Economia aziendale e ragioneria pubblica

Capitolo 1 L’azienda

L’economia aziendale”

È la scienza che studia l’organizzazione, la gestione e la rilevazione dei fatti aziendali.

Concetto di azienda”

Nell’ azienda il fattore-lavoro e il fattore-capitale si combinano per lo svolgimento di quel sistema di operazioni che, nel loro complesso, costituiscono l’attività economica. Oltreché dal sistema di operazioni compiute, un’azienda è definita anche attraverso il fine da raggiungere, la stabile organizzazione, l’insieme di risorse e mezzi patrimoniali di cui dispone.

L’azienda come sistema”

Le aziende operano in rapporto con l’ambiente circostante, dove intrattengono relazioni di scambio economico e di risorse, al fine di svolgere la loro attività economica ossia la produzione e la distribuzione della ricchezza a favore degli individui. L’azienda può essere considerata un sistema: i) socio-tecnico; ii) aperto; iii) dinamico; iv) duraturo; v) economico; vi) finalizzato; vii) sociale.”

Classificazione delle aziende”

Le aziende possono essere classificate in base a una molteplicità di criteri, tra cui la loro funzione economica prevalente e la natura del soggetto aziendale. Per approfondire ambedue i parametri di distinzioni appena menzionati, digita il titolo dei corrispondenti sottoparagrafi del manuale.

Secondo la funzione economica prevalente”

In base alla loro funzione economica, le aziende possono essere: i) di produzione (o impresa), che producono beni e servizi e li scambiano sul mercato; ii) di erogazione (ad es. famiglia) che si procura e utilizza i beni prodotti dalle imprese per il soddisfacimento dei bisogni dei suoi componenti. Possono, inoltre, esistere aziende di erogazione mista, come lo Stato o gli enti locali, i quali assolvono anche a una funzione di produzione.”

Secondo la natura del soggetto aziendale”

Il soggetto giuridico d’azienda è colui al quale fanno capo, per legge, gli obblighi e i diritti derivanti dalla costituzione dell’azienda e dall’esercizio dell’attività: nelle imprese individuali è lo stesso imprenditore, mentre nelle società di capitali è l’azienda stessa.

Il soggetto economico è la persona, o gruppo di persone, che esprimono di fatto il potere di comando in azienda.

Capitolo 2 La pubblica amministrazione come sistema aziendale

Il settore delle amministrazioni pubbliche e la creazione del valore pubblico”

Una definizione di amministrazione pubblica è contenuta all’art. 1, comma 2, del D. Lgs. 165/2001. Ogni anno, inoltre, l’ISTAT aggiorna l’elenco delle amministrazioni pubbliche in base a norme classificatorie e definitorie proprie del sistema statistico nazionale e dell’UE. In particolare, l’ISTAT si basa sul Sistema europeo dei Conti 2010 (SEC2010) istituito dal Regolamento (UE) n. 549/2013, il quale comprende nel settore delle amministrazioni pubbliche (settore S13) tutte le unità istituzionali che: i) producono beni e servizi non destinabili alla vendita, dunque erogati gratuitamente o a prezzi non di mercato; ii) hanno come funzione principale la redistribuzione del reddito e della ricchezza. ”

La pubblica amministrazione come sistema aziendale”

Si parla di azienda composta pubblica in quanto negli enti pubblici si svolgono congiuntamente sia processi di consumo, sia processi di produzione in senso economico, poiché si impiegano i fattori produttivi per la produzione di beni ceduti dietro corrispettivo di un prezzo politico, al fine di soddisfare bisogni collettivi generali (ad es. difesa nazionale) e specifici (ad es. trasporto pubblico locale).”

