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Definizione di diritto del lavoro
Il diritto del lavoro può essere definito come il complesso di norme che disciplinano il rapporto di lavoro e che tutelano, oltre che l’interesse economico, anche la libertà, la dignità e la personalità del lavoratore.
Queste norme si applicano al rapporto di lavoro subordinato in quanto, storicamente, in tale tipo di lavoro esiste una rilevante disparità tra le parti, che determina l’esigenza di tutelare la parte debole, cioè il lavoratore, dato il coinvolgimento non solo della sua persona fisica, ma anche della sua personalità morale, della sua libertà e della sua dignità.
Tripartizione tradizionale
Tradizionalmente, anche ai fini di una corretta metodologia di studio, il diritto del lavoro si distingue in: diritto del lavoro in senso stretto (o diritto privato del lavoro), che comprende la materia oggetto del contratto e del rapporto individuale di lavoro; diritto sindacale, concernente la disciplina delle associazioni professionali, i rapporti sindacali, la contrattazione collettiva, lo sciopero; legislazione sociale (o diritto pubblico del lavoro), comprendente le norme che regolano i rapporti tra lo Stato e i datori e prestatori di lavoro (cd. disciplina amministrativa del lavoro) e le norme in materia di previdenza sociale.
Il diritto sindacale e la legislazione sociale, oggi, hanno peraltro assunto una vastità, importanza e complessità tali da giustificare un certo grado di autonomia didattica e scientifica, anche se non è venuta meno la loro intima connessione con il diritto del lavoro in senso stretto: una corretta ed efficiente gestione di un rapporto di lavoro a tutti i livelli non potrà mai quindi prescindere da alcuno di questi tre fondamentali aspetti dell’unica disciplina giuslavoristica.
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