative degli stessi, le parti hanno l’obbligo di comportarsi sempre secondo correttezza e buona fede.”.

X “La responsabilità da atto lecito”

Y “In alcuni casi, anche dagli atti leciti può scaturire una sorta di responsabilità. Si tratta dei casi in cui il soggetto pubblico, svolgendo un’attività perfettamente lecita e finalizzata al soddisfacimento di interessi pubblici, provochi il sacrificio di un diritto soggettivo del privato. In tali ipotesi, l’ordinamento prevede l’obbligo di corresponsione, da parte della P.A., di un indennizzo che ha lo scopo di ristorare, sia pure in forma parziale, il sacrificio patrimoniale subito dal privato.”.

X “La responsabilità dei dipendenti pubblici nei confronti della P.A.”

Y “Nello svolgimento del suo lavoro, il dipendente pubblico può incorrere nei seguenti tipi di responsabilità: civile, amministrativo-contabile, penale e disciplinare.”.

X “La responsabilità amministrativo-contabile o responsabilità per danno erariale”

Y “La responsabilità amministrativa è quel tipo di responsabilità che sorge a causa dei danni cagionati all’ente nell’ambito o in occasione del rapporto d’ufficio. Un tipo particolare di responsabilità amministrativa è quella contabile, che riguarda gli incaricati (a qualsiasi titolo, anche senza legale autorizzazione) al versamento e alla riscossione delle entrate dello Stato. Si tratta di persone che maneggiano denaro pubblico o di agenti che hanno in consegna oggetti e beni di proprietà dello Stato.”.

X “Il danno erariale”

Y “Il danno erariale figura tra i presupposti per la sussistenza della responsabilità amministrativo-contabile, sulla quale giudica la Corte dei conti. Per saperne di più su questo particolare tipo di danno, consulta il manuale 😉”.

X “Specifiche ipotesi di danno erariale: il danno all’immagine della P.A. e il danno da disservizio”

Y “Il danno all’immagine mina il rapporto di fiducia e di affidamento che lega amministrazione e amministrati e incide sull’immagine di una pubblica amministrazione. Il danno da disservizio, invece, è il pregiudizio provocato dalla condotta illecita del dipendente che lede il corretto funzionamento dell’apparato pubblico.”.

X “Le regole sulla responsabilità per danno erariale”

Y “Per le regole sulla responsabilità per danno erariale, leggi il paragrafo del manuale 😉

X “La responsabilità penale”

Y “Per saperne di più sui profili di responsabilità penale dei dipendenti pubblici, consulta l’apposito paragrafo del manuale.”

X “L’illecito amministrativo”

Y “L’illecito amministrativo presuppone la violazione di un dovere generale cui l’ordinamento collega il pagamento di una somma a titolo di sanzione amministrativa.”.

Capitolo 8 – I beni pubblici

X “I beni pubblici”

Y “Sono definiti pubblici i beni che, oltre a essere di proprietà dello Stato o di un ente pubblico, sono destinati a soddisfare un pubblico interesse e, quindi, non sono sottoposti alle stesse norme che regolano la proprietà dei beni privati. I beni pubblici si distinguono in beni del demanio e beni del patrimonio (disponibile e indisponibile).”.

X “I beni demaniali”

Y “I beni demaniali sono sempre beni immobili o universalità di beni mobili, e devono appartenere a enti pubblici territoriali e cioè allo Stato, alle Regioni, alle Province, o ai Comuni.”.

X “Demanio necessario”

Y “I beni immobili costituenti il demanio necessario sono di esclusiva proprietà dello Stato e appartengono esclusivamente allo stesso. Vi rientrano: il demanio marittimo, il demanio idrico e il demanio militare.”.

X “Demanio accidentale (o eventuale)”

Y ” Il demanio accidentale comprende beni che possono anche non essere di proprietà di enti pubblici territoriali. Vi rientrano: il demanio stradale; il demanio ferroviario; il demanio aeronautico; gli acquedotti di proprietà degli enti pubblici territoriali; i beni di interesse storico, artistico ed archeologico.”.

X “Demanio naturale e artificiale”

Y “I beni del demanio naturale sono demaniali fin dall’origine, in virtù di determinate caratteristiche intrinseche: sono tali i beni del demanio necessario (tranne quello militare). I beni del demanio artificiale sono invece demaniali per la specifica destinazione loro data: tale è il demanio militare e quello accidentale.”.

X “Regime giuridico”

Y “I beni che rientrano nel demanio pubblico: sono inalienabili; non sono acquistabili per usucapione; il diritto di proprietà pubblica su di essi è imprescrittibile; sono inespropriabili, sia a titolo di esecuzione forzata che per pubblica utilità.”.

X “Utilizzazione e tutela dei beni pubblici”

Y “In base ai soggetti che li utilizzano, i beni pubblici possono essere sottoposti a uso diretto, uso generale, uso particolare e uso eccezionale. Per quanto concerne la tutela dei beni del demanio pubblico, essa spetta all’autorità amministrativa, la quale ha la facoltà sia di procedere in via amministrativa, sia di valersi dei mezzi ordinari a difesa della proprietà e del possesso.”.

