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Sport per bambini, come sceglierlo e a che età cominciare

Se l’attività fisica assume un ruolo fondamentale per il benessere degli adulti, lo sport per i bambini, anche nella prima infanzia, si rivela essenziale per un corretto sviluppo fisico e psicologico. 

Esattamente come accade agli adulti, l’attività motoria permette al bambino di scaricare lo stress e di incanalare le energie verso un’azione educativa e produttiva. Allo stesso tempo, praticare sport aiuta a rafforzare muscoli e ossa, sviluppare una corretta postura e prepararsi agli sport nel futuro.
Cominciare a muoversi, ma ancor più vivere quest’esperienza come un passatempo divertente e un’opportunità di condivisione già nei primi anni di vita significa, infatti, aumentare le possibilità di concepire l’attività motoria come un tassello fondamentale della propria vita negli anni a venire.

L’avvio alle attività motorie dei bambini più piccoli è però un passo molto delicato, specialmente per i genitori che, pur tenendo conto delle preferenze e delle attitudini dimostrate dal bambino, hanno la responsabilità di accompagnarlo verso un approccio positivo che non trasformi l’idea dello sport in un mero dovere da assolvere.

Ecco perché scegliere lo sport adatto ai bambini può non essere semplice. E, soprattutto, scegliere quello più adatto al proprio figlio, in base alle sue specifiche esigenze, alle sue caratteristiche fisiche e mentali.

Da questo punto di vista, un aiuto rilevante arriva dalla scuola primaria che, dal prossimo anno, potrà contare su docenti specializzati in educazione motoria.

Come scegliere lo sport adatto per i bambini: a che età iniziare 

Benché non esista uno sport ideale per bambini, uno dei primi fattori da considerare nella scelta delle attività sportive per bambini è la fascia d’età.

Il nuoto, per esempio, può essere praticato sin dai primi mesi (preferibilmente al terzo mese di vita, ma le tempistiche possono variare comunque da neonato a neonato). A differenza di quanto si pensi, quest’attività, nei primi anni, non ha lo scopo di insegnare a nuotare, quanto di aumentare l’esperienza della libertà di movimento, della coordinazione e della percezione dello spazio.

Tra i 3 e i 5 anni non sono da valutare solo corsi specifici. L’attività sportiva, infatti, passa anche per piccoli momenti di condivisione. Passeggiate, escursioni, giri in bicicletta o, banalmente, giocare a palla sono tutte attività valide per introdurre lo sport nella vita del bambino. Soprattutto perché si tratta di passatempi divertenti e che possono essere praticati nel contesto familiare e che aumentano la considerazione positiva verso l’attività motoria.

Dopo i 5 anni potrebbe essere il caso di valutare l’iscrizione a corsi specifici. A quest’età il bambino è in grado di esprimere le proprie preferenze, di manifestare le attitudini per uno sport specifico e le caratteristiche che lo rendono più disposto a sport individuali o di squadra.

Sport adatti ai bambini: l’attività motoria per favorire le relazioni sociali

Oltre a essere essenziale per lo sviluppo fisico, l’attività motoria è anche uno strumento indispensabile per permettere al bambino di mettersi in relazione con il mondo, con i suoi coetanei e per aumentare la fiducia e la stima di sé. 

In questo processo, favorire (o aver favorito nei primi anni di vita) un approccio piacevole nei confronti dello sport, può risultare determinante. Se il bambino percepisce l’attività fisica come un obbligo tenderà a preferire TV, smartphone o tablet a 60 minuti di movimento. E in una società come quella odierna, in cui i dispositivi tecnologici attirano l’attenzione dei più piccoli, trovare un’alternativa piacevole e più sana è un primo passo per aumentare il benessere mentale dei figli.

Inoltre, lo sport può rivelarsi un potente strumento per superare piccoli ostacoli come timidezza o introversione. Anche in questo caso, non esistono sport per bambini timidi, ma l’attività motoria può rappresentare un ottimo strumento per superare l’insicurezza. Non sempre gli sport di squadra sono quelli più indicati. Un bambino che ha difficoltà a condividere se stesso con gli altri, non sempre apprezza l’idea di dover cooperare e interagire con i compagni.
In questi casi, una buona idea è quella di puntare ad altri tipi di sport, come il nuoto o le arti marziali. Attività, insomma, che non richiedono un immediato contatto con i compagni, ma che mirano innanzitutto ad accrescere la fiducia e l’autostima, dando tutto il tempo al bambino di ambientarsi e, solo in un secondo momento, cominciare a socializzare.

Educazione motoria a scuola: perché è importante e quali le novità in arrivo

Il primo approccio di un bambino all’attività sportiva non passa solo per gli incoraggiamenti dei genitori. Trattandosi di uno dei luoghi in cui il bambino trascorre più tempo, anche la scuola diventa fondamentale per promuovere stili di vita sempre più sani ed equilibrati.

È una grande conquista, quindi, il cambiamento introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 (ancora in fase di approvazione): dal prossimo anno, anche nelle scuole primarie, a occuparsi dell’insegnamento dell’educazione motoria sarà un docente specializzato. Per il momento, infatti, l’insegnamento della materia è affidato agli stessi docenti che si occupano anche di altre discipline.
Con la nuova Legge di Bilancio, l’importanza dell’educazione motoria a scuola viene evidenziata. Per il ministro dell’Istruzione Bianchi, infatti, l’obiettivo è potenziare le attività sportive già nei primi anni scolastici, restituendo allo sport quel ruolo fondamentale, finora sottovalutato.

Con la novità prevista per il prossimo anno, arriverà anche un nuovo concorso per reclutare insegnanti specializzati e che dovrebbe partire già da febbraio 2022 per assegnare le cattedre il prima possibile: per l’anno scolastico 2022/2023 per le classi quinte e dall’anno successivo per le quarte della scuola primaria.

Il bando dovrebbe essere pubblicato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, al momento ancora in corso di approvazione definitiva attesa per il mese di dicembre.

 

 

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About Federica Antignano

Copywriter classe 1993. Appassionata di letteratura e saggi di psicologia, sociologia, marketing e pubblicità, fa il lavoro più bello del mondo: scrivere. E nel tempo libero... scrive.