Elementi di diritto pubblico e amministrativo 375/1

Capitolo 1 L’ordinamento giuridico e lo Stato

Il diritto pubblico: inquadramento e oggetto”

Il diritto pubblico si occupa delle norme che regolano i rapporti tra lo Stato e i cittadini, nonché tra gli enti pubblici. Ne fanno parte: il diritto costituzionale, che si concentra sulla struttura fondamentale dello Stato, i diritti e i doveri dei cittadini, e l’organizzazione dei poteri pubblici; il diritto amministrativo, che si occupa dell’organizzazione, dei mezzi e delle forme dell’attività della pubblica amministrazione, nonché dei rapporti tra la P.A. e gli altri soggetti dell’ordinamento.”

La norma giuridica”

La norma giuridica è una regola di condotta imposta dallo Stato, che disciplina i comportamenti dei soggetti all’interno della società. Essa è caratterizzata da generalità, astrattezza e coercibilità: secondo quest’ultima lo Stato può imporre l’osservanza delle norme attraverso sanzioni. Le norme giuridiche sono strumenti essenziali per mantenere l’ordine sociale e garantire la giustizia.”.

Lo Stato: nozione ed elementi costitutivi”

Il concetto di Stato si riferisce a un’entità politica dotata di sovranità, che esercita il potere su un determinato territorio e sulla popolazione che vi risiede. Lo Stato è caratterizzato da tre elementi fondamentali: il territorio, il popolo e la sovranità.”

Il popolo e la cittadinanza”

Il popolo è l’insieme dei cittadini di uno Stato, legati da un vincolo giuridico di cittadinanza. La cittadinanza è lo status che conferisce diritti e doveri ai membri di uno Stato, garantendo loro protezione e partecipazione alla vita politica. La cittadinanza è un legame giuridico che implica appartenenza a uno Stato e partecipazione alla sua vita politica e sociale. La cittadinanza italiana può essere acquisita per nascita, matrimonio, naturalizzazione o per altri motivi previsti dalla legge.”

Il territorio”

Il territorio di uno Stato comprende la terraferma, le acque interne e il mare territoriale. Esso è l’area su cui lo Stato esercita la sua sovranità e rappresenta uno degli elementi fondamentali per la sua esistenza.”

La sovranità”

La sovranità è il potere supremo e indipendente dello Stato di governare se stesso. Essa implica l’autorità di emanare leggi, amministrare la giustizia e mantenere l’ordine pubblico all’interno del territorio statale.”

L’Italia e la Comunità internazionale”

L’Italia partecipa attivamente alla comunità internazionale, aderendo a trattati e organizzazioni internazionali. Essa contribuisce alla cooperazione internazionale e al mantenimento della pace e della sicurezza globale.”.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)”

L’ONU è un’organizzazione internazionale che promuove la pace, la sicurezza e la cooperazione tra gli Stati. L’Italia è membro attivo dell’ONU, partecipando alle sue missioni e sostenendo i suoi obiettivi.”.

Competenze”

Le competenze dell’ONU includono la risoluzione dei conflitti, la promozione dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile. L’organizzazione opera attraverso vari organi e agenzie specializzate per affrontare le sfide globali.”.

Struttura”

La struttura dell’ONU comprende l’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza, il Segretariato e altre agenzie specializzate. Questi organi lavorano insieme per realizzare gli obiettivi dell’organizzazione e promuovere la cooperazione internazionale.”.

L’Italia e l’Unione europea”

L’Italia è uno dei membri fondatori dell’Unione Europea e partecipa attivamente alle sue istituzioni e politiche. L’adesione all’UE ha portato benefici economici e politici, rafforzando la posizione dell’Italia a livello internazionale.”.

Storia dell’integrazione europea”

L’integrazione europea è iniziata dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo di promuovere la pace e la cooperazione economica. L’Italia ha svolto un ruolo chiave in questo processo, contribuendo alla creazione delle istituzioni europee.”.

Le istituzioni dell’Unione europea”

Le istituzioni dell’UE includono la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’Unione Europea e la Corte di Giustizia. Queste istituzioni lavorano insieme per attuare le politiche europee e garantire il funzionamento dell’Unione.”.

La Costituzione italiana e l’Unione europea”

La Costituzione italiana riconosce l’importanza dell’Unione Europea e prevede l’adattamento delle leggi nazionali alle normative europee. L’Italia si impegna a rispettare i trattati europei e a contribuire al processo di integrazione.”.

Forme di Stato”

Le forme di Stato si riferiscono al modo in cui il potere è distribuito e gestito all’interno di un territorio. Nello Stato assoluto il sovrano esercita un controllo totale sulle istituzioni e sulla popolazione. Nello Stato di polizia il governo esercita un ampio controllo sulla vita dei cittadini, spesso attraverso l’uso di forze di sicurezza e di sorveglianza. Lo Stato liberale si basa sulla protezione dei diritti individuali e sulla limitazione del potere statale attraverso leggi e costituzioni. Lo Stato totalitario si distingue per un controllo centralizzato e autoritario, l’opposizione politica è soppressa e la propaganda è utilizzata per mantenere il controllo sociale. Lo Stato democratico si basa sulla partecipazione dei cittadini al processo decisionale attraverso elezioni libere e applica politiche di welfare e protezione sociale. Lo Stato costituzionale si fonda su una costituzione che limita il potere del governo e protegge i diritti fondamentali. Uno Stato può essere unitario, federale, regionale.”

Forme di governo”

Le forme di governo si riferiscono al modo in cui il potere è organizzato e distribuito all’interno di uno Stato. La forma di governo parlamentare si caratterizza per la centralità del parlamento, che esercita il potere legislativo e controlla l’esecutivo. La forma di governo presidenziale prevede una netta separazione tra il potere esecutivo e quello legislativo. La forma di governo semi-presidenziale combina elementi del sistema parlamentare e presidenziale. La forma di governo direttoriale è caratterizzata da un esecutivo collegiale, in cui il potere è esercitato da un gruppo di persone piuttosto che da un singolo individuo.”

Capitolo 2 Le fonti del diritto

Cosa si intende per fonti del diritto. Distinzioni fondamentali”

Le fonti del diritto sono gli strumenti normativi attraverso i quali si esprimono le norme giuridiche. Esse si distinguono in fonti di produzione, che creano nuove norme, e fonti di cognizione, che rendono conoscibili le norme esistenti. Le fonti di produzione si suddividono ulteriormente in fonti scritte (fonti atto), come leggi e regolamenti, e fonti non scritte (fonti fatto), come consuetudini e principi generali del diritto. Le fonti di cognizione includono pubblicazioni ufficiali e raccolte normative.”

Rapporti tra le fonti”

I rapporti tra le fonti del diritto sono regolati da principi gerarchici e di competenza. Il principio gerarchico stabilisce che le fonti di grado superiore prevalgono su quelle di grado inferiore. Il principio di competenza, invece, determina l’ambito di applicazione delle fonti, in base alla materia e al territorio. Le fonti devono essere coordinate per evitare conflitti normativi, e in caso di contrasto, si applicano criteri di risoluzione come l’abrogazione o la deroga.”

L’interpretazione delle fonti”

L’interpretazione delle fonti del diritto è l’attività volta a chiarire il significato delle norme giuridiche. Essa in relazione al soggetto può essere giudiziale, autentica, burocratica; in relazione ai criteri può essere letterale, sistematica, teleologica o storica, a seconda del metodo utilizzato. L’interpretazione letterale si basa sul significato delle parole, quella sistematica considera il contesto normativo, la teleologica si concentra sugli scopi della norma, e la storica analizza l’evoluzione normativa. L’interpretazione è essenziale per applicare correttamente le norme.”

L’analogia”

L’analogia è un metodo di integrazione del diritto utilizzato quando una situazione non è regolata da una norma specifica. Si applicano norme che disciplinano casi simili o principi generali del diritto. L’analogia è ammessa solo in ambito civile e amministrativo, mentre è vietata in materia penale, dove vige il principio di legalità. L’analogia garantisce la completezza dell’ordinamento giuridico, colmando le lacune normative.”

Le fonti dell’ordinamento italiano”

Le fonti dell’ordinamento italiano comprendono la Costituzione, le leggi costituzionali, le leggi ordinarie, i decreti legislativi e i regolamenti. La Costituzione è la fonte suprema, seguita dalle leggi costituzionali che la integrano o modificano. Le leggi ordinarie sono emanate dal Parlamento, mentre i decreti legislativi sono atti del Governo con forza di legge. I regolamenti sono atti amministrativi che specificano l’applicazione delle leggi.”

La Costituzione”

La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato, che stabilisce i principi e i diritti fondamentali, l’organizzazione dei poteri pubblici e le garanzie costituzionali. Essa è rigida, cioè modificabile solo attraverso un procedimento speciale, e prevale su tutte le altre fonti del diritto. La Costituzione italiana, entrata in vigore nel 1948, è caratterizzata da principi di democrazia, uguaglianza e libertà.”

La Costituzione italiana”

La Costituzione italiana è composta da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali. Essa si articola in una parte dedicata ai principi fondamentali, una parte sui diritti e doveri dei cittadini, e una parte sull’ordinamento della Repubblica. La Costituzione garantisce diritti civili, politici, economici e sociali, e stabilisce l’organizzazione dello Stato in forma di repubblica parlamentare.”

Leggi di revisione costituzionale e altre leggi costituzionali”

Le leggi di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali sono strumenti per modificare o integrare la Costituzione. Esse richiedono un procedimento aggravato, che prevede due deliberazioni da parte di ciascuna Camera e, in alcuni casi, un referendum confermativo. Queste leggi sono necessarie per adeguare la Costituzione alle esigenze della società e garantire la sua attualità.”

Fonti dell’Unione europea”

Le fonti dell’Unione europea includono i trattati istitutivi, i regolamenti, le direttive e le decisioni. I trattati sono le fonti primarie, che stabiliscono le competenze e gli obiettivi dell’Unione. I regolamenti sono atti normativi direttamente applicabili negli Stati membri, mentre le direttive richiedono un recepimento nazionale. Le decisioni sono atti vincolanti per i destinatari specifici. Le fonti europee prevalgono sulle fonti nazionali in caso di conflitto.”

Le fonti normative internazionali”

Le fonti normative internazionali comprendono i trattati, le convenzioni e gli accordi internazionali. Questi atti regolano i rapporti tra gli Stati e sono vincolanti per le parti contraenti. In Italia, i trattati internazionali devono essere ratificati dal Parlamento per avere efficacia interna. Le fonti internazionali influenzano l’ordinamento nazionale, contribuendo alla formazione del diritto interno e promuovendo la cooperazione internazionale.”

Le leggi ordinarie”

Le leggi ordinarie rappresentano una delle principali fonti del diritto nel sistema giuridico italiano. Esse sono emanate dal Parlamento secondo il procedimento disciplinato dagli artt. 70 e ss. della Costituzione. La legge è idonea a modificare o abrogare qualsiasi disposizione vigente, escluse quelle costituzionali; resiste all’abrogazione e alla modificazione da parte di fonti ad essa subordinate; è sottoposta al controllo di costituzionalità; può essere sottoposta a referendum abrogativo; rispetta i vincoli derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea e alla Comunità internazionale.”

Il principio di legalità”

Il principio di legalità è un cardine del diritto pubblico italiano, che stabilisce che ogni azione della pubblica amministrazione deve essere basata su una legge. Questo principio assicura che le leggi siano chiare, precise e accessibili, permettendo ai cittadini di conoscere i propri diritti e doveri. Inoltre, il principio di legalità limita il potere discrezionale delle autorità, garantendo che le decisioni siano prese nel rispetto delle norme giuridiche.”

La riserva di legge”

La riserva di legge è un principio che richiede che determinate materie siano regolate esclusivamente dalla legge, escludendo altre fonti normative. Questo principio è fondamentale per garantire che le questioni più importanti siano decise dal Parlamento, l’organo rappresentativo dei cittadini, e non da autorità amministrative o da altre istituzioni. La riserva di legge assicura che le decisioni su questioni fondamentali siano prese attraverso un processo democratico e trasparente.”

Gli atti aventi forza di legge”

Gli atti aventi forza di legge sono strumenti normativi che, pur non essendo leggi ordinarie, hanno la stessa efficacia giuridica. Questi atti includono i decreti legislativi e i decreti-legge che sono utilizzati per affrontare situazioni particolari o urgenti. Essi consentono al governo di intervenire rapidamente in determinate circostanze, mantenendo comunque un controllo parlamentare.”

I decreti legislativi”

I decreti legislativi sono atti normativi emanati dal governo su delega del Parlamento. Questa delega avviene attraverso una legge delega, che stabilisce i principi e i criteri direttivi che il governo deve seguire nell’emanazione del decreto. I decreti legislativi sono utilizzati per attuare riforme complesse o per disciplinare materie tecniche che richiedono un intervento dettagliato e specialistico.”

I decreti-legge”

I decreti-legge sono atti normativi adottati dal governo in situazioni di necessità e urgenza. Essi entrano immediatamente in vigore, ma devono essere convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perdono efficacia. I decreti-legge permettono al governo di affrontare rapidamente emergenze o situazioni impreviste, garantendo comunque un controllo parlamentare successivo.”

I regolamenti parlamentari”

I regolamenti parlamentari sono strumenti normativi che disciplinano l’organizzazione e il funzionamento delle Camere del Parlamento. Essi stabiliscono le procedure legislative, i diritti e i doveri dei parlamentari, nonché le modalità di svolgimento delle sedute. I regolamenti sono adottati autonomamente da ciascuna Camera e hanno una funzione fondamentale nel garantire l’efficienza e l’ordine dei lavori parlamentari. La loro adozione e modifica richiede una maggioranza qualificata, riflettendo l’importanza di tali strumenti nel sistema legislativo.”

Il referendum abrogativo”

Il referendum abrogativo è uno strumento di democrazia diretta che consente ai cittadini di esprimersi sull’abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente forza di legge. È previsto dalla Costituzione italiana e rappresenta un importante mezzo di partecipazione popolare alle decisioni legislative.”

