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Articolo 26 della Costituzione italiana: una spiegazione semplice

articoli della costituzionale italiana

Stai studiando Diritto Costituzionale per un esame all’università o per un concorso pubblico? In questo approfondimento ci occupiamo brevemente dell’articolo 26 della Costituzione, dedicato all’estradizione e analizzeremo le differenze tra questo e l’articolo 10.

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Differenze tra l’articolo 26 e l’articolo 10 della Costituzione

Come già accennato, in questo approfondimento forniamo una spiegazione chiara e semplice dell’articolo 26 della Costituzione, dedicato all’estradizione.

È però doveroso fare una premessa dal momento che, come avrai già studiato, c’è anche un altro articolo della Costituzione dedicato all’estradizione: stiamo parlando dell’articolo 10, anch’esso contenuto nei principi fondamentali.

Anzitutto chiariamo cos’è l’estradizione. L’estradizione è la consegna di un individuo da parte di uno stato ad un altro perché si ritiene abbia commesso un reato che deve essere punito nello stato, chiamiamolo così, di consegna.

Ma qual è la differenza fra l’articolo 26 che stiamo esaminando e l’articolo 10? Per capirlo basterà analizzare entrambi gli articoli.

Articolo 26:

L’estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.

Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.

Articolo 10 della Costituzione, ultimo comma:

 Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.

Nel corso di un esame universitario o di una prova per un concorso pubblico è possibile che venga chiesta proprio la differenza tra articolo 26 e articolo 10 della Costituzione.

In questo caso, è importante ricordare che ciò che li distingue è il fatto che l’articolo 26 fa riferimento all’estradizione del cittadino, mentre l’articolo 10 fa riferimento all’estradizione dello straniero.

Il principio espresso dall’articolo 26 della Costituzione

Il principio espresso da entrambi gli articoli, però, è il medesimo perché, come si legge nel secondo comma dell’articolo 26:

[l’estradizione] Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.

Così come nell’articolo 10:

 Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.

Dunque, il principio espresso è il medesimo, mentre a cambiare sono solo i destinatari.

Entrambi gli articoli, infatti, chiariscono che non è ammessa l’estradizione per reati politici. Questo perché non si vuole estradare (quindi consegnare) la persona ad un altro Stato nella misura in cui si ritiene abbia commesso un fatto considerato reato da un regime politico antidemocratico.

Facciamo un esempio: laddove si tratti di un omicidio, l’estradizione può essere ammessa, ma se si ritiene che il soggetto abbia commesso semplicemente un’azione di protesta contro il governo, anche pacifica, e quest’ultimo voglia punirlo per un reato di questo tipo, lo Stato italiano non consegna il soggetto che in realtà non ha fatto altro che manifestare il proprio dissenso.

Articolo 26 della Costituzione italiana: cos’è la convenzione internazionale

L’articolo 26, inoltre, chiarisce che l’estradizione del cittadino è ammessa solo se espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.

La convenzione internazionale è l’espressione usata dal Costituente per indicare un trattato, un accordo. Quindi, se c’è un accordo tra due Stati, in questo caso tra lo Stato italiano e lo Stato al quale deve essere consegnato il cittadino, è possibile effettuare l’estradizione, mentre là dove non ci sia questo accordo non si potrà procedere all’estradizione.

Dunque, il presupposto fondamentale della consegna di un cittadino a un altro Stato per il compimento di un reato, che non sia un reato politico, è la firma di un accordo tra l’Italia e lo Stato presso cui deve essere consegnato.

Sulla base di quanto detto, anche l’estradizione rientra tra le garanzie che la Costituzione riconosce al cittadino italiano.

Dove studiare gli articoli della Costituzione Italiana

Con questo approfondimento speriamo di averti dato una spiegazione chiara e semplice dell’articolo 26 della Costituzione.

Il modo migliore per studiare e comprendere gli articoli che fanno riferimento ai diritti e ai doveri dei cittadini è proprio leggere la Costituzione, ancor meglio se esplicata e aggiornata ai più recenti provvedimenti normativi.

In quest’ultimo caso, infatti, hai a disposizione una spiegazione e un commento articolo per articolo per una comprensione a tutto tondo, grazie a definizioni che aiutano a capire la ratio di ogni articolo ed essenziali collegamenti e rinvii alle definizioni e agli altri articoli della Costituzione e della legge e della normativa europea e internazionale.

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