Capitolo 3 L’azienda composta pubblica: caratteristiche e attività

La ragioneria pubblica e i suoi rapporti con altre discipline”

La ragioneria pubblica è una disciplina economico-aziendale che ha per oggetto lo studio dell’organizzazione, della gestione e della rilevazione amministrativa delle cd. aziende pubbliche territoriali, ossia lo Stato e gli enti territoriali locali. Il suo campo di studio si sovrappone all’economia delle amministrazioni pubbliche, da un lato, e alla contabilità di Stato dall’altro.”

L’azienda composta pubblica: caratteri distintivi e funzioni”

I caratteri dell’azienda composta pubblica possono essere così riassunti: i) soggetto giuridico ed economico di natura pubblica; ii) azienda di erogazione poiché i loro prodotti non sono collocati sul mercato; iii) risorse provenienti dal prelievo fiscale o da finanziamenti di enti pubblici sovraordinati. Al pari delle aziende private, tuttavia, la sua gestione e il processo produttivo sono ispirati ai principi di economicità, efficienza e valutazione della produttività.”

Capitolo 4 La valutazione dell’attività delle aziende e amministrazioni pubbliche

I principi guida della «buona» gestione delle aziende e amministrazioni pubbliche”

I principi alla base della gestione di aziende e amministrazioni pubbliche sono: i) efficacia; ii) efficienza; iii) economicità; iv) rendimento. A questi si può aggiungere anche il principio di legalità, in base al quale le aziende pubbliche possono svolgere la propria attività ed esercitare le proprie funzioni nell’ambito del cd. Stato di diritto.”

L’economicità”

La gestione delle risorse si definisce economica se minimizza gli sprechi e, a parità di input, massimizza la quantità prodotta (output).”

L’efficienza”

Per una trattazione dettagliata del principio di efficienza e della sua distinzione, digita il titolo dei corrispondenti sottoparagrafi del manuale.”

Efficienza tecnica”

L’efficienza misura il rapporto tra le risorse utilizzate (input) e la quantità di prodotto ottenuta (output). L’efficienza tecnica può essere valutata in termini di carichi di lavoro, di costi e, in particolare, di produttività;”

Efficienza allocativa”

Il grado di efficienza allocativa misura la soddisfazione ottenuta dal consumatore in rapporto alla produzione pubblica.”

L’efficacia”

La misura dell’efficacia implica il confronto fra i risultati programmati e quelli raggiunti. Si può misurare l’efficacia intermedia, relativa agli interventi realizzati per il raggiungimento dei traguardi finali, e l’efficacia finale, misurata in termini di traguardi finali.”

Il rendimento”

Il rendimento amministrativo misura il grado di efficienza (in termini di costi) e di efficacia (in termini di risultati) delle prestazioni offerte dalla pubblica amministrazione.

Il rendimento istituzionale attiene alla capacità di un ente di rispondere alle sfide poste dall’ambiente per il proprio funzionamento.”

Capitolo 5 L’acquisizione delle risorse e il loro impiego

Le fonti di finanziamento dell’attività di gestione delle aziende pubbliche”

Nelle aziende private di produzione, le risorse necessarie sono messe a disposizione dall’imprenditore, che si assume il rischio generale connesso all’esercizio dell’attività d’impresa. Nelle aziende pubbliche, invece, le fonti di finanziamento possono provenire: i) dalla gestione caratteristica, attraverso la riscossione di tributi e tariffe o mediante i trasferimenti dallo Stato e dagli enti pubblici; ii) dalla gestione patrimoniale; iii) dalla gestione straordinaria, che comprendere i prestiti, l’alienazione e la permuta di beni patrimoniali.”

I tributi e i trasferimenti”

I tributi costituiscono un prelevamento coattivo di ricchezza operato dallo Stato, quale controprestazione per i servizi pubblici specifici offerti ai cittadini. I trasferimenti sono, invece, erogazioni a favore delle aziende pubbliche stabiliti in base alla legge.”

