Stai studiando Diritto Costituzionale per un esame universitario o un concorso? Questo breve, ma efficace approfondimento è dedicato alla Corte Costituzionale, alla sua composizione e alle sue funzioni. In più, ti daremo alcuni consigli di studio per facilitare il tuo approccio alla materia.
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La Corte Costituzionale italiana
In questo approfondimento, ci immergiamo nello studio degli organi costituzionali e ci occupiamo segnatamente della Corte Costituzionale.
L’Italia è uno Stato costituzionale, cioè pone al vertice dell’ordinamento, la Costituzione.
Affinché tutti gli atti normativi rispettino il dettato della Costituzione è stato previsto un organo che si occupasse, appunto, di verificarne la loro corrispondenza alla Costituzione.
Quindi, la Corte Costituzionale può essere definita come quell’organo competente a verificare la legittimità costituzionale delle leggi o degli atti ad esse equiparati.
Composizione della Corte Costituzionale
Dal punto di vista della composizione, la Corte è un organo complesso, cioè composto al suo interno da 15 giudici nominati:
• un terzo dalle supreme magistrature
• un terzo dal Presidente della Repubblica
• un terzo dal Parlamento riunito in seduta comune.
Il mandato del giudice costituzionale è di 9 anni e questo tempo così lungo è stato concepito dal nostro Costituente per fare in modo che l’orientamento della Corte fosse abbastanza costante nel tempo, tenuto conto che cambi di giudice potevano comportare cambi di orientamento.
Ricordiamo che il Parlamento dura in carica 5 anni, il Presidente della Repubblica 7, mentre il giudice della Corte Costituzionale 9 anni. C’è, dunque, una differenza di durata, ciascuna delle quali ha la sua motivazione.
Questa è la composizione, per così dire, ordinaria. Tuttavia è prevista anche una composizione “allargata” nel caso del giudizio da parte della Corte Costituzionale nei confronti del Presidente della Repubblica che si è macchiato dei due reati previsti dall’articolo 90 della Costituzione, cioè alto tradimento e attentato alla Costituzione.
La Corte Costituzionale, pur avendo come compito principale quello del giudizio di legittimità costituzionale, ha anche altre funzioni. E l’unica funzione che possiamo definire “giurisdizionale”, nel senso che la Corte si comporta come un “giudice qualsiasi”, è proprio quella del giudizio che riguarda il Presidente della Repubblica. In questo caso, la composizione della Corte è allargata ad altri 16 giudici scelti da un elenco che viene stilato dal Parlamento in seduta comune proprio per questa eventualità che, è bene ricordarlo, non si è mai verificata.
Il ricorso alla Corte Costituzionale
Per il giudizio di illegittimità costituzionale non è previsto un ricorso diretto da parte dei cittadini nei confronti della Corte Costituzionale. Questo perché il sindacato di costituzionalità previsto in Italia è un sindacato che viene sollevato da una delle parti durante il corso del giudizio (giudizio in via incidentale). Nasce da una controversia pendente innanzi all’autorità giudiziaria ordinaria o amministrativa (Tribunale, TAR ecc.). Nel corso di tale controversia viene eccepita l’incostituzionalità della legge da applicare ed allora il giudice rinvia gli atti alla Corte costituzionale, sospendendo la causa, affinché la Corte decida sulla questione.
Esiste, tuttavia, anche un giudizio in via principale, cioè quando il Governo, ritenuto che un atto (in questo caso legislativo), per esempio una legge della Regione, ecceda la propria competenza, può fare ricorso alla Corte Costituzionale. Viceversa, una Regione, qualora ritenga che un atto o una legge dello Stato ecceda oppure invada la competenza che viene riconosciuta alla Regione da parte della Costituzione, può ricorrere direttamente alla Corte Costituzionale.
I conflitti di attribuzione fra Stato e Regione
Un’altra delle competenze della Corte Costituzionale è quella di regolare i conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni o fra le Regioni.
Quando si parla di conflitto tra Stato e Regioni o tra Regioni e Regioni, l’oggetto della disamina della Corte Costituzionale non sarà più una legge, ma un atto amministrativo. Nel caso di giudizio di legittimità costituzionale per quanto riguarda il giudizio in via principale l’oggetto è una legge, nel caso invece di un conflitto di attribuzione tra Stato e Regioni o fra Regioni, l’oggetto è un atto amministrativo.
La Corte Costituzionale: il referendum
Un ulteriore compito che svolge la Corte è il giudizio di ammissibilità del referendum. Quando viene presentato un referendum abrogativo previsto dall’articolo 75 della Costituzione, la Corte è chiamata a verificare la legittimità del quesito, quindi se il quesito è omogeneo, se è chiaro, se non confligge con altre norme ecc.
Insomma, il giudizio si dice di legittimità del quesito referendario.
Consigli per lo studio del Diritto Costituzionale
Concludiamo questo approfondimento con un piccolo, ma fondamentale consiglio per studiare Diritto Costituzionale nel migliore dei modi.
Dal momento che il Diritto Costituzionale e il Diritto Pubblico hanno come fondamento dello studio la disamina della Costituzione, diventa essenziale avere sempre a portata di mano una Costituzione, meglio se esplicata, in modo tale da poter vedere qual è la fonte diretta dell’argomento che stai studiando.
Ti sembrerà strano, ma lo studio della Costituzione è più semplice se una prima lettura viene dedicata direttamente al testo, in modo tale da poter cogliere quali sono le parole, quali sono i ragionamenti, la ratio, alla base di ciò che leggi.
Se poi cerchi una panoramica completa sulla disciplina, aggiornata alle più recenti novità legislative, studiando dal Compendio di Diritto Costituzionale puoi fissare meglio i concetti principali, favorire la memorizzazione ed esercitarti con i questionari a fine capitolo sugli argomenti più frequentemente oggetto di domanda all’esame/concorso.
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