Ogni momento storico di crisi economica presenta connotati propri ed originali che difficilmente si possono “tipizzare”, come altrettanto difficile risulta analizzare nel dettaglio i fattori scatenanti e individuare adeguati “antidoti”.
Ma ogni situazione di crisi porta con sé da un lato elementi dirompenti di difficoltà, riduzione dei posti di lavoro, difficoltà economiche generali, ma dall’altro, seppure in modo cinico, permette di evidenziare le distorsioni del sistema, “elimina” i soggetti economici meno forti ovvero i soggetti che non riescono a governare la crisi ed ad adeguarsi ad uno scenario nuovo e diverso.
In particolare la crisi attuale appare del tutto originale in quanto generata inizialmente da fattori ed elementi prettamente finanziari, si è poi estesa alla c.d. economia reale coinvolgendo tutti i settori produttivi.
All’interno di questo scenario nasce l’esigenza di analizzare con obbiettività e professionalità la situazione difficile che molte imprese stanno attraversando, consapevoli che esistono imprese di successo e di insuccesso in senso assoluto, ma piuttosto tante imprese, ognuna caratterizzata da differenti condizioni di
— equilibrio – disequilibrio
— punti di forza e debolezza
— fattori positivi e negativi
— opportunità e pericoli.
Peraltro poche sono le situazioni nelle quali si possono enucleare le condizioni di crisi in maniera realmente nitide, in quanto nella maggior parte dei casi l’analisi evidenzia situazioni ambigue, dai contorni vaghi e dai contenuti diversi. All’interno di questo scenario, peraltro, particolare attenzione va prestata ai segnali forti, ovvero ai dati aziendali che evidenziano performance particolarmente negative; ma ancora di più appare opportuno monitorare i segnali deboli, ovvero quel mix di indicatori che evidenziano le prime difficoltà: una diagnosi tempestiva permette di agire in tempo e di risolvere, senza terapie d’urto drastiche, eventuali distorsioni nella struttura organizzativa delle imprese.
Nell’analisi dei casi concreti, infatti, difficilmente si riesce ad identificare una causa dello stato di crisi, in quanto nella maggior parte dei casi si riconoscono tante microcause che si alimentano reciprocamente ed alimentano lo stato di crisi. Da qui la necessità, sopra evidenziata, di prestare attenzione a tutti gli indicatori organizzativi, economici e finanziari dell’impresa.
La necessità di un’analisi peraltro non può prescindere dalla sua tempestività:
non è importante solo cogliere tempestivamente la crisi, ma una volta presa coscienza delle difficoltà del momento diventa fondamentale effettuare una approfondita e tempestiva analisi, scevra da condizionamenti e/o pregiudizi al fine di cogliere
— le cause
— identificare gli strumenti di prevenzione e di governo della crisi
— le opzioni realmente esercitabili
— le linee strategiche di intervento per il superamento.
Per tutti questi fattori l’UNGDC ha ritenuto che l’attuale crisi rappresenti un momento importante e cruciale per i professionisti che assistono le imprese e che devono con loro cercare di “traghettare” tali imprese fuori da questo periodo.
Si tratta di un vero e proprio “banco di prova” per imprese e professionisti che devono adottare tutti gli accorgimenti necessari per adeguare la struttura produttiva, patrimoniale e finanziaria delle imprese alle mutate esigenze.
Il tutto nell’ambito di un quadro economico profondamente mutato, di una economia che presenta ritmi notevolmente rallentati, di un generale clima di sfiducia e soprattutto all’interno di un sistema che evidenza un mercato del credito instabile, inaffidabile e del tutto inadeguato a supportare correttamente il sistema produttivo.
Il convegno di Varese e le relazioni qui riportate vogliono approfondire proprio queste tematiche, cercando di analizzare tutti gli aspetti più importanti che determinano le condizioni di successo/insuccesso, partendo dalle due dimensioni basilari:
— il fattore finanziario
— il fattore economico.
Ampio spazio verrà riservato, inoltre, all’analisi delle opportunità che nascono dalle situazioni di crisi cercando di delineare le possibili occasioni di collaborazione e sviluppo “oltre frontiera”, ed approfondendo le principali operazioni di finanza straordinaria che possono aiutare le imprese a ristrutturare la propria struttura finanziaria.
SE/GDC4
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