Le tariffe e il prezzo politico”

Molto spesso le aziende pubbliche erogano i propri servizi alla collettività richiedendo un prezzo più basso di quello che i consumatori pagherebbero se quegli stessi beni fossero offerti da un soggetto economico privato. Tale prezzo prende il nome di tariffa, che deve in ogni caso garantire l’efficienza della gestione. Spesso, inoltre, per garantire l’equa fruizione del servizio, viene richiesto un prezzo politico, che è più basso rispetto ai costi sostenuti dall’azienda per la produzione del bene.”

I proventi patrimoniali”

Le aziende pubbliche finanziano la propria produzione anche attraverso la gestione del loro patrimonio, che comprende immobili, titoli mobiliari, quote di proprietà e aziende di produzione.”

I proventi straordinari”

L’azienda pubblica può anche trarre risorse dalla dismissione oppure dal mutamento della composizione dei beni del suo patrimonio. Entrambe le operazioni di dismissione e mutamento della composizione rientrano nella gestione straordinaria.”

Le fonti di finanziamento esterne”

Le aziende pubbliche possono anche ricorrere a finanziamenti esterni attraverso: i) mutui; ii) emissione di obbligazioni, come i titoli del debito pubblico dello Stato; iii) le locazioni finanziarie.”

L’utilizzo delle risorse”

I mezzi acquisiti dalle aziende pubbliche sono erogati per soddisfare i bisogni della collettività attraverso differenti categorie di prodotti: i) atti normativi e amministrativi; ii) beni e servizi pubblici; iii) beni di pubblico interesse; iv) trasferimenti, ossia erogazione di risorse finanziarie a favore di imprese e famiglie.”

Conseguenze dell’assenza dei meccanismi di mercato”

Poiché le aziende pubbliche operano in assenza dei normali meccanismi di domanda e offerta, l’equilibrio che si crea nel mercato non incentiva né il miglioramento dei processi produttivi, né la qualità dei servizi erogati, né tantomeno l’efficienza e la trasparenza del processo di informazioni sui costi sostenuti e sui ricavi conseguiti.”

Le condizioni di equilibrio”

Un’azienda si dice in equilibrio economico se vi è almeno un’eguaglianza tra i costi sostenuti e i proventi raccolti (comprensivi di tributi e trasferimenti di risorse da enti pubblici).

L’equilibrio finanziario, invece, assicura che ai flussi di denaro in uscita corrispondano adeguati flussi di denaro in entrata.”

Capitolo 6 Gli aspetti economici, finanziari e patrimoniali della gestione

Introduzione”

A seconda della natura del soggetto aziendale, le aziende di erogazione si distinguono in pubbliche o private. Secondo la fonte delle risorse da destinare al consumo, invece, si distinguono le corporazioni, in cui prevale l’elemento personale, e le fondazioni, nelle quali prevale l’elemento patrimoniale.”

La gestione nelle aziende di erogazione”

La gestione delle aziende di erogazione può essere osservata sotto il profilo finanziario, economico e patrimoniale.”

L’aspetto finanziario della gestione”

L’aspetto finanziario della gestione misura i flussi di entrata e uscita di denaro, la cui differenza determina il risultato finanziario dell’esercizio considerato. Un altro importante risultato finanziario è costituito dall’avanzo o disavanzo di amministrazione.”

L’aspetto economico della gestione”

In virtù del principio di correlazione economica tra i costi e i ricavi, questo ultimi possono dirsi effettivamente realizzati, dunque di competenza del periodo temporale considerato, quando il processo produttivo dei beni e servizi è completato ed è avvenuto lo scambio. Una volta stabilita la competenza economica dei ricavi, quella dei costi viene dedotta per derivazione. In alcuni casi, tuttavia, la manifestazione economica (costo o ricavo) e quella finanziaria (entrata o uscita di denaro dalla cassa) possono non coincidere, come nel caso di ratei (la manifestazione economica precede quella finanziaria) e risconti (la manifestazione finanziaria precede quella economica).”

