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Articolo 21 della Costituzione Italiana: una spiegazione semplice

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Stai studiando Diritto Costituzionale per un esame universitario o un concorso pubblico? In questo approfondimento troverai una spiegazione semplice dell’articolo 21 della Costituzione Italiana che afferma il principio della libertà di manifestazione del pensiero.

Dedichiamo un intero approfondimento sull’articolo 21 della Costituzione dal momento che questo rappresenta uno degli articoli più importanti del nostro Stato. La manifestazione del pensiero rappresenta, infatti, una delle maggiori garanzie di un ordinamento che voglia definirsi democratico.

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Articolo 21 della Costituzione Italiana, una spiegazione semplice

La libertà di manifestazione del proprio pensiero abbraccia ambiti differenti: la libertà di crearsi un proprio convincimento per quanto riguarda l’aspetto politico, religioso e così via. Insomma, gli oggetti di tale libertà possono essere i più ampi e proprio per questo è ritenuto uno degli aspetti principali del nostro ordinamento.

In realtà è stato l’articolo 11 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino a affermare per la prima volta l’importanza della libertà di manifestazione del pensiero.

Per il nostro ordinamento tale libertà rileva, per quanto riguarda la sua concreta manifestazione, nel profilo puramente statico, cioè nella possibilità di costituire le proprie idee; da un punto di vista dinamico, cioè nella libertà di manifestare le proprie idee; ma anche da un punto di vista “negativo”, cioè nella possibilità, una volta costituito un proprio patrimonio di opinioni, di decidere di non manifestarle.

Sulla base di questi tre profili è facile capire come sia importante che il nostro ordinamento costituzionale garantisca tali principi.

Articolo 21 della Costituzione Italiana: differenza tra manifestazione del pensiero e comunicazione del pensiero

La Corte costituzionale ha affermato che tale libertà è una di quelle che meglio rappresenta il nostro ordinamento e, non a caso, la libertà di manifestare liberamente le proprie opinioni è anche una delle prime libertà soggetta a restrizioni, talvolta cancellata, dai regimi autocratici o dai regimi totalitari.

In questo senso, dobbiamo anche distinguere la libertà che viene sancita dall’articolo 21 rispetto alla libertà sancita all’articolo 15, cioè operare una distinzione tra la manifestazione del pensiero e la comunicazione del pensiero.

Mentre la comunicazione del pensiero (articolo 15) è una comunicazione che avviene nei confronti di una o più persone, ma determinate, nel caso dell’articolo 21 si ha una manifestazione del pensiero rispetto ad uno o più soggetti indeterminati. Dunque, l’articolo 15 si rivolge a persone determinate, mentre l’articolo 21 a persone indeterminate.

Spiegazione Articolo 21 della Costituzione Italiana: i limiti della libertà di manifestazione del pensiero

Come tutte le altre libertà, anche la libertà di manifestazione del pensiero è soggetta a dei limiti sanciti sia dal punto di vista costituzionale, sia dal punto di vista legislativo. Cerchiamo di esaminarli brevemente.

Per prima cosa, infatti, tale libertà non può offendere l’onorabilità e la dignità di una persona.

Dunque, anche nella divulgazione di una notizia (dal momento che all’interno della manifestazione del pensiero rientra anche la libertà di informare e la libertà di essere informati) non si possono diffondere notizie che offendono l’onorabilità della persona.

Del resto esistono dei reati espressamente previsti dal codice penale che riguardano, appunto, la possibilità che un soggetto venga offeso o oltraggiato dalla divulgazione di un determinato pensiero.

È necessario, poi, ricordare l’apologia di reato, cioè quella manifestazione del pensiero diretta a esaltare o a difendere un’azione che il codice penale ritiene essere un reato. Questo è vietato dall’articolo 414 c.p. proprio perché non è ammissibile che si possa istigare con un atteggiamento del genere alla commissione di un reato.

Vi sono, poi, altri due limiti che vanno ricordati. Da una parte, il fatto che vi possa essere apposto un segreto giudiziario, quindi, per esempio nel corso di un’indagine, la magistratura può vietare la diffusione di determinate notizie rispetto a un fatto che ritiene criminoso.

Ciò non è da intendersi come il divieto da parte della magistratura di parlare di una determinata vicenda giudiziaria, ma significa che questa può apporre il segreto affinché la documentazione che riguarda quella determinata indagine non venga diffusa.

Esiste, infine, il cosiddetto segreto di Stato, che viene apposto dal Presidente del Consiglio qualora la diffusione di determinate informazioni possa in qualche modo mettere a repentaglio la sicurezza dello Stato.

Quindi, in questi ultimi due casi, si fa in modo che non vengano diffuse informazioni relativamente ad aspetti che sono considerati delicati per le indagini o, comunque, per la sicurezza dello Stato.

 Dove studiare l’articolo 21 della Costituzione Italiana

Con questo approfondimento abbiamo fornito una spiegazione chiara e semplice dell’articolo 21 della Costituzione.

Il modo migliore per studiare e comprendere questo e tutti gli articoli della nostra Carta Costituzionale rimane, comunque, leggere proprio la Costituzione, ancor meglio se esplicata e aggiornata ai più recenti provvedimenti normativi.

In quest’ultimo caso, infatti, hai a disposizione una spiegazione e un commento articolo per articolo per una comprensione a tutto tondo, grazie a definizioni che aiutano a capire la ratio di ogni articolo ed essenziali collegamenti e rinvii alle definizioni e agli altri articoli della Costituzione e della legge e della normativa europea e internazionale.

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