Lo strumento referendario”

Lo strumento referendario permette ai cittadini di intervenire direttamente nel processo legislativo, offrendo la possibilità di abrogare norme ritenute non più adeguate o non condivise. La richiesta di referendum deve essere supportata da un numero minimo di firme di elettori o da una richiesta di alcune regioni o parlamentari.”

La disciplina costituzionale”

La disciplina costituzionale del referendum abrogativo è delineata dall’articolo 75 della Costituzione italiana, che stabilisce le condizioni e le modalità per la sua indizione. Il referendum non può riguardare leggi tributarie, di bilancio, di amnistia e indulto, o di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. La validità del referendum è subordinata al raggiungimento di un quorum di partecipazione.”

I regolamenti governativi”

I regolamenti governativi sono atti normativi emanati dal governo per disciplinare materie non riservate alla legge. Essi hanno la funzione di attuare e integrare le leggi, specificando dettagli operativi e procedurali. I regolamenti governativi devono rispettare i principi costituzionali e non possono contraddire le leggi ordinarie.”

Le fonti regionali e degli enti locali”

Le fonti regionali e degli enti locali comprendono leggi e regolamenti emanati dalle regioni e dagli enti locali nell’ambito delle loro competenze. Queste fonti sono espressione dell’autonomia regionale e locale, garantita dalla Costituzione, e devono rispettare i limiti posti dalla legislazione statale e dai principi costituzionali.”

La consuetudine”

La consuetudine è una fonte del diritto non scritta, basata su comportamenti ripetuti nel tempo e considerati giuridicamente vincolanti. Essa può integrare o interpretare le norme scritte, ma non può derogare a leggi esistenti. La consuetudine gioca un ruolo marginale nel sistema giuridico italiano, dove prevalgono le fonti scritte.”

Capitolo 3 I diritti e i doveri dei cittadini

I principi fondamentali”

Il documento analizza i principi fondamentali che guidano l’ordinamento giuridico italiano. Tra questi, il principio democratico sottolinea l’importanza della partecipazione popolare nelle decisioni politiche, mentre il principio personalista riconosce la centralità della persona umana e dei suoi diritti. Il principio di uguaglianza garantisce pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge per tutti i cittadini. Il principio lavorista afferma il lavoro come fondamento della Repubblica, promuovendo condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro. Il principio autonomista riconosce l’autonomia delle comunità locali, mentre la tutela delle minoranze linguistiche assicura la protezione delle lingue minoritarie. Il principio pattizio riguarda la regolamentazione dei rapporti tra Stato e confessioni religiose diverse dalla cattolica. Il principio culturale e ambientalista promuove la cultura e la tutela dell’ambiente. Il principio internazionalista sottolinea l’apertura dell’Italia alla cooperazione internazionale, e il principio pacifista sancisce il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.”

Per conoscere le caratteristiche di ogni principio consulta il manuale 😉

I rapporti civili”

Il testo esamina i diritti civili fondamentali, tra cui la libertà personale, che protegge l’integrità fisica e morale dell’individuo. La libertà di domicilio garantisce l’inviolabilità del domicilio, mentre la libertà e la segretezza della corrispondenza tutelano la riservatezza delle comunicazioni. La libertà di circolazione e di soggiorno consente ai cittadini di muoversi liberamente nel territorio nazionale. La libertà di riunione permette l’aggregazione pacifica delle persone, e la libertà di associazione consente la formazione di associazioni senza scopo di lucro. La libertà religiosa garantisce il diritto di professare liberamente la propria fede, e la libertà di manifestazione del pensiero protegge l’espressione delle opinioni.”

“Per approfondire le caratteristiche delle singole libertà fondamentali consulta il manuale 😉

I rapporti etico-sociali”

Il documento affronta i rapporti etico-sociali, evidenziando la tutela della famiglia come nucleo fondamentale della società, con diritti e doveri specifici. La cultura e la scuola sono promosse come strumenti essenziali per lo sviluppo personale e sociale, garantendo l’accesso all’istruzione. Il valore dello sport è riconosciuto come mezzo di crescita fisica e morale, mentre la tutela della salute è considerata un diritto fondamentale, con l’obbligo dello Stato di garantire cure mediche adeguate a tutti i cittadini.”

Per approfondire le caratteristiche dei singoli rapporti etico-sociali consulta il manuale 😉

I rapporti economici”

l paragrafo sui rapporti economici esplora i diritti e le libertà economiche fondamentali riconosciute ai lavoratori e ai cittadini. Si evidenzia l’importanza dei diritti sociali dei lavoratori, che comprendono la tutela delle condizioni di lavoro e la garanzia di un salario equo. La libertà sindacale è un altro aspetto cruciale, garantendo ai lavoratori il diritto di costituire e aderire a sindacati per la difesa dei propri interessi. Il diritto di sciopero è riconosciuto come strumento di lotta per migliorare le condizioni lavorative. La libertà di iniziativa economica è tutelata, permettendo ai cittadini di intraprendere attività economiche nel rispetto delle leggi. Infine, la proprietà è considerata un diritto fondamentale, con la possibilità di possedere beni e di utilizzarli secondo la propria volontà, sempre nel rispetto delle norme vigenti.”

Per approfondire le caratteristiche dei singoli rapporti economici consulta il manuale 😉

I rapporti politici”

Questo paragrafo si concentra sui diritti e doveri politici dei cittadini. L’elettorato attivo e passivo è un diritto fondamentale, permettendo ai cittadini di votare e di candidarsi alle elezioni. Le norme su ineleggibilità, incompatibilità e incandidabilità regolano chi può ricoprire cariche pubbliche, garantendo trasparenza e integrità. I partiti politici sono riconosciuti come strumenti essenziali per la partecipazione democratica, promuovendo il pluralismo politico. Il diritto di petizione popolare consente ai cittadini di presentare richieste e proposte alle istituzioni pubbliche. La parità di accesso alle cariche elettive è garantita, promuovendo l’uguaglianza di opportunità per tutti i cittadini.”

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I doveri inderogabili”

I doveri inderogabili dei cittadini sono fondamentali per il funzionamento dello Stato. La difesa della Patria è un dovere che richiede ai cittadini di contribuire alla sicurezza nazionale. La partecipazione alle spese dello Stato è un obbligo fiscale, essenziale per il finanziamento dei servizi pubblici. Infine, il dovere di fedeltà alla Repubblica implica il rispetto delle leggi e delle istituzioni, promuovendo la coesione sociale e il rispetto dei valori costituzionali.”

Per approfondire le caratteristiche di ogni dovere inderogabile consulta il manuale 😉

Capitolo 4 L’ordinamento della Repubblica

Il Parlamento”

Il Parlamento è l’organo legislativo principale dello Stato, composto da due Camere: la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. La sua funzione principale è quella di legiferare, ma svolge anche altre funzioni come il controllo sull’operato del Governo e la rappresentanza dei cittadini.”

Definizione, composizione e funzionamento”

Il Parlamento è composto da due Camere, ciascuna con proprie regole di funzionamento. La Camera dei Deputati è composta da membri eletti direttamente dai cittadini, mentre il Senato è composto da membri eletti su base regionale. Entrambe le Camere collaborano nel processo legislativo.”

Le funzioni del Parlamento”

Le funzioni principali del Parlamento includono la legislazione, il controllo sull’operato del Governo, l’approvazione del bilancio dello Stato e la ratifica dei trattati internazionali. Il Parlamento ha anche il potere di dichiarare lo stato di guerra.”

Il Parlamento in seduta comune”

In alcune circostanze, le due Camere si riuniscono in seduta comune, ad esempio per l’elezione del Presidente della Repubblica o per la messa in stato d’accusa del Presidente.”

Le prerogative delle Camere”

Le Camere godono di alcune prerogative, come l’autonomia organizzativa e la possibilità di adottare regolamenti interni. Inoltre, i membri delle Camere godono di immunità parlamentare per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.”

Status dei membri delle Camere”

I membri delle Camere, detti parlamentari, godono di uno status speciale che include l’immunità parlamentare e il diritto a un’indennità. Essi rappresentano la nazione e non sono vincolati da mandato imperativo.”

Il procedimento legislativo per le leggi ordinarie”

Il procedimento legislativo per le leggi ordinarie si articola in diverse fasi: iniziativa, approvazione, promulgazione, visto del Guardasigilli, pubblicazione ed entrata in vigore.”

Iniziativa”

L’iniziativa legislativa può essere esercitata dal Governo, dai parlamentari, dalle Regioni e dai cittadini attraverso proposte di legge di iniziativa popolare.”

Approvazione”

Le proposte di legge devono essere approvate da entrambe le Camere. Il processo di approvazione prevede la discussione e il voto su ciascun articolo e sull’intero testo.”

Promulgazione”

Una volta approvata, la legge è promulgata dal Presidente della Repubblica, che ne verifica la conformità alla Costituzione.”

Visto del Guardasigilli”

Dopo la promulgazione, la legge riceve il visto del Guardasigilli, che ne attesta la regolarità formale.”

Pubblicazione ed entrata in vigore”

La legge è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale e entra in vigore dopo un periodo di vacatio legis, solitamente di 15 giorni.”

Il procedimento legislativo per le leggi costituzionali”

Le leggi costituzionali seguono un procedimento più complesso, che richiede una doppia approvazione da parte di entrambe le Camere e, in alcuni casi, un referendum confermativo.”

Il Presidente della Repubblica”

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Svolge funzioni di garanzia e di rappresentanza.”

Posizione e funzioni”

Il Presidente della Repubblica ha il compito di promulgare le leggi, nominare il Presidente del Consiglio e i ministri, e rappresentare lo Stato nei rapporti internazionali.”

Modalità di elezione”

Il Presidente è eletto dal Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali, con una maggioranza qualificata.”

I requisiti per l’elezione”

Per essere eletto Presidente, è necessario avere almeno 50 anni e godere dei diritti civili e politici.”

La durata della carica”

Il mandato del Presidente dura sette anni, con possibilità di rielezione.”

La supplenza del Presidente della Repubblica”

In caso di impedimento temporaneo, le funzioni del Presidente sono esercitate dal Presidente del Senato.”

Le funzioni del Presidente della Repubblica”

Oltre a promulgare le leggi e nominare il Governo, il Presidente può sciogliere le Camere, indire le elezioni e concedere la grazia.”

La responsabilità del Capo dello Stato”

Il Presidente della Repubblica gode di immunità per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, salvo per alto tradimento o attentato alla Costituzione.”

La responsabilità politica”

Il Presidente non è responsabile politicamente, ma può essere messo in stato d’accusa per alto tradimento o attentato alla Costituzione.”

La responsabilità giuridica”

La responsabilità giuridica del Presidente è limitata agli atti compiuti al di fuori delle sue funzioni ufficiali.”

Il Governo”

Scrivi il titolo del sottoparagrafo che ti interessa”

Formazione del Governo e fiducia del Parlamento”
“Il Governo si forma attraverso un processo che coinvolge il Presidente della Repubblica, il quale nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri. Successivamente, il Governo deve ottenere la fiducia del Parlamento per poter esercitare le sue funzioni.”

Il Presidente del Consiglio dei Ministri”
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri coordina l’attività del Governo e rappresenta l’unità dell’indirizzo politico. Ha il compito di dirigere la politica generale del Governo e di mantenere l’unità di indirizzo politico e amministrativo.”

I Ministri”
“I Ministri sono responsabili dei vari dicasteri e collaborano con il Presidente del Consiglio per l’attuazione delle politiche governative. Esercitano funzioni politiche e amministrative. Nell’ambito delle funzioni costituzionali rientrano: l’iniziativa legislativa, la controfirma degli atti del Presidente della Repubblica e la partecipazione all’attività del Governo. Ogni Ministro è a capo di un ministero e ha il compito di dirigere e coordinare le attività del proprio settore.”

Il Consiglio dei Ministri”
“Il Consiglio dei Ministri è l’organo collegiale del Governo, presieduto dal Presidente del Consiglio. Si riunisce per deliberare su questioni di rilevanza nazionale e per adottare decisioni politiche e amministrative.”

Comitati di Ministri e Comitati interministeriali”
“Questi comitati sono istituiti per affrontare questioni specifiche che richiedono la collaborazione di più ministeri. Sono strumenti di coordinamento e integrazione delle politiche governative.”

Funzioni del Governo”
“Il Governo esercita funzioni esecutive, amministrative e di indirizzo politico. È responsabile dell’attuazione delle leggi e della gestione delle politiche pubbliche, operando nel rispetto della Costituzione e delle leggi. Atto tipico del potere esecutivo è il decreto. Distinguiamo decreti presidenziali e ministeriali.”

La Magistratura”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

La giurisdizione”
“La giurisdizione è l’attività svolta dai giudici per applicare la legge ai casi concreti. È un potere autonomo e indipendente, esercitato nel rispetto delle norme costituzionali. Distinguiamo la giurisdizione ordinaria (civile e penale) e la giurisdizione speciale (amministrativa, contabile, militare).”

Principi costituzionali in materia di giurisdizione”
“La Costituzione garantisce l’indipendenza della magistratura e stabilisce i principi fondamentali per l’esercizio della giurisdizione, tra cui l’imparzialità e l’autonomia dei giudici.”

Il Pubblico Ministero nella Costituzione”
“Il Pubblico Ministero ha il compito di promuovere l’azione penale e di vigilare sull’osservanza delle leggi. Opera in autonomia e indipendenza, pur essendo parte dell’ordinamento giudiziario.”

La Corte costituzionale”

Scrivi il titolo del sottoparagrafo che ti interessa”

Funzione e composizione”
“La Corte costituzionale è l’organo che garantisce il rispetto della Costituzione. È composta da giudici nominati da diverse autorità e ha il compito di giudicare sulla legittimità costituzionale delle leggi.”

Il sindacato di legittimità delle leggi”
“La Corte verifica che le leggi siano conformi alla Costituzione. Può dichiarare l’incostituzionalità di una legge, annullandone gli effetti.”

Il procedimento per il sindacato di costituzionalità delle leggi”
“Il procedimento si avvia su richiesta di un giudice o di una parte in causa. La Corte esamina la questione e decide sulla legittimità della legge.”

