Venti anni sono trascorsi dall’entrata in vigore della legge di riforma del diritto internazionale privato.
In questo lasso di tempo si è assistito ad un sempre più frequente intervento del legislatore comunitario nel campo del diritto internazionale privato e processuale.
Sono stati, infatti, emanati una serie di regolamenti tra cui si possono ricordare tra i più importanti, il regolamento CE n. 44/ 2001 e poi il regolamento UE n. 1215/2012 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (che va a sostituire la Convenzione di Bruxelles del 1968), il regolamento CE n. 2201/2003 relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, (che abroga il regolamento n. 1347/ 2000), il regolamento CE n. 805/2004 che istituisce il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati e, importantissimo, il regolamento 864/2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali. Quest’ultimo, comunemente chiamato «Roma II» va a collocarsi accanto al reg. «Roma I» (593/2008) che ha sostituito la convenzione del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (esso pure incluso nella raccolta). Nell’agosto 2015 diverrà effettivo il regolamento relativo alle successioni (650/2012), al quale è stato riservato, in questa edizione, uno spazio adeguato.
Questa nuova edizione del codice, pertanto, pur mantenendo la struttura e l’impostazione delle precedenti tiene conto del processo di «comunitarizzazione» del diritto internazionale privato e processuale. Va comunque detto che il diritto internazionale privato comunitario, pur contenendo indiscutibili elementi di novità, non rappresenta che una parte minima della disciplina, la cui messa in opera si confronta sempre con gli eterni problemi della materia: qualificazione, rinvio, ordine pubblico, applicazione del diritto straniero.
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