X “Il federalismo demaniale”

Y “Il D.Lgs. 85/2010, cd. decreto sul federalismo demaniale, in attuazione della delega contenuta nella L. 42/2009, individua i beni statali che possono essere attribuiti a titolo non oneroso a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.”.

X “I beni patrimoniali”

Y “I beni patrimoniali si distinguono in indisponibili e disponibili: i primi sono destinati a un pubblico servizio, e sono dunque beni pubblici a tutti gli effetti; i secondi hanno invece carattere strumentale, in quanto destinati prevalentemente alla produzione di redditi, per cui non sono beni pubblici ma semplicemente beni di proprietà di enti pubblici.”.

X “I beni patrimoniali indisponibili”

Y “Ai beni patrimoniali indisponibili si applica il principio di inalienabilità, in base al quale tali beni non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi che li riguardano. In particolare, sono inalienabili: le miniere e le foreste; gli atti e documenti di enti pubblici; i beni di interesse storico e artistico.”.

X “I beni patrimoniali disponibili”

Y “Fanno parte del patrimonio disponibile dello Stato e degli altri enti pubblici, tutti i beni a essi appartenenti, diversi da quelli demaniali e da quelli patrimoniali indisponibili. I beni patrimoniali disponibili sono beni privati a tutti gli effetti, e dunque sono soggetti esclusivamente alle regole del codice civile, salvo eccezioni. Per cui, essi sono: alienabili; usucapibili; assoggettabili a diritti reali a favore di terzi.”.

Capitolo 9 – Documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000) e dichiarazioni sostitutive

X “ La definizione di documento amministrativo”

Y “L’atto amministrativo è un atto giuridico proveniente da un’autorità amministrativa nell’esercizio di una funzione pubblica, mentre il documento è ciò in cui prende forma quell’atto stesso. In sostanza, il documento è quel qualcosa che incorpora un dato o una informazione contenuta in un atto, e dal quale dipendono poi una serie di diritti/doveri in capo ai soggetti.”.

X “ Il Testo Unico sulla documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000)”

Y “Il Testo Unico delle disposizioni sulla documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000) rappresenta il punto di arrivo di una serie di tentativi operati dal legislatore italiano per elaborare una disciplina della documentazione amministrativa capace di coniugare le esigenze della certezza pubblica e quelle di semplificazione dell’attività amministrativa.”.

X “Le certificazioni amministrative”

Y “Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

X “Il certificato”

Y “Il certificato è il documento rilasciato da una P.A. avente funzione di ricognizione, riproduzione o partecipazione a terzi di stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici, o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche.”.

X “Forma e validità del certificato”

Y “Il certificato deve esternarsi attraverso segni durevoli e tangibili. Dunque, è esclusa la possibilità di certificazioni in forma orale: tuttavia, le certificazioni non devono assumere obbligatoriamente la forma del documento scritto, ma possono anche consistere nell’apposizione bolli, sigilli ecc.”.

X “La «decertificazione» nei rapporti tra P.A. e cittadini”

Y “Nessuna amministrazione può richiedere atti o certificati contenenti informazioni già in possesso della P.A.”.

X “La redazione di atti pubblici, le copie autentiche, l’autenticazione delle sottoscrizioni e la legalizzazione di firme”

Y “Scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale per saperne di più 😉”.

X “La redazione di atti pubblici”

Y “Il Testo Unico disciplina anche le modalità di redazione di atti e di documenti pubblici. In particolare, tutti gli atti pubblici e le certificazioni sono redatti con qualunque mezzo idoneo, atto a garantirne la conservazione nel tempo (art. 7, D.P.R. 445/2000).”.

X “La presentazione di copie autentiche”

Y “Il T.U. sulla documentazione amministrativa ammette la possibilità di copie autentiche e ne semplifica le modalità di redazione.”.

X “L’autenticazione di sottoscrizione”

Y “L’art. 21 D.P.R. 445/2000 prevede che l’autenticità della sottoscrizione di qualsiasi istanza o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, da produrre agli organi della P.A. nonché ai gestori di servizi pubblici, è garantita con le modalità di cui all’art. 38 (commi 2 e 3) del medesimo Testo Unico.”.

X “La legalizzazione delle firme”

Y “La legalizzazione di sottoscrizioni è un istituto finalizzato ad attestare la qualità legale del pubblico funzionario che ha apposto la firma sugli atti e/o certificati.”.

X “Le istanze e le dichiarazioni da presentare alla pubblica amministrazione”

Y “L’art. 38 del D.P.R. 445/2000 stabilisce che tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla P.A. possono essere inviate anche per fax e in via telematica.”.

X “L’esibizione documentale”

Y “I dati relativi a cognome, nome, luogo e data di nascita, la cittadinanza, lo stato civile e la residenza attestati in documenti di identità o di riconoscimento in corso di validità, possono essere comprovati mediante esibizione dei documenti medesimi (art. 45, D.P.R. 445/2000).

X “Il sistema delle dichiarazioni sostitutive”

“Le dichiarazioni sostitutive, generalmente conosciute come autocertificazioni, consentono al cittadino di sostituire un atto amministrativo di certezza con una propria dichiarazione.”.

