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Contratto di espansione: che fine fanno i contratti di solidarietà espansiva?

 Il contratto di espansione è stato introdotto dal cd. Decreto crescita (D.L. 34/2019 conv. in L. 58/2019), in via sperimentale per gli anni 2019-2020, per le imprese che presentino determinate caratteristiche. Vediamo, nel dettaglio, in cosa consiste il contratto di espansione.

Contratto di espansione: cos’è?

Il contratto di espansione è rivolto alle imprese con un organico superiore alle 1000 unità lavorative, che abbiano avviato un processo di reindustrializzazione e riorganizzazione che comporti, in tutto o in parte, modifiche strutturali dei processi aziendali, finalizzati al progresso e
allo sviluppo tecnologico dell’attività, cui consegua la necessità: di modificare e aggiornare le competenze professionali in organico, mediante un loro più razionale impiego; di assumere nuove professionalità.

 

Dove avviene la stipula del contratto di espansione?

La stipula del contratto di espansione avviene in sede governativa, presso il Ministero del Lavoro, con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o con le loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero con la rappresentanza sindacale unitaria.

 

Scivolo pensionistico: come funziona

Nell’ambito del contratto di espansione, è possibile prevedere l’uscita anticipata dei lavoratori prossimi alla pensione (cd. scivolo pensionistico): in queste ipotesi, a fronte della risoluzione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro riconosce, per tutto il periodo intercorrente fino al raggiungimento del primo diritto a pensione, un’indennità mensile.

La procedura si deve concludere con la non opposizione da parte dei lavoratori che vi aderiscono e con il consenso all’uscita anticipata da parte di questi, attraverso la sottoscrizione di un apposito accordo.

 

Piani di formazione e riqualificazione

I lavoratori, che non siano in possesso dei requisiti per aderire allo scivolo pensionistico e non abbiano le competenze necessarie all’implementazione delle modifiche dei processi aziendali, possono essere coinvolti in piani di formazione e riqualificazione: a questi lavoratori si applica una
riduzione dell’orario di lavoro (nei limiti previsti dalla legge), integrata da un intervento straordinario di integrazione salariale (per un periodo non superiore ai limiti di legge).

In altri termini, la formazione potrà essere svolta attraverso la riduzione dell’orario di lavoro del personale dipendente, integrato dal trattamento straordinario di integrazione salariale. Per il personale che, tuttavia, non raggiunga le competenze tecniche conformi al rinnovamento aziendale o la nuova qualifica professionale richiesta dal programma di rinnovamento aziendale, l’impresa deve prevedere l’eventuale «gestione non traumatica», anche attraverso procedure di mobilità non oppositiva.

 

Che fine fanno i contratti di solidarietà espansiva?

Il contratto di espansione è stato introdotto in sostituzione dei contratti di solidarietà espansiva (anche se, ricordiamo, in via sperimentale): tuttavia, i contratti di solidarietà stipulati in virtù della normativa previgente all’entrata in vigore della L. 58/2019, continuano a produrre effetti fino alla loro naturale scadenza.

 

Carla Buffolano

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