L’aspetto patrimoniale della gestione”

Il capitale definisce l’insieme organizzato dei mezzi, generici e specifici, dei quali il soggetto economico d’azienda dispone in un dato istante per conseguire le finalità istituzionali dell’impresa. Gli elementi che compongono il capitale sono inseriti in un prospetto, definito Stato patrimoniale, diviso in due sezioni: a destra vi sono le fonti di finanziamento e sinistra gli investimenti. Il capitale può essere studiato sotto il profilo qualitativo (investimenti e finanziamenti) oppure quantitativo (attività e passività).”

Capitolo 7 Il sistema delle rilevazioni contabili

Scopi delle rilevazioni d’azienda”

Per sistema informativo di bilancio si intende la capacità del bilancio di soddisfare sia esigenze di informazione interna, sia per comunicare all’esterno dati e informazioni utili alle varie categorie di soggetti che, direttamente o indirettamente, sono interessati al divenire economico, finanziario e patrimoniale dell’impresa.

La contabilità generale”

La contabilità generale rappresenta il sistema di rilevazione per la raccolta dei dati riferibili alla gestione d’impresa.”

Il metodo della partita doppia”

In base al metodo della partita doppia, ciascun fatto di gestione viene registrato simultaneamente sotto un duplice aspetto: i) uno numerario, nel quale si rilevano tutte le componenti monetarie o ad essa assimilabili (ad es. crediti); ii) uno non numerario riferito alle entità non assimilabili diretttamente alla moneta (ad es. merci).”

Il conto e il suo funzionamento”

I conti, quando si ricorre a tale metodo, assumono la forma di prospetti a due sezioni, Dare e Avere. Le variazioni finanziarie, che misurano le disponibilità liquide aziendali, costituiscono l’aspetto originario delle rilevazioni in partita doppia; le variazioni economiche sono, invece, l’aspetto derivato e riclassificano le prime in termini di variazioni di reddito o di patrimonio”

Applicazioni del metodo della partita doppia nelle aziende di erogazione”

Nelle aziende pubbliche il legislatore pubblico ha gradualmente introdotto il sistema di contabilità economico-patrimoniale e la conseguente applicazione del metodo della partita doppia. Nelle amministrazioni centrali, invece, tale metodologia non è ancora entrata in vigore.”

L’aspetto economico e finanziario della gestione”

Ogni operazione di gestione viene registrata, secondo il metodo della partita, nel suo aspetto finanziario (originario) e in quello economico (derivato). Le variazioni economiche e finanziarie, seppure distinte nei conti, sono fra loro correlate: le entrate di moneta misurano ricavi economici, mente le uscite di moneta esprimono costi economici.”

La contabilità analitica”

Per una sintesi dettagliata del paragrafo, digita il titolo dei corrispondenti sottoparagrafi del manuale.”

Funzioni”

La contabilità analitica costituisce uno strumento di supporto all’attività di controllo e di gestione. A seconda dei tipi di rilevazione dei dati, si distingue: i) contabilità analitica a costi consuntivi, che include solo i costi effettivamente sostenuti dall’impresa, dopo che ne è stata determinata la competenza; ii) contabilità analitica a costi standard, che elabora i cosati di produzione prima che essi abbiano luogo. Ambedue i metodi sopracitati possono pervenire alla determinazione dei costi complessivi del prodotto (full costing) oppure soltanto di quelli variabili (direct costing).”

Il sistema delle rilevazioni nelle amministrazioni pubbliche: contabilità finanziaria e contabilità economico-patrimoniale”

Negli ultimi anni il legislatore ha disposto il graduale passaggio, per le amministrazioni pubbliche, verso un sistema di contabilità economico-patrimoniale che consenta di rilevare costi e ricavi corrispondenti alle variazioni finanziarie.”