X “Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni (art. 46, D.P.R. 445/2000)”

Y “Attraverso le dichiarazioni sostitutive di certificazioni l’interessato può sostituire, a tutti gli effetti e a titolo definitivo, certificazioni amministrative relative a fatti, stati e qualità risultanti da registri custoditi dalla pubblica amministrazione, mediante una propria dichiarazione sottoscritta. Tuttavia, in merito alla sottoscrizione, non è richiesta l’autenticazione della firma ai fini della sua validità.”.

X “Le dichiarazioni sostitutive degli atti di notorietà (art. 47, D.P.R. 445/2000)”

Y “Con le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà l’interessato può comprovare tutti quei fatti, stati e qualità personali, di cui abbia diretta conoscenza, che non risultano compresi tra quelli per cui è possibile il ricorso alla dichiarazione sostitutiva di certificazione, a meno che non sia la legge a escludere espressamente tale possibilità.”.

X “L’accertamento d’ufficio”

Y “L’accertamento d’ufficio è uno degli strumenti più diffusi di semplificazione della documentazione amministrativa, attraverso il quale l’amministrazione procedente provvede direttamente ad acquisire le certezze giuridiche di cui necessita presso l’amministrazione certificante.”.

X “L’accertamento d’ufficio nell’art. 43 del D.P.R. 445/2000

Y “Il D.P.R. 445/2000 prevede la consultazione diretta degli archivi dell’amministrazione certificante da parte di una P.A. o di un gestore di pubblico servizio, ai fini dell’accertamento d’ufficio di stati, qualità e fatti. L’acquisizione d’ufficio da parte della P.A. procedente è operata esclusivamente per via telematica.”.

X “L’accertamento d’ufficio nell’art. 18 della L. 241/1990”

Y “L’art. 18 della legge sul procedimento prevede che l’amministrazione acquisisca d’ufficio la documentazione attestante atti, fatti, qualità e stati soggettivi, necessaria per l’istruttoria del procedimento, sia quando tale documentazione è in possesso della stessa P.A. procedente, sia quando essa venga detenuta istituzionalmente da altre pubbliche amministrazioni, restando all’interessato il solo onere di fornire gli elementi necessari per la relativa ricerca.”.

X “Controlli e responsabilità”

Y “Scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale per saperne di più 😉

X “I controlli sulle dichiarazioni sostitutive”

Y “Le amministrazioni procedenti sono tenute a effettuare idonei controlli sulla veridicità delle autocertificazioni e delle dichiarazioni sostitutive. I controlli sulle dichiarazioni sostitutive di certificazioni possono essere disposti attraverso la consultazione diretta degli archivi dell’amministrazione certificante, oppure mediante richiesta all’amministrazione certificante di una conferma scritta.”.

X “La responsabilità in materia di accertamento d’ufficio e di esecuzione dei controlli”

Y “Ai fini dell’accertamento d’ufficio e dei controlli, le amministrazioni certificanti sono tenute ad individuare un ufficio responsabile per tutte le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l’accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti (art. 72, D.P.R. 445/2000).”.

X “L’assenza di responsabilità della P.A. e la violazione dei doveri d’ufficio”

Y “Le pubbliche amministrazioni ed i loro dipendenti, salvi i casi di dolo o colpa grave, sono esenti da ogni responsabilità per gli atti emanati, quando l’emanazione sia conseguenza di false dichiarazioni o di documenti falsi o contenenti dati non più rispondenti a verità, prodotti dall’interessato o da terzi (art. 73, D.P.R. 445/2000).”.

X “Le responsabilità dei soggetti dichiaranti”

Y “Gli artt. 75 e 76 del D.P.R. 445/2000 stabiliscono le sanzioni a carico di coloro che presentano dichiarazioni mendaci, le quali possono essere procedimentali o penali”.

Capitolo 10 – L’evoluzione informatica della P.A. e il Codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs. 82/2005)

X “Semplificazione ed informatizzazione: la P.A. «digitale»”

Y “Per conseguire maggiore efficienza nella loro attività, le amministrazioni pubbliche agiscono con strumenti informatici e telematici sia nei rapporti interni tra le diverse amministrazioni, che tra queste ultime e i privati (art. 3bis CAD). Il testo di riferimento principale in materia è il Codice dell’amministrazione digitale (CAD). Inoltre, importante è il concetto di Sistema Pubblico di Connettività (SPC), istituto diretto a garantire uno scambio di informazioni, servizi e dati in maniera completa, sicura e affidabile tra gli enti e tra questi ultimi e i cittadini”

X “La Carta della cittadinanza digitale”

Y “Nella pubblica amministrazione digitale i cittadini e le imprese hanno diritti sanciti nel Codice dell’amministrazione digitale, tra cui: il diritto all’uso delle tecnologie; il diritto all’identità digitale e al domicilio digitale; il diritto di effettuare qualsiasi pagamento con modalità informatiche; il diritto a servizi online semplici e integrati.”.

X “Gli strumenti pratici della digitalizzazione: SPID, CIE e INAD. L’app IO”

Y “Lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale), la CIE (Carta d’identità elettronica), l’INAD (Indice nazionale dei domicili digitali), l’app IO e il Sistema IT-Wallet (Sistema di portafoglio digitale italiano) sono strumenti digitali utili al compimento di varie attività: si pensi, ad esempio, alla possibilità di inviare la propria candidatura per un concorso pubblico o alla consultazione online di fascicoli personali o la possibilità di richiedere certificati.”.

