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Articolo 22, articolo 23 e articolo 24 della Costituzione Italiana

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Stai studiando Diritto Costituzionale per un esame universitario o per un concorso pubblico? In questo approfondimento andiamo ad analizzare l’articolo 22, l’articolo 23 e l’articolo 24 della Costituzione Italiana.

In particolare, studiamo la Parte Prima della Costituzione, quindi diritti e doveri del cittadino, e ci concentriamo su quella che la dottrina ha identificato come le garanzie dei diritti a tutela dei singoli.

Si tratta di un argomento che non si esaurisce con lo studio degli articoli 22-28, ma è proprio in tale parte che la dottrina ha identificato le garanzie dei diritti tenuto conto che qui sono previsti alcuni principi, più o meno generali, posti a garanzia dei cittadini, nonché di strumenti di tipo giurisdizionale che servono proprio a garantire i diritti sanciti nel testo costituzionale.

In questo approfondimento, in particolare, ci concentriamo brevemente sugli articoli 22, 23 e 24.

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Articolo 22 della Costituzione: una spiegazione semplice

L’articolo 22 della Costituzione sancisce:

Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.

Questi tre elementi (capacità giuridica, cittadinanza, nome) costituiscono le qualità e la personalità giuridica dell’individuo.

La capacità giuridica costituisce la capacità di essere titolare di situazione giuridica attiva e passiva; la cittadinanza è lo status che viene riconosciuto da parte di ciascuno Stato a un individuo; il nome rappresenta uno degli aspetti distintivi della persona.

Tale disposizione rappresenta uno di quegli articoli che il Costituente ha previsto in risposta alle limitazioni poste dal regime fascista a partire dal 1922. Per quanto riguarda il nome, infatti, il regime fascista stabilì l’italianizzazione dei nomi e dei cognomi, per cui tutti i soggetti che per discendenza o che si trovavano in zone dell’Italia al confine con altri Stati, li videro modificati autoritativamente.

Proprio per questo motivo, il costituente ha voluto ribadire in questo articolo tale fondamento.

Articolo 23 della Costituzione: spiegazione semplice

Così come l’articolo 22, anche l’articolo 23 della Costituzione è molto breve e sancisce un principio che riguarda la cosiddetta prestazione personale o patrimoniale dell’individuo perché sancisce:

Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.

Questo articolo, spesso collegato all’articolo 13 che ha a che fare con la libertà personale, sancisce un principio di riserva di legge, cioè un principio in base al quale la Costituzione riserva la disciplina di determinate materie alla legge.

In questo caso la riserva di legge è stata prevista dal Costituente proprio in quanto riguardante l’imposizione di determinate prestazioni (personali o patrimoniali) all’individuo.

Articolo 24 della Costituzione italiana: breve spiegazione

L’articolo 24 della Costituzione, invece, sancisce un diritto inviolabile.

Nell’approfondimento dedicato agli articoli 13, 14 e 15, avevamo detto che questi ultimi si caratterizzavano per essere tre articoli dedicati a diritti che il Costituente aveva definito come inviolabili e avevamo anche anticipato che l’aggettivo “inviolabile” sarebbe apparso anche in altre parti della Costituzione.

È proprio il caso dell’articolo 24 il quale sancisce un altro diritto inviolabile: il diritto di difesa:

La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.

Si fa, dunque, riferimento a un diritto che va garantito durante tutto il procedimento giudiziario.

Il comma 3, poi, aggiunge:

Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.

In sostanza, il diritto di difesa deve essere garantito a tutti, anche qualora non si disponga delle risorse economiche per procurarsi un difensore pagato personalmente: la legge prevede che sarà lo Stato, a proprie spese, a individuare un difensore, il cosiddetto «difensore d’ufficio».

Infine, l’ultimo comma dell’articolo 24 sancisce il diritto alla riparazione degli errori giudiziari:

La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.

Con ciò si intende dire che se sottoposto ad un processo e condannato ingiustamente, il cittadino ha il diritto a essere risarcito per la cattiva amministrazione della giustizia.

Dove studiare gli articoli della Costituzione

Con questo approfondimento speriamo di averti dato una spiegazione chiara e semplice degli articoli 22, 23 e 24 della Costituzione.

Il modo migliore per studiare e comprendere gli articoli che fanno riferimento ai diritti e ai doveri dei cittadini è proprio leggere la Costituzione, ancor meglio se esplicata e aggiornata ai più recenti provvedimenti normativi.

In quest’ultimo caso, infatti, hai a disposizione una spiegazione e un commento articolo per articolo per una comprensione a tutto tondo, grazie a definizioni che aiutano a capire la ratio di ogni articolo ed essenziali collegamenti e rinvii alle definizioni e agli altri articoli della Costituzione e della legge e della normativa europea e internazionale.

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