Altre funzioni della Corte”
“Oltre al controllo di costituzionalità, la Corte svolge altre funzioni, come risolvere conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato e giudicare sull’ammissibilità dei referendum.”

Le decisioni della Corte e i loro effetti”
“Le decisioni della Corte sono definitive e vincolanti. L’annullamento di una legge ha effetto retroattivo, eliminando la norma dall’ordinamento.”

Gli organi di rilievo costituzionale”

Scrivi il titolo del sottoparagrafo che ti interessa”

Il CNEL”
“Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) è un organo consultivo che esprime pareri su questioni economiche e sociali.”

La Corte dei conti”
“La Corte dei conti controlla la gestione finanziaria dello Stato e degli enti pubblici, verificando la legittimità e la regolarità delle spese.”

Il Consiglio di Stato”
“Il Consiglio di Stato è il massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica, con funzioni consultive e giurisdizionali.”

Il Consiglio Superiore della Magistratura”
“Il Consiglio Superiore della Magistratura garantisce l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, gestendo le carriere dei magistrati.”

Il Consiglio supremo di Difesa”
“Il Consiglio supremo di Difesa è un organo di consulenza del Presidente della Repubblica in materia di difesa e sicurezza nazionale.”

Capitolo 5 La suddivisione territoriale della Repubblica

Il Titolo V della Costituzione”

Il Titolo V della Costituzione italiana disciplina l’organizzazione territoriale dello Stato, definendo le competenze tra Stato, Regioni, Province e Comuni. Esso è stato oggetto di riforme significative, volte a ridefinire i rapporti tra i diversi livelli di governo e a promuovere un maggiore decentramento amministrativo.”

L’attribuzione delle competenze amministrative: i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione”

L’attribuzione delle competenze amministrative si basa sui principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione. Il principio di sussidiarietà prevede che le funzioni siano svolte dall’ente più vicino ai cittadini, mentre il principio di adeguatezza assicura che le competenze siano attribuite all’ente più idoneo a gestirle. La differenziazione consente di adattare le competenze alle specificità territoriali.”

Le Regioni”

Le Regioni sono enti territoriali dotati di autonomia politica, amministrativa e finanziaria. Esse svolgono un ruolo fondamentale nel sistema delle autonomie locali, contribuendo alla gestione delle funzioni pubbliche e alla promozione dello sviluppo economico e sociale del territorio.”

Le attribuzioni delle Regioni”

Le Regioni hanno competenze legislative, amministrative e regolamentari. Esse possono legiferare in materie non riservate alla legislazione esclusiva dello Stato, gestire funzioni amministrative e adottare regolamenti per l’organizzazione e il funzionamento dei propri enti. Possono dotarsi di un proprio Statuto (autonomia statutaria) e godono di autonomia di entrata e di spesa.”

Il regionalismo differenziato o autonomia differenziata”

Il regionalismo differenziato, o autonomia differenziata, consente alle Regioni di ottenere competenze aggiuntive rispetto a quelle ordinarie, in base a specifici accordi con lo Stato. Questo modello mira a valorizzare le peculiarità territoriali e a promuovere un maggiore equilibrio tra le diverse aree del Paese.”

L’autonomia statutaria”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

Gli Statuti delle Regioni ordinarie”

L’autonomia statutaria permette alle Regioni di dotarsi di uno Statuto, che definisce l’organizzazione e il funzionamento degli organi regionali. Gli Statuti delle Regioni ordinarie e speciali differiscono per contenuti e modalità di approvazione. Gli Statuti delle Regioni ordinarie sono adottati con legge regionale e disciplinano l’organizzazione interna, le funzioni e le modalità di esercizio delle competenze regionali.”

Gli Statuti delle Regioni speciali”

Gli Statuti delle Regioni speciali, approvati con legge costituzionale, conferiscono alle Regioni speciali un grado di autonomia maggiore rispetto a quelle ordinarie, in virtù delle loro specificità storiche, culturali e linguistiche.”

La potestà legislativa delle Regioni”

Le Regioni esercitano la potestà legislativa nelle materie di competenza concorrente e residuale. La legislazione concorrente prevede che lo Stato stabilisca i principi fondamentali, mentre le Regioni disciplinano gli aspetti specifici.”

Limiti alla potestà legislativa regionale”

La potestà legislativa regionale è limitata dai principi costituzionali, dai vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Le Regioni devono rispettare i principi di unità e indivisibilità della Repubblica.”

Il potere regolamentare delle Regioni”

Le Regioni esercitano il potere regolamentare per disciplinare l’organizzazione e il funzionamento dei propri enti e per attuare le leggi regionali. Questo potere è esercitato nel rispetto dei principi costituzionali e delle leggi statali.”

Autonomia finanziaria e patrimoniale delle Regioni”

Le Regioni godono di autonomia finanziaria e patrimoniale, che consente loro di gestire le proprie risorse in modo indipendente. Questa autonomia è fondamentale per garantire un’efficace amministrazione locale e per rispondere alle esigenze specifiche del territorio.”

Il patrimonio”

Il patrimonio delle Regioni comprende beni mobili e immobili che possono essere utilizzati per il raggiungimento dei fini istituzionali. La gestione di questo patrimonio deve essere effettuata in modo efficiente e trasparente, rispettando le normative vigenti.”

Divieto di istituire dazi”

Le Regioni non possono istituire dazi o imposte che ostacolino la libera circolazione di beni e servizi tra le diverse aree del Paese. Questo divieto è essenziale per mantenere l’unità economica nazionale e favorire lo sviluppo economico.”

Organi di governo della Regione”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

Il Consiglio regionale”

Il Consiglio regionale è l’organo legislativo della Regione, responsabile dell’approvazione delle leggi regionali e del controllo sull’operato della Giunta. È composto da membri eletti dai cittadini della Regione.”

La Giunta regionale”

La Giunta regionale è l’organo esecutivo della Regione, incaricato di attuare le decisioni del Consiglio e di gestire l’amministrazione regionale. È presieduta dal Presidente della Regione e composta da assessori.”

Il Presidente della Regione”

Il Presidente della Regione è il rappresentante legale della Regione e il capo della Giunta regionale. Ha il compito di coordinare l’attività della Giunta e di rappresentare la Regione nei rapporti con lo Stato e le altre istituzioni.”

Il sistema elettorale regionale”

Il sistema elettorale regionale disciplina le modalità di elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione. È progettato per garantire la rappresentanza democratica e la stabilità politica.”

Scioglimento del Consiglio e rimozione del Presidente della Regione”

Il Consiglio regionale può essere sciolto e il Presidente della Regione rimosso in caso di gravi violazioni di legge o di incapacità di governare. Queste misure sono previste per garantire il corretto funzionamento delle istituzioni regionali.”

I poteri sostitutivi dello Stato”

Lo Stato può esercitare poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni in caso di inadempienza o di violazione delle leggi nazionali. Questi poteri sono esercitati per garantire il rispetto delle norme e l’unità dell’ordinamento giuridico.”


I rapporti fra i diversi livelli di governo”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

Il sistema delle Conferenze”

Il sistema delle Conferenze è un meccanismo di coordinamento tra lo Stato e le Regioni, volto a favorire la cooperazione e il dialogo tra i diversi livelli di governo.”

Il Consiglio delle autonomie locali”

Il Consiglio delle autonomie locali è un organo consultivo che rappresenta gli enti locali e partecipa al processo decisionale regionale, garantendo il coinvolgimento delle comunità locali.”

La Commissione parlamentare per le questioni regionali”

La Commissione parlamentare per le questioni regionali è un organo del Parlamento che si occupa di esaminare le questioni relative alle Regioni e di promuovere il dialogo tra lo Stato e le autonomie regionali.”

Capitolo 6 La pubblica amministrazione

I caratteri del diritto amministrativo”

Il diritto amministrativo si caratterizza per la sua funzione di regolamentare l’attività della pubblica amministrazione e i rapporti tra questa e i cittadini. Esso si distingue per la sua natura pubblicistica, in quanto disciplina l’esercizio del potere pubblico e la tutela degli interessi generali. Il diritto amministrativo si fonda su principi quali la legalità, l’imparzialità e la trasparenza, che guidano l’azione amministrativa e garantiscono il rispetto dei diritti dei cittadini.”

La distinzione tra funzione politica e funzione amministrativa”

La funzione politica e la funzione amministrativa si differenziano per il loro scopo e modalità di esercizio. La funzione politica è orientata alla definizione degli indirizzi generali di governo e alla decisione delle politiche pubbliche. Essa è esercitata dagli organi politici, come il Parlamento e il Governo. La funzione amministrativa, invece, è volta all’attuazione concreta delle decisioni politiche e alla gestione dei servizi pubblici. È svolta dagli organi amministrativi, che operano secondo criteri di efficienza e legalità.”

La pubblica amministrazione”

La pubblica amministrazione comprende l’insieme degli organi e delle strutture che svolgono attività amministrative per conto dello Stato e degli enti pubblici. Essa è organizzata in modo da garantire l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa, rispettando i principi di legalità, imparzialità e buon andamento. La pubblica amministrazione è soggetta a controlli interni ed esterni per assicurare la correttezza e la trasparenza delle sue attività.”

Le fonti del diritto amministrativo”

Le fonti specifiche del diritto amministrativo includono atti formalmente amministrativi e sostanzialmente normativi, come regolamenti, ordinanze e Statuti. Questi atti, soggetti a leggi e atti di pari grado, innovano l’ordinamento giuridico. I regolamenti richiedono un potere attribuito dalla legge, mentre le ordinanze, che creano obblighi o divieti, variano per casi ordinari, eccezionali o di necessità. Lo Statuto regola l’organizzazione e le attività fondamentali dell’ente.”

Norme interne, circolari e prassi amministrativa”

Le norme interne, le circolari e la prassi amministrativa costituiscono strumenti attraverso i quali la pubblica amministrazione disciplina il proprio funzionamento interno. Le norme interne sono atti normativi adottati dagli organi amministrativi per regolare specifici aspetti dell’attività amministrativa. Le circolari sono atti di indirizzo che forniscono istruzioni operative agli uffici amministrativi. La prassi amministrativa si riferisce all’insieme delle consuetudini e delle modalità operative consolidate nel tempo all’interno della pubblica amministrazione. Questi strumenti, pur non avendo forza di legge, influenzano significativamente l’operato degli organi amministrativi.”

Capitolo 7 L’organizzazione amministrativa e gli enti pubblici

Il pluralismo della P.A. e l’organizzazione amministrativa italiana”

L’organizzazione amministrativa italiana si caratterizza per il pluralismo, che implica la presenza di una molteplicità di enti e organi con funzioni diverse. Questo sistema è strutturato per garantire l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, rispettando il principio di sussidiarietà e l’autonomia locale. In virtù del concetto di decentramento si distinguono: organizzazione diretta (a sua volta accentrata, ad es. Ministero, e decentrata, ad es. prefettura) e organizzazione indiretta (enti pubblici diversi dallo Stato).”

L’apparato amministrativo centrale”
“Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”
“Il Governo e l’organizzazione per Ministeri”

Il Governo italiano è organizzato in Ministeri, ciascuno dei quali è responsabile di specifici settori di attività. Ogni Ministero è guidato da un Ministro, che è supportato da un apparato burocratico composto da dipartimenti e uffici. Questa struttura permette una gestione specializzata delle diverse funzioni statali.”

Le Agenzie e le Aziende autonome”

Le Agenzie e le Aziende autonome sono enti che operano con una certa autonomia rispetto ai Ministeri, pur essendo sotto la loro supervisione. Queste entità sono create per gestire specifiche funzioni amministrative o servizi pubblici, garantendo maggiore efficienza e flessibilità operativa.”

Organi consultivi”

Gli organi consultivi sono istituzioni che forniscono pareri e consulenze al Governo e ai Ministeri. Questi organi, composti da esperti e tecnici, contribuiscono a migliorare la qualità delle decisioni amministrative attraverso analisi e valutazioni approfondite. Essi sono: il Consiglio di Stato, l’Avvocatura dello Stato, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL). Gli organi di controllo assicurano la conformità alle leggi dell’operato degli organi dell’amministrazione attiva. La Corte dei conti e il massimo organo di controllo dell’amministrazione dello Stato.”

L’organizzazione periferica dello Stato”

L’organizzazione periferica dello Stato si riferisce alla presenza di uffici e rappresentanze statali a livello locale. Questi uffici garantiscono l’attuazione delle politiche nazionali sul territorio, facilitando il contatto diretto tra l’amministrazione centrale e i cittadini.”

Gli enti pubblici”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

Caratteri”

Gli enti pubblici sono organizzazioni create per perseguire finalità di interesse generale. Essi operano sotto la vigilanza dello Stato e sono dotati di personalità giuridica, il che consente loro di agire in autonomia rispetto all’amministrazione centrale.”

Classificazioni”

Gli enti pubblici possono essere classificati in base a diversi criteri, come la natura delle loro funzioni (amministrative, economiche, culturali) o il grado di autonomia di cui godono. Questa classificazione aiuta a comprendere meglio il ruolo e le responsabilità di ciascun ente.”

Gli enti pubblici autarchici”

Gli enti pubblici autarchici sono caratterizzati dalla capacità di autogovernarsi, pur essendo soggetti a controllo statale. Essi dispongono di poteri normativi e amministrativi propri, che esercitano per il raggiungimento dei loro obiettivi istituzionali.”

Gli enti pubblici economici”

Gli enti pubblici economici operano nel settore economico e produttivo, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale. Questi enti, pur essendo di natura pubblica, adottano criteri di gestione tipici delle imprese private per garantire efficienza e competitività. Si caratterizzano per autarchia, autotutela, autonomia e autogoverno.”

Le società partecipate: il D.Lgs. 175/2016”

Il Decreto Legislativo 175/2016 disciplina le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, stabilendo norme per la loro gestione e controllo. L’obiettivo è garantire trasparenza, efficienza e sostenibilità economica, riducendo il numero di partecipazioni non necessarie e migliorando la governance delle società.”

