La Riforma del lavoro chiama i datori di lavoro, i committenti e tutti gli operatori a uno sforzo notevole di approfondimento e sintesi delle molte novità e delle materie innovate.
Conoscere puntualmente quali sono le discipline che emergono a partire dall’entrata in vigore della Legge n. 92 del 2012, appare necessario sotto un duplice aspetto. Quello che attiene al bisogno di utilizzare correttamente i nuovi strumenti messi a punto dalla legge.
E quello che concerne l’esigenza di tutelarsi «attivamente» rispetto alle molte difficoltà (e sviamenti) posti sul cammino di lavoratori, aziende e professionisti.
Conoscere, insomma, per evitare difficili e poco economiche conflittualità. Anche con l’Amministrazione pubblica e, soprattutto, con gli organi che operano i controlli sui rapporti di lavoro.
Quale sia l’effettiva situazione in cui versano le relazioni flessibili di lavoro, ce lo hanno mostrato chiaramente e fin da subito (oltre che il repentino intervento normativo di modifica della neonata L. n. 92/2012, operato con la conversione del Decreto Sviluppo) talune delle contraddittorie indicazioni amministrative sulla Riforma, le quali, già nei primi venti giorni di vita della legge, sono venute a creare un sottofondo non del tutto «rasserenante».
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora, la Riforma del lavoro e le sue ricadute operative necessitano — più che mai in passato — di uno studio attento e di una cura attiva al fine di evitare (non imprevedibili) compromissioni alle posizioni dei lavoratori e delle economie aziendali.
Lo scopo di questo libro è, per l’appunto, quello di offrire un valido ausilio a tali esigenze di approfondimento.
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