La collana Strumenti multimediali per lo studio del diritto è caratterizzata dall’unione – volendo mutuare un termine naturalistico, dalla simbiosi – di due ‘strumenti’ di lavoro e di studio che con l’innovazione tecnologica sempre più viaggeranno paralleli e complementari, senza che l’uno possa prevalere e scalzare l’altro: libro e Cd rom .
Ciascun supporto è in grado, infatti, di veicolare al meglio una serie di informazioni. Come funziona un manuale è a tutti noto: a nessuno verrebbe mai in mente di studiare prima la pagina 45, saltare a pagina 100 e poi tornare a pagina 1. Quel particolare supporto cartaceo, da secoli veicolo di informazioni, che chiamiamo libro, è qualificato infatti da una lettura sequenziale (si inizia da pagina 1 e si finisce a pagina 200). Tale tipo di lettura facilita lo studio analitico e la memorizzazione degli argomenti.
Come si legge, invece, un supporto informatico? In genere il computer è utilizzato, nello studio del diritto, per il reperimento di dati all’interno di grossi archivi. È chiaro che la capacità di elaborazione del computer è in grado di esplicare immediatamente tutta la propria potenza proprio in relazione a funzioni di questo tipo.
Immaginiamo di dover reperire all’interno di un ponderoso trattato o in un commentario una specifica questione, ad esempio quale sia l’oggetto della collazione nell’ipotesi in cui un genitore abbia provveduto in vita ad erogare le somme necessarie a consentire ad uno dei figli l’acquisto di un appartamento.
Trovare questa informazione significherebbe nel primo caso compulsare l’indicizzazione generale, alla ricerca dell’argomento ‘collazione’. Questo importa una selezione tra temi generali, partendo da quello più comprensivo (le successioni a causa di morte), pervenendo a quello più specifico (nel nostro caso l’obbligo legale afferente alla collazione tra coeredi). Probabilmente si constaterebbe l’esistenza di una pluralità di paragrafi nei quali poter eventualmente rinvenire la risposta. A questo punto, circoscritta l’indagine, occorrerebbe provvedere alla lettura di ciascun paragrafo. Nel secondo caso, utilizzando cioè un commentario, la base di ricerca sarebbe costituita dall’articolazione degli argomenti sulla scorta delle norme del codice civile. Bisognerebbe verificare sotto l’art. 737 c.c. se il tema risulta trattato. Potrebbe, però, farsi riferimento all’art. 1180 c.c., volto a disciplinare l’adempimento del terzo (tale è infatti il genitore che provvede ad effettuare le erogazioni in denaro in favore dell’alienante, erogazioni necessarie per perfezionare la vendita immobiliare i cui effetti traslativi hanno luogo a favore del figlio).
Riportando le cose dette nell’ambito del nostro lavoro, diviene più agevole comprenderne le peculiarità. Desiderando eseguire una ricerca relativamente all’argomento in parola, è possibile attingere ad esso dalla funzione ‘leggi’ (tanto sotto la norma di cui all’art.737 cod.civ., quanto sotto quella di cui all’art.1180 cod.civ.), oppure da quella ‘argomenti’ (sia sotto il capitolo ‘la collazione’, sia sotto il capitolo ‘simulazione’). Relativamente a quest’ultimo aspetto (vale a dire l’allocazione contemporanea dello stesso argomento sotto due capitoli differenti) vale la pena di riflettere su come alcuni concetti possano essere considerati veri e propri ‘mattoni logici’ facenti parte di una pluralità di costruzioni giuridiche, fruibili indifferentemente nell’ambito dell’una o dell’altra. La reiterazione di tali ‘mattoni logici’ nei diversi contesti nei quali essa risulta appropriata costituisce un importante ponte logico di collegamento tra istituti giuridici, di notevole rilevanza didattica ed euristica. Per un approfondimento sul tema si rinvia all’ultima parte di questo lavoro (‘Istruzioni del CD’ sub ‘Le correlazioni’).
Una considerazione si impone: sia in un trattato, sia in un commentario risulta indispensabile che chi effettua la ricerca abbia una ‘conoscenza mirata’ del problema .
La capacità di elaborazione di un computer è, sotto questo specifico aspetto, enormemente più grande, più rapida e più sicura della mente umana, avendo il computer una ‘potenza di calcolo’ decisamente superiore. Tornando all’oggetto della nostra ricerca, sarebbe agevole impartire al sistema l’ordine di trovare tutti i documenti che contengono contemporaneamente le parole ‘collazione’ e ‘denaro’.
Nel sistema giuridico italiano questa funzione riveste ancora maggiore importanza, stante l’ipertrofia del sistema normativo. Attualmente si può dire, senza tema di smentita, che ci si trova di fronte all’oggettiva scarsa conoscibilità del dato normativo. Oltre centomila testi aventi il rango della norma primaria si affollano sovrapponendosi ed intrecciandosi, spesso con efficacia abrogativa, fino a pervenire ad un quadro complesso e talvolta incomprensibile (si pensi che in Francia e Germania il corpo normativo è formato da meno di diecimila leggi, vale a dire un decimo di quelle del nostro ordinamento giuridico).