La struttura degli enti pubblici: organi e uffici”

Gli enti pubblici sono organizzati in organi e uffici, ciascuno con specifiche funzioni e responsabilità. Gli organi sono responsabili delle decisioni strategiche, mentre gli uffici si occupano dell’attuazione operativa delle decisioni.”

Rapporto organico e rapporto di servizio”

Il rapporto organico si riferisce alla relazione tra l’ente pubblico e i suoi organi, mentre il rapporto di servizio riguarda la relazione tra l’ente e i suoi dipendenti. Entrambi i rapporti sono fondamentali per il funzionamento efficace dell’ente.”

Rapporti interorganici”

I rapporti interorganici descrivono le interazioni tra diversi organi all’interno dello stesso ente pubblico. Questi rapporti sono essenziali per garantire coerenza e coordinamento nelle decisioni e nelle azioni dell’ente.”

La competenza”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

Nozione e tipologie”

La competenza è la capacità legale di un ente o di un organo di esercitare determinate funzioni. Essa è definita da norme giuridiche che stabiliscono l’ambito di azione di ciascun ente o organo. La competenza può essere classificata in diverse tipologie, come competenza territoriale, per grado e per materia. Ogni tipo di competenza determina l’ambito specifico in cui un ente o un organo può operare.”

Il trasferimento dell’esercizio della competenza”

Il trasferimento della competenza si verifica quando l’esercizio di una funzione viene delegato da un ente o organo a un altro. Gli istituti della avocazione, delega e sostituzione determinano lo spostamento del solo esercizio della competenza. Questo processo deve rispettare le norme giuridiche per garantire la legittimità delle azioni intraprese.”

Il difetto di competenza”

Il difetto di competenza si verifica quando un ente o un organo agisce al di fuori del proprio ambito legale. Questo può portare all’annullamento degli atti compiuti e a responsabilità legali per l’ente o l’organo coinvolto. Si distinguono acompetenza, incompetenza assoluta (nullità dell’atto) e incompetenza relativa (annullabilità dell’atto).”

Il funzionario di fatto”

Il funzionario di fatto è una persona che esercita funzioni pubbliche senza avere la legittima autorità per farlo. Nonostante la mancanza di legittimità, gli atti compiuti da un funzionario di fatto possono essere considerati validi se realizzati in buona fede e nell’interesse pubblico.”

Le autorità amministrative indipendenti”

Le autorità amministrative indipendenti sono enti pubblici dotati di autonomia funzionale e organizzativa. Esse operano in settori specifici per garantire l’imparzialità e l’efficienza dell’azione amministrativa, spesso regolando mercati o tutelando diritti fondamentali.”

Capitolo 8 Le situazioni giuridiche soggettive

Definizione e tipologie”

La definizione di situazioni giuridiche soggettive si riferisce ai diritti e agli obblighi che un soggetto può vantare o a cui è soggetto nell’ambito del diritto. Queste situazioni si suddividono in diverse tipologie, situazioni giuridiche attive (o di vantaggio), tra cui diritti soggettivi, interessi legittimi, interessi diffusi e collettivi, e situazioni giuridiche soggettive passive (o di svantaggio, obbligo, dovere, onere, soggezione). Ogni tipologia ha caratteristiche specifiche che ne determinano l’applicazione e la tutela giuridica.”

Il diritto soggettivo”

Il diritto soggettivo è una situazione giuridica che attribuisce al titolare la possibilità di esigere un comportamento altrui o di godere di un bene o di un servizio. È protetto dall’ordinamento giuridico e può essere fatto valere in giudizio. I diritti soggettivi si distinguono in diritti assoluti, che possono essere fatti valere erga omnes, e diritti relativi, che possono essere fatti valere solo nei confronti di soggetti determinati.”

L’interesse legittimo”

L’interesse legittimo è una situazione giuridica che consente al titolare di pretendere che la pubblica amministrazione agisca nel rispetto della legge, tutelando così un interesse personale. A differenza del diritto soggettivo, l’interesse legittimo non attribuisce un potere diretto sul bene, ma garantisce la legittimità dell’azione amministrativa.”

Distinzione tra diritti soggettivi e interessi legittimi”

La distinzione tra diritti soggettivi e interessi legittimi risiede principalmente nella natura della tutela giuridica. I diritti soggettivi conferiscono un potere diretto sul bene o sul comportamento altrui, mentre gli interessi legittimi riguardano la correttezza dell’azione amministrativa. Questa distinzione è fondamentale per determinare il tipo di tutela giurisdizionale applicabile.”

Interessi diffusi e collettivi”

Gli interessi diffusi e collettivi rappresentano situazioni giuridiche che riguardano una pluralità di soggetti. Gli interessi diffusi sono caratterizzati dall’assenza di un titolare specifico e riguardano la collettività nel suo insieme, come la tutela dell’ambiente. Gli interessi collettivi, invece, sono riferibili a gruppi organizzati di soggetti, come le associazioni di categoria, e possono essere tutelati attraverso azioni collettive.”

Le situazioni giuridiche soggettive passive”

Le situazioni giuridiche soggettive passive si riferiscono agli obblighi, ai doveri, agli oneri e soggezioni che un soggetto deve rispettare nei confronti di altri soggetti o dell’ordinamento giuridico. Queste situazioni includono obblighi di fare, non fare o permettere, e sono essenziali per il mantenimento dell’ordine giuridico e sociale.”

Capitolo 9 L’attività della P.A.: atti e provvedimenti amministrativi
L’attività amministrativa”

L’attività amministrativa (attiva, consultiva e di controllo) si riferisce all’insieme delle azioni e decisioni prese dalle amministrazioni pubbliche per perseguire l’interesse pubblico. Essa è regolata da norme specifiche che ne definiscono i limiti e le modalità di esercizio.”

1.1 Le principali norme di riferimento in materia di attività amministrativa

Le norme di riferimento per l’attività amministrativa includono leggi e regolamenti che stabiliscono i principi fondamentali e le procedure da seguire per garantire trasparenza, efficienza e legalità nell’azione amministrativa, tra le quali, la legge sul procedimento amministrativo (L. 241/1990), la legge anticorruzione (L. 190/2012) e il T.U. trasparenza (D.Lgs. 33/2013).”

Attività discrezionale”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

La discrezionalità amministrativa”

L’attività discrezionale si riferisce alla possibilità delle amministrazioni pubbliche di prendere decisioni basate su valutazioni soggettive, entro i limiti stabiliti dalla legge. La discrezionalità amministrativa consente alle autorità di scegliere fra più comportamenti giuridicamente leciti per il soddisfacimento dell’interesse pubblico e per il perseguimento di un fine rispondente alla causa del potere esercitato.”

Discrezionalità tecnica e discrezionalità mista”

La discrezionalità tecnica riguarda decisioni basate su valutazioni tecniche o scientifiche, mentre la discrezionalità mista combina elementi tecnici e valutazioni di opportunità.”

Discrezionalità e merito”

La discrezionalità e il merito si riferiscono alla valutazione della convenienza e opportunità di una decisione amministrativa, che non può essere sindacata nel merito dai giudici. La discrezionalità avviene nel rispetto di norme giuridiche, il merito segue un criterio di opportunità.”

I principi che regolano l’attività amministrativa”

I principi che regolano l’attività amministrativa includono legalità, imparzialità, trasparenza, efficienza ed economicità. Questi principi guidano le amministrazioni nel perseguire l’interesse pubblico.”

Atti e provvedimenti amministrativi”

Gli atti e i provvedimenti amministrativi sono strumenti attraverso i quali le amministrazioni esercitano le loro funzioni e prendono decisioni per perseguire gli interessi pubblici concreti. Si distinguono atti di diritto pubblico e atti di diritto privato. Gli atti amministrativi sono emanati dalla P.A. al termine di un procedimento amministrativo regolato dalla L. 241/1990. Il provvedimento amministrativo si differenzia dagli altri atti in quanto è caratterizzato dal susseguirsi di una serie di atti concatenati e collegati tra loro, finalizzati all’emanazione del provvedimento conclusivo.”

I caratteri del provvedimento amministrativo”

I provvedimenti amministrativi sono caratterizzati da autoritarietà (cioè impongono unilateralmente modificazioni nella sfera giuridica dei destinatari), esecutorietà (le PA possono imporne l’adempimento coattivamente), esecutività (i provvedimenti efficaci sono eseguiti immediatamente), tipicità (i provvedimenti amministrativi sono solo quelli previsti dalla legge), nominatività (a ogni interesse pubblico corrisponde un atto) e inoppugnabilità (idoneità del provvedimento a divenire definitivo decorso un certo tempo).

Gli elementi dell’atto amministrativo”

Scrivi il titolo dei sottoparagrafi che ti interessano”

Gli elementi essenziali”

Gli atti amministrativi sono composti da elementi essenziali e accidentali che ne determinano la validità e l’efficacia. Gli elementi essenziali di un atto amministrativo sono: il soggetto, il destinatario, la volontà, la finalità, l’oggetto e la forma.”

Gli elementi accidentali”

Gli elementi accidentali sono quelli che possono essere aggiunti o modificati senza alterare la natura dell’atto, come condizioni o termini, oneri e riserve.”

La struttura dell’atto amministrativo”

La struttura dell’atto amministrativo comprende la parte iniziale con l’intestazione, la parte centrale, con il preambolo, la motivazione e il dispositivo. Nella parte finale vengono indicati, luogo, data e firma.”

La motivazione del provvedimento amministrativo”

La motivazione è un elemento fondamentale con il quale la PA esterna i presupposti di fatto e giustifica le ragioni alla base della decisione amministrativa, garantendo trasparenza e controllo. L’obbligo di motivazione è imposto per tutti i provvedimenti amministrativi.

I requisiti di legittimità e di efficacia dell’atto amministrativo”

I requisiti di legittimità e di efficacia assicurano che l’atto amministrativo sia conforme alla legge e produca gli effetti desiderati.”

Il silenzio amministrativo”

“Per silenzio della P.A. s’intende un comportamento inerte tenuto dalla stessa, in seguito a istanze presentate da privati: di per sé tale inerzia ha un valore neutro, tuttavia il legislatore ha dato a essa di volta in volta un significato diverso. Le fattispecie di silenzio previste dal nostro ordinamento sono: il silenzio assenso; il silenzio-diniego; il silenzio devolutivo; il silenzio inadempimento.”

“Il silenzio significativo: silenzio assenso e silenzio diniego”

“Quando al silenzio viene dato il significato di rigetto oppure di accoglimento dell’istanza del privato, si parla di silenzio significativo. In particolare, il silenzi assenso si ha quando la legge attribuisce al comportamento inerte della P.A. il significato di accoglimento dell’istanza. Al contrario, il silenzio diniego corrisponde al rigetto della domanda del privato: si tratta di una figura residuale, che ricorre nei casi in cui non ci si trovi dinanzi a un silenzio assenso.”.

“Il silenzio inadempimento”

Il silenzio inadempimento si verifica quando la P.A., a fronte di un’istanza del privato che la obbliga a provvedere entro un termine stabilito dalla legge, omette di emettere un provvedimento espresso. Si tratta, dunque, di una forma di inerzia della pubblica amministrazione che non assume il significato di un provvedimento amministrativo specifico (come nel caso del silenzio-assenso o del silenzio-diniego).”.

“Le principali tipologie di provvedimenti amministrativi”

“Sul piano degli effetti prodotti, è possibile distinguere tra provvedimenti accrescitivi, che cioè ampliano la sfera giuridica dei destinatari (ad es. autorizzazioni e concessioni), e provvedimenti ablatori, che invece restringono la sfera giuridica dei destinatari (ad es. atti ablativi reali, tra i quali rileva l’espropriazione per pubblica utilità). Infine, vi sono i provvedimenti di secondo grado, che a loro volta incidono sugli effetti giuridici di precedenti provvedimenti (ad es. annullamento d’ufficio e revoca).”.

“Le autorizzazioni”

“L’autorizzazione è un provvedimento attraverso cui la P.A., nell’esercizio di un’attività discrezionale in funzione preventiva, provvede alla rimozione di un limite legale che si frappone all’esercizio di un’attività inerente a un diritto soggettivo o a una potestà pubblica. Tali situazioni giuridiche devono, però, già precedentemente far capo al soggetto. Le autorizzazioni possono essere: espresse o tacite; modali o non modali; personali o reali.”.

Le concessioni”

“La concessione è quell’atto amministrativo con cui la P.A. conferisce ex novo posizioni giuridiche attive al destinatario, ampliandone così la sfera giuridica. Le concessioni si distinguono in traslative e costitutive.”.

Gli ordini”

Gli ordini sono i provvedimenti restrittivi della sfera giuridica del destinatario con i quali la P.A., a seguito di una scelta discrezionale o di un semplice accertamento, fa sorgere nuovi obblighi giuridici a carico dei destinatari, imponendo loro un determinato comportamento sulla base della propria potestà di supremazia.”.

Gli atti ablatori e l’espropriazione”

Si definiscono ablatori quei provvedimenti che hanno effetto privativo di una facoltà, potere o diritto facente capo al destinatario del provvedimento a fronte del perseguimento di un interesse pubblico.”.

I provvedimenti sanzionatori”

Come conseguenza dell’illecito amministrativo, il legislatore ha previsto particolari provvedimenti detti sanzionatori.”.

Atti amministrativi diversi dai provvedimenti”

Non tutti gli atti amministrativi sono provvedimenti. Non sono provvedimenti, tra gli altri, gli atti di controllo, i pareri e le proposte.”.

Invalidità del provvedimento amministrativo”

Si ha invalidità del provvedimento quando questo è difforme rispetto alla norma giuridica che lo disciplina e tale difformità viene sanzionata dalla legge. Sono forme di invalidità la nullità e l’annullabilità. Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉”.

La nullità”

L’atto amministrativo è nullo se manca uno degli elementi essenziali richiesti dalla legge, se è viziato da difetto assoluto di attribuzione, se è stato adottato in violazione o elusione del giudicato, nonché negli altri casi espressamente previsti dalla legge.”.

L’annullabilità e i vizi di legittimità”

“L’atto amministrativo esistente che presenta vizi di legittimità i quali incidono su elementi essenziali di esso, è illegittimo e annullabile. I vizi di legittimità sono sanciti dall’art. 21octies della L. 241/1990 e sono: la violazione di legge, l’eccesso di potere e l’incompetenza. L’atto annullabile è immediatamente efficace, ma è può essere rimosso con una pronuncia costitutiva del giudice amministrativo ovvero attraverso un intervento in autotutela da parte della stessa P.A.”.

L’inopportunità e i vizi di merito”

“Il fondamento dei vizi di merito non riguarda la contrarietà dell’atto a norme giuridiche, ma al contrario è connesso alla violazione del principio di buona amministrazione (art. 97 Cost.). Dunque, tali vizi consistono nella violazione, da parte della P.A., di norme non giuridiche di opportunità, di equità, di eticità, di economicità”.

Il potere di riesame e gli atti di ritiro”

“Diversi sono i rimedi contro gli atti illegittimi e/o inopportuni. L’atto viziato può essere oggetto di: una sentenza del giudice amministrativo, che annulli l’atto su ricorso giurisdizionale dell’interessato; una decisione dell’autorità amministrativa, che annulli l’atto su ricorso amministrativo dell’interessato; un atto amministrativo adottato spontaneamente d’ufficio dalla P.A., che ritiri l’atto viziato. Gli atti di ritiro, in particolare, sono provvedimenti amministrativi che eliminano un atto precedentemente emanato, in quanto viziato o inopportuno, in seguito a un riesame dello stesso. Sono provvedimenti di secondo grado, e provengono dalla stessa amministrazione che ha emesso l’atto da ritirare. I più rilevanti atti di secondo grado sono l’annullamento d’ufficio e la revoca”.

L’annullamento d’ufficio”

“L’annullamento è un provvedimento amministrativo di secondo grado con cui viene ritirato, con efficacia retroattiva, ossia dalla data della sua emanazione, un atto amministrativo illegittimo, per la presenza di vizi di legittimità originari dell’atto.”.

La revoca”

La revoca è un provvedimento di secondo grado con cui la P.A. ritira, con efficacia non retroattiva, un atto inficiato da vizi di merito in base a una nuova valutazione delle ragioni di convenienza e opportunità per le quali l’atto fu emanato. La revoca si distingue in autorevoca e revoca gerarchica, in base all’autorità amministrativa che la pone in essere: nel primo caso, si tratta dell’autorità che ha emanato l’atto, nel secondo, dell’autorità gerarchicamente superiore.”.

Il riesame dell’atto amministrativo con effetti conservativi”

L’atto amministrativo viziato, oltre ad essere eliminato da atto o un provvedimento successivo, può essere sanato o conservato. Il principio di conservazione degli atti giuridici è infatti un principio di portata generale valido non solo in diritto civile, ma anche in diritto amministrativo. Sono atti con effetti conservativi (anche se l’atto resta invalido), ad esempio, convalida e ratifica.”.

Il sistema dei controlli”

“Per la sintesi di questo paragrafo, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉“.

“I controlli amministrativi”

“I controlli amministrativi si esplicano: sugli atti, sui soggetti o organi, sull’attività amministrativa nel suo complesso. Questi ultimi si distinguono, a loro volta, in controlli sulla gestione e di gestione.”.

“I controlli sugli atti”

“I controlli sugli atti si distinguono in: preventivi, se intervengono su un atto già formato ma prima che produca i suoi effetti; successivi, se intervengono dopo che l’atto sia divenuto efficace; sostitutivi, quando l’autorità gerarchicamente superiore, accertata l’inerzia dell’autorità inferiore, si sostituisce a essa nell’emanazione del relativo provvedimento.”.

“I controlli sugli organi e sugli enti”

“I controlli sugli organi e sugli enti mirano a garantire il buon andamento e il buon funzionamento di un organo o di un ente, attraverso un esame del suo operato, nonché dei suoi comportamenti ed eventualmente delle sue omissioni. I controlli sugli organi si distinguono in: ispettivo, sostitutivo-semplice, sostitutivo-repressivo e repressivo.”.

“I controlli sull’attività e i controlli interni”

“Il controllo sull’attività si esplica sulla gestione amministrativa, ed è finalizzato alla verifica dell’efficacia e dell’efficienza dei risultati ottenuti. I controlli sull’attività si differenziano in: controlli interni o di gestione; controlli esterni o sulla gestione.”.

Cap 10 Il procedimento amministrativo e la digitalizzazione della P.A.

Il procedimento amministrativo nella L. 241/1990″

“Il procedimento amministrativo è la serie coordinata di atti e operazioni finalizzate all’emanazione del provvedimento amministrativo. La L. 241/1990 ha sancito il passaggio da un’attività amministrativa frutto di un’imposizione autoritativa della P.A., a un’attività che tende a essere sempre più il risultato di una cooperazione con il destinatario del provvedimento amministrativo. Le disposizioni della L. 241/1990 si applicano alle amministrazioni statali e agli enti pubblici nazionali, nonché alle società con totale o prevalente capitale pubblico, limitatamente all’esercizio delle funzioni amministrative”.

“Le fasi del procedimento”

“L’iter procedimentale si suddivide in diversi momenti: fase di iniziativa, ossia la fase iniziale o propulsiva del procedimento; fase istruttoria, in cui si acquisiscono e si valutano i singoli dati pertinenti ai fini dell’atto da emanare; fase decisoria, nella quale si determina il contenuto dell’atto da adottare; fase integrativa dell’efficacia, che è un momento solo eventuale, e ricorre nelle ipotesi in cui la legge stessa ritiene non sufficiente il perfezionamento dell’atto affinché questo possa produrre effetti e richiede il compimento di ulteriori atti ed operazioni”.

” I termini di conclusione del procedimento “

” Per saperne di più sui termini del procedimento, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉“.

I termini stabiliti dal legislatore”

” L’art. 2 della L. 241/1990 prevede l’obbligo per la P.A. di concludere il procedimento amministrativo con l’emanazione di un provvedimento espresso. I termini di conclusione dei procedimenti amministrativi sono previsti dall’art. 2 della L. 241/1990: il termine generale è di 30 giorni, salvo diversamente stabilito per legge o con diverso provvedimento.”.

La mancata conclusione del procedimento nei termini “

Il mancato rispetto dei termini procedimentali e l’indennizzo per mero ritardo (art. 2bis). L’art. 2bis della legge sul procedimento amministrativo prevede in capo alla P.A. una responsabilità per l’ipotesi di inosservanza dolosa o colposa di tali termini. La norma si applica sia alle pubbliche amministrazioni che ai privati preposti all’esercizio di attività amministrativa.”.

Il responsabile del procedimento”

“Il responsabile del procedimento è l’autorità guida del procedimento, ossia il soggetto deputato all’attività istruttoria dei procedimenti amministrativi, il cui nominativo deve essere portato a conoscenza dei destinatari dell’attività amministrativa.”.

“La partecipazione al procedimento”

“Il principio della partecipazione è molto importante in quanto consente la soddisfazione dei criteri informatori dell’azione della P.A.: trasparenza, economicità, efficacia e imparzialità. La L. 241/1990 prevede una serie di strumenti di partecipazione al procedimento amministrativo, i quali però non si applicano ai procedimenti diretti all’emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione, di programmazione e ai procedimenti tributari.”.

La comunicazione di avvio del procedimento”

La comunicazione di avvio del procedimento è lo strumento attraverso cui si attiva e può estrinsecarsi la partecipazione dei privati all’iter amministrativo. La legge sul procedimento amministrativo stabilisce che la comunicazione è obbligatoria per: i destinatari diretti del provvedimento, i soggetti che nel procedimento devono intervenire, i potenziali controinteressati.”.

Altre norme previste per partecipazione al procedimento”

Altri strumenti per garantire la partecipazione al procedimento sono: il diritto di intervento nel procedimento; il diritto di prendere visione degli atti del procedimento e di presentare memorie scritte e documenti; gli accordi integrativi o sostituivi del provvedimento finale; il preavviso di rigetto; la predeterminazione dei criteri per l’attribuzione dei vantaggi economici.”.

“La semplificazione dell’azione amministrativa”

“La semplificazione dell’azione amministrativa è diretta a snellire gli adempimenti delle amministrazioni pubbliche, al fine di rendere più celere e democratica l’attività amministrativa. Gli istituti della semplificazione, tra l’altro, comprendono: la conferenza di servizi; gli accordi; le autocertificazioni; il silenzio; la Scia, segnalazione certificata di inizio attività.”.

“La Conferenza di servizi”

“Tra gli strumenti di semplificazione si colloca la conferenza di servizi, finalizzata al coordinamento delle amministrazioni per il confronto degli interessi coinvolti nel procedimento. La conferenza può svolgersi: in maniera semplificata o «asincrona», che è la regola generale e si articola in via telematica; in maniera simultanea o «sincrona», ossia attraverso l’incontro dei rappresentanti delle singole amministrazioni in vista di un esame contestuale dei vari interessi coinvolti. L’art. 14 della L. 241/1990 prevede tre diverse tipologie di conferenza dei servizi: istruttoria, decisoria e preliminare “.

“Gli accordi”

“Gli accordi fra amministrazioni pubbliche perseguono lo scopo di disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di pubblico interesse.”.

“Il silenzio assenso”

“Nei procedimenti a istanza di parte, per il rilascio di provvedimenti amministrativi, il silenzio dell’amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento della domanda, senza necessità di ulteriori istanze, se la P.A. non comunica all’interessato, nel previsto termine di conclusione del procedimento, il provvedimento di rigetto o non indice una conferenza di servizi (art. 20, L. 241/1990). L’art. 17bis della citata legge disciplina, invece, gli effetti del silenzio e dell’inerzia nei rapporti tra amministrazioni pubbliche.”

“La segnalazione certificata di inizio attività, SCIA”

“La SCIA è uno strumento di semplificazione nel contesto dei rapporti tra P.A. e cittadini. L’art. 19 della L. 241/1990 prevede che ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, il cui rilascio dipenda solo dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, è sostituito da una segnalazione dell’interessato.”.

La digitalizzazione dell’azione amministrativa”

” Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale 😉“.

” L’evoluzione informatica della P.A. e il Codice dell’amministrazione digitale”

“Al fine di conseguire maggiore efficienza nella sua attività, la P.A. agisce mediante strumenti informatici e telematici sia nei rapporti interni tra le diverse amministrazioni, sia tra queste ultime e i privati. Il testo di riferimento principale in materia è il Codice dell’amministrazione digitale (CAD), una sorta di Costituzione del mondo digitale”.

“La Carta della cittadinanza digitale”

“Nella pubblica amministrazione digitale i cittadini e le imprese hanno diritti sanciti nel Codice dell’amministrazione digitale, tra cui: il diritto all’uso delle tecnologie; il diritto all’identità digitale e al domicilio digitale; il diritto di effettuare qualsiasi pagamento con modalità informatiche; il diritto a servizi online semplici e integrati.”.

“I rapporti tra i diversi livelli di governo in materia di informatizzazione”

“Le pubbliche amministrazioni, nell’organizzare autonomamente la propria attività, utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione nel rispetto dei principi di uguaglianza e di non discriminazione. Il CAD introduce inoltre le figure del Responsabile per la transizione digitale e del Difensore civico digitale.”.

“I documenti informatici e la firma digitale”

“Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

“Il documento informatico”

“Il documento informatico è la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti. Il documento informatico e le firme elettroniche sono disciplinati dal Regolamento europeo 910/2014 (Reg. eIDAS) e dal D.Lgs. 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale), nonché dalle Linee guida adottate dall’AgID 2022.”.

“La firma digitale”

“Con riferimento ai documenti informatici, è sorto il problema di stabilire un collegamento tra questi ultimi e i relativi autori: ciò è diventato possibile grazie al sistema delle firme elettroniche e digitali. Il Codice dell’amministrazione digitale definisce il concetto di <<firma digitale>> e distingue tra firma elettronica, firma elettronica avanzata e firma elettronica qualificata.”.

“Il procedimento amministrativo informatico”

“Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

“Il protocollo e l’attività di protocollazione”

L’attività di protocollazione è la procedura che certifica provenienza e data di acquisizione del documento, identificandolo in maniera univoca nell’ambito di una sequenza numerica collegata con l’indicazione cronologica.”.

“Il protocollo informatico”

“Il protocollo informatico e la gestione elettronica dei flussi documentali hanno la finalità di migliorare l’efficienza interna degli uffici mediante l’eliminazione dei registri cartacei, la riduzione degli uffici di protocollo e la razionalizzazione dei flussi documentali. Ciascuna amministrazione deve istituire un servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi in ognuna delle grandi aree organizzative omogenee (AOO).”.

“Il fascicolo informatico e l’archivio informatico”

“Il fascicolo informatico, nell’iter procedimentale digitale, ha la finalità di raccogliere gli atti, i documenti e i dati del procedimento medesimo da chiunque formati.”.

Capitolo 11 Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e l’accesso civico

“Il diritto di accesso (art. 22 e ss. L. 241/1990)”

“L’art. 22 della L. 241/1990 definisce il diritto di accesso come il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi, e individua come «interessati» tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso.”.

“Esclusione e garanzie”

“L’art. 24 della L. 241/1990 prevede i casi di esclusione dal diritto d’accesso. In presenza di uno di tali limiti, tesi a salvaguardare gli interessi pubblici fondamentali e prioritari rispetto all’interesse alla conoscenza degli atti amministrativi, la P.A. è obbligata a dare risposta negativa alla richiesta di accesso. Deve essere sempre garantito ai privati l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria a curare o difendere i propri interessi giuridici”.

“Modalità di esercizio e potere di differimento”

“Il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, richiesti con istanza motivata rivolta all’amministrazione che ha formato il documento o che lo detiene stabilmente. Si distingue tra accesso formale e informale. Il procedimento scaturito dalla richiesta di accesso deve concludersi entro 30 giorni dalla richiesta, decorsi i quali quest’ultima si intende respinta. Al termine del procedimento la P.A., nel caso in cui ritenga di non accogliere la richiesta, può respingerla, limitarla o differirla. L’art. 24 della L. 241/1990 prevede che l’accesso ai documenti amministrativi non può essere negato ove sia sufficiente fare ricorso al potere di differimento”.

