La produzione normativa in materia di protezione dei dati personali era ormai giunta ad un livello di articolazione e complessità tali da renderne difficile tanto l’applicazione, quanto la stessa conoscenza della legge 675/1996.
Era urgente, quindi, la creazione di un testo unico che assemblasse, riorganizzasse ed ottimizzasse la disciplina, tenendo anche conto dei chiarimenti e delle interpretazioni del Garante.
Ne è risultato il D.Lgs. 196/2003: un testo in cui sono organicamente fuse la disciplina strettamente inerente alla privacy , il D.Lgs. 171/1998 in materia di tutela della vita privata nel settore delle telecomunicazioni, il regolamento sulle misure di sicurezza e i codici di deontologia e di buona condotta già in vigore al momento dell’emanazione del testo unico.
Il D.Lgs. 196/2003 ha recepito molteplici pareri e specifiche decisioni della Commissione Europea riguardanti un’ampia gamma di ipotesi di trattamento.
Il testo unico ha, inoltre, consolidato il principio fondamentale per cui l’individuo è l’unico sovrano delle proprie informazioni; questi è ora messo in condizione di esercitare quella libertà di gestione delle informazioni che lo riguardano che la società quotidianamente, più o meno consciamente, tende a sottrargli.
Sicuramente sono prevedibili ulteriori variazioni del testo legislativo a seguito, sopratutto, dell’emanazione di ulteriori codici di deontologia e di buona condotta e in virtù dei provvedimenti del Garante.
L’evoluzione senza soluzione di continuità che ci presenta il mondo in cui viviamo richiede una costante riconsiderazione degli eventi e delle vicende che coinvolgono informazioni personali, pertanto, la complessità della materia continuerà a sussistere e ad essere accompagnata da dubbi di interpretazione ed applicazione e da necessità di integrazioni; ma questo strumento normativo ha già permesso di razionalizzare significativamente la disciplina facilitando la consultazione della produzione normativa in materia.
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