A questa sovrabbondanza di leggi corrisponde una altrettanto considerevole produzione giurisprudenziale e dottrinale. In una situazione connotata dall’oggettiva ambiguità, plurivocità, quando non addirittura contraddittorietà del disposto normativo, l’opera dei giudici ha faticosamente cercato di comporre le antinomie, di rispondere (sia pure in modo talvolta inadeguato, altre volte parimenti contraddittorio) alle istanze di concreta regolamentazione delle fattispecie pratiche. Per parte sua la dottrina, che ha nel passato svolto sovente la funzione di indicare la strada da seguire, ha sostanzialmente rinunziato a questo suo prezioso ruolo di riconduzione della prassi alla teoria, di cerniera tra fatto e diritto. Da un lato si è talvolta perduta in estenuanti quanto dotte esegesi di porzioni minuscole del sapere giuridico, lasciandosi sfuggire il quadro complessivo, dall’altro si è in qualche misura piegata essa stessa al costume del tempo, abdicando a quel compito di composizione logica dell’insieme, di coerenza del sistema che, sicuramente irraggiungibile come meta finale, deve pur sempre costituire l’aspirazione del giurista.
Prescindendo dall’enorme utilità dei sistemi informatici relativamente alla funzione di reperimento del dato normativo e giurisprudenziale, si pone un’ulteriore ed ancor più rilevante funzionalità di cui la carta stampata non può essere dotata. Si tratta della aggiornabilità dei dati, della possibilità cioè che i contenuti di un lavoro siano tenuti costantemente in linea con le risultanze normative e giurisprudenziali attuali .
Questo non basta ancora: l’esordio di questo scritto è stato quello di mettere in evidenza la sequenzialità della lettura di un libro. È ben vero che ogni manuale, ogni trattato, contiene all’interno delle proprie pagine rinvii ad altre pagine, così da consentire un’interazione tra argomenti collegati. Come ogni professionista, ex studente o studente conosce bene, in questi rinvii è spesso contenuto il segreto della soluzione di un quesito, della possibilità di ricordare un concetto, di comprendere l’essenza di un istituto. Tutto ciò è per il supporto cartaceo affidato alla buona volontà del lettore. Siamo sinceri: quante volte abbiamo fatto questa operazione? Quante volte siamo veramente andati al paragrafo 27 del capitolo III del tomo II?
L’informatica rivoluziona questo approccio: rende immediatamente disponibile la correlazione argomentale secondo la regola dell’ipertestualità e della multilinearità (vale a dire legando i concetti secondo percorsi logici diversi).
Ma allora il libro diventa superfluo? Nulla di più sbagliato che rispondere affermativamente al quesito. Il testo cartaceo rimane e probabilmente rimarrà lo strumento più idoneo alla comprensione e all’elaborazione ragionata di qualunque materia scientifica, lo strumento che sentiamo ‘più nostro’ perché ci consente di far ‘fiorire’ le nostre idee, i nostri ragionamenti, di arricchirne i contenuti con note e schemi riassuntivi. Chi non ricorda con affetto il vecchio manuale sul quale aveva speso ore e fatica e soprattutto chi non ha provato un senso di smarrimento e di impotenza alla visione di una nuova edizione, acquisendo la quale vengono a perdersi quei personalissimi segni disseminati tra le pagine per orientarsi ed ‘appropriarsi’ della materia, quasi fosse nostra?
È proprio dall’indissolubile binomio libro/supporto informatico, inteso come modernissimo e straordinario strumento di studio (con il quale è possibile addirittura stendere i propri appunti e stamparli insieme al testo, alle norme, alle pronunzie, agli altri riferimenti, usandolo proprio come il proprio vecchio manuale) che nasce l’idea di questa collana. In essa ogni argomento del diritto civile è trattato in maniera sistematica e tradizionalmente consequenziale sul supporto cartaceo. Il libro tuttavia non esaurisce la trattazione, rimandando, in forza di opportuni rinvii iconografici, all’approfondimento (normativo, giurisprudenziale, esercitativo, con riferimento ai quiz preselettivi, etc.) sul supporto informatico, che consente di fruire pienamente di tutte le (maggiori) potenzialità che gli sono proprie.
Tutto ciò ha condotto alla realizzazione di uno strumento di studio e di consultazione in cui all’approccio sistematico del volume cartaceo, si associano, fondendosi, la multimedialità, l’integrazione e l’interazione proprie dello strumento informatico.
Per integrazione si può intendere la già citata contemporanea disponibilità di elementi eterogenei, associati l’uno all’altro (un testo munito di opportuni collegamenti con i pertinenti riferimenti giurisprudenziali, dinamicamente collegato alle norme di legge, correlato ad altri ambiti argomentali logicamente contigui). La multimedialità ha a che fare con l’eventuale presenza di rappresentazioni grafiche ed animazioni che possono contribuire a chiarire dinamiche concettuali complesse. Con il termine interazione si allude invece ad una funzione peculiare, innovativa nella nostra materia: alla possibilità di colloquiare con altri lettori, con altri studenti, con altri professionisti, alla partecipazione a quella che può essere qualificata come una vera e propria comunità che ha come riferimento una specifica conoscenza tecnica (nel nostro caso il diritto civile), alla possibilità di far circolare le proprie idee presso gli altri, raccogliendo le impressioni e venendo così ad inserirsi in qualche misura (in dipendenza della bontà e della condivisibilità di queste idee) nel processo di formazione dell’altrui attività ideativa.
M11
“
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.