Questa sintesi è dedicata agli studenti dei corsi di Laurea in Sociologia e dei corsi affini. In linea con la collana editoriale, vengono tracciate le linee generali – storiche e tematiche – della sociologia dei processi culturali in generale e della sociologia della conoscenza in particolare. Si mira da un lato a chiarire le articolazioni critiche che stanno alla base dei più rilevanti modelli concettuali di cui si sono serviti gli studi sui processi culturali degli ultimi tre secoli; dall’altro si cerca di definire sinteticamente il pensiero e le opere degli studiosi che, di questo corpus concettuale, hanno determinato la genesi e lo sviluppo.
Il primo capitolo affronta le principali teorie socio-antropologiche della cultura: dalle ipotesi ottocentesche, evoluzionistiche, sulle origini dei fenomeni culturali nelle popolazioni primitive (religione, fenomeni magici, animismo) ai grandi modelli concettuali del Novecento sul concetto stesso di cultura (diffusionismo, neo-evoluzionismo, strutturalismo). Nel secondo capitolo si inquadrano invece i più rilevanti modelli teorici della sociologia della conoscenza, che fanno centro attorno alla nozione di ‘ideologia’ (Marx, Mannheim); al rapporto tra struttura economico-sociale e sovrastruttura culturale (Simmel, Weber, Pareto); all’indagine sul condizionamento sociale delle strutture cognitive e conoscitive (Scheler, Durkheim). Tali concetti vengono approfonditi, nel terzo capitolo, alla luce del complesso intreccio tra sociologia generale, sociologia dell’immaginario, teoria critica e sociologia dell’arte che si sviluppa nel Novecento in area marxista (Lukács, Benjamin, ‘Scuola di Francoforte’).
Analisi ulteriore viene riservata all’importante intreccio tra correnti filosofiche di orientamento fenomenologico (Husserl) e approcci sociologici che hanno determinato, nel corso della prima metà del Novecento, alcuni dei modelli di analisi più rilevanti circa la natura interattiva, intersoggettiva, psicosociale della nostra soggettività e dei suoi prodotti cognitivi (si esaminano in particolare le posizioni di Schütz, Berger e Luckmann, Goffman).
Si tratta di temi centrali anche per autori come Habermas (situabile all’incrocio tra teoria critica ed ermeneutica) e per la svolta linguistica e sociologica operata in larga parte dell’epistemologia e della filosofia della scienza del secondo Novecento (ad es. attraverso il concetto di ‘mutamento di paradigma’ elaborato da Kuhn). La trattazione successiva è rivolta direttamente ai problemi della contemporaneità: all’intreccio tra sapere e potere nell’archeologia delle scienze umane (Foucault); al concetto di postmodernità (Lyotard); all’impatto antropologico, psicosociale e culturale della nuova società globale. L’ultimo capitolo è dedicato infine al rapporto tra cultura e istituzioni: da un lato alla funzione sociale detenuta dalle strutture educative; dall’altro all’immenso apparato mass-mediale, sui modelli interpretativi del quale si fornisce una breve ricognizione storica e tematica. Chiude il volume un breve ma esauriente glossario, utile alla decifrazione di un lessico talora ostico come quello delle scienze sociali nel suo complesso.
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