La costituzione europea è sospesa nel vuoto. Sospinta verso l’alto della sua affermazione dalla necessità di un nuovo quadro normativo primario per l’Europa dell’unificazione. Risucchiata verso il basso della sua negazione dal no maggioritario alla ratifica degli elettori francesi e olandesi e dall’assenza di carisma e di attenzione all’interesse generale di buona parte della classe politica europea.
Al momento, il solo dato sicuro è l’esistenza oggettiva della prima costituzione europea. Un documento politico e un testo giuridico che, proprio per la sua attuale indeterminatezza, collocato com’è tra il prima della sua formazione e sottoscrizione e il dopo della sua possibile vigenza o di un suo possibile oblio, può essere forse letto con maggiore lucidità e perspicacia. Per poterne ricavare un giudizio sereno e una previsione del suo futuro.
Nel volume si procede alla presentazione della costituzione e a tutti gli approfondimenti necessari avendo riguardo ai cambiamenti apportati al funzionamento dell’Unione e alle soluzioni date, sui diversi aspetti fondamentali e rispetto alle questioni strategiche, per rispondere all’esigenza di un più di democrazia, trasparenza ed efficienza.
Nell’introduzione e nelle conclusioni sono rappresentate l’attuale natura bi-fronte, reale e illusoria, della costituzione e la prospettiva, tuttora avvolta dalle nebbie dell’incertezza, di una sua possibile definitiva realità, totale o parziale, per dare continuità al progetto europeo.
Nel corso dell’intera esposizione si hanno ben presenti due termini di valutazione e raffronto. L’uno, che si lascia intravvedere in modo discreto, è quello della valenza delle soluzioni adottate rispetto all’avvenire politico dell’Europa. L’altro, che si offre invece in maniera esplicita, è quello dell’efficacia delle stesse soluzioni e di tutta la costituzione rispetto ai trattati vigenti. Al di là dell’opinione che ciascuno può ricavare da questi raffronti e senza che possano essere acquisiti elementi certi sulla sorte ultima della costituzione, si può riconoscere che il Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa è il risultato finale di una procedura ricca di una tensione ideale, di un impegno politico, di un concerto professionale e di una partecipazione collettiva senza precedenti. Rappresenta un momento di grande rilevanza nella storia del progetto europeo. Si concreta in un atto che, per l’influenza destinata comunque ad avere sull’ordinamento e sull’evoluzione dell’Europa, va disvelato senza oscurità o reticenze in tutta la sua ampiezza e per ogni sua singola disposizione.
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