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Draghi al Senato: “Consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”

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Il nuovo presidente del Consiglio Draghi ha comunicato il programma di governo al Senato per ottenere la fiducia parlamentare. Durante l’esposizione del suo programma politico 2021, Draghi ha toccato alcuni punti fermi su cui impostare gli investimenti principali: primi tra tutti i giovani. Oltre alle tematiche più delicate della scuola e dell’attesa riforma in Pubblica amministrazione, non sono mancati cenni al futuro e alle opportunità da garantire, in virtù di precisi obblighi morali, alle nuove generazioni. Il programma di governo non potrà prescindere dallo sviluppo e dall’investimento delle risorse – in larga parte derivanti dal Recovery Plan – su una delle categorie più colpite dalla pandemia da Covid-19.

Le parole di Draghi al Senato.

Consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti

Lo sguardo ai giovani è particolarmente incisivo nel programma di Mario Draghi.

“Una domanda alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti quando deludiamo i nostri giovani costringendoli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere”.

La valutazione del merito e il giusto peso delle competenze sembrano essere alla base di un programma di governo che avrà la responsabilità di incentivare lo studio, la preparazione e la voglia di cambiare.

Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti.

Esprimo davanti a voi [senatori], che siete i rappresentanti eletti degli italiani, l’auspicio che il desiderio e la necessità di costruire un futuro migliore orientino saggiamente le nostre decisioni.

Compiere scelte decisive per il futuro

L’idea di Mario Draghi si snoda soprattutto con riguardo al Next Generation EU – Patto di ripresa e resilienza per l’Italia (cosiddetto Recovery Plan) che prevede un’ingente quantità di fondi europei da attribuire man mano nei diversi settori a seconda dei progetti ministeriali. A tal proposito, il premier definisce cruciale la qualità delle decisioni di chi ha il compito di governare.

“Conta la qualità delle decisioni, conta il coraggio delle visioni, non contano i giorni”.

E poi ancora:

Il tempo del potere può essere sprecato anche nella sola preoccupazione di conservarlo“.

Il riferimento alle nuove opportunità, al lavoro e alle politiche attive è lampante. Si tratta di capire in che modo investire i fondi europei sul futuro dei giovani e sulle nuove generazioni.

Draghi al Senato sulla riforma PA e i concorsi pubblici

«La riforma dovrà muoversi su due direttive: investimenti in connettività con anche la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini; aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, anche selezionando nelle assunzioni le migliori competenze e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro, senza costringere a lunghissime attese decine di migliaia di candidati».

Tra i punti principali del suo programma di governo, Draghi pone come decisiva anche la riforma della P.A. anche tramite cospicui investimenti sul lavoro pubblico. Le nuove assunzioni in PA saranno guidate da competenze e attitudini – già viste nel precedente Governo tramite il ministro Dadone – per consentire assunzioni rapide e concorsi veloci.

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