“La tutela del diritto di accesso”

“Il diritto di accesso è tutelato in due modi: in via giudiziale, ossia ricorrendo all’intervento del giudice, oppure in via amministrativa, cioè mediante ricorso amministrativo dinanzi al difensore civico o alla Commissione per l’accesso.”.

La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi”

La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, vigila sulla trasparenza della P.A., redige relazioni annuali e propone modifiche legislative. Esprime pareri e decide sui ricorsi relativi al diritto di accesso ai documenti.”

“L’accesso civico (artt. 5 e ss. D.Lgs. 33/2013)”

“L’accesso civico, introdotto dal D.Lgs. 33/2013 (T.U. trasparenza), si differenzia dall’accesso di cui alla legge sul procedimento poiché è correlato all’obbligo della P.A. di pubblicare documenti, informazioni e dati, e si sostanzia nel diritto di chiunque di richiedere i medesimi. L’accesso civico cd. generalizzato si definisce, più specificamente, FOIA, Freedom of Information Act, laddove consenta ai cittadini di accedere a dati e documenti anche se non resi pubblici, senza dovere dimostrare un interesse diretto.”.

Capitolo 12 – La responsabilità della P.A. e verso la P.A.

“La responsabilità: concetto e tipi”

“La responsabilità della P.A., ossia quella situazione giuridica sfavorevole cui va incontro la pubblica amministrazione nello svolgimento della propria attività, segue le regole previste per qualsiasi soggetto di diritto e si articola in civile, penale e amministrativa.”.

“La responsabilità civile della P.A.”

“La responsabilità civile si distingue in: contrattuale, quando l’obbligo di risarcimento del danno deriva dalla violazione di un obbligo derivante da preesistente rapporto obbligatorio; extracontrattuale, quando un soggetto, in violazione del principio del neminem laedere, provoca a terzi un danno ingiusto (art. 2043 c.c.).”.

L’art. 28 della Cost.”

I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti (art. 28 Cost.). La responsabilità civile, in questi casi, si estende allo Stato e agli enti pubblici.”.

“La responsabilità extracontrattuale”

“L’art. 2043 del Codice civile stabilisce che qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno: anche la P.A. è sottoposta a questa regola.”.

“La responsabilità contrattuale”

“La responsabilità contrattuale della P.A. è quella basata sulla violazione di un rapporto obbligatorio già vincolante per le parti, sorto per legge o in virtù di un contratto, di un atto unilaterale, oppure ancora in base a un precedente fatto illecito. In materia di responsabilità contrattuale della P.A., trovano applicazione i principi generali previsti dal Codice civile.”.

“La responsabilità precontrattuale”

“Anche per la P.A. è configurabile una forma di responsabilità detta «precontrattuale», ossia quella che tutela l’interesse all’adempimento, cioè l’interesse del soggetto a non essere coinvolto in trattative inutili e a non stipulare contratti invalidi o inefficaci. Tale forma di responsabilità è propria della sfera dei contratti pubblici: infatti, durante le trattative degli stessi, le parti hanno l’obbligo di comportarsi sempre secondo correttezza e buona fede.”.

“La «responsabilità» da atto lecito”

“In alcuni casi, anche dagli atti leciti può scaturire una sorta di responsabilità. Si tratta dei casi in cui il soggetto pubblico, svolgendo un’attività perfettamente lecita e finalizzata al soddisfacimento di interessi pubblici, provochi il sacrificio di un diritto soggettivo del privato. In tali ipotesi, l’ordinamento prevede l’obbligo di corresponsione, da parte della P.A., di un indennizzo che ha lo scopo di ristorare, sia pure in forma parziale, il sacrificio patrimoniale subito dal privato.”.

La responsabilità dei dipendenti pubblici nei confronti della P.A.”

Nello svolgimento del suo lavoro, il dipendente pubblico può incorrere nei seguenti tipi di responsabilità: civile, amministrativo-contabile, penale e disciplinare.”.

La responsabilità amministrativo-contabile o responsabilità per danno erariale”

La responsabilità amministrativa è quel tipo di responsabilità che sorge a causa dei danni cagionati all’ente nell’ambito o in occasione del rapporto d’ufficio. Un tipo particolare di responsabilità amministrativa è quella contabile, che riguarda gli incaricati (a qualsiasi titolo, anche senza legale autorizzazione) al versamento e alla riscossione delle entrate dello Stato. Si tratta di persone che maneggiano denaro pubblico o di agenti che hanno in consegna oggetti e beni di proprietà dello Stato.”.

Il danno erariale”

“Il danno erariale è uno dei presupposti per la sussistenza della responsabilità amministrativo-contabile, sulla quale giudica la Corte dei conti: si tratta di un danno «pubblico» relativo alla collettività, e deve consistere in un pregiudizio certo, attuale ed economicamente valutabile. Il danno erariale si compone di due elementi: un danno emergente, ossia una perdita per una cosa distrutta o perduta, una spesa sostenuta o un’entrata non acquisita; un lucro cessante, ossia un mancato guadagno.”

Specifiche ipotesi di danno erariale: il danno all’immagine della P.A. e il danno da disservizio”

Il danno all’immagine mina il rapporto di fiducia e di affidamento che lega amministrazione e amministrati e incide sull’immagine di una pubblica amministrazione. Il danno da disservizio, invece, è il pregiudizio provocato dalla condotta illecita del dipendente che lede il corretto funzionamento dell’apparato pubblico.”

Le regole sulla responsabilità per danno erariale”

La responsabilità amministrativa, secondo l’art. 1, L. 20/1994, è personale e limitata a dolo o colpa grave. Il dolo implica volontà cosciente di causare danno, mentre la colpa grave deriva da negligenza o imprudenza. La responsabilità si prescrive in cinque anni e riguarda anche danni a enti diversi.”

La responsabilità penale”

I reati dei pubblici impiegati si dividono in reati propri, che richiedono la qualità di funzionario pubblico, come la corruzione, e reati comuni, che possono essere commessi da chiunque, ma con possibili aggravamenti se commessi da un pubblico ufficiale.”

“L’illecito amministrativo”

“L’illecito amministrativo presuppone comunque la violazione di una legge, la quale però risulta meno grave rispetto a quella da cui discendono sanzioni penali: è la legge stessa a prevedere se alla violazione di una determinata norma siano ricollegabili conseguenze di tipo penale o di tipo amministrativo. La disciplina generale dell’illecito amministrativamente sanzionato è contenuta nella L. 689/1981, la quale limita il concetto di «illecito amministrativo» alle sole trasgressioni di doveri di carattere generale, cui l’ordinamento ricollega il pagamento di una somma di denaro a titolo di sanzione amministrativa.”.

Capitolo 13 Documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000) e dichiarazioni sostitutive

La definizione di documento amministrativo”

L’atto amministrativo è un atto giuridico proveniente da un’autorità amministrativa nell’esercizio di una funzione pubblica, mentre il documento è ciò in cui prende forma quell’atto stesso. In sostanza, il documento è quel qualcosa che incorpora un dato o una informazione contenuta in un atto, e dal quale dipendono poi una serie di diritti/doveri in capo ai soggetti.”.

Il Testo Unico sulla documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000)”

“Il Testo Unico delle disposizioni sulla documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000) rappresenta il punto di arrivo di una serie di tentativi operati dal legislatore italiano per elaborare una disciplina della documentazione amministrativa capace di coniugare le esigenze della certezza pubblica e quelle di semplificazione dell’attività amministrativa.”.

“Le certificazioni amministrative”

“Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

“Il certificato”

“Il certificato è il documento rilasciato da una P.A. avente funzione di ricognizione, riproduzione o partecipazione a terzi di stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici, o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche.”.

“Forma e validità del certificato”

“Il certificato deve esternarsi attraverso segni durevoli e tangibili. Dunque, è esclusa la possibilità di certificazioni in forma orale: tuttavia, le certificazioni non devono assumere obbligatoriamente la forma del documento scritto, ma possono anche consistere nell’apposizione bolli, sigilli ecc.”.

“La «decertificazione» nei rapporti tra P.A. e cittadini”

“Nessuna amministrazione può richiedere atti o certificati contenenti informazioni già in possesso della P.A.”.

La redazione di atti pubblici, le copie autentiche, l’autenticazione delle sottoscrizioni e la legalizzazione di firme”

Scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale per saperne di più 😉”.

La redazione degli atti pubblici”

“Il Testo Unico disciplina anche le modalità di redazione di atti e di documenti pubblici. In particolare, tutti gli atti pubblici e le certificazioni sono redatti con qualunque mezzo idoneo, atto a garantirne la conservazione nel tempo (art. 7, D.P.R. 445/2000).”.

La presentazione di copie autentiche”

“Il T.U. sulla documentazione amministrativa ammette la possibilità di copie autentiche e ne semplifica le modalità di redazione.”.

L’autenticazione di sottoscrizione”

“L’art. 21 D.P.R. 445/2000 prevede che l’autenticità della sottoscrizione di qualsiasi istanza o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, da produrre agli organi della P.A. nonché ai gestori di servizi pubblici, è garantita con le modalità di cui all’art. 38 (commi 2 e 3) del medesimo Testo Unico.”.

La legalizzazione delle firme”

“La legalizzazione di sottoscrizioni è un istituto finalizzato ad attestare la qualità legale del pubblico funzionario che ha apposto la firma sugli atti e/o certificati.”.

Le istanze e le dichiarazioni da presentare alla pubblica amministrazione”

“L’art. 38 del D.P.R. 445/2000 stabilisce che tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla P.A. possono essere inviate anche per fax e in via telematica.”.

L’esibizione documentale”

I dati relativi a cognome, nome, luogo e data di nascita, la cittadinanza, lo stato civile e la residenza attestati in documenti di identità o di riconoscimento in corso di validità, possono essere comprovati mediante esibizione dei documenti medesimi (art. 45, D.P.R. 445/2000).

“Il sistema delle dichiarazioni sostitutive”

“Le dichiarazioni sostitutive, generalmente conosciute come autocertificazioni, consentono al cittadino di sostituire un atto amministrativo di certezza con una propria dichiarazione.”.

“Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni o autocertificazioni (art. 46, D.P.R. 445/2000)”

Attraverso le dichiarazioni sostitutive di certificazioni l’interessato può sostituire, a tutti gli effetti e a titolo definitivo, certificazioni amministrative relative a fatti, stati e qualità risultanti da registri custoditi dalla pubblica amministrazione, mediante una propria dichiarazione sottoscritta. Tuttavia, in merito alla sottoscrizione, non è richiesta l’autenticazione della firma ai fini della sua validità.”.

“Le dichiarazioni sostitutive degli atti di notorietà (art. 47, D.P.R. 445/2000)”

“Con le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà l’interessato può comprovare tutti quei fatti, stati e qualità personali, di cui abbia diretta conoscenza, che non risultano compresi tra quelli per cui è possibile il ricorso alla dichiarazione sostitutiva di certificazione, a meno che non sia la legge a escludere espressamente tale possibilità.”.

“L’accertamento d’ufficio”

“L’accertamento d’ufficio è uno degli strumenti più diffusi di semplificazione della documentazione amministrativa, attraverso il quale l’amministrazione procedente provvede direttamente ad acquisire le certezze giuridiche di cui necessita presso l’amministrazione certificante.”.

“L’accertamento d’ufficio nell’art. 43 del D.P.R. 445/2000”

“Il D.P.R. 445/2000 prevede la consultazione diretta degli archivi dell’amministrazione certificante da parte di una P.A. o di un gestore di pubblico servizio, ai fini dell’accertamento d’ufficio di stati, qualità e fatti. L’acquisizione d’ufficio da parte della P.A. procedente è operata esclusivamente per via telematica.”.

“L’accertamento d’ufficio nell’art. 18 della L. 241/1990”

“L’art. 18 della legge sul procedimento prevede che l’amministrazione acquisisca d’ufficio la documentazione attestante atti, fatti, qualità e stati soggettivi, necessaria per l’istruttoria del procedimento, sia quando tale documentazione è in possesso della stessa P.A. procedente, sia quando essa venga detenuta istituzionalmente da altre pubbliche amministrazioni, restando all’interessato il solo onere di fornire gli elementi necessari per la relativa ricerca.”.

Controlli e responsabilità”

Scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale per saperne di più 😉

I controlli sulle dichiarazioni sostitutive”

“Le amministrazioni procedenti sono tenute a effettuare idonei controlli sulla veridicità delle autocertificazioni e delle dichiarazioni sostitutive. I controlli sulle dichiarazioni sostitutive di certificazioni possono essere disposti attraverso la consultazione diretta degli archivi dell’amministrazione certificante, oppure mediante richiesta all’amministrazione certificante di una conferma scritta.”.

La responsabilità in materia di accertamento d’ufficio e di esecuzione dei controlli”

“Ai fini dell’accertamento d’ufficio e dei controlli, le amministrazioni certificanti sono tenute ad individuare un ufficio responsabile per tutte le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l’accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti (art. 72, D.P.R. 445/2000).”.

L’assenza di responsabilità della P.A. e la violazione dei doveri d’ufficio”

Le pubbliche amministrazioni ed i loro dipendenti, salvi i casi di dolo o colpa grave, sono esenti da ogni responsabilità per gli atti emanati, quando l’emanazione sia conseguenza di false dichiarazioni o di documenti falsi o contenenti dati non più rispondenti a verità, prodotti dall’interessato o da terzi (art. 73, D.P.R. 445/2000).”.

“Le responsabilità dei soggetti dichiaranti”

“Gli artt. 75 e 76 del D.P.R. 445/2000 stabiliscono le sanzioni a carico di coloro che presentano dichiarazioni mendaci, le quali possono essere procedimentali o penali”.