X “Dalla PEC alla REM”

Y “La PEC (posta elettronica certificata) è lo strumento di comunicazione tra persone, professionisti, imprese, pubbliche amministrazioni che ha lo stesso valore legale della vecchia raccomandata postale con ricevuta di ritorno. La PEC italiana, però, non accerta in maniera incontrovertibile l’integrità e l’autenticità di un documento e, non essendo in grado di certificare l’identità del mittente e del destinatario. Per questo motivo sta avvenendo il passaggio verso la REM (Registered Electronic Mail), la cd. PEC europea.”.

X “I rapporti tra i diversi livelli di governo in materia di informatizzazione”

Y “Le pubbliche amministrazioni, nell’organizzare autonomamente la propria attività, utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione nel rispetto dei principi di uguaglianza e di non discriminazione. Il CAD introduce inoltre le figure del Responsabile per la transizione digitale e del Difensore civico digitale.”.

X “PNRR e digitalizzazione della P.A.”

Y “La Missione 1 del piano nazionale di ripresa e resilienza italiano è dedicata alla digitalizzazione.”.

X “Nuove prospettive di modernizzazione: il Sistema IT-Wallet”

Y “L’ IT-Wallet, cioè il portafoglio digitale italiano, collegato all’AppIO, consentirà, a regime, di conservare e utilizzare i documenti digitali in un unico «luogo» digitale.”.

X “Il documento informatico e il sistema delle firme elettroniche”

Y “Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

X “Il documento informatico”

Y “Il documento informatico è la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti. Il documento informatico e le firme elettroniche sono disciplinati dal Regolamento europeo 910/2014 (Reg. eIDAS) e dal D.Lgs. 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale), nonché dalle Linee guida sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, adottate dall’AgID con determina n. 407/2020.”.

X “Le firme elettroniche nel CAD e nel Regolamento eIDAS 910/2014”

Y “Con riferimento ai documenti informatici, è sorto il problema di stabilire un collegamento tra questi ultimi e i relativi autori: ciò è diventato possibile grazie al sistema delle firme elettroniche e digitali. Il Codice dell’amministrazione digitale, infatti, definisce il concetto di «firma digitale» e distingue tra firma elettronica, firma elettronica avanzata e firma elettronica qualificata.”.

X “Validità ed efficacia probatoria dei documenti informatici”

Y “Il CAD prevede che il documento informatico soddisfa il requisito della forma scritta e ha l’efficacia prevista dall’articolo 2702 c.c. quando: è apposta una firma digitale, altro tipo di firma elettronica qualificata o una firma elettronica avanzata; è formato attraverso un processo avente i requisiti fissati dall’AgID con modalità tali da garantire la sicurezza, integrità e immodificabilità del documento e la sua riconducibilità all’autore.”.

X “Il procedimento amministrativo informatico”

Y “Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

X “Il protocollo e l’attività di protocollazione”

Y “L’attività di protocollazione è la procedura che certifica provenienza e data di acquisizione del documento, identificandolo in maniera univoca nell’ambito di una sequenza numerica collegata con l’indicazione cronologica.”.

X “Il protocollo informatico”

Y “Il protocollo informatico e la gestione elettronica dei flussi documentali hanno la finalità di migliorare l’efficienza interna degli uffici mediante l’eliminazione dei registri cartacei, la riduzione degli uffici di protocollo e la razionalizzazione dei flussi documentali. Ciascuna amministrazione deve istituire un servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi in ognuna delle grandi aree organizzative omogenee (AOO).”.

X “Il fascicolo informatico e l’archivio informatico”

Y “Il fascicolo informatico, nell’iter procedimentale digitale, ha la finalità di raccogliere gli atti, i documenti e i dati del procedimento medesimo da chiunque formati.”.

X “La gestione informatica dei documenti e il Manuale di gestione”

Y “Per saperne di più sulla gestione informatica dei documenti leggi il paragrafo dedicato sul tuo manuale 😊”.

X “La conservazione dei documenti e gli archivi”

Y “Per saperne di più, scrivi il titolo del sottoparagrafo del manuale che ti interessa 😊”.

X “Cosa è un «archivio»?”

Y “Il termine «archivio» indica sia il complesso dei documenti prodotti o acquisiti dal soggetto produttore nell’esercizio delle sue funzioni sia il luogo fisico in cui si conservano i documenti (nelle diverse fasi di gestione) e la struttura organizzativa cui tale gestione è affidata.”.

X “La disciplina del D.P.R. 445/2000”

Y “Per la disciplina del T.U. sulla documentazione amministrativa relativa agli archivi, consulta il manuale.”.

X “L’archivio informatico”

Y “L’archivio informatico deve essere progettato in modo da assicurare certezza e trasparenza all’attività giuridico amministrativa. La sua corretta tenuta garantisce i documenti informativi e rappresenta la migliore garanzia per il corretto adempimento degli obblighi di natura amministrativa, giuridica e archivistica tipici della gestione degli archivi pubblici.”.

