Il testo analizza i due principali contratti di credito, l’apertura di credito in conto corrente ed il mutuo, alla luce dei principi fondamentali cui si ispirano l’ordinamento italiano ed europeo: la trasparenza, la concorrenza ed il limite usurario . L’Autore cerca risposte ai quesiti derivanti dalla diffusa convinzione che non vi sia né trasparenza, né effettiva concorrenza, né tantomeno si rispettino i limiti posti dalla legge sull’usura.
L’analisi comprende le norme che dal 1865 garantiscono la trasparenza delle condizioni contrattuali. Trasparenza significa pattuire un tasso d’interesse e vederlo effettivamente applicato o sintetizzare in un tasso complessivo l’insieme delle remunerazioni che l’intermediario vuole attribuirsi con una pluralità di clausole contrattuali, ed, infine, poter distinguere sempre nel saldo di un estratto conto la quota degli interessi e quella dell’effettivo capitale. Il metodo usato è decisamente innovativo e consiste nella combinazione dell’analisi giurisprudenziale, norme e sentenze interne ed europee, con quella della matematica finanziaria.
La tesi che emerge è che le clausole uniformi che disciplinano gli interessi, contenute nei contratti di apertura di credito in conto corrente, anche quelli apparentemente rispettosi delle norme sulla trasparenza, siano nulle per indeterminatezza e usurarietà. Allo stesso modo, la discrasia tra i tassi d’interesse indicati e quelli espressi dai piani di ammortamento dei mutui determina la nullità di questi ultimi. Da tali censure emergono, anche dai software allegati, le forme corrette ed ammesse dalla legge per la retribuzione delle tipologie di credito esaminate.
Libro e software sono indispensabili per chi debba applicare con rigore la legge, per chi, avvocati e commercialisti, debba tutelare gli utenti bancari, per chi, imprenditori, pubblici amministratori, consumatori, voglia verificare i conti bancari e quantificare capitale ed interesse e per i Banchieri competitivi.
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