Capitolo 14 Anticorruzione (L. 190/2012) e trasparenza (D.Lgs. 33/2013)

Gli interventi legislativi in materia di anticorruzione e trasparenza: la L. 190/2012”

“Gli interventi in materia di anticorruzione sono molto diversi tra loro: alcuni disegnano un sistema di doveri, vigilanza e sanzioni gestito dallo Stato apparato e da enti e figure pubbliche a ciò deputati; altri puntano direttamente all’azione degli operatori pubblici; altri ancora delineano l’attivazione di sistemi di controllo e valutazione facenti capo allo Stato come comunità, ossia ai privati, conferendo ai cittadini il potere di valutare il servizio reso dall’amministrazione pubblica in base a quanto speso in termini di contribuzione pubblica.”.

“Gli attori dell’anticorruzione e trasparenza

“La L. 190/2012 ha individuato i soggetti e gli organi aventi l’incarico di svolgere il controllo, la prevenzione e la repressione dei fenomeni corruttivi all’interno delle pubbliche amministrazioni.”.

“Il sistema dei Piani anticorruzione “

“Il sistema dei Piani si articola in due livelli, uno nazionale e uno decentrato (ossia di singola amministrazione), e poggia essenzialmente su due pilastri: le misure anticorruzione; le misure di trasparenza.”.

“Il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO)”

“L’art. 6 del D.L. 80/2021 (conv. in L. 113/2021) ha introdotto un nuovo strumento di programmazione, il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO), che ha accorpato diversi piani, aventi in precedenza ciascuno una propria autonomia circa tempistiche, contenuti e normative di riferimento.”.

“Il sistema della vigilanza e le sanzioni”

“Attraverso la normativa anticorruzione, il legislatore ha costruito un sistema di controllo e vigilanza (con relative sanzioni), basato su due figure: l’A.N.AC. e il Responsabile dell’anticorruzione. A completamento del sistema si pone anche la Corte dei conti, per la verifica di eventuali casi di responsabilità amministrativa o erariale e l’eventuale condanna dei responsabili. A livello di singola amministrazione, figura cruciale è quella del Responsabile per la prevenzione della corruzione, che svolge compiti di vigilanza interna.”.

“Trasparenza e obblighi di pubblicazione sui siti istituzionali”

“La trasparenza dell’attività amministrativa va assicurata mediante la pubblicazione delle informazioni relative alla propria organizzazione e ai procedimenti nei siti web istituzionali delle amministrazioni pubbliche, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione.”.

“Vigilanza e sanzioni”

“Il Responsabile per la prevenzione della corruzione svolge un’attività di controllo sull’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge, e segnala all’organo di indirizzo politico, all’Organismo indipendente di valutazione (OIV), all’Autorità Nazionale Anticorruzione e, nei casi più gravi, all’ufficio di disciplina, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione.”.

Capitolo 15 La normativa sulla protezione dei dati personali: la privacy

“Il Regolamento europeo n. 679/2016 e l’adeguamento nazionale”

“Il Reg. UE 2016/679 (GDPR) garantisce la protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, e intende assicurare un livello coerente di rispetto della privacy in tutta l’Unione, così da prevenire disparità che possano ostacolare la libera circolazione dei dati personali.”.

“Il Garante per la protezione dei dati personali”

“L’art. 2 del D.Lgs. 196/2003 (Codice della privacy) individua nel Garante per la protezione dei dati personali un’autorità di controllo indipendente che ha, tra l’altro, il compito di contribuire alla coerente applicazione del regolamento in tutta l’Unione.”.

“Il trattamento dei dati personali”

“Per un riassunto dettagliato del paragrafo, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

“Definizioni, principi e condizioni di liceità”

“Il dato personale è «trattato» quando è sottoposto a qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati, tra le quali: la raccolta, la registrazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, la limitazione, la cancellazione o la distruzione. I dati personali devono essere trattati nel rispetto dei principi di: liceità, correttezza e trasparenza; limitazione della finalità; minimizzazione dei dati; esattezza; limitazione della conservazione; integrità e riservatezza.”.

“Il trattamento effettuato da un soggetto pubblico”

“L’art. 2ter del Codice della privacy individua in una norma di legge o di regolamento, o in atti amministrativi generali, la base giuridica per il trattamento di dati personali effettuato per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri. Inoltre, il trattamento dei dati personali da parte di una P.A. è consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri ad esse attribuiti”.

“Il trattamento di categorie particolari di dati personali”

“L’art. 9 del GDPR stabilisce il divieto di trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché trattare dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona (cd. categorie particolari di dati personali).”.

“Il trattamento di dati personali relativi a condanne penali e reati”

“Il trattamento dei dati personali relativi a condanne penali e reati, per essere lecito e quindi consentito, deve avvenire soltanto sotto il controllo dell’autorità pubblica, o se il trattamento è autorizzato dal diritto dell’Unione o degli Stati membri che preveda garanzie appropriate per i diritti e le libertà degli interessati (art. 10, GDPR).”.

I soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali”

Per saperne di più, scrivi i titoli dei sottoparagrafi del tuo manuale.”.

“Il titolare dei dati: l’interessato”

“L’interessato è la persona fisica identificata o identificabile che è titolare dei dati. Tale soggetto ha una serie di diritti, tra cui: il diritto di prestare il consenso e, allo stesso modo, di revocarlo; il diritto di accesso; il diritto di rettifica; il diritto alla portabilità dei dati; il diritto di opposizione ecc.”.

“Titolare del trattamento e il responsabile del trattamento”

“Il titolare del trattamento è colui che determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali: può trattarsi di una persona fisica o giuridica, di un’autorità pubblica, un servizio o altro organismo che operano singolarmente o insieme ad altri soggetti. Al titolare del trattamento si affianca la figura del responsabile del trattamento, ossia una persona fisica o giuridica, nominata dal titolare, che abbia una competenza specialistica, una solida professionalità e capacità operative nella materia del trattamento dei dati personali”.

Il Responsabile della protezione dei dati – Data Protection Officer (DPO)”

“L’art. 37 del GDPR introduce la figura del Responsabile della protezione dei dati (Data protection Officer), la cui designazione non è obbligatoria e generalizzata, bensì limitata a determinate ipotesi previste dalla medesima disposizione.”.

Espansione online – I beni pubblici

“I beni pubblici”

“Sono definiti pubblici i beni che, oltre a essere di proprietà dello Stato o di un ente pubblico, sono destinati a soddisfare un pubblico interesse e, quindi, non sono sottoposti alle stesse norme che regolano la proprietà dei beni privati. I beni pubblici si distinguono in beni del demanio e beni del patrimonio (disponibile e indisponibile).”.

“I beni demaniali”

“I beni demaniali sono sempre beni immobili o universalità di beni mobili, e devono appartenere a enti pubblici territoriali e cioè allo Stato, alle Regioni, alle Province, o ai Comuni.”.

“Demanio necessario”

“I beni immobili costituenti il demanio necessario sono di esclusiva proprietà dello Stato e appartengono esclusivamente allo stesso. Vi rientrano: il demanio marittimo, il demanio idrico e il demanio militare.”.

“Demanio accidentale (o eventuale)”

” Il demanio accidentale comprende beni che possono anche non essere di proprietà di enti pubblici territoriali. Vi rientrano: il demanio stradale; il demanio ferroviario; il demanio aeronautico; gli acquedotti di proprietà degli enti pubblici territoriali; i beni di interesse storico, artistico ed archeologico.”.

“Demanio naturale e artificiale”

“I beni del demanio naturale sono demaniali fin dall’origine, in virtù di determinate caratteristiche intrinseche: sono tali i beni del demanio necessario (tranne quello militare). I beni del demanio artificiale sono invece demaniali per la specifica destinazione loro data: tale è il demanio militare e quello accidentale.”.

“Demanio regionale, provinciale e comunale”

“I beni demaniali, oltre che dello Stato, possono essere anche di proprietà delle Regioni, delle Province o dei Comuni. Il demanio delle Regioni ordinarie è previsto dall’art. 119 della Costituzione, mentre per quelle a statuto speciale un’elencazione dei beni demaniali è contenuta nelle rispettive leggi costituzionali di approvazione degli Statuti.”.

“Regime giuridico”

“I beni che rientrano nel demanio pubblico: sono inalienabili; non sono acquistabili per usucapione; il diritto di proprietà pubblica su di essi è imprescrittibile; sono inespropriabili, sia a titolo di esecuzione forzata che per pubblica utilità.”.

“Utilizzazione e tutela dei beni pubblici”

“In base ai soggetti che li utilizzano, i beni pubblici possono essere sottoposti a uso diretto, uso generale, uso particolare e uso eccezionale. Per quanto concerne la tutela dei beni del demanio pubblico, essa spetta all’autorità amministrativa, la quale ha la facoltà sia di procedere in via amministrativa, sia di valersi dei mezzi ordinari a difesa della proprietà e del possesso.”.

“Il federalismo demaniale (D.Lgs. 85/2010)”

“Il D.Lgs. 85/2010, cd. decreto sul federalismo demaniale, in attuazione della delega contenuta nella L. 42/2009, individua i beni statali che possono essere attribuiti a titolo non oneroso a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.”.

“I beni patrimoniali”

“I beni patrimoniali si distinguono in indisponibili e disponibili: i primi sono destinati a un pubblico servizio, e sono dunque beni pubblici a tutti gli effetti; i secondi hanno invece carattere strumentale, in quanto destinati prevalentemente alla produzione di redditi, per cui non sono beni pubblici ma semplicemente beni di proprietà di enti pubblici.”.

“I beni patrimoniali indisponibili”

“Ai beni patrimoniali indisponibili si applica il principio di inalienabilità, in base al quale tali beni non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi che li riguardano. In particolare, sono inalienabili: le miniere e le foreste; gli atti e documenti di enti pubblici; i beni di interesse storico e artistico.”.

“I beni patrimoniali disponibili”

“Fanno parte del patrimonio disponibile dello Stato e degli altri enti pubblici, tutti i beni a essi appartenenti, diversi da quelli demaniali e da quelli patrimoniali indisponibili. I beni patrimoniali disponibili sono beni privati a tutti gli effetti, e dunque sono soggetti esclusivamente alle regole del codice civile, salvo eccezioni. Per cui, essi sono: alienabili; usucapibili; assoggettabili a diritti reali a favore di terzi.”.

Espansione online – I contratti pubblici

“Attività contrattuale della P.A. e azione amministrativa”

L’azione amministrativa è attuata tradizionalmente mediante il provvedimento amministrativo, con il quale la P.A. agisce in qualità di organo titolare di poteri autoritativi. Accanto a tale modalità, l’azione amministrativa può esplicarsi anche nelle forme proprie del diritto privato, ossia ricorrendo al contratto.”.

Classificazione dei contratti della P.A.

“I contratti stipulabili dall’amministrazione pubblica possono distinguersi: in relazione alla disciplina, in contratti ordinari, contratti speciali di diritto privato e contratti a oggetto pubblico; in relazione alla contabilità pubblica, in contratti attivi e contratti passivi.”.

“Il Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31-3-2023, n. 36)”

“Il Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023) è formato da cinque Libri, a loro volta suddivisi in Titoli e Parti, ed è composto da 229 articoli. Alla struttura del Codice si affiancano gli allegati, i quali formano un tutt’uno con il testo normativo e sono posti a garanzia dell’auto-esecutività dello stesso, andando a sostituire ogni altra fonte attuativa”.

Il sistema di governance sui contratti pubblici

” Il Codice dedica una serie di disposizioni a tutti quei soggetti che concorrono a garantire una gestione efficiente dei contratti pubblici. Si tratta della cd. Governance sui contratti pubblici, ed essa è affidata: alla Cabina di regia, all’Autorità nazionale anticorruzione (A.N.AC.) e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT)”.

I principi generali in materia di contratti pubblici nel Codice 2023

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“Risultato, fiducia e accesso al mercato”

Tra i principi guida dei contratti pubblici (artt. 1-12 Cod.) spiccano: il principio del risultato, in base al quale le stazioni appaltanti e gli enti concedenti perseguono il risultato dell’affidamento e dell’esecuzione del contratto con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, secondo i principi di legalità, trasparenza e concorrenza; il principio di fiducia, che si traduce nel reciproco affidamento a un’azione legittima, trasparente e corretta delle pubbliche amministrazioni, dei suoi funzionari e degli operatori economici; il principio dell’accesso al mercato, che impone alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti di favorire tale accesso secondo le modalità individuate dal Codice e nel rispetto dei principi di concorrenza, imparzialità, non discriminazione, proporzionalità, pubblicità e trasparenza.”.

Gli altri principi del Codice

“Il Codice dei contratti pubblici, oltre ai tre «super principi» del risultato, della fiducia e dell’accesso al mercato, individua ulteriori principi che concorrono a definire un quadro omogeneo in materia di contratti pubblici. Essi sono, tra gli altri: i principi di buona fede e di tutela dell’affidamento; i principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà orizzontale; il principio di auto-organizzazione amministrativa; il principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale ecc.”.

La digitalizzazione dei contratti pubblici e il ciclo di vita del contratto pubblico

Il D.Lgs. 36/2023, sulla scia delle previsioni europee, dedica una serie di previsioni del Libro I (artt. da 19 a 36) alla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici. Le piattaforme di approvvigionamento digitale (cd. PAD) giocano un ruolo fondamentale per il funzionamento effettivo del sistema di digitalizzazione dei contratti pubblici. Esse interagiscono sia con i servizi della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP), sia con quelli della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), di cui al Codice dell’amministrazione digitale (art. 50ter).”.

Il principio di trasparenza nel sistema dei contratti pubblici

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“Gli artt. 20 e 28 del Codice

“Altro principio cruciale della normativa in materia di contratti pubblici è quello di trasparenza, in quanto consente di verificare la correttezza dell’azione amministrativa sia in sede di affidamento del contratto, sia nella fase di esecuzione dello stesso, sottolineando lo stretto legame tra digitalizzazione e trasparenza (artt. 20 e 28 Codice).”.

Trasparenza e conflitto d’interessi nel sistema dei contratti pubblici”

La trasparenza è, tra l’altro, fondamentale per prevenire conflitti di interesse. Infatti, il personale che si trovi in una situazione di conflitto d’interessi deve darne comunicazione alla stazione appaltante o all’ente aggiudicatore e astenersi dal partecipare alla procedura di aggiudicazione e all’esecuzione.”.