Capitolo 11 – Anticorruzione (L. 190/2012) e trasparenza (D.Lgs. 33/2013)

X “Gli interventi legislativi in materia di anticorruzione e trasparenza: la L. 190/2012”

Y “Gli interventi in materia di anticorruzione sono molto diversi tra loro: alcuni disegnano un sistema di doveri, vigilanza e sanzioni gestito dallo Stato apparato e da enti e figure pubbliche a ciò deputati; altri puntano direttamente all’azione degli operatori pubblici; altri ancora delineano l’attivazione di sistemi di controllo e valutazione facenti capo allo Stato come comunità, ossia ai privati, conferendo ai cittadini il potere di valutare il servizio reso dall’amministrazione pubblica in base a quanto speso in termini di contribuzione pubblica.”.

X “Gli attori dell’anticorruzione e trasparenza”

Y “La L. 190/2012 ha individuato i soggetti e gli organi aventi l’incarico di svolgere il controllo, la prevenzione e la repressione dei fenomeni corruttivi all’interno delle pubbliche amministrazioni.”.

X “Il sistema dei Piani anticorruzione “

Y “Il sistema dei Piani si articola in due livelli, uno nazionale e uno decentrato (ossia di singola amministrazione), e poggia essenzialmente su due pilastri: le misure anticorruzione; le misure di trasparenza.”.

X “Il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO)”

Y “L’art. 6 del D.L. 80/2021 (conv. in L. 113/2021) ha introdotto un nuovo strumento di programmazione, il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO), che ha accorpato diversi piani, aventi in precedenza ciascuno una propria autonomia circa tempistiche, contenuti e normative di riferimento.”.

X “Il sistema della vigilanza e le sanzioni”

Y “Attraverso la normativa anticorruzione, il legislatore ha costruito un sistema di controllo e vigilanza (con relative sanzioni), basato su due figure: l’A.N.AC. e il Responsabile dell’anticorruzione. A completamento del sistema si pone anche la Corte dei conti, per la verifica di eventuali casi di responsabilità amministrativa o erariale e l’eventuale condanna dei responsabili. A livello di singola amministrazione, figura cruciale è quella del Responsabile per la prevenzione della corruzione, che svolge compiti di vigilanza interna.”.

X “Trasparenza e obblighi di pubblicazione sui siti istituzionali”

Y “La trasparenza dell’attività amministrativa va assicurata mediante la pubblicazione delle informazioni relative alla propria organizzazione e ai procedimenti nei siti web istituzionali delle amministrazioni pubbliche, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione.”.

X “Vigilanza e sanzioni”

“Il Responsabile per la prevenzione della corruzione svolge un’attività di controllo sull’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge, e segnala all’organo di indirizzo politico, all’Organismo indipendente di valutazione (OIV), all’Autorità Nazionale Anticorruzione e, nei casi più gravi, all’ufficio di disciplina, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione.”.

Capitolo 12 – La normativa sulla protezione dei dati personali (Reg. UE 2016/679 e D.Lgs. 196/2003)

X “Il Regolamento europeo del 2016 e l’adeguamento nazionale”

Y “Il Reg. UE 2016/679 (GDPR) garantisce la protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, e intende assicurare un livello coerente di rispetto della privacy in tutta l’Unione, così da prevenire disparità che possano ostacolare la libera circolazione dei dati personali.”.

X “Il Garante per la protezione dei dati personali”

Y “L’art. 2 del D.Lgs. 196/2003 (Codice della privacy) individua nel Garante per la protezione dei dati personali un’autorità di controllo indipendente che ha, tra l’altro, il compito di contribuire alla coerente applicazione del regolamento in tutta l’Unione.”.

X “Il trattamento dei dati personali”

Y “Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

X “Definizioni, principi e condizioni di liceità”

Y “Il dato personale è «trattato» quando è sottoposto a qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati, tra le quali: la raccolta, la registrazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, la limitazione, la cancellazione o la distruzione. I dati personali devono essere trattati nel rispetto dei principi di: liceità, correttezza e trasparenza; limitazione della finalità; minimizzazione dei dati; esattezza; limitazione della conservazione; integrità e riservatezza.”.

X “Il trattamento effettuato da un soggetto pubblico”

Y “L’art. 2ter del Codice della privacy individua in una norma di legge o di regolamento, o in atti amministrativi generali, la base giuridica per il trattamento di dati personali effettuato per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri. Inoltre, il trattamento dei dati personali da parte di una P.A. è consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri ad esse attribuiti”.

X “Il trattamento di categorie particolari di dati personali”

Y “L’art. 9 del GDPR stabilisce il divieto di trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché trattare dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona (cd. categorie particolari di dati personali).”.

X “Il trattamento di dati personali relativi a condanne penali e reati”

Y “Il trattamento dei dati personali relativi a condanne penali e reati, per essere lecito e quindi consentito, deve avvenire soltanto sotto il controllo dell’autorità pubblica, o se il trattamento è autorizzato dal diritto dell’Unione o degli Stati membri che preveda garanzie appropriate per i diritti e le libertà degli interessati (art. 10, GDPR).”.

X “I soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali”

Y “Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale.”.

X “Il titolare dei dati: l’interessato”

Y “L’interessato è la persona fisica identificata o identificabile che è titolare dei dati. Tale soggetto ha una serie di diritti, tra cui: il diritto di prestare il consenso e, allo stesso modo, di revocarlo; il diritto di accesso; il diritto di rettifica; il diritto alla portabilità dei dati; il diritto di opposizione ecc.”.