Il sistema di contabilità economica analitica delle pubbliche amministrazioni”

L’art. 10 del D.Lgs. 279/1997 ha introdotto il Sistema unico di contabilità economica analitica per centri di costo, il quale consente di evidenziare per ogni amministrazione non solo le spese (aspetto finanziario) ma anche i costi (aspetto economico) delle attività svolte. È stato in tal modo introdotto anche nella P.A. il principio della competenza economica, in base al quale si considerano di competenza dell’esercizio (e vengono rilevati in contabilità) solo i costi effettivamente sostenuti e i ricavi conseguiti nel periodo di riferimento, a prescindere dal momento in cui si verifica l’entrata o uscita di denaro dalle casse dell’amministrazione.”

Il principio di competenza economica e gli IPSAS”

Al fine di poter applicare nelle pubbliche amministrazioni il principio di competenza economica così come codificato dagli IPSAS, è stato elaborato un vademecum che consenta la creazione di un linguaggio contabile comune.”

L’introduzione della contabilità economica analitica”

Il D.Lgs. 279/1997 individua come componenti del Sistema unico di contabilità economica analitica per centri di costo: i) piano dei conti; ii) centri di costo, corrispondenti alle strutture organizzative di livello dirigenziale generale; iii) servizi erogati. Secondo la classificazione delle spese dello Stato effettuata dalla L. 196/2009, la previsione e la rilevazione dei costi deve essere effettuata in base a: i) missioni, che rappresentano le finalità strategiche dell’azione pubblica riferibili a un singolo Ministero o a più Ministeri; ii) programmi, ossia aggregati omogenei di attività svolte per perseguire obiettivi comuni definiti; iii) le azioni, inserite in via sperimentale a partire dalle Legge di Bilancio 2017-2019.

L’introduzione della contabilità economico-patrimoniale nelle amministrazioni pubbliche e l’armonizzazione contabile”

In base alla L. 196/2009 tutte le amministrazioni pubbliche sono chiamate ad armonizzare i propri schemi contabili e di bilancio. Tale obiettivo è stato perseguito attraverso l’adozione della: i) L. 42/2009, a cui ha dato attuazione il D. Lgs. 118/2011, relativamente agli enti pubblici territoriali; ii) L. 196/2009, a cui ha dato attuazione il D. Lgs. 91/2011, per tutte le altre amministrazioni pubbliche. Il D.P.R. 140/2018 ha introdotto il Piano dei conti integrato per le amministrazioni centrali, la cui struttura si articola in unico elenco di conti ripartiti su cinque livelli gerarchici: i) Attivo; ii) Passivo; iii) Componenti economiche positive; iv) Componenti economiche negative; v) Conti d’ordine.

L’introduzione della contabilità economica negli enti territoriali”

La L. 42/2009 ha disposto per gli enti territoriali l’affiancamento della contabilità economico-patrimoniale a quella finanziaria; a quest’ultima ha dato attuazione il D. Lgs. 118/2011. Ulteriori modifiche, anche al TUEL, sono poi state apportate dal D. Lgs. 126/2014.”

La Struttura di governance per la definizione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale unico per le pubbliche amministrazioni e le previsioni del PNRR”

Il PNRR prevede, tra le sue riforme, di dotare le pubbliche amministrazioni di un Sistema unico di contabilità economico-patrimoniale basato sul principio della competenza (cd. accrual). Secondo il principio della competenza, i fatti di gestione devono essere contabilizzati nel momento in cui si verificano, indipendentemente da quando avviene la corrispondente entrata o uscita di denaro dalle casse pubbliche (principio di competenza finanziaria). Nel 2025 è stata avviata la fase pilota di sperimentazione del sistema di contabilità accrual, che coinvolgerà le Amministrazioni Centrali e le Agenzie fiscali.”

Capitolo 8 Il controllo interno di gestione

Funzione di controllo”

La dottrina intende il controllo come Tecnica di direzione e amministrazione, in quanto esso viene a configurarsi come sistema di produzione e diffusione di dati capaci di aiutare la direzione nella correzione del processo di presa delle decisioni.”

