Uno dei punti centrali del nuovo Governo Draghi è la presenza di ministri senza portafoglio. Le nomine dei nuovi ministri Governo Draghi 2021 hanno fatto molto discutere. Che differenze ci sono con i ministri con portafoglio? Che poteri ha un Ministro senza portafoglio? Può essere nominato Ministro un esterno al Parlamento?
La formazione di un Governo non costituisce un momento semplice della vita politica del nostro Paese. Tale congiuntura non è nemmeno agevolata dalla previsione di regole scritte (forse non a caso…) che scandiscano i diversi passaggi. Tutto si basa su una serie di consuetudini che nel corso del tempo si sono adattate al mutamento degli scenari politico-istituzionali. L’assenza di regole riguarda anche la capacità di diventare Ministro. In Italia non sono richiesti particolari requisiti, per cui qualsiasi cittadino che goda di diritti politici può essere nominato a capo di un dicastero.
Nelle forme di governo parlamentare, la regola generale è che, essendoci una naturale collaborazione fra Parlamento e Governo, i Ministri sono scelti fra i parlamentari. In alcuni ordinamenti, infatti, la condizione per essere nominato Ministro è essere parlamentare. Pensiamo alla Gran Bretagna dove nel caso in cui il nominato non sia parlamentare viene concesso un termine per essere eletto in una elezione suppletiva, pena la decadenza dall’ufficio. In Francia, invece, c’è l’incompatibilità fra il ruolo di parlamentare e quello di Ministro, con la sostituzione dei parlamentari che esercitano le funzioni di Ministro.
Governo tecnico in Italia
In Italia, pur non essendoci una norma precisa, i Ministri e i sottosegretari sono scelti fra gli esponenti dei partiti politici presenti in Parlamento. Tuttavia, nella compagine di Governo sono spesso inseriti soggetti privi di mandato parlamentare, i cd. tecnici. Soprattutto nei momenti di crisi, istituzionali (incapacità di formare un Governo che goda della fiducia parlamentare) ed economiche (necessità di risanare i conti pubblici), il ruolo di tali soggetti è stato prevalente con un intero governo formato da “estranei” al Parlamento: Ciampi 1993-1994, Dini 1995-1996 e Monti 2011-2013, il cui Presidente del Consiglio veniva nominato dal Presidente Napolitano senatore a vita nei giorni immediatamente antecedenti la formazione del Governo.
Il Governo tecnico è un Governo di transizione, costituito in attesa che si chiarisca la situazione politica. Ed è per questo che spesso si presenta privo di una base partitica omogenea in Parlamento.
Ministri senza portafoglio: chi sono
Inoltre, non sempre si arriva alla nomina di un Ministro, in quanto il Presidente del Consiglio dei Ministri può trattenere o affidare ad altri ministri la direzione di uno o più settori o portafogli (ad interim). Infatti, pur in assenza di una ripartizione amministrativa da assegnare, possono essere nominati Ministri senza portafoglio.
Con tale espressione si indicano quei Ministri che sono tali in base ai compiti (politici) loro affidati, ma non sono responsabili di un Dicastero particolare e, quindi, non hanno compiti amministrativi.
In genere, la loro nomina avviene per dare una presenza equilibrata dei partiti nel Governo di coalizione, che si forma, non avendo alcun partito la maggioranza parlamentare, con un’associazione di diversi partiti che garantiscano i numeri necessari per ottenere la fiducia nelle Camere. In tal caso, non si persegue l’indirizzo politico di un solo partito, ma quello concordato e comune a tutti quelli che della coalizione fanno parte. Ma la nomina di Ministri senza portafogli può avvenire anche per garantire nel Governo monocolore il giusto equilibrio alle diverse correnti di partito.
I ministri senza portafoglio sono previsti dalla Costituzione?
Ad ogni modo, la Costituzione non prevede questa figura particolare di Ministro, che è stata per la prima volta disciplinata dalla L. 400/1988, il cui art. 9 prevede che, all’atto della formazione del Governo, possono essere nominati dal Presidente della Repubblica, presso la Presidenza del Consiglio, e svolgono le funzioni loro delegate dal Presidente del Consiglio, sentito il Consiglio dei Ministri.