X “Titolare del trattamento e il responsabile del trattamento”

“Il titolare del trattamento è colui che determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali: può trattarsi di una persona fisica o giuridica, di un’autorità pubblica, un servizio o altro organismo che operano singolarmente o insieme ad altri soggetti. Al titolare del trattamento si affianca la figura del responsabile del trattamento, ossia una persona fisica o giuridica, nominata dal titolare, che abbia una competenza specialistica, una solida professionalità e capacità operative nella materia del trattamento dei dati personali”.

X “Il Responsabile della protezione dei dati – Data Protection Officer (DPO)”

Y “L’art. 37 del GDPR introduce la figura del Responsabile della protezione dei dati (Data protection Officer), la cui designazione non è obbligatoria e generalizzata, bensì limitata a determinate ipotesi previste dalla medesima disposizione.”.

X “ La violazione dei dati personali”

Y “Le violazioni dei dati personali sono dette data breach, e consistono in violazioni di sicurezza che comportano la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati: esse sono quindi capaci di pregiudicare la riservatezza, l’integrità o la disponibilità di dati personali.”.

Capitolo 13 – La disciplina del pubblico impiego e la responsabilità dei dipendenti pubblici

X “Il rapporto di pubblico impiego: definizione e caratteri”

Y “Il rapporto di pubblico impiego si riferisce a un tipo di rapporto di lavoro in cui un individuo presta la propria attività lavorativa, in modo continuativo e retribuito, al servizio dello Stato o di un ente pubblico non economico. Questo tipo di rapporto comporta l’assunzione di specifici diritti e obblighi da parte del lavoratore nei confronti dell’ente pubblico.”.

X “I principi costituzionali in materia di lavoro pubblico”

Y “Il pubblico impiego non ha trovato spazio nella Costituzione. La Carta fondamentale stabilisce che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e che ogni cittadino ha il dovere di svolgere un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società (art. 4), ma non esiste un articolo riferibile in modo esclusivo al rapporto di impiego pubblico. Alcuni principi possono essere evinti e, tra questi, i più importanti sono ritroviamo il principio di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione e la regola del concorso per accedere agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni (art. 97); il dovere per i pubblici impiegati di adempiere con onore alle proprie funzioni e di porsi al servizio esclusivo della Nazione (artt. 54 e 98) e la responsabilità diretta dei dipendenti pubblici (art. 28).”.

X “Fonti di riferimento”

Y “Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale.”.

X “Il D.Lgs. 165/2001 e le successive modifiche”

Y “Il D.Lgs. 165/2001, noto come Testo Unico sul pubblico impiego (TUPI), rappresenta la principale fonte normativa in materia di pubblico impiego. Questo decreto ha riordinato la disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, incorporando gran parte delle normative precedenti e consolidando il processo di privatizzazione del lavoro pubblico. In base all’art. 2 del TUPI, i rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle disposizioni del Capo I, Titolo II, del Libro V del codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, fatte salve le diverse disposizioni contenute nello stesso Testo unico che costituiscono disposizioni a carattere imperativo.”.

X “Oggetto, finalità e ambito di applicazione del D.Lgs. 165/2001”

Y “Il D.Lgs. 165/2001 si applica alle pubbliche amministrazioni indicate all’art. 1, comma 2, D.Lgs. 165/2001; mentre sono escluse le categorie di pubblici dipendenti tassativamente indicate all’art. 3 (ad es., i magistrati ordinari, amministrativi e contabili).”.

X “Atti di macro e di micro organizzazione”

Y “Conseguenza della privatizzazione del lavoro pubblico è stata che gli atti della P.A. datrice di lavoro non sono più tutti amministrativi propriamente detti, aventi quindi carattere pubblicistico, ma si distinguono in: atti di macro organizzazione, cioè atti di natura ancora pubblicistica con cui la P.A. definisce le linee fondamentali di organizzazione degli uffici, e atti di micro organizzazione, di natura privatistica, che riguardano l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro e la direzione e l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici”.

X “I criteri di organizzazione”

Y “Per lo studio dei criteri di organizzazione consulta il manuale 😉

X “Le fonti individuate dal D.Lgs. 165/2001”

Y “I rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle disposizioni del Capo I, Titolo II, del Libro V del codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, fatte salve le diverse disposizioni contenute nello stesso Testo unico che costituiscono disposizioni a carattere imperativo (art. 2, TUPI).”.

X “La contrattazione collettiva”

Y “La contrattazione collettiva nel pubblico impiego riguarda tutte le materie attinenti al rapporto di lavoro. Alla contrattazione collettiva spetta, ad esempio, la disciplina della durata dei contratti nazionali e di quelli integrativi, la struttura contrattuale e i rapporti tra i diversi livelli, nonché la competenza esclusiva in materia di trattamento economico dei pubblici dipendenti.”.

X “I Comparti di contrattazione e le Aree dirigenziali”

Y “I Comparti di contrattazione e le Aree dirigenziali sono le categorie in cui è suddiviso il pubblico impiego per la contrattazione collettiva nazionale. I Comparti di contrattazione sono i settori in cui vengono definiti i contratti collettivi per i dipendenti pubblici. Dal 2016 sono stati ridotti a quattro e cioè: funzioni centrali, funzioni locali, sanità, istruzione e ricerca. Le aree dirigenziali invece riguardano la dirigenza pubblica e i settori corrispondono a quelli dei comparti.”.

