Il volume è rivolto a coloro che devono affrontare gli esami di «Storia del pensiero economico», di «Storia dell’analisi economica», ma anche di «Storia delle dottrine economiche», i cui contenuti sono perlopiù corrispondenti nei programmi delle facoltà che li prevedono.
Il compendio, partendo dalle origini più antiche della disciplina (Platone, Aristotele, Patristica e Scolastica), analizza i contributi teorici determinanti per la nascita e per il successivo sviluppo della storia del pensiero economico. Si descrivono le contrapposte posizioni di fisiocratici e mercantilisti, le dottrine liberiste di cui il sostenitore più famoso è Adam Smith, le idee originali di David Ricardo e quelle rivoluzionarie di Karl Marx. Grande spazio è dedicato ai marginalisti (Jevons, Menger, Weber, Wicksell, von Hayek, Walras, Pareto, Fisher, Marshall, Pantaleoni, Clark, Viner, Pigou) e a John Maynard Keynes, che rappresenta la figura di imprescindibile riferimento per gli sviluppi dell’analisi economica successivi alla teoria marginalista; si parlerà poi degli studi di Joseph Alois Schumpeter, personaggio ibrido nel panorama delle scienze economiche e sociali, e di Piero Sraffa, che si distanziò in maniera decisa dalla teoria marginalista e soprattutto dal concetto di equilibrio economico generale.
Nel capitolo conclusivo si passano in rassegna gli orientamenti più recenti della ricerca economica, tra cui il modello di Arrow-Debreu; la teoria dell’impresa di Ronald Coase, William Baumol, Joe Bain e altri; le teorie neoistituzionaliste di Douglass North, John Kenneth Galbraith; la sintesi neoclassica di John Hicks e altri; i monetaristi, il cui maggiore esponente è Milton Friedman; i neokeynesiani; i teorici della crescita economica, come Roy Arrod.
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