Fasi e oggetto dell’attività di controllo”

Rispetto allo svolgimento dell’attività amministrativa, si distingue il controllo: i) preventivo, esercitato da soggetti esterni all’amministrazione; ii) successivo, attuata sempre da soggetti esterni; iii) di processo, esercitata ad opera dei soggetti interni all’amministrazione. Il controllo viene esercitato su input (fattori di produzione), output (beni e servizi prodotti), processi e comportamenti

Il controllo di gestione”

Il controllo di gestione e teso a misurare il rendimento delle singole amministrazioni nella gestione delle risorse in termini di efficienza, efficacia ed economicità. La dottrina distingue tra: i) controllo di gestione, di natura esclusivamente interna all’amministrazione; ii) controllo sulla gestione, che può essere svolto sia all’interno sia all’esterno.”

Le fasi del controllo di gestione”

Il controllo di gestione si articola nelle seguenti fasi: i) predisposizione del piano dettagliato degli obiettivi da raggiungere; ii) rilevazione dei costi e dei ricavi e degli obiettivi raggiunti; iii) valutazione dei dati raccolti in relazione agli obiettivi stabiliti.”

Gli strumenti del controllo di gestione: il budget, la contabilità analitica, il reporting, il sistema degli indicatori”

Per una sintesi dettagliata del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi 😊.”

Il budget”

Il budget è uno strumento tramite il quale un’azienda pubblica viene frazionata in centri di responsabilità, a ciascuno dei quali vengono assegnati sub-obiettivi tramite appositi programmi operativi formulati in termini quantitativo-monetari”

La contabilità analitica”

La contabilità analitica costituisce uno strumento di supporto all’attività di controllo e di gestione. A seconda dei tipi di rilevazione dei dati, si distingue: i) contabilità analitica a costi consuntivi, che include solo i costi effettivamente sostenuti dall’impresa, dopo che ne è stata determinata la competenza; ii) contabilità analitica a costi standard, che elabora i cosati di produzione prima che essi abbiano luogo. Ambedue i metodi sopracitati possono pervenire alla determinazione dei costi complessivi del prodotto (full costing) oppure soltanto di quelli variabili (direct costing).””

Il reporting”

Il flusso informativo è uno strumento che mira a valutare l’andamento della gestione del periodo trascorso (rispetto agli obiettivi fissati) e le prestazioni dei responsabili. Il reporting valuta sia informazioni di natura economico-finanziaria sia di natura fisico-operativa ed è articolato su due livelli: i) reporting direzionale; ii) reporting operativo.”

Il sistema degli indicatori”

Gli indicatori sono quozienti fra quantità e/o valori tratti dai documenti contabili e capaci di misurare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dei risultati raggiunti.”

Il controllo di gestione negli enti locali”

Per una sintesi dettagliata del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi del manuale 😊.”

L’oggetto e le finalità”

Ai sensi dell’art. 196, comma 1, del TUEL il controllo di gestione degli enti locali deve garantire: i) la realizzazione degli obiettivi programmati; ii) la corretta ed economica gestione delle risorse pubbliche; iii) imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione; iv) trasparenza dell’azione amministrativa.”

Le fasi”

Ai sensi dell’art. 197, comma 2, del TUEL il controllo di gestione degli enti locali si articola in tre fasi: i) predisposizione del piano esecutivo di gestione (PEG); ii) rilevazione dei dati; iii) valutazione dei dati in rapporti agli obiettivi.”

Le conclusioni”

Ai sensi degli artt. 198-198bis del TUEL i risultati del controllo di gestione vanno comunicati: i) agli amministratori; ii) ai responsabili dei servizi; iii) alla Corte dei conti.”

Il sistema degli indicatori”

Dall’elaborazione degli indici è possibili ricavare informazioni utili per la fase di programmazione, per monitorare l’andamento della gestione e per effettuare i dovuti risconti tra le previsioni iniziali e gli obiettivi raggiunti dai dirigenti.”