X “L’accesso ai pubblici uffici”

Y “Per saperne di più scrivi i titoli dei sottoparagrafi del manuale 😊

X “Reclutamento del personale”

Y “Il reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche è regolato da norme specifiche che mirano a garantire trasparenza, equità e professionalità. Secondo l’articolo 97 della Costituzione italiana e l’articolo 35 del Decreto Legislativo 165/2001, l’assunzione avviene tramite un contratto individuale di lavoro. Questo contratto è preceduto da procedure selettive (concorsi), che hanno l’obiettivo di accertare la professionalità richiesta per il ruolo.”.

X “La costituzione del rapporto individuale di lavoro e l’orario di lavoro”

Y “La costituzione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego avviene attraverso un contratto individuale, che definisce i diritti e i doveri del dipendente. Questo contratto è il risultato di una procedura selettiva, che assicura la trasparenza e l’equità nell’assunzione del personale.”.

X “Le assunzioni con forme contrattuali flessibili e gli incarichi con contratto di lavoro autonomo”

Y “Le tipologie flessibili del rapporto di lavoro nel pubblico impiego includono contratti a tempo determinato e part-time. Queste forme contrattuali sono utilizzate per rispondere a esigenze temporanee o specifiche, garantendo flessibilità nella gestione del personale.”.

X “L’organizzazione del personale”

Y “Per sapere di più sull’organizzazione del personale, scrivi i titoli dei sottoparagrafi che ti interessano”.

X “L’inquadramento dei pubblici dipendenti”

Y “L’inquadramento dei pubblici dipendenti è un processo che si basa su criteri orizzontali e verticali. In senso orizzontale, i dipendenti sono suddivisi in comparti e aree dirigenziali, come Funzioni centrali, Funzioni locali, Scuola e Sanità. In senso verticale, l’inquadramento si riferisce all’area funzionale, che determina la mansione e il livello di responsabilità di ciascun dipendente. Secondo l’articolo 52 del D.Lgs. 165/2001, i pubblici dipendenti devono essere inquadrati in almeno tre livelli, garantendo una struttura organizzativa che rispecchi le competenze e le responsabilità richieste per ciascun ruolo.”.

X “Il Piano dei fabbisogni di personale”

Y “Il Piano dei fabbisogni di personale è uno strumento strategico che le amministrazioni pubbliche utilizzano per pianificare e gestire le risorse umane. Questo piano è essenziale per garantire che le amministrazioni dispongano del personale necessario per svolgere le loro funzioni in modo efficiente ed efficace. La pianificazione dei fabbisogni di personale deve tenere conto delle esigenze operative, delle risorse disponibili e delle priorità strategiche dell’ente. Questo processo di pianificazione è fondamentale per assicurare che le amministrazioni possano rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini e alle sfide future.”.

X “Le mansioni”

Y “La mansione è l’insieme dei compiti e delle concrete operazioni che il lavoratore è chiamato ad eseguire.”.

X “Le progressioni”

Y “Le progressioni sono «mutamenti» della prestazione lavorativa e si distinguono in economiche, laddove si sostanzino in scatti da una posizione economica all’altra nell’ambito della medesima area funzionale, e di carriera, nel caso riguardino avanzamenti di posizione da un’area contrattuale a quella superiore.”.

X “La dirigenza pubblica”

Y “I dirigenti pubblici sono figure centrali nell’amministrazione pubblica, incaricate di gestire e attuare le politiche definite dagli organi di governo. Il provvedimento che li disciplina è il D.Lgs. 165/2001, che definisce le loro funzioni, responsabilità e modalità di nomina, garantendo un’organizzazione efficiente e trasparente.”.

X “Attribuzioni e responsabilità”

Y “I dirigenti adottano gli atti e i provvedimenti amministrativi. Ad essi compete la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa e di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. I dirigenti sono poi responsabili in via esclusiva dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.”.

X “L’accesso alla dirigenza e il conferimento degli incarichi dirigenziali”

Y “L’accesso alla dirigenza avviene tramite concorso, tuttavia, il rapporto tra P.A. e dirigente diviene effettivo solo con il conferimento di un incarico.”

X “Doveri del pubblico dipendente”

Y “Il dipendente pubblico deve rispettare due tipologie di doveri. La prima, di stampo pubblicistico, nella quale si collocano, tra gli altri, il dovere di fedeltà alla Repubblica (art. 51 Cost.), i principi di imparzialità e buon andamento (art. 97 Cost.), il dovere di esclusività dei pubblici dipendenti (art. 98 Cost.) La seconda che richiama doveri di diligenza, obbedienza e fedeltà sanciti dagli artt. 2104 e 2105 c.c.”.

X “Il dovere di esclusività nell’art. 53 del D.Lgs. 165/2001”

Y “Il dovere di esclusività per i dipendenti pubblici implica che essi devono dedicare la loro attività lavorativa esclusivamente all’amministrazione di appartenenza, evitando di svolgere altre attività che possano interferire con i loro compiti istituzionali (art. 98 Cost.). Questo principio è fondamentale per garantire che i dipendenti pubblici operino con imparzialità e dedizione, senza conflitti di interesse che possano compromettere l’efficienza e l’integrità del servizio pubblico.”.

