I patti parasociali in diritto commerciale

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Definizione di patti parasociali in diritto commerciale

I patti parasociali sono quegli accordi fra i soci che hanno lo scopo di regolare il comportamento dei soci in seno alla società. Sono patti dunque che non si pongono sul piano sociale; i patti parasociali infatti si accompagnano all’atto costitutivo, che invece obbliga anche i soci futuri che di fatto non abbiano concorso alla relativa stipula.

Regolamentazione dei patti parasociali

Dal punto di vista regolamentare, i patti parasociali non possono avere durata superiore a 5 anni e si intendono stipulati per questa durata anche se le parti hanno previsto un termine maggiore. Tali accordi parasociali hanno efficacia solo tra le parti, ai sensi dell’art. 1372, comma 2, c.c. I patti parasociali, in particolare, hanno efficacia obbligatoria: un’eventuale violazione dell’accordo comporta solo l’obbligo di risarcimento del danno nei confronti degli altri soci partecipanti al patto parasociale.

Tipologie di patti parasociali in diritto commerciale

Le categorie di patti parasociali individuati dalla legge, all’art. 2341bis c.c., sono tre: i sindacati di voto, i sindacati di blocco e i sindacati di controllo.

– I sindacati di voto, sono patti parasociali tra gruppi di azionisti che si formano nell’ambito delle S.p.a. con particolari funzioni di dominio o di difesa, nel senso che attraverso questi patti  gli azionisti si obbligano a votare nello stesso modo in assemblea.

– I sindacati di blocco, patti parasociali tra azionisti i quali, al fine di evitare che le azioni di uno o di più tra essi possano passare in mano ad altre persone, si impegnano reciprocamente a limitare l’alienazione delle azioni stesse, in modo da garantire una certa composizione del corpo sociale.

– I sindacati di controllo sono costituiti da quei patti aventi per oggetto l’esercizio, anche congiunto, di un’influenza dominante su una società per azioni.

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