Il reddito e la sua determinazione

Il reddito totale e la sua determinazione

Si definisce reddito l’incremento o il decremento della ricchezza aziendale che si verifica in un periodo di tempo determinato, per effetto della gestione. In riferimento al momento in cui avviene la sua determinazione, è possibile distinguere il reddito totale e il reddito di esercizio. Il reddito totale può essere misurato attraverso il: i) metodo sintetico, che considera la differenza tra il capitale di liquidazione e il capitale iniziale (o di costituzione) di un’azienda; ii) metodo analitico, che considera la differenza fra tutte le entrate (a eccezione di quelle relative ai conferimenti iniziali) e le uscite (a eccezione della distribuzione degli utili ai soci) che si sono verificate nel corso della vita aziendale.

Periodo amministrativo ed esercizio”

Il periodo amministrativo è l’arco di tempo al quale vengono riferite tutte le operazioni di gestione; ha durata solitamente annuale ma non necessariamente coincide con il periodo 1° gennaio – 31 dicembre. L’esercizio indica il complesso delle operazioni gestionali che sono riferite a un determinato intervallo di tempo.

I due orizzonti temporali non sempre coincidono poiché in un medesimo periodo amministrativo possono essere compresi processi produttivi che hanno avuto inizio e fine in esercizi differenti.

Il reddito di esercizio”

Può essere inteso come la variazione, positiva o negativa, che il patrimonio di un’impresa subisce in un determinato periodo per effetto della gestione. Esso può essere calcolato attraverso: i) procedimento sintetico, che mette a confronto il valore di fine periodo del reddito di esercizio con il corrispondente valore di inizio periodo, tenendo conto anche dei nuovi conferimenti e dei prelievi extra-gestionali verificatisi nel tempo considerato; ii) procedimento analitico il quale, applicando i principi di realizzazione economica dei ricavi e di correlazione economica dei costi, calcola il reddito di esercizio come differenza fra ricavi e costi realizzatisi nell’intervallo temporale di riferimento.

Il principio di realizzazione economica dei ricavi”

In virtù di tale principio i ricavi possono dirsi effettivamente realizzati, dunque di competenza del periodo temporale considerato, quando il processo produttivo dei beni e servizi è completato ed è avvenuto lo scambio. È importante notare che non sempre la manifestazione economica e quella finanziaria coincidono: un’impresa, ad esempio, può prevedere un pagamento posticipato (o anticipato) rispetto a un bene o e servizio che essa ha erogato (o dovrà erogare).

Una volta stabilita la competenza economica dei ricavi, quella dei costi viene dedotta per derivazione.

Il principio di correlazione economica dei costi”

La correlazione economica dei costi ai relativi ricavi, maturati in un determinato arco temporale, è possibile: i) quando sussiste un legame di causa-effetto tra le due componenti di reddito; ii) in funzione della ripartizione, sistematica e razionale, dell’utilità o funzionalità pluriennale di un fattore produttivo; iii) quando i costi sostenuti durante l’esercizio esauriscono la loro utilità nel corso dello stesso, o comunque non è prevedibile la loro funzionalità futura; iii) quando non è identificabile o valutabile l’utilità futura di costi sospesi in esercizi precedenti.

I costi non correlabili ad alcun ricavo sono di competenza dell’esercizio in cui hanno manifestazione.

 

La classificazione dei costi e dei ricavi ai fini della determinazione del reddito di esercizio”

Al momento della redazione del prospetto di bilancio di esercizio, i costi e i ricavi rilevati nel corso dell’esercizio si suddividono in: i) costi e ricavi misurati nell’esercizio; ii) costi e ricavi sospesi finali e pluriennali; iii) costi e ricavi presunti finali. Per una trattazione più approfondita delle singole voci, digita il titolo dei corrispondenti sottoparagrafi del manuale.