X “Il Codice di comportamento”

Y “Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale.”.

X “L’art. 54 del D.Lgs. 165/2001”

Y “È compito del Governo definire il codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Il Codice serve ad assicurare: a) la qualità dei servizi; b) la prevenzione dei fenomeni di corruzione; c) il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico.”.

X “Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: D.P.R. 62/2013”

Y “Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 62/2013) rappresenta un insieme di norme e principi che guidano la condotta dei dipendenti pubblici. Questo codice sottolinea l’importanza di osservare la Costituzione, servire la Nazione con disciplina e onore e conformare la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. I dipendenti devono agire con indipendenza e imparzialità, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della loro posizione o dei poteri conferiti. Il codice contiene anche alcuni divieti, ad esempio il divieto di accettare regali. Le amministrazioni sono tenute a pubblicare il codice sul loro sito istituzionale.”.

X “Vigilanza e responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del Codice”

Y “Le amministrazioni pubbliche sono tenute a monitorare l’osservanza del codice e ad intervenire in caso di violazioni. Sull’applicazione del codice e dei codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni vigilano i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli uffici etici e di disciplina.”.

X “La tutela del dipendente che segnala illeciti: il whistleblowing”

Y “Il whistleblowing tutela i dipendenti che segnalano illeciti di cui sono venuti a conoscenza nell’ambito lavorativo. La normativa protegge questi dipendenti da eventuali ritorsioni, promuovendo la trasparenza e l’integrità nell’amministrazione pubblica.”.

X “La responsabilità disciplinare”

Y “La responsabilità disciplinare si ricollega ad una violazione degli obblighi di condotta del pubblico dipendente e si colloca all’interno di un rapporto di lavoro tra un soggetto – la P.A. – dotato di potere disciplinare e un altro soggetto – il dipendente – su cui tale potere si esercita.”.

X “Il sistema disciplinare e sanzionatorio. Il licenziamento disciplinare”

Y “Le violazioni degli obblighi di comportamento da parte dei dipendenti pubblici possono portare a diverse sanzioni disciplinari, che variano in base alla gravità dell’infrazione. Queste sanzioni includono il rimprovero verbale o scritto, la multa, la sospensione dal servizio e il licenziamento con o senza preavviso. Il licenziamento è previsto in casi specifici come falsa attestazione della presenza in servizio, assenza ingiustificata prolungata, rifiuto ingiustificato di trasferimento, falsità documentale, condotte aggressive o lesive, condanna penale definitiva e gravi violazioni dei codici di comportamento.”.

X “Il procedimento disciplinare”

Y “Il procedimento disciplinare per i dipendenti pubblici varia in base alla gravità dell’infrazione. Per infrazioni minori, come il rimprovero verbale, la gestione è affidata al responsabile della struttura del dipendente, seguendo le norme del contratto collettivo. Per infrazioni più gravi, è necessario individuare un Ufficio per i Procedimenti Disciplinari (UPD) competente, con la possibilità di una gestione unificata tra più amministrazioni. Il procedimento deve concludersi entro 120 giorni dalla contestazione dell’addebito.”.

X “I diritti del dipendente pubblico”

Y “I diritti del dipendente pubblico si dividono in patrimoniali e non patrimoniali. Tra i diritti patrimoniali, il più rilevante è il diritto alla retribuzione, che comprende un trattamento fondamentale e uno accessorio. I diritti non patrimoniali includono il diritto all’ufficio, allo svolgimento delle mansioni, al riposo, alla riservatezza, alle pari opportunità, alla salute e sicurezza sul lavoro, e i diritti sindacali e di sciopero.”.

X “Il ciclo di gestione della performance”

Y “La «valutazione del personale» è una procedura organica e sistematica diretta ad assicurare che su ogni dipendente si svolga periodicamente un giudizio che serve a valutare e individuarne, secondo criteri omogenei, il rendimento e le caratteristiche che si estrinsecano nell’esecuzione del lavoro.”.

X “Lo svolgimento del rapporto di impiego”

Y “Il rapporto di pubblico impiego è destinato a subire, durante gli anni, modificazioni che possono investire sia la P.A. datrice di lavoro (modificazioni soggettive) che i contenuti della prestazione lavorativa (modificazioni oggettive). Tra queste modificazioni ci sono l’aspettativa, il comando o il collocamento fuori ruolo. Per l’approfondimento delle possibili modificazioni citate e di tutte le altre, ti consiglio di consultare il manuale 😉”.

X “L’estinzione del rapporto di impiego”

Y “Il rapporto di pubblico impiego può anche estinguersi, per diverse cause (ad esempio, per licenziamento o dimissioni).

X “La tutela giurisdizionale”

Y “In caso di controversie relative al rapporto di pubblico impiego, la competenza spetta al giudice ordinario e riguarda «tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni» ad eccezione di quelle relative ai rapporti di lavoro non privatizzati. Sono incluse le controversie riguardanti l’assunzione al lavoro (ad eccezione delle fasi relative alle procedure concorsuali), il conferimento e la revoca di incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte.”.