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Poesie al Femminile

La vita, i segreti, i più bei versi di trenta poetesse di tutti i tempi e di tutti i paesi
Avvisami
Che significato può avere oggi un’antologia dedicata esclusivamente a versi di donne?
O, meglio, per venire subito al nodo della questione, è legittimo parlare di “poesia al femminile”, quasi che questa espressione stia ad indicare una vera e propria categoria letteraria?
Armanda Guiducci, scrittrice e giornalista, in un’intervista riportata da Biancamaria Frabotta nella sua Inchiesta poetica, mette in guardia dall’implicito maschilismo di questa distinzione:
«Infatti per poesia femminile si intende correntemente una sottopoesia, destrutturata o debole, patetica o sentimentale. Questa poesia di rose e cartapesta viene normalmente opposta alla poesia virile, cui si attribuisce invece empito di petto, potenza di astrazione e così via».
Ed effettivamente un testo antologico di poesia al femminile (tanto più se i curatori sono entrambi di sesso maschile) potrebbe suscitare comprensibili sospetti di omaggio paternalistico alla “graziosa anomalia” costituita dai versi di donne in un panorama letterario “normalmente” al maschile.
Ci affrettiamo, pertanto, a sgombrare subito il campo da ogni sospetto del genere, affermando in modo convinto che la poesia “non ha sesso”, e che – come afferma ancora la Guiducci al termine dell’intervista – nella buona poesia non c’è distinzione tra maschile e femminile, poiché «entrambe partecipano di un’unica, indivisa sfera di sensibilità e di intelligenza».
Facciamo anche nostra – per essere ancora più chiari – l’espressione del critico Luigi Baldacci (a proposito della poesia di Patrizia Valduga), secondo il quale la “poesia femminile” è una «categoria aperta a tutti».
Detto ciò, si può tuttavia ipotizzare che la poesia delle donne abbia una sua specificità, e in quanto tale possa essere letta ed estrapolata, così come è possibile farlo per quella appartenente ad una determinata area geografica, linguistica e culturale o epoca storica. Se l’individualità di ogni poeta e di ogni poesia consiste in un «diverso modo di sentire, di interpretare le cose» (Gaia de Beaumont), non è errato sostenere che nei fattori di tale diversità possa rientrare anche la specificità del sentire in quanto donne.
Questa specificità è poi, fuori di ogni dubbio, acuita dagli esiti di una cultura e di una società che hanno spesso discriminato i sistemi di valori e di giudizio riferiti ai due sessi. Ciò è in particolare rilevabile nella poesia d’amore, che costituisce, peraltro, buona parte di tutta la poesia lirica di ogni tempo.
Afferma al riguardo Dacia Maraini, all’interno della già citata Inchiesta: «Credo che scrivere come donne significhi scoprire le ragioni delle donne dal punto di vista culturale, economico, sociale, sessuale. Non credo che esista una letteratura femminile e una maschile. La letteratura non ha sesso. Ma esistono i punti di vista, i miti, le fantasie, i desideri di chi scrive.
Finora la letteratura ha espresso gli interessi, le passioni, le voglie, i gesti, gli amori, le paure degli uomini. La donna ha potuto solo raramente e di straforo introdurre la sua voce in questo coro maschile».
Una differenza determinata dalla storia della società e dei costumi, e che, sul piano squisitamente letterario, si risolve anche in un più specifico problema di modelli:
«Come tutte le donne che si avvicinano alla poesia, mi sono trovata davanti soprattutto libri di poeti – uomini».
E ciò è tanto più vero nei paesi in cui la discriminazione nei confronti delle donne è ancora a uno stadio più arretrato rispetto alla nostra cultura “occidentale”, come in molti paesi del Medio Oriente, della Cina, dell’Africa, dell’America Latina.
È a questa irruzione spesso così difficile, e per ciò stesso tanto più tenace ed esaltante, del sentire di donne in contesti socio-culturali quasi sempre al maschile, che vogliamo dedicare il nostro omaggio, con una scelta di versi di trenta poetesse delle più svariate epoche e aree linguistico-culturali, corredati del racconto delle loro esistenze, ora eccentriche e “scandalose”, ora ritirate e silenziose, ora avvolte nel mistero e nell’ignoto.
Tale scelta è stata necessariamente parziale ed arbitraria, ma ci siamo sforzati comunque di coprire un arco cronologico (ed anche geografico) il più ampio possibile, proponendo trenta voci femminili che ci sono parse, nel vastissimo panorama disponibile, particolarmente significative per la singolarità dell’esperienza di vita o della personalità, o per l’emblematicità della condizione sociale e/o culturale.
