Il mondo del lavoro, Il post-laurea, News

Ufficialmente pubblicato il bando dell’Esame da Avvocato 2024

È stato pubblicato il bando per la sessione 2024-2025 dell’esame da avvocato, contenuto nel D.M. giustizia 24 luglio 2024.

In questo articolo vediamo come presentare la candidatura e (soprattutto) come prepararsi al meglio per la prova scritta e superare l’esame da avvocato 2024.

Presentazione della candidatura

Gli aspiranti avvocati potranno presentare la domanda sul sito del Ministero della giustizia  dal 2 ottobre 2024 al 12 novembre 2024.

Potranno presentare la domanda tutti i praticanti che hanno concluso correttamente la pratica professionale entro e non oltre il 10 novembre 2024. Possono presentare la domanda anche i candidati che, pur non avendo concluso formalmente la pratica al momento di presentazione della domanda, contano di completarla entro il 10 novembre. In tale ultimo caso, il candidato ne deve dare notizia nell’apposito form della domanda.

Per presentare la candidatura è necessario avere lo SPID, la Carta d’identità elettronica (CIE) o la Carta nazionale dei servizi (CNS). Il candidato è tenuto al pagamento di 78,91 euro.

La presentazione della domanda si intende perfezionata quando il sistema genera la ricevuta con il codice identificativo e il codice a barre.

Le prove

Per la sessione 2024, senza alcuna novità rispetto al 2023, l’esame sarà così articolato:

  • Prima prova scritta, che consiste nella redazione di un atto giudiziario che dimostri le conoscenze del candidato di diritto sostanziale e processuale per la materia scelta (diritto civile e processuale civile; diritto penale e processuale penale; diritto amministrativo).
  • Seconda prova orale. La prova si suddivide in 3 fasi:
  • Fase uno. Esame e discussione di una questione pratico-applicativa, nella forma del caso giudiziario, in modo tale da dimostrare di possedere le conoscenze di diritto sostanziale e processuale in una materia a scelta tra diritto civile, penale e amministrativo.
  • Fase due. Discussione di brevi questioni per testare le capacità argomentative e di analisi giuridica. Il candidato dovrà scegliere, al momento di presentazione della domanda, tre materie tra: diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto processuale civile e diritto processuale penale.
  • Terza fase. Dimostrazione della conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.

La prova scritta si svolgerà il 10 dicembre 2024 alle ore 9:00. Per la redazione dell’atto giudiziario, i candidati avranno a disposizione 7 ore dal momento della dettatura della traccia.

Come prepararsi per la prova scritta

Per la prova scritta tutti i candidati potranno scegliere la materia sulla quale redigere l’atto in sede d’esame. Non esiste un metodo di studio universalmente valido, poiché il metodo deve adattarsi al livello di preparazione, alla materia scelta e, soprattutto, al tempo a disposizione.

Qualunque sia la materia scelta tra diritto civile, penale e amministrativo, però, ci sono dei consigli utili da seguire per la redazione dell’atto giudiziario.

Ecco i nostri consigli per una preparazione ottimale.

Il primo consiglio è farsi quantomeno un’idea della materia che si vuole scegliere. È evidente che il consiglio dovrebbe essere quello di scegliere la materia approfondita di più durante la pratica, perché è quella con la quale si ha più dimestichezza. Ciononostante, molti candidati fanno scelte di tipo diverso. Ogni ragionamento che si può fare in relazione alla scelta della materia è valido, ma il nostro consiglio è quello di non arrivare al giorno della prova senza un’idea chiara.

Sarebbe opportuno dedicare i primi giorni della preparazione all’esercitazione nella redazione di atti di materie diverse, per capire con quale si è più a proprio agio.

La redazione dell’atto serve a far capire ai commissari che il candidato possiede conoscenze di diritto sostanziale e processuale e, dunque, non è sufficiente trovare la “sentenza risolutiva” nel codice, ma occorre effettivamente conoscere la materia.

Una volta scelta la materia, per poter studiare nel modo ottimale è necessario valutare correttamente il proprio livello di preparazione. Molto spesso l’esame da avvocato si prepara mentre si continua a fare pratica (e, quindi, a lavorare) ed è dunque importante ottimizzare i tempi. Concentra le tue energie e approfondisci i concetti sui quali senti di essere meno preparato. Per farlo, utilizza libri che riescono a fornirti una visione di insieme delle materie che vuoi approfondire.

I compendi sono perfetti per lo studio per la prova scritta e quella orale dell’esame da avvocato 2024, poiché riassumono la materia in modo chiaro e i loro apparati grafici consentono di ottimizzare i tempi di preparazione.

Ricorda che non stai andando a sostenere un esame universitario: per l’esame da avvocato 2024 lo studio deve avere un taglio pratico ed è fondamentale creare collegamenti tra gli istituti e dimostrare di saper ragionare sulla materia scelta.

La fase di studio del diritto sostanziale e dei principali istituti processuali deve essere sempre accompagnata dalla redazione degli atti. Utilissimi per la preparazione sono i libri che contengono atti svolti. Questi ultimi, infatti, mostrano come sviluppare l’atto e ragionare con il codice.

Proprio in relazione al codice è necessaria una precisazione. Il codice è il miglior compagno di studio di chi deve sostenere l’esame da avvocato 2024, ma nella fase iniziale della preparazione è inutile utilizzare un codice annotato con la giurisprudenza, anche se in sede d’esame lo utilizzerai. Con gli annotati, infatti, non potrai evitare di andare a “caccia” della sentenza risolutiva. Trovare la sentenza che si adatta perfettamente al caso oggetto della traccia è utile in sede d’esame, ma nella fase della preparazione la cosa veramente importante è allenarsi a costruire un atto che abbia alla base un ragionamento giuridico logico. Saper utilizzare al meglio il codice e il suo indice analitico è fondamentale, ma basare tutta la preparazione sulla ricerca delle sentenze è rischioso.

Per questo motivo, consigliamo di esercitarsi prima a strutturare l’atto con codici secchi, senza la giurisprudenza, e solo dopo iniziare a familiarizzare con quelli annotati. Il codice secco, peraltro, è utilissimo anche in sede d’esame perché consente di ridurre i tempi di consultazione e di individuare subito, grazie alla lettura dell’indice analitico, gli istituti rilevanti. Molto pratici sono, ad esempio, i codici che uniscono sia il diritto sostanziale che quello processuale di penale e di civile.

Infine, un consiglio su cosa inserire nell’atto. Dalla lettura dell’atto giudiziario i commissari devono capire che conoscete il diritto sostanziale e quello processuale. Attenzione però: questo non vuol dire riversare nell’atto qualsiasi concetto riguardante gli istituti contenuti nella traccia.

Quando vi esercitate (così come quando vi troverete in sede d’esame) la prima cosa da fare sarà leggere attentamente la traccia, anche più volte, assimilarne il contenuto e poi stabilire il perimetro dell’atto da scrivere: dovete fare attenzione alla pertinenza.

Libri consigliati per lo studio della prima prova: