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La Riforma delle Intercettazioni – Lex16
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Commento Organico al D.Lgs. 29-12-2017, n. 216 (Disposizioni in materia di intercettazioni di conversazioni o comunicazione, in attuazione della delega di cui all’art. 1, commi 82, 83 e 84, lettere a), b), c), d), ed e) della legge 23 giugno 2017, n. 103) – La tutela della riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni dei difensori – La riforma dell’art. 268 c.p.p. e i nuovi artt. 268bis, 268ter e 268quater – Le intercettazioni mediante ‘captatore informatico’ – Le intercettazioni in ambito europeo dopo l’ordine europeo di indagini – La cooperazione giudiziaria europea – Diffusione di riprese e registrazioni fraudolente – Appendice normativa
La Riforma delle Intercettazioni.
Con il D.Lgs. 29 dicembre 2017, n. 216, adottato in attuazione della legge n. 103 del 2017, è stata riformata la disciplina delle intercettazioni.
Per comprendere come sia stato possibile giungere alla nuova regolamentazione del mezzo di ricerca della prova e per coglierne i tratti salienti, va considerato che da anni, nel nostro Paese, si è sviluppato un acceso dibattito socio-politico sulle intercettazioni. Questo istituto processuale si è trovato al centro di un serrato dibattito tra opposte fazioni: da una parte sono stati lamentati abusi nell’impiego dello strumento ed è stata sollecitata una riforma delle regole per scongiurare l’eccessiva lesione della riservatezza dei cittadini; dall’altra, i tentativi di porre in essere una azione riformatrice sono sempre naufragati, perché ritenuti idonei a favorire lo sviluppo della criminalità, limitando le armi a disposizione degli inquirenti e, soprattutto, perché considerati come un tentativo di porre un bavaglio alla libera stampa.
Dal punto di vista strettamente tecnico-giuridico, invece, il confronto riguardava due opposte prospettive, le quali, peraltro, partivano dal comune rilievo dell’eccessivo impiego delle intercettazioni nel processo penale.
Secondo un orientamento, infatti, le norme che disciplinavano lo strumento investigativo necessitavano di una rivisitazione, non essendo in grado di garantire l’equo bilanciamento dei valori costituzionali in conflitto.
Una diversa opinione, pur ravvisando l’eccessivo ricorso alle intercettazioni, sosteneva invece che gli abusi denunciati nell’impiego del mezzo di ricerca della prova non derivassero da specifici limiti dell’impianto normativo vigente, ma da prassi applicative scorrette. La legge delega n. 103 del 2017, in un certo qual modo, ha fatto tesoro dei tentativi riformatori del passato. Essa, infatti, non tocca i presupposti di ammissibilità delle intercettazioni nelle indagini se non nella parte relativa alla semplificazione delle intercettazioni per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione e in quella che riguarda la disciplina del cd. captatore informatico. Piuttosto, essa è protesa a realizzare le condizioni normative per un migliore bilanciamento delle prerogative individuali rispetto alle esigenze investigative.
La Riforma delle Intercettazioni fa parte della Collana Lex Orienta.
Lex16
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PAOLO DI GERONIMO
Magistrato, è attualmente in servizio presso l’Ufficio del Massimario e del Ruolo della Corte di Cassazione. In precedenza ha svolto le funzioni di GIP e giudice del dibattimento, anche quale componente della Corte d’Assise; è autore di monografie e pubblicazioni in materia di diritto penale e procedura penale nonché docente presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università di Teramo.
LUIGI GIORDANO
Magistrato, è attualmente addetto all’ufficio del massimario della Corte di Cassazione.
In precedenza ha svolto le funzioni di GIP e giudice del dibattimento. È stato referente del Consiglio Superiore della Magistratura per la formazione dei magistrati del distretto di Napoli. Collabora con la cattedra di Diritto processuale penale dell’Università di Salerno e della Seconda Università degli Studi di Napoli.
È componente del Consiglio direttivo della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della Università degli Studi Luigi Vanvitelli, già Seconda Università degli Studi di Napoli. È docente a contratto presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e di Salerno. È autore di diversi scritti in materia di diritto penale e processuale penale.
ANDREA NOCERA
Magistrato, è attualmente in servizio presso l’Ufficio del Massimario e del Ruolo della Corte di Cassazione. Già Ispettore Generale presso il Ministero della Giustizia, pubblico ministero e giudice del dibattimento, è autore di scritti e pubblicazioni in materia di diritto penale e procedura penale nonché docente presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università di Salerno.
Premessa
Capitolo 1 La tutela della riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni dei difensori
(art. 2, co. 1, lett. a) del D.Lgs. 216 del 2017
(Luigi Giordano)
Capitolo 2 La riforma dell’art. 268 cod. proc. pen. (art. 2 del D.Lgs. n. 216 del 2017)
(Paolo Di Geronimo)
Capitolo 3 I nuovi artt. 268bis, 268ter e 268quater (art. 3 del D.Lgs. n. 216 del 2017)
(Paolo Di Geronimo)
Capitolo 4 L’archivio riservato del Pubblico Ministero (artt. 3 e 5 del D.Lgs. n. 216 del 2017)
(Paolo Di Geronimo)
Capitolo 5 Le intercettazioni mediante “captatore informatico” (artt. 4, 5 e 7 del D.Lgs. 216 del 2017)
(Luigi Giordano)
Capitolo 6 La semplificazione delle condizioni di impiego delle intercettazioni per i reati contro la P.A. (art. 6 del D.Lgs. n. 216 del 2017)
(Luigi Giordano)
Capitolo 7 Le intercettazioni in ambito europeo dopo l’ordine europeo di indagini
(Andrea Nocera)
Capitolo 8 La cooperazione giudiziaria europea dopo il D.Lgs. 5 aprile 2017, n. 52 di recepimento della Convenzione di Bruxelles del 2000
(Andrea Nocera)
Capitolo 9 Il nuovo reato di cui all’art. 617-septies cod. pen. (art. 1 del D.Lgs. n. 216 del 2017)
(Andrea Nocera)
Appendice normativa
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