Costi e ricavi di esercizio”

Si definiscono tali quelle spese e quei proventi che partecipano direttamente alla realizzazione del reddito di esercizio del periodo in cui si manifestano. Un esempio sono, rispettivamente, il costo dei salari dei dipendenti aziendali e i ricavi derivanti dalla vendita di beni e servizi. Tali componenti, tuttavia, devono essere diminuiti di quelle quote di costi o ricavi che sono di competenza di esercizi futuri

Costi e ricavi sospesi finali e pluriennali”

I costi sospesi finali si riferiscono a fattori produttivi già stati pagati nel corso dell’esercizio ma che non sono stati poi utilizzati o rivenduti, per cui la loro utilità o funzionalità economica si manifesterà nel corso di esercizi successivi: ad esempio le rimanenze di magazzino. I ricavi sospesi sono l’espressione di un pagamento anticipato da parte del cliente, al quale l’impresa si impegna a corrispondere un bene o un servizio. I costi e ricavi pluriennali sono, infine, componenti che concorrono alla formazione del reddito di esercizio di più periodi e il cui ammontare va, pertanto, ripartito in quote tra i diversi esercizi in ragione, rispettivamente, della quota di ricavi effettivamente realizzati e di costi effettivamente sostenuti.

Costi e ricavi presunti finali”

I costi e i ricavi presunti finali si riferiscono a componenti di reddito che, pur essendo di competenza economica dell’esercizio in chiusura, non hanno ancora avuto la corrispondente manifestazione finanziaria. Sono un esempio di costi e ricavi presunti finali, rispettivamente: i) le fatture da pagare per beni e servizi già utilizzati; ii) gli incassi per vendite già effettuate ma non ancora contabilizzati.

Le macro-aree di risultato (aree omogenee di analisi)”

I risultati economici di un’impresa possono essere individuati mediante differenti indicatori: i) il valore aggiunto si calcola sottraendo, al valore finale della produzione, il costo dei beni e servizi acquistati da terzi; ii) il margine operativo lordo (EBITDA) misura l’utile lordo prodotto da un’azienda, dal quale andranno dedotti gli oneri finanziari (tasse e interessi), il deprezzamento dei beni aziendali e gli ammortamenti; iii) il reddito operativo lordo (o EBIT) misura l’utile di esercizio che si registra prima del pagamento delle tasse e degli interessi sugli investimenti effettuati: iv) il reddito netto di esercizio è l’utile conseguito dall’impresa dopo aver dedotto tutti i costi e i ricavi associati al periodo.

La classificazione dei costi”

A seconda della loro origine contabile, i costi di un’azienda si classificano in: i) costi pluriennali; ii) costi riguardanti le materie e le merci; iii) costi di prestazione di lavoro subordinato; iv) costi per la prestazione di servizi; v) costi finanziari; vi) costi tributari.

La classificazione dei ricavi”

A seconda della loro origine contabile, i ricavi di un’azienda si classificano in: i) ricavi riguardanti le merci; ii) ricavi finanziari; iii) proventi vari: iv) disinvestimenti di beni strumentali.

Il reddito minimo o normale

Si dice che la gestione di un’impresa è in equilibrio quando il reddito di esercizio è almeno pari alla somma dei costi figurativi, i quali riguardano situazioni aziendali esistenti ma non rilevanti sotto l’aspetto contabile

Configurazioni di costo nelle aziende mercantili”

Si definisce configurazione di costo qualsiasi raggruppamento significativo di costi elementari. In un’azienda mercantile, le più significative configurazioni di costo sono: i) il costo primo, utile ad esempio per la valutazione delle rimanenze di fine esercizio; ii) il costo complessivo, che indica il prezzo minimo a cui la merce deve essere venduta per coprire tutti i costi sostenuti per la sua acquisizione; iii) il costo economico-tecnico, che costituisce la base più corretta per la fissazione del prezzo di vendita.