Il nuovo test di ingresso a medicina, odontoiatria e veterinaria Tutte le informazioni nell'articolo

Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha firmato il decreto ministeriale n. 418 del 2025 che spiega come funzionerà l’accesso per i corsi di laurea in medicina, odontoiatria e veterinaria. Lo scorso marzo è stata approvata la riforma che abolisce i test di ingresso e introduce il semestre filtro. La riforma valorizza il merito degli studenti e supera il precedente sistema basato su test d’ingresso selettivi, spesso oggetto di critiche. I tradizionali test d’ingresso sono sostituiti da un percorso formativo iniziale che valorizza attitudini, merito e preparazione. L’obiettivo è mettere lo studente al centro, evitare sprechi di tempo e salvaguardare le sue aspirazioni, ma soprattutto permettere a tutti gli studenti di poter accedere ai corsi di preparazione agli esami e ai test, senza dover caricare le famiglie di ulteriori oneri per il pagamento di costosi corsi di preparazione privati e spesso poco utili.
Cosa dice il decreto?
Il decreto stabilisce che a decorrere dall’a.a. 2025/2026 l’iscrizione degli studenti al semestre filtro dei corsi di studio in lingua italiana in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, medicina veterinaria è libera. Lo studente si iscriverà a uno dei tre corsi di laurea e contemporaneamente ad un corso di laurea affine tra quelli indicati dal decreto.
Cos’è il semestre filtro?
L’approvazione del decreto ministeriale ha generato sollievo tra gli studenti desiderosi di iscriversi alla facoltà di medicina, odontoiatria e veterinaria. Fino allo scorso marzo chi voleva iscriversi a queste facoltà doveva superare un test d’ingresso basato su quiz a risposta multipla. Ora invece chiunque può iscriversi al primo semestre filtro delle tre facoltà. Durante questo semestre gli studenti potranno frequentare i tre corsi -comuni a tutte e tre le facoltà- e sostenere i relativi esami. Solo se superano i tre esami potranno continuare il percorso di studi prescelto con l’accesso al secondo semestre. Gli studenti che non accedono al secondo semestre possono proseguire in corsi affini (più avanti li approfondiremo meglio), con il riconoscimento dei crediti formativi già acquisiti.
Quali sono i tre corsi comuni alle tre facoltà?
I corsi comuni alle facoltà di Medicina e chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria da frequentare nel semestre aperto sono: chimica, fisica e biologia. Le attività formative del primo semestre inizieranno il 1° settembre e termineranno entro il 30 novembre. La frequenza ai corsi di studio è obbligatoria. Per ogni materia sono assegnati 6 crediti formativi (CFU) per un totale di 18. Se lo studente supererà tutti e tre gli esami con un voto di almeno 18/30 potrà accedere al secondo semestre e proseguire con gli studi nel corso di laurea che ha scelto.
Quali sono le modalità di svolgimento gli esami?
Le prove dei tre esami si svolgeranno in contemporanea su tutto il territorio nazionale, lo stesso giorno, ma saranno organizzate dai singoli Atenei. Ogni studente avrà due appelli per ciascuna materia, a distanza di almeno 15 giorni. Il primo appello si terrà nella seconda metà di novembre, il secondo nella prima metà di dicembre. Le date che saranno stabilite dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Ogni esame prevede 31 quesiti per materia, per un totale di 93 domande: 15 a risposta multipla (con 5 opzioni, di cui una sola corretta) e 16 a completamento. Per ciascuna prova saranno concessi 45 minuti. Si assegna 1 punto per ogni risposta corretta, 0 per quelle omesse, e -0,25 per quelle sbagliate. Il punteggio massimo complessivo è 93 punti. Solo gli studenti che hanno ottenuto in ciascun esame un punteggio non inferiore a diciotto su trenta (18/30) in ciascuna prova, accedono alla graduatoria di merito nazionale. Lo studente che non supera uno o due dei tre esami potrà conservare i CFU e potrà iscriversi ad un corso di laurea affine o ripetere il semestre aperto (per un massimo di tre volte, anche non consecutive).
Quali sono i corsi affini?
Come visto, chi non supera tutti e tre gli esami o comunque non risulta nelle graduatorie finali per non aver raggiunto il punteggio utile, non avrà comunque perso tempo. Il decreto prevede che potrà continuare gli studi in altri corsi che individua come affini. Ricordiamo che al momento dell’iscrizione a Medicina, lo studente dovrà iscriversi anche ad uno dei corsi affini a sua scelta.
I Corsi affini sono individuati tra quelli delle classi di laurea in: biotecnologie (L-2); scienze biologiche (L-13); laurea magistrale a ciclo unico in farmacia e farmacia Industriale (LM-13); scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali (L-38), e alcuni corsi tra quelli delle professioni sanitarie.
L’iscrizione del primo semestre del corso di studio affine è gratuita e non comporta per lo studente il rispetto degli obblighi di frequenza eventualmente previsti dai regolamenti di Ateneo.
Come avviene l’iscrizione al semestre aperto?
Il decreto prevede che l’iscrizione al semestre aperto e contemporaneamente al percorso di studio affine è effettuata tramite la piattaforma online (www.universitaly.it) entro il mese di luglio.
Ogni studente che intende iscriversi ad uno dei tre corsi di laurea deve da subito indicare:
- la sede in cui frequentare il semestre filtro e il corso affine;
- 10 sedi in cui vorrà frequentare il corso di Medicina, Odontoiatria o Veterinaria una volta superato il semestre aperto (la prima scelta deve coincidere con l’università in cui si frequenta il semestre aperto);
- 10 sedi in cui frequentare il percorso di studio affine, per l’ipotesi di mancato superamento degli esami del semestre aperto o di mancata collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito.
Come funzionerà l’assegnazione delle sedi?
Il decreto non chiarisce come funzionerà l’assegnazione delle sedi agli studenti. Per ottenere maggiori chiarimenti sul punto bisognerà attendere un successivo decreto che sarà a breve pubblicato. Rimane comunque la concreta possibilità che sarà la graduatoria nazionale a stabilire l’ordine di priorità per l’assegnazione alla sede tra quelle preferite.