La tracciabilità dei flussi finanziari”

Strettamente connesso al principio di trasparenza è quello della tracciabilità dei flussi finanziari nelle procedure relative a lavori, servizi e forniture pubbliche. Infatti, al fine di prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e di contrastare le imprese che, per la loro contiguità con la criminalità organizzata, operano in modo irregolare e anticoncorrenziale, la L. 136/2010 impone precisi obblighi di tracciabilità.”.

“I contratti pubblici tra settori ordinari e settori speciali”

“Il D.Lgs. 36/2023 distingue i contratti pubblici tra settori ordinari e settori speciali. I settori speciali sono individuati negli articoli da 146 a 152 del Codice e sono: gas e energia termica, elettricità, acqua, servizi di trasporto, porti e aeroporti, servizi postali, sfruttamento di area geografica, specificamente, estrazione di gas e prospezione o estrazione di carbone o di altri combustibili solidi. Per esclusione, tutti gli altri sono i settori ordinari.”.

“L’ambito di applicazione del Codice”

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“Ambito soggettivo e terminologia”

“Il D.Lgs. 36/2023 precisa quali sono i soggetti destinatari delle sue disposizioni, nonché i contratti oggetto delle stesse; inoltre, esclude espressamente alcune tipologie di contratto dall’ambito di applicazione del Codice. L’ambito soggettivo del Codice riguarda i soggetti interessati dal sistema normativo.”.

“Ambito oggettivo ed esclusioni”

L’art. 13 del D.Lgs. 36/2023 si apre con la precisazione che le disposizioni del Codice si applicano ai contratti di appalto e di concessione. Si possono annoverare nell’ambito oggettivo di applicazione del Codice anche il contratto di disponibilità, l’accordo quadro e le clausole sociali. L’art. 13 del Codice individua alcuni contratti che non rientrano nell’ambito di applicazione dello stesso. In particolare, essi sono: i contratti esclusi, i contratti attivi e i contratti a titolo gratuito, ancorché questi ultimi offrano opportunità di guadagno economico, anche indiretto.”.

Gli istituti e le clausole comuni nei settori ordinari”

Gli artt. 56-61 del D.Lgs. 36/2023 contengono alcune disposizioni che si applicano agli appalti nei settori ordinari. Esse riguardano, tra le altre cose: gli appalti pubblici esclusi; la suddivisione degli appalti in lotti; le clausole di revisione prezzi; i contratti riservati ecc.”

I contratti sopra soglia e sotto soglia. La determinazione economica

Le disposizioni del Codice disciplinano sia i contratti di rilevanza europea, o sopra soglia, sia i contratti sotto soglia. Sono definiti sopra soglia i contratti il cui valore stimato, al netto dell’IVA, è pari o superiore a determinate soglie economiche, sancite ex art. 14 del Codice e periodicamente aggiornate con provvedimento della Commissione europea; sono invece detti sotto soglia, quei contratti il cui valore stimato, al netto dell’IVA, è inferiore alle medesime soglie”.

Il responsabile unico del progetto (RUP)

L’art. 15 del Codice individua la figura del RUP, il quale ha il compito di assicurare il completamento dell’intervento pubblico nei termini previsti e nel rispetto degli obiettivi connessi al suo incarico. Egli deve essere nominato, dalle stazioni appaltanti o dagli enti concedenti, nel primo atto di avvio dell’intervento pubblico, e si occupa delle fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione di ciascuna procedura soggetta al Codice”.

“La fase propedeutica alla gara: programmazione e progettazione”

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“La programmazione dei lavori e degli acquisti di beni e servizi”

Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono adottare il Programma triennale degli acquisti di beni e servizi e il Programma triennale dei lavori pubblici, nonché approvare l’elenco annuale dei lavori da avviare nella prima annualità, specificando per ogni opera la fonte di finanziamento stanziata nello stato di previsione o nel bilancio o comunque disponibile. I programmi triennali devono essere adottati anche nel rispetto dei documenti programmatori degli enti locali”.

“La progettazione in materia di lavori pubblici”

” Il sistema della progettazione, oggetto di rilevanti modifiche da parte del D.Lgs. 209/2024, è delineato negli artt. 41 e 42 del Codice, nonché nell’Allegato I.7 del Codice stesso. La progettazione dei lavori pubblici si articola in due livelli di successivi approfondimenti tecnici: il progetto di fattibilità tecnico-economica e il progetto esecutivo.”.

“La progettazione in materia di servizi e forniture”

“Quanto alla progettazione di servizi e forniture, essa è articolata in un unico livello ed è predisposta dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti mediante propri dipendenti in servizio”.

“La qualificazione e l’aggregazione delle stazioni appaltanti”

“La qualificazione attesta la capacità di gestire direttamente le attività che caratterizzano il processo di acquisizione di un bene, di un servizio o di un lavoro. Il Codice prevede l’istituzione, presso l’A.N.AC., di un elenco delle stazioni appaltanti qualificate, periodicamente aggiornato, di cui fanno parte, in una specifica sezione, anche le centrali di committenza, compresi i soggetti aggregatori. Inoltre, sono definiti i livelli di qualificazione e i requisiti di qualificazione che le stazioni appaltanti devono possedere per ottenerla e si distingue tra lavori e servizi e forniture.”.

“L’affidamento di un contratto pubblico”

L’affidamento del contratto è definito come l’atto o la procedura attraverso cui il contratto è aggiudicato dall’operatore economico selezionato, o scelto dalla stazione appaltante o dall’ente concedente. La procedura di evidenza pubblica è la procedura selettiva che si svolge tramite gara fra gli operatori economici, finalizzata all’affidamento del contratto.”.

“La procedura di evidenza pubblica”

“Per un riassunto dettagliato delle varie fasi della procedura di evidenza pubblica, digita il titolo dei singoli sottoparagrafi.”.

“La volontà di contrarre e I termini di conclusione della procedura”

L’art. 17 del Codice pone a carico delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti l’obbligo di adottare, prima dell’avvio delle procedure di affidamento, un atto con il quale adottano la decisione di contrarre. Quanto ai termini di conclusione, l’Allegato l.3 li individua in base al criterio di aggiudicazione adoperato (offerta economicamente più vantaggiosa oppure minor prezzo); essi, dunque, sono diversi a seconda della procedura di aggiudicazione scelta.”.

“Le fasi della procedura. Documenti di gara e indizione”

Dopo aver assunto la decisione di contrarre, la prima attività da compiere è quella di predisporre i documenti di gara. Costituiscono documenti di gara: il bando, l’avviso di gara o la lettera d’invito; il disciplinare di gara, che fissa le regole per il procedimento di selezione delle offerte; il capitolato speciale, che definisce i contenuti del futuro rapporto contrattuale tra aggiudicatario e stazione appaltante; le condizioni contrattuali proposte. L’art. 83 del Codice sancisce che tutte le procedure di scelta del contraente sono indette mediante bandi o avvisi di gara, salve le eccezioni previste dalla legge.”.

“Procedure di scelta del contraente”

“La selezione dei partecipanti e delle offerte avviene mediante uno dei sistemi individuati dal Codice. Le procedure di scelta previste dal Codice sono: la procedura aperta, la procedura ristretta, la procedura competitiva con negoziazione, il dialogo competitivo e il partenariato per l’innovazione. Inoltre, a queste si aggiunge la procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, alla quale le stazioni appaltanti possono ricorrere in determinati casi.”.

Le procedure «digitali» di scelta

Nell’ambito delle norme dedicate alla digitalizzazione dei contratti, gli artt. 32-34 del Codice individuano delle procedure digitali per la scelta del contraente. Esse sono: i sistemi dinamici di acquisizione, le aste elettroniche e i cataloghi elettronici.”.

“La selezione delle offerte e i criteri di aggiudicazione”

“Le stazioni appaltanti, prima dell’aggiudicazione del contratto, devono verificare la sussistenza di alcuni presupposti, tra cui: che l’offerta sia conforme alle previsioni contenute nel bando di gara o nell’invito a confermare interesse nonché nei documenti di gara; che l’offerta provenga da un offerente che non è escluso ai sensi del Capo II del Titolo IV del Codice e che sia in possesso dei requisiti di cui all’art. 100 e, se del caso, dell’art. 103 dello stesso. La selezione delle offerte si basa su criteri di aggiudicazione predefiniti, che possono includere il prezzo più basso o l’offerta economicamente più vantaggiosa: tali criteri sono fondamentali per garantire che l’aggiudicazione sia equa e trasparente.”.

“I soggetti partecipanti e i requisiti per partecipare a una gara. L’avvalimento”

“L’art. 65 del Codice definisce i soggetti che possono partecipare a una gara, inclusi gli operatori economici individuali e i raggruppamenti temporanei di imprese. Per partecipare a una procedura di gara, è necessario possedere requisiti a carattere sia generale, legati all’affidabilità morale del futuro contraente e la cui mancanza comporta l’esclusione alla gara; sia speciale, connessi alle qualità che gli operatori economici devono possedere e che provano la loro effettiva capacità di realizzare l’attività richiesta. L’avvalimento è il contratto che consente all’operatore economico, che non possegga i requisiti richiesti per una determinata gara, di partecipare ed evitare l’esclusione utilizzando i requisiti di altro operatore.”.

“La scelta del contraente: presentazione dell’offerta e offerte anomale”

L’art. 17 del Codice stabilisce che ciascun concorrente può presentare una sola offerta, la quale è vincolante per il periodo di tempo indicato nel bando o nell’invito, ovvero, in mancanza di indicazione, in 180 giorni dalla scadenza del termine per la sua presentazione. L’art. 110 del D.Lgs. 36/2023 disciplina le offerte anomale, prevedendo che le stazioni appaltanti devono valutare la congruità, la serietà, la sostenibilità e la realizzabilità della migliore offerta che, in base a elementi specifici indicati nel bando o nell’avviso, appaia anormalmente bassa.”.

“Il soccorso istruttorio”

“Nell’ambito delle procedure di gara si inserisce l’istituto del soccorso istruttorio, che è lo strumento attraverso il quale possono essere sanate o integrate le «carenze» della documentazione trasmessa alla stazione appaltante, evitando così alle imprese in difetto di essere escluse dalla gara, salvo che, al momento della scadenza del termine per la presentazione dell’offerta, il documento sia presente nel fascicolo virtuale dell’operatore”.

“L’aggiudicazione”

Esperita la gara, la fase di scelta del contraente termina con l’aggiudicazione, in seguito alla quale il contratto risulta stipulato (art. 17 del Codice). Il provvedimento di aggiudicazione non equivale ad accettazione dell’offerta dell’aggiudicatario, che è irrevocabile fino al termine stabilito per la stipulazione del contratto”.

“La stipulazione del contratto e la sua approvazione”

La stipulazione deve avvenire in forma scritta a pena di nullità, in modalità elettronica e in forma pubblica amministrativa a cura dell’ufficiale rogante della stazione appaltante, con atto pubblico notarile informatico oppure mediante scrittura privata. Il contratto stipulato è sottoposto alla condizione risolutiva dell’esito negativo dell’eventuale approvazione dello stesso, laddove prevista, da effettuarsi entro 30 giorni dalla stipulazione. Decorso tale termine, il contratto si intende approvato.”.

“La conclusione della procedura: termini e silenzio inadempimento”

“La conclusione della procedura di gara è regolata da termini specifici, e il silenzio inadempimento si verifica quando l’amministrazione non adotta un provvedimento entro i termini previsti. Questo istituto è importante per garantire la certezza del diritto e la trasparenza”.

“L’esecuzione del contratto e il subappalto”

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“L’esecuzione”

“L’esecuzione dei contratti aventi a oggetto lavori, servizi e forniture è diretta dal responsabile unico del progetto. In particolare, i contratti pubblici di lavori sono soggetti a collaudo, mentre quelli di servizi e forniture sono soggetti a verifica di conformità: all’esito del controllo vengono rilasciati, rispettivamente, il certificato di collaudo e il certificato di verifica di conformità”.

“Il subappalto”

“L’art. 119 del Codice consente all’appaltatore di affidare in subappalto a terzi l’esecuzione di alcune delle prestazioni o lavorazioni previste dal contratto, previa autorizzazione della stazione appaltante. Tuttavia, resta fermo il divieto di affidare a terzi l’integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto, nonché la prevalente esecuzione delle lavorazioni relative alle categorie prevalenti e dei contratti ad alta intensità di manodopera.”.

“I contratti sotto soglia”

“I contratti sotto soglia devono rispettare in primis il principio di rotazione, in base al quale è vietato, salvo eccezioni, l’affidamento o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano a oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, oppure nella stessa categoria di opere, oppure ancora nello stesso settore di servizi. Inoltre, per i contratti sotto soglia, la stazione appaltante può sostituire il certificato di collaudo o il certificato di verifica di conformità con il certificato di regolare esecuzione, rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori e per le forniture e i servizi dal RUP o dal direttore dell’esecuzione, se nominato.”.

“Gli acquisti centralizzati e le convenzioni quadro”

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“Gli acquisti centralizzati e i relativi strumenti”

Oltre alle ordinarie procedure concorsuali di aggiudicazione, le pubbliche amministrazioni possono procurarsi beni e servizi facendo ricorso alle procedure centralizzate, le quali, rispetto alle prime, comportano una semplificazione del processo di acquisto e al contempo un aumento della trasparenza e della concorrenza. Rientrano tra gli strumenti d’acquisto: le convenzioni quadro; gli accordi quadro; il mercato elettronico.”.

“Il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA)”

Il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MePA) è un mercato digitale in cui le amministrazioni possono approvvigionarsi di beni, servizi e lavori di manutenzione offerti dai fornitori abilitati, per importi inferiori alla soglia di rilevanza europea”.

“Le convenzioni quadro”

L’art. 26 della L. 488/1999 attribuisce al MEF la funzione di stipulare apposite convenzioni quadro, in base alle quali le imprese fornitrici prescelte si impegnano ad accettare, fino alla quantità massima complessiva stabilita dalla convenzione e ai prezzi e condizioni ivi previsti, ordinativi di fornitura di beni e servizi deliberati dalle amministrazioni dello Stato”.