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Prefazione
La prima poetessa della storia: Enheduanna
Esilio da Ur - Accusa a Nanna - Reintegrazione di Enheduanna
La prima poesia al femminile della letteratura occidentale: Saffo
“Alcuni un esercito di cavalieri…” - “A me beato sembra…” - “Intorno alla bella luna…” - “Eros mi ha sconvolto…” - “Vorrei davvero esser morta…” - “Verginità, verginità…”
Il canto dell’adolescenza e della morte prematura: Erinna di Telo
“I bianchi cavalli smaniosi…” - “Di mani giovanili è questo ritratto…” - “O stele, e voi mie sirene…” - “Sono della sposa Bauci…”
Una pacifista ante litteram: Ànite di Tegea
“Fermati qui, giavellotto…” - “A un grillo, usignolo dei campi…” - “Piango la vergine Antibia…” - “Amata patria, o Mileto…” - “Quest’uomo, da vivo…” -
“Invece del dolce talamo…” - “T’hanno messo fra i giovani…”
La poetessa di Locri: Nosside
“Non c’è nulla più dolce…” - “Giunone onorata…” - “Sarà lieta Afrodite…” -
“Passa con riso squillante…” - “O straniero, se navigando…” - “Callò alla casa della aurea Afrodite…”
L’unica voce di poetessa della letteratura latina: Sulpicia
Venuto è infine amore - Un compleanno odioso - A un traditore - Che serve guarire? - Passato è l’incubo del viaggio - L’errore
La più famosa delle “trovatrici”: la Contessa di Dia
“Devo cantar qui ciò che non vorrei cantare…” - “Il cuore mi duole per un grande affanno…”
Un piccolo mistero della letteratura italiana: Compiuta Donzella
“A la stagion che ’l mondo foglia e fiora…” - “Lasciar vorria lo mondo…”
Un’antesignana del femminismo alla corte di Carlo V: Christine de Pizan
La ballata della solitudine
La cortigiana figlia di un cardinale: Tullia d’Aragona
A Pietro Bembo - A Girolamo Muzio - A Piero Manelli – “Poi che mi diè natura…” - A Piero Manelli – “Se ben pietosa madre…” - Al Cardinale di Tournon
La “bella cordaia”: Louise Labé
“Io vivo, io muoio: io m’infuoco e affogo…” - “Oh se rapita io fossi nel bel seno…” - “Fin che i miei occhi pioveranno pianto…” - “Baciami ancora, dammi baci e baci…” - “Liuto, compagno della mia sventura…” - “Quale grandezza rende grande l’uomo?”
Una donna nella schiera dei “poeti maledetti”: Marceline Desbordes Valmore
Una lettera di donna - Giorno d’oriente - I due amori - Le due amicizie
Una nobildonna del buon tempo antico: Annette von Droste-Hülshoff
La casa nella brughiera - Nell’erba - Getsemani
Le “poetesse sebezie” e il Risorgimento a Napoli: Giuseppina Guacci Nobile
E alcun la cetra, alcun la spada pigli - Canto dell’amore immortale
Una donna-angelo nel coro dei moderni poeti: Elisabeth Barrett Browning
Come t’amo? - Al mio cane Flush - Lettere d’amore - Primi baci - A una rosa morta
La più grande poetessa americana: Emily Dickinson
“Udii una mosca ronzare…” - “Sono più miti le mattine…” - “O frenetiche notti!…” - “Chi più sofferse…” - “L’erba ha poco da fare…” - “La Bellezza non ha causa…”
La vita come letteratura: la Contessa Lara
Aspettando - Impressione - Dama poeta
Tra Oriente e Occidente: Else Lasker-Schueler
Dire piano - Sono triste - A Dio - Al cavaliere - Ascolta - Il mio popolo - Solo te - Oh vorrei partire dal mondo - Reliquia - Nel mio grembo
Diario di un’anima o libro di poesia?: Antonia Pozzi
Pudore - Certezza - La vita - La vita sognata - Confidare
L’amica di Montale: Maria Luisa Spaziani
Formula per un filtro - Dolomiti, VII - Il sogno giusto - Jugoslavia ’92 - Italia ’92-’93, II
La voce del popolo russo: Anna Achmatova
A molti - La musa - Il miele selvatico sa di libertà - Al collo un filo di esili grani - La passeggiata
Una voce della Russia contemporanea: Bella Achmatovna Achmadulina
“Mi affascina lo stile d’un tempo…” - “Ci separiamo ed ecco che in quest’attimo…” - “Io sono solo il piede della mia montagna…”
L’“orrore svaporato” e l’“oscuro monologo interiore”: Amelia Rosselli
“Ben fortificata alla pioggia…” - “Nella tempesta seguiva una corsa…” - “Pietre tese nel bosco…” - “I fiori vengono in dono…” - “Lo spirito della terra…”
Una poetessa al “Maurizio Costanzo show”: Alda Merini
“Il dottore agguerrito…” - “Mancava un palloncino…” - Invocazione - “Vado fumando…”
Da Solidarnos´c´ al Nobel: Wyslawa Szymborska
Innamorati - Sogno - Riso - Amore a prima vista - Album
La fondatrice della poesia araba contemporanea: Nazik al-Malaika
Orazione funebre per una donna insignificante (Scene di vicolo a Baghdad) - Io - Canto d’amore per le parole - Anno nuovo
Frammenti di voci afghane: Meena Keshwar Kamal
Mai tornerò indietro
La maestra che si sposò a dodici anni: Alif Jana Khattaka
“Non la tirannia di mio padre denuncio…”
Il nuovo in veste antica: Patrizia Valduga
“Nel luglio altero…” - “Oh padre padre” - “In questa maledetta notte oscura...”
Tra poesia femminista e poesia al femminile: Dacia Maraini
Un gran pesce di vetro e la sua figlia senza cuore - Mie donne assoggettate... - La donna coi fiori in